- «occorrono alle nostre mani geniali cento sacchi dei seguenti ingredienti indispensabili: farina di castagne, farina di grano, farina di mandorle, farina di segala, farina di grano turco, polvere di cacao, pepe rosso, zucchero e uova. Dieci giarre di olio, miele e latte. Un quintale di datteri e di banane.» -
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, farina di segala, farina di grano turco, polvere di cacao, pepe rosso, zucchero e uova. Dieci giarre di olio, miele e latte. Un quintale di datteri e
Fillìa improvvisò un aerocomplesso plastico di farina di castagne, uova, latte, cacao dove piani atmosferi notturni erano intersecati da piani di grigiori d'alba con spirali di vento espressi mediante tubature di pasta frolla.
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Fillìa improvvisò un aerocomplesso plastico di farina di castagne, uova, latte, cacao dove piani atmosferi notturni erano intersecati da piani di
E il carburante nazionale (vulgo vino dei nostri colli) avanza trionfalmente, versato da alcune latte di olio extradenso. È il vino in bidoni. Il vino in... latte; e nell'attesa del piatto di centro, i commensali si apprestano a rosicchiare le ali degli aeroplani panificati.
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E il carburante nazionale (vulgo vino dei nostri colli) avanza trionfalmente, versato da alcune latte di olio extradenso. È il vino in bidoni. Il
PESCE COLONIALE AL RULLO DI TAMBURO: cefalo bollito infuso per 24 ore in una salsa di latte, rosolio, capperi e pepe rosso. Al momento di servirlo sarà aperto e imbottito di conserva di datteri intersecata da dischetti di banana e fette di ananas. Verrà mangiato al rullo continuato di un tamburo.
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PESCE COLONIALE AL RULLO DI TAMBURO: cefalo bollito infuso per 24 ore in una salsa di latte, rosolio, capperi e pepe rosso. Al momento di servirlo
- «è un prosciutto che contiene un centinaio di carni diverse di maiali. Per addolcirlo però e liberarlo dall'asprezza e dalla virulenza originale l'ho tenuto infuso per una settimana nel latte. Vero latte, non quello illusorio di luna. Mangiatene abbondantemente».
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'ho tenuto infuso per una settimana nel latte. Vero latte, non quello illusorio di luna. Mangiatene abbondantemente».
Terrazza di Capri. Agosto. La luna a picco scodella abbondante latte cagliato sulla tovaglia. La bruna mammelluta e naticuta cuoca caprese entra recando un enorme prosciutto sopra un vassoio e dice ai due amanti allungati nelle due sedie a sdraio e incerti se riprendere le fatiche del letto o iniziare quelle della tavola:
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Terrazza di Capri. Agosto. La luna a picco scodella abbondante latte cagliato sulla tovaglia. La bruna mammelluta e naticuta cuoca caprese entra
Lo Sganasciatore, regolandosi sul più o meno alto grado di musoneria da combattere, dirà subito a mezza voce tre barzellette oscenissime senza abbandonarsi però a sguaiatezze. Una volta partito da un capo all'altro della tavola il fuoco di fila delle risate dei commensali, verrà servita una sbobba di semolino tapioca e latte in zuppiera da convento per deridere e fugare ogni diplomazia e ogni riservatezza. Seguono:
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di semolino tapioca e latte in zuppiera da convento per deridere e fugare ogni diplomazia e ogni riservatezza. Seguono:
2) «La Società delle Nazioni»: salamini neri e cannoncini di cioccolato nuotanti in una crema di latte, uova e vaniglia. (Questa vivanda sarà assaporata mentre un negretto dodicenne, predisposto sotto la tavola, solleticherà le gambe e pizzicherà le natiche delle signore).
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2) «La Società delle Nazioni»: salamini neri e cannoncini di cioccolato nuotanti in una crema di latte, uova e vaniglia. (Questa vivanda sarà
3) «Vivanda-ritratto della bella nuda»: in una bacinella di cristallo, ripiena di latte appena munto, due cosce di cappone lesso, il tutto cosparso di petali di viola.
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3) «Vivanda-ritratto della bella nuda»: in una bacinella di cristallo, ripiena di latte appena munto, due cosce di cappone lesso, il tutto cosparso
Trecento cubi (alti cm. 3) di pasta frolla. Otto parallelepipedi (alti cm. 10) di spinaci al burro compressi. Dieci cilindri (alti cm. 30) di torrone di Cremona. Sei sfere (diametro cm. 15) di risotto alla milanese. Cinque piramidi (alte centimetri 40) di minestrone freddo. Venti tubi (alti metri 1) di pasta di datteri. Cinque blocchi ovoidali (alti cm. 20) di pasta di banane. Sette schermi (alti cm. 60) di merluzzo al latte.
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) di pasta di datteri. Cinque blocchi ovoidali (alti cm. 20) di pasta di banane. Sette schermi (alti cm. 60) di merluzzo al latte.
Sopra una grande tavola sono allineati 20 bicchieri tutti uguali, ma contenenti, in proporzione diversa: acqua minerale colorata in rosso - vino bianco dei Castelli Romani colorato con blu di Mitilene - latte freddo colorato di arancio.
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bianco dei Castelli Romani colorato con blu di Mitilene - latte freddo colorato di arancio.
Alle tre di quella notte, con un tremendo torcersi di reni, addentò il folto cuore dei cuori del piacere. Scultori e scultrice dormivano. All'alba mangiò le sfere mammellari d'ogni latte materno. Quando la sua lingua sfiorò le lunghe ciglia che difendevano i grandi gioielli dello sguardo, le nuvole addensatesi velocemente sul Lago partorirono un precipitante fulmine arancione a lunghe gambe verdi che schiantò il canneto a pochi metri dalla sala d'armi.
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mangiò le sfere mammellari d'ogni latte materno. Quando la sua lingua sfiorò le lunghe ciglia che difendevano i grandi gioielli dello sguardo, le nuvole
Sopra un mare d'insalata ricciutella, qua e là sparsa di frammenti di ricotta, naviga un mezzo melone d'acqua con a bordo un comandantino scolpito nel formaggio d'Olanda che dirige un equipaggio moscio abbozzato nella cervella di vitello cotta nel latte. A pochi centimetri dalla prora, uno scoglio di Panforte di Siena. Spruzzate la nave e il mare di cannella o pepe rosso.
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nel formaggio d'Olanda che dirige un equipaggio moscio abbozzato nella cervella di vitello cotta nel latte. A pochi centimetri dalla prora, uno scoglio
Per esaltare insieme e fondere la massima purità virginale con la massima lussuria di profumo, e onorare così il nome glorioso di Mallarmé, che cantò la vergine Erodiade in un verde paesaggio palustre cosparso di sensualissimi giaggioli turchini, prendete del riso e fatelo cuocere in molto latte salato convenientemente. Scolatelo e cospargetelo di polvere finissima di rizoma di giaggiolo.
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la vergine Erodiade in un verde paesaggio palustre cosparso di sensualissimi giaggioli turchini, prendete del riso e fatelo cuocere in molto latte
Bada che se tu dormi non riesci a fare un antipasto impareggiabile; chi dorme, si sa ben, non piglia pesci mentre nel caso nostro è indispensabile esser talmente sveglio, anzi sottile, da prendere perfin pesci in barile onde avere (pagandole salate) due aringhe al latte e non affumicate.
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esser talmente sveglio, anzi sottile, da prendere perfin pesci in barile onde avere (pagandole salate) due aringhe al latte e non affumicate.
Fatto ciò prendi il latte nuovamente (il latte delle aringhe si capisce!) per disfarlo nell'olio a cui si unisce qualche goccia di aceto e finalmente stendi quel latte tenero e piccante sopra le aringhe che tritasti già e l'antipasto fine e stuzzicante ogni umano appetito sveglierà.
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Fatto ciò prendi il latte nuovamente (il latte delle aringhe si capisce!) per disfarlo nell'olio a cui si unisce qualche goccia di aceto e finalmente
Avutele, puliscile a puntino, poi togli loro il latte che porrai ad attender gli eventi in un piattino, indi le aringhe a bagno metterai quattro o cinque ore dentro l'acqua pura e quando persa avran la salatura stendile sul tagliere che le aspetta con un po' di cipolla e un uovo sodo, poscia con l'ondeggiar della lunetta trita il tutto finissimo e fa' in modo che la pasta sia morbida e perfetta ed alla fine come condimento versa l'olio e l'aceto a piacimento.
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Avutele, puliscile a puntino, poi togli loro il latte che porrai ad attender gli eventi in un piattino, indi le aringhe a bagno metterai quattro o
Castagne candite immerse per 2 minuti nell'acqua di Colonia e poi per 3 minuti nel latte, quindi servite sopra una poltiglia (cesellata in forma di snello aeroplano) di banane, mele, datteri e piselli.
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Castagne candite immerse per 2 minuti nell'acqua di Colonia e poi per 3 minuti nel latte, quindi servite sopra una poltiglia (cesellata in forma di
Fare arrostire un fagiano bene svuotato, poi tenerlo un'ora a bagnomaria nel moscato di Siracusa. Poi un'ora nel latte. Riempirlo con mostarda di Cremona e frutti canditi.
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Fare arrostire un fagiano bene svuotato, poi tenerlo un'ora a bagnomaria nel moscato di Siracusa. Poi un'ora nel latte. Riempirlo con mostarda di
In una grande scodella di latte freddo s'immergono alcuni cucchiaini di miele, molti acini di uva nera e alcuni ravanelli rossi. Mangiare mentre una disluce verde illumina la scodella. Bere contemporaneamente una polibibita formata di acqua minerale, birra e succo di more.
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In una grande scodella di latte freddo s'immergono alcuni cucchiaini di miele, molti acini di uva nera e alcuni ravanelli rossi. Mangiare mentre una
Dolce Mafarka (formula del futurista Pascà d'Angelo). Caffè gr. 50. Zucchero a volontà. Riso gr. 100. Uova N. 2. Buccia di limone fresco. Acqua di fior d'arancio gr. 50. Latte 1/2 litro.
Bombardamento di Adrianopoli (formula del futurista Pascà d'Angelo). Uova N. 2. Olive gr. 100. Capperi gr. 50. Mozzarella di Bufola gr. 100. Acciughe N. 6. Burro gr. 25. Riso gr. 100. Latte 1/2 litro.
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N. 6. Burro gr. 25. Riso gr. 100. Latte 1/2 litro.
Cuocete nel latte il caffè e zuccheratelo a vostro piacimento, dopo versate il riso e cuocetelo molto asciutto e al dente. Levatelo dal fuoco e, quando è freddo, grattate dentro la buccia di limone e spargete, mescolando bene, l'acqua di fior d'arancio; versatelo così in una forma, e mettete in ghiaccio. Quando è ben diaccio servitelo con biscotti freschi.
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Cuocete nel latte il caffè e zuccheratelo a vostro piacimento, dopo versate il riso e cuocetelo molto asciutto e al dente. Levatelo dal fuoco e
Mettete a cuocere abbastanza sodo il riso nel latte, e circa a mezza cottura aggiungete il burro e il sale sufficente. Dopo che il riso sia stato levato dal fuoco mescolate subito un uovo incorporandolo bene. Quando il detto preparato sarà ben freddo dividetelo in dieci parti, ed in ognuna di queste incorporerete una fetta di mozzarella, mezza acciuga, tre o quattro capperi, due o tre olive, senza il nocciolo, e un pizzico abbondante di pepe nero. Ad ogni parte, così preparata, darete la forma di una sfera, bagnatela nell'altro uovo che avete già frullato, e dopo involtatela nel pangrattato e friggete.
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Mettete a cuocere abbastanza sodo il riso nel latte, e circa a mezza cottura aggiungete il burro e il sale sufficente. Dopo che il riso sia stato
Fu solo nell'alto medioevo (Cordazio Camaldolese: Pietanzie in usaggio appo aliquante nostre terre et regioni et insule et peninsule et similia con spiegato lor modo di prepararle in cucina) che ai cetrioli si sostituirono i pomodori, la cui coltivazione si era già molto estesa da quando frate Serenio, al suo ritorno dalla Cina, portò il preziosissimo seme - e non seme di baco da seta, come comunemente si crede (cfr. a questo riguardo la definitiva opera di esegesi storica scritta da Valbo Scaravacio e intitolata «Verità e corbelleria»: Pirocchi, editori in contrada: Sant'Anselobio, carlin 8). Un biografo assai minuzioso, spesso prolisso, del Boccaccio informa che l'autore del Decameron si faceva dalla moglie condire i maccheroni con latte di mandorle amare: «ma, dice il biografo, l'egregio scriptore non poteva digerirli ugualmente». Forse perchè il Boccaccio, aggiungo io, aveva troppo buon gusto per accettare placidamente quel piatto: e, comunque se lo facesse preparare, il suo palato aristocratico vi si rifiutava. Tuttavia, di buona o di mala voglia che fosse, mandava giù i maccheroni poiché non dovette neanche passargli per la mente, tant'era radicata la tradizione, di poterne fare a meno.
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). Un biografo assai minuzioso, spesso prolisso, del Boccaccio informa che l'autore del Decameron si faceva dalla moglie condire i maccheroni con latte