Nel manifesto della cucina futurista si parla con precisione della necessità di servirsi dell'elettricità e di tutte le macchine che perfezionanano il lavoro dei cuochi. Molti ristoranti adottano cucine elettriche, forni elettrici, ecc., ma purtroppo continuano a ricorrere all'estero, dimenticando che in Italia esistono insuperabili costruttori di cucine, forni, scaldabagni, ecc. ecc. L'Ing. Pittaluga, ad esempio, ci faceva ultima-mente notare l'intensa propaganda della S. P. E. S. per questa produzione italiana e rilevava come purtroppo i proprietari dei grandi ristoranti sian ancora diffidenti verso delle macchine che, non soltanto offrono le maggiori garanzie, ma sono studiate di volta in volta secondo il bisogno di applicazione e di funzionamento, con indiscutibili vantaggi sulla importazione straniera.
La cucina futurista
'intensa propaganda della S. P. E. S. per questa produzione italiana e rilevava come purtroppo i proprietari dei grandi ristoranti sian ancora
Subito i servi incominciarono a trasportare dei grandi pesanti sacchi che scaricando piramidali mucchi gialli, bianchi, neri, rossi trasformavano le cucine in fantastici laboratorî dove le casseruole enormi rovesciate a terra si mutavano in piedestalli grandiosi predisposti per una statuaria imprevedibile.
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Subito i servi incominciarono a trasportare dei grandi pesanti sacchi che scaricando piramidali mucchi gialli, bianchi, neri, rossi trasformavano le
«Le grandi acque» e «Carrousel d'alcool». Sorpresa generale di pescare nell'una cioccolato e formaggio naviganti nella barbera, cedrata e bitter e di raccogliere nell'altra un candido cachet racchiudente una dose di acciuga. Qualche smorfia, ma primo risultato soddisfacente, tanto che alcuni replicarono.
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«Le grandi acque» e «Carrousel d'alcool». Sorpresa generale di pescare nell'una cioccolato e formaggio naviganti nella barbera, cedrata e bitter e di
Ed ecco apparire i camerieri con grandi vassoi recanti il «servovolatine di prateria» consistente in un impasto discretamente diabolico dove fette di barbabietola e fette di arancio facevano comunella insieme alleate da olio ed aceto e pizzichi di sale. Molti dei pranzanti avevano già, a questo punto, il loro apparato digerente in condizioni non del tutto normali, cosicché non si possono rimproverare se non seppero reprimere un istintivo gesto di terrore allorché apparve la guantiera sorreggente la «cibarie conclusiva». Cibarie che si gloriava d'un nome oltremodo dinamico: «Elettricità atmosferiche candite». Queste care ed indimenticabili «elettricità» avevano la forma di coloritissime saponette di finto marmo, contenenti nel loro interno una pasta dolciastra formata con ingredienti che solo sarebbe possibile precisare con una paziente analisi chimica. Dobbiamo dire, per scrupolo di cronisti, che solo una minima parte dei banchettanti osò recare queste saponette alla bocca: di coloro che osarono non si conoscono sventuratamente i nomi. Diciamo sventuratamente perchè un simile manipolo di eroi meriterebbe di vedersi, per lo meno, eternato in una lapide di bronzo.
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Ed ecco apparire i camerieri con grandi vassoi recanti il «servovolatine di prateria» consistente in un impasto discretamente diabolico dove fette di
Oltre le migliaia di articoli in cui venivano discussi, esaltati, derisi, condannati e difesi i grandi banchetti futuristi di Torino, Novara, Parigi, Chiavari e Bologna, uno stragrande numero di caricature e di aneddoti circolava su tutti i settimanali, su tutte le riviste illustrate o direttamente tra il pubblico. Si potrebbero formare diversi volumi raccogliendo tutta l'esplosione di bizzarrie, trovate ed umorismi suggeriti dalla cu-cina futurista e dalla sua realizzazione.
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Oltre le migliaia di articoli in cui venivano discussi, esaltati, derisi, condannati e difesi i grandi banchetti futuristi di Torino, Novara, Parigi
Alle sei del pomeriggio svilupparsi in alto di dolci dune di carne e sabbia verso due grandi occhi di smeraldo in cui si addensava già la notte. Il capolavoro. Aveva per titolo le curve del mondo e i loro segreti. Marinetti, Prampolini e Fillìa, collaborando, vi avevano inoculato il magnetismo soave delle donne più belle e delle più belle Afriche sognate. La sua architettura obliqua di curve molli inseguentisi in cielo nascondeva la grazia di tutti i piedini femminili in una folta e zuccherina orologeria verde di palme di oasi che meccanicamente ingranavano i loro ciuffi a ruota dentata. Più sotto si sentiva la garrula felicità dei ruscelli paradisiaci. Era un mangiabile complesso plastico a motore, perfetto.
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Alle sei del pomeriggio svilupparsi in alto di dolci dune di carne e sabbia verso due grandi occhi di smeraldo in cui si addensava già la notte. Il
2) «Vivanda-ritratto dell'amico bruno»: gote ben modellate di pasta frolla - baffi e capelli di cioccolato - grandi cornee di lattemiele - pupille di liquerizia. Una melagrana spaccata per bocca. Bene incravattato di trippa in brodo.
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2) «Vivanda-ritratto dell'amico bruno»: gote ben modellate di pasta frolla - baffi e capelli di cioccolato - grandi cornee di lattemiele - pupille di
- «siete i padroni, ma anche mascalzoni. Vi decidete o non vi decidete a mangiare le vivande raffinatissime preparate da noi, grandi artisti? Finitela di cincischiare o vi prendiamo tutti a calci».
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- «siete i padroni, ma anche mascalzoni. Vi decidete o non vi decidete a mangiare le vivande raffinatissime preparate da noi, grandi artisti
Bellissima donna, ma d'una bellezza tradizionale. Per sua fortuna, i grandi occhi verdi, pieni di falsa ingenuità infantile, sotto la breve fronte inondata di ricchi capelli quasi biondi e quasi castani, rivoluzionavano e accendevano le curve pacate e le squisite eleganze minuziose del collo, delle spalle e delle anche snelle appena inguainate di amoerri dorati.
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Bellissima donna, ma d'una bellezza tradizionale. Per sua fortuna, i grandi occhi verdi, pieni di falsa ingenuità infantile, sotto la breve fronte
1) «Insalata poliritmica»: ai tavoli si avvicineranno i camerieri portando per ciascuno dei convitati una scatola munita di manovella nella parete sinistra e che porta nella parete destra, incastrata a metà, una fondina di porcellana. Nella fondina: foglie di lattuga non condita, datteri e chicchi d'uva. Ognuno dei commensali userà la mano destra per portare alla bocca, senza aiuto di posate, il contenuto della fondina, mentre con la mano sinistra girerà la manovella. La scatola sprigionerà così dei ritmi musicali: allora tutti i camerieri, davanti ai tavoli, inizieranno una lenta danza a grandi gesti geometrici, fino alla consumazione delle vivande.
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grandi gesti geometrici, fino alla consumazione delle vivande.
3) «Ortotattile»: verranno posti davanti ai convitati grandi piatti contenenti una numerosa varietà di verdure crude e cotte, senza salse. Si potrà gustare a piacimento queste verdure, ma senza l'aiuto delle mani, immergendo la faccia nel piatto e inspirando così il proprio gusto al contatto diretto dei sapori e delle verdure sulla pelle delle guance e sulle labbra. Tutte le volte che i convitati si solleveranno dal piatto per masticare, i camerieri spruzzeranno loro in faccia profumi di lavanda e di acqua di colonia.
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3) «Ortotattile»: verranno posti davanti ai convitati grandi piatti contenenti una numerosa varietà di verdure crude e cotte, senza salse. Si potrà
2. I commensali, seduti attorno ad una tavola di metallo col piano orizzontale in linoleum, consultano grandi atlanti, mentre dei grammofoni invisibili girano rumorosi dischi negri.
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2. I commensali, seduti attorno ad una tavola di metallo col piano orizzontale in linoleum, consultano grandi atlanti, mentre dei grammofoni
Alle tre di quella notte, con un tremendo torcersi di reni, addentò il folto cuore dei cuori del piacere. Scultori e scultrice dormivano. All'alba mangiò le sfere mammellari d'ogni latte materno. Quando la sua lingua sfiorò le lunghe ciglia che difendevano i grandi gioielli dello sguardo, le nuvole addensatesi velocemente sul Lago partorirono un precipitante fulmine arancione a lunghe gambe verdi che schiantò il canneto a pochi metri dalla sala d'armi.
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mangiò le sfere mammellari d'ogni latte materno. Quando la sua lingua sfiorò le lunghe ciglia che difendevano i grandi gioielli dello sguardo, le nuvole
«Il Futurismo italiano, padre di numerosi futurismi e avanguardisti esteri, non rimane prigioniero delle vittorie mondiali ottenute «in venti anni di grandi battaglie artistiche politiche spesso consacrate col sangue » come le chiamò Benito Mussolini. Il Futurismo italiano affronta ancora l'impopolarità con un programma di rinnovamento totale della cucina.
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grandi battaglie artistiche politiche spesso consacrate col sangue » come le chiamò Benito Mussolini. Il Futurismo italiano affronta ancora l
Pur riconoscendo che uomini nutriti male o grossolanamente hanno realizzato cose grandi nel passato, noi affermiamo questa verità: si pensa si sogna e si agisce secondo quel che si beve e si mangia.
La cucina futurista
Pur riconoscendo che uomini nutriti male o grossolanamente hanno realizzato cose grandi nel passato, noi affermiamo questa verità: si pensa si sogna
«i grandi consumatori di pastasciutta sono di carattere lento e pacifico, quelli di carne sono di carattere veloce ed aggressivo». Prof. Nicola Pende (clinico).
La cucina futurista
«i grandi consumatori di pastasciutta sono di carattere lento e pacifico, quelli di carne sono di carattere veloce ed aggressivo». Prof. Nicola Pende
Il Dott. Angelo Vasta, in un articolo sulla cucina futurista, osserva: «I Napoletani si sono ribellati, ma appunto conviene ricordare quanto scriveva il loro concittadino Dr. Carito in «Umanità Artritica » : ... il nostro popolino è ancora in una fase primitiva. Su per giù non ha fatto grandi progressi dal tempo in cui Schopenhauer, osservando il suo cibo quotidiano, lo qualificò genialmente come l'alimentazione dei rassegnati.
La cucina futurista
il loro concittadino Dr. Carito in «Umanità Artritica » : ... il nostro popolino è ancora in una fase primitiva. Su per giù non ha fatto grandi
È logico che gli uomini politici d'ogni paese che vanno riunendosi per i grandi debiti, per la revisione dei trattati, per il disarmo e per la crisi universale, possano niente delucidare e poco concludere dopo avere ingurgitato simili vivande deprimenti, rattristanti e monotonizzanti.
La cucina futurista
È logico che gli uomini politici d'ogni paese che vanno riunendosi per i grandi debiti, per la revisione dei trattati, per il disarmo e per la crisi
Fra le cucine che imperano oggi, quella che noi consideriamo più detestabile e più ripugnante è la cucina internazionale di grande albergo che apre tutti i grandi banchetti ufficiali con un brodo su cui galleggiano 4 o 5 palline di pasta reale mollicce e sciape, e li chiude tutti con un dolce gelatinoso e tremolante adatto a bocche malate.
La cucina futurista
tutti i grandi banchetti ufficiali con un brodo su cui galleggiano 4 o 5 palline di pasta reale mollicce e sciape, e li chiude tutti con un dolce
La Taverna Santopalato di Torino, prima ancora di essere inaugurata, raggiungeva una notorietà mondiale per l'annunciata realizzazione della cucina futurista. Intanto i lavori procedevano e l'ambiente si formava nel dominio preponderante dell'alluminio italiano «Guinzio e Rossi»: dominio che doveva dare al locale una atmosfera di metallicità, di splendore, di elasticità, di leggerezza ed anche di serenità. Senso cioè della vita di oggi dove il nostro corpo e il nostro spirito hanno bisogno di trovare l'affinamento, la sintesi e la traduzione artistica di tutta l'organizzazione meccanica preponderante. L'alluminio è il più adatto e il più espressivo dei materiali, racchiude queste doti essenziali ed è veramente un figlio del secolo dal quale attende gloria ed eternità al pari dei materiali «nobili» del passato. Nella Taverna Santopalato si delineava perciò una pulsante struttura di alluminio e questo non era freddamente utilizzato a ricoprire dello spazio ma serviva come elemento operante dell'interno: alluminio dominante, agile ossatura di un corpo nuovo, completato con i ritmi della luce indiretta. La luce è pure una delle realtà fondamentali dell'architettura moderna e deve essere «spazio», deve far parte vivente con le altre forme della costruzione. Nel corpo dell'alluminio la luce serviva dunque come sistema arterioso, indispensabile allo stato d'attività dell'organismo ambientale. Tutto concorreva alla completazione dell'interno: i grandi quadri pubblicitarî, i tendaggi, i vetri lavorati, gli oggetti diversi.
La cucina futurista
, indispensabile allo stato d'attività dell'organismo ambientale. Tutto concorreva alla completazione dell'interno: i grandi quadri pubblicitarî, i tendaggi
Un annuncio steso press'a poco in questi termini non può essere che squisitamente futurista. Non vi sono che i futuristi, occorre lealmente riconoscerlo, conseguenti, al di là di ogni limite estremo, ai presupposti della loro dottrina. «Pur riconoscendo - ammonisce Marinetti - che uomini nutriti male o grossolanamente hanno realizzato cose grandi nel passato, noi affermiamo questa verità: si pensa si sogna e si agisce secondo quel che si beve e si mangia».
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male o grossolanamente hanno realizzato cose grandi nel passato, noi affermiamo questa verità: si pensa si sogna e si agisce secondo quel che si beve e