Sesta: Ultravirile. Non ci dilungheremo in illustrazioni minute: basterà aggiungere che si tratta di un piatto per signore. Settima: Paesaggio alimentare. È l'inverso del piatto precedente; questo è per soli uomini. Prelibato.
La cucina futurista
Sesta: Ultravirile. Non ci dilungheremo in illustrazioni minute: basterà aggiungere che si tratta di un piatto per signore. Settima: Paesaggio
Quinta portata: Carneplastico. Questo piatto è una pietra miliare della cucina futurista. Ne trascriviamo la ricetta, per la gioia delle nostre lettrici: «interpretazione sintetica dei paesaggi italiani, è composto di una grande polpetta cilindrica di carne di vitello arrostita, ripiena di undici qualità diverse di verdure cotte. Questo cilindro, disposto verticalmente nel centro del piatto, è incoronato da uno spessore di miele, e sostenuto alla base da un anello di salsiccia che poggia su tre sfere dorate di carne di pollo». Un prodigio di equilibrio.
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Quinta portata: Carneplastico. Questo piatto è una pietra miliare della cucina futurista. Ne trascriviamo la ricetta, per la gioia delle nostre
Sono ancora state servite due vivande, fuori programma. Una di esse, offerta esclusivamente ai giornalisti, non ci è parsa facilmente decifrabile. Abbiamo creduto di trovar traccia di mortadella di Bologna, di maionese, di quella sorta di caramella torinese nota sotto la denominazione pasta Gianduia; ma, ventiquattr'ore dopo l'ingestione, in seguito ad un accurato esame di coscienza, non crediamo di poterci pronunciare. Più semplice, invece, l'altro piatto extra-ruolo, che il pittore Fillìa ha definito Porroniana e Marinetti: porco eccitato. Un normale salame cotto viene presentato immerso in una soluzione concentrata di caffè espresso, e condito con Acqua di Colonia.
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'altro piatto extra-ruolo, che il pittore Fillìa ha definito Porroniana e Marinetti: porco eccitato. Un normale salame cotto viene presentato immerso in
Il Mare d'Italia, l'Insalata mediterranea ed il Pollofiat, l'ottava, la nona e la decima vivanda, si servono insieme. Particolarmente notevole quest'ultimo piatto, ideato dal Diulgheroff. Si prende un rispettabile pollo e lo si cuocia in due tempi: lessato prima, arrostito in seguito. Si scavi nella schiena del volatile una capace cavità, dentro la quale si posi un pugno di pallini, per cuscinetti a sfere, di acciaio dolce. Sulla parte posteriore del volatile si cucia, poi, in tre fette, una cresta di gallo cruda. Si cacci in forno il plastico così preparato e lo si lasci per circa dieci minuti. Quando la carne ha bene assorbito il sapore dei pallini di acciaio dolce, allora il pollo viene servito in tavola, con contorno di panna montata.
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'ultimo piatto, ideato dal Diulgheroff. Si prende un rispettabile pollo e lo si cuocia in due tempi: lessato prima, arrostito in seguito. Si scavi
Come Dio vuole, il Dio dei futuristi s'intende, quello che Fillìa ci presenterà alla mostra d'arte sacra di Padova, ci sediamo a tavola: Antipasto intuitivo. È convinzione generale che questo piatto sarà in realtà saltato a piè pari per mantener fede alla sua definizione di intuitivo: invece no. Ci servono degli elegantissimi cestini scavati nella buccia dell'arancio e ricolmi di tutto quanto costituiva il vecchio antipasto caro alle nostre bisnonne: salame di autentico porco e sott'aceti Cirio, il tutto trafitto da piccoli bastoni di grissini di cui, informazioni sicure di studiosi del genere, assicurano si faceva uso anche vent'anni fa.
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intuitivo. È convinzione generale che questo piatto sarà in realtà saltato a piè pari per mantener fede alla sua definizione di intuitivo: invece no. Ci
Tuttoriso: un piatto molto virile nella forma e composto in sostanza di riso condito con vino e con birra. Mangiabilissimo: c'è perfino chi richiede il bis.
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Tuttoriso: un piatto molto virile nella forma e composto in sostanza di riso condito con vino e con birra. Mangiabilissimo: c'è perfino chi richiede
E veniamo all'aerovivanda: è un piatto che non consiglio agli affamati. Si compone di una fettina di finocchio, di una oliva e di un chinotto. C'è in più una striscia di cartone sulla quale sono incollati, uno vicino all'altro, un pezzo di velluto, un pezzo di raso e un pezzo di carta vetrata: la carta vetrata - spiega Fillia - non è obbligatorio mangiarla, servirà solo per arpeggiare con la mano destra dando sensazioni prelabiali che rendono gustosissime le vivande, le quali debbono essere portate alla bocca, contemporaneamente con la mano sinistra.
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E veniamo all'aerovivanda: è un piatto che non consiglio agli affamati. Si compone di una fettina di finocchio, di una oliva e di un chinotto. C'è in
Ai due lati del piatto crema di spinaci, in cima e in fondo salsa Cirio. L'aspetto di un grottesco transatlantico, il gusto della nostra cucina migliore.
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Ai due lati del piatto crema di spinaci, in cima e in fondo salsa Cirio. L'aspetto di un grottesco transatlantico, il gusto della nostra cucina
Su un piatto ogivale son disposti lungo il raggio maggiore pezzi di filetto di pesce cotti al burro sui quali sono fissati in degradanza con l'aiuto di uno steccadenti, una ciliegia candita, un pezzo di banana di Australia, un pezzo di fico.
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Su un piatto ogivale son disposti lungo il raggio maggiore pezzi di filetto di pesce cotti al burro sui quali sono fissati in degradanza con l'aiuto
Fu la terza portata del «Bue in carlinga» ovverosia delle misteriosissime polpette sulla cui composizione indagare non è bello e indagare non giova, adagiate sopra aeroplani di mollica di pane. Belli i velivoli, meno belle le polpette. In ogni modo questo piatto fu tra i più apprezzati come quello che offrì a molti degli ospiti il destro di sfamarsi almeno con del pane che mai come allora apparve un cibo prezioso e divino.
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, adagiate sopra aeroplani di mollica di pane. Belli i velivoli, meno belle le polpette. In ogni modo questo piatto fu tra i più apprezzati come quello
E il carburante nazionale (vulgo vino dei nostri colli) avanza trionfalmente, versato da alcune latte di olio extradenso. È il vino in bidoni. Il vino in... latte; e nell'attesa del piatto di centro, i commensali si apprestano a rosicchiare le ali degli aeroplani panificati.
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vino in... latte; e nell'attesa del piatto di centro, i commensali si apprestano a rosicchiare le ali degli aeroplani panificati.
Ma anche il piatto di centro - ovverossia il «Carneplastico con fusoliera di vitello» - arriva. Ed è un indiscutibile successo. La pietanza, a dire il vero, è futurista soltanto nelle sfumature. Trattasi infatti di una scaloppa di vitello, alleata a un esile salsicciotto; e il contorno comprende due cipolline e due marroni fritti. Ma dopo gli esperimenti a base di arancio, i due marroni affiancati a un salsicciotto non producono più nessuna impressione!
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Ma anche il piatto di centro - ovverossia il «Carneplastico con fusoliera di vitello» - arriva. Ed è un indiscutibile successo. La pietanza, a dire
6) A Bologna durante un grande pranzo studentesco arrivò improvvisamente F. T. Marinetti che, fra lo stupore di tutti, mangiò avidamente un piatto di spaghetti: soltanto in seguito i commensali si accorsero che Marinetti non era se non uno studente abilmente truccato.
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6) A Bologna durante un grande pranzo studentesco arrivò improvvisamente F. T. Marinetti che, fra lo stupore di tutti, mangiò avidamente un piatto di
Gli sia invece servito un pranzo di puri elementi gastronomici: una zuppiera di buona salsa di pomodoro, una grande polenta gialla, un mucchio d'insalata, verde non condita e fuori piatto, una fondina piena d'olio d'oliva, una fondina piena di aceto forte, una fondina piena di miele, un grosso mazzo di ravanelli rossi, un mucchio di rose bianche con relativi gambi spinosi.
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'insalata, verde non condita e fuori piatto, una fondina piena d'olio d'oliva, una fondina piena di aceto forte, una fondina piena di miele, un grosso
Non caldo, ma tiepido sia servito subito un piatto sinottico-singustativo di peperoni, aglio, petali di rose, bicarbonato di soda, banane sbucciate e olio di fegato di merluzzo, equidistanti.
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Non caldo, ma tiepido sia servito subito un piatto sinottico-singustativo di peperoni, aglio, petali di rose, bicarbonato di soda, banane sbucciate e
Doverosamente mangeranno, dopo, una scodella di tradizionali tortellini in brodo. Ciò farà sì che il loro palato spicchi subito il volo cercando nel piatto sinottico-singustativo un'indispensabile nuova armonia.
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piatto sinottico-singustativo un'indispensabile nuova armonia.
1) «Gli antropofagi s'inscrivono a Ginevra»: un piatto di varie carni crude da tagliarsi a volontà e condirsi intingendone i pezzi nelle piccole scodelle offerte di olio, aceto, miele, pepe rosso, zenzero, zucchero, burro, risotto allo zafferano, vecchio barolo.
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1) «Gli antropofagi s'inscrivono a Ginevra»: un piatto di varie carni crude da tagliarsi a volontà e condirsi intingendone i pezzi nelle piccole
Poi tirando su alla meglio piatti, bicchieri, pane, coltello, spingo brutalmente il mio compagno di destra, che a malincuore cede, tira su tutto anche lui e spinge a destra. I giovani, pronti, eseguiscono l'esercizio, ma il dottore sbuffa, brontola, grida. Lo sollevano di peso. Il piatto di maccheroni gli si rovescia sulla giubba. Crollo di bicchieri. Inondazione di vino. Risate, urli, schiamazzi. Tutti spingono il dottore, lo pigiano come l'uva. Schizzano le sue urla.
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anche lui e spinge a destra. I giovani, pronti, eseguiscono l'esercizio, ma il dottore sbuffa, brontola, grida. Lo sollevano di peso. Il piatto di
Il frastuono diventa infernale. Urli, scossoni, «Basta!», «Finiamola!», pugni, capitomboli, «accidenti!». Vortice, rullìo e beccheggio. Ma i giovani sono tenaci e con forza imprimono alla ressa un giro tumultuoso intorno alla tavola. Piace molto al colonnello il giuoco bizzarro. Soltanto il dottore non si diverte. Dov'è il dottore? Dov'è? Tutti lo cercano. È fuggito sulla terrazza col suo piatto di pastasciutta. Fuori, fuori all'assalto! E si finisce il pranzo alla rinfusa, sbandati, con grande scrosciar di risate nella risata fulva del tramonto, tutto nuvole di cristallo incandescente, bottiglie spumeggianti d'oro, cirri di porcellana viola affastellati, luminoso banchetto aereo sospeso a picco sulla pianura veneta crepuscolare.
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non si diverte. Dov'è il dottore? Dov'è? Tutti lo cercano. È fuggito sulla terrazza col suo piatto di pastasciutta. Fuori, fuori all'assalto! E si
3) «Ortotattile»: verranno posti davanti ai convitati grandi piatti contenenti una numerosa varietà di verdure crude e cotte, senza salse. Si potrà gustare a piacimento queste verdure, ma senza l'aiuto delle mani, immergendo la faccia nel piatto e inspirando così il proprio gusto al contatto diretto dei sapori e delle verdure sulla pelle delle guance e sulle labbra. Tutte le volte che i convitati si solleveranno dal piatto per masticare, i camerieri spruzzeranno loro in faccia profumi di lavanda e di acqua di colonia.
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gustare a piacimento queste verdure, ma senza l'aiuto delle mani, immergendo la faccia nel piatto e inspirando così il proprio gusto al contatto
Carnadorata: un grande piatto fatto con un lucido specchio. Al centro, costolette di pollo profumate all'ambra e ricoperte da un sottile strato di marmellata di ciliegie. Lei, mentre mangia, si ammirerà riflessa nel piatto.
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Carnadorata: un grande piatto fatto con un lucido specchio. Al centro, costolette di pollo profumate all'ambra e ricoperte da un sottile strato di
Riso bianco bollito così disposto: una parte al centro del piatto a forma di semisfera - un'altra parte attorno alla semisfera, a forma di corona. Al momento di servire in tavola versare sulla semisfera una salsa di vino bianco caldo legato con fecola e sulla corona una salsa di birra calda, rosso d'uovo e formaggio parmigiano.
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Riso bianco bollito così disposto: una parte al centro del piatto a forma di semisfera - un'altra parte attorno alla semisfera, a forma di corona. Al
Il «Carneplastico» (interpretazione sintetica degli orti, dei giardini e dei pascoli d'Italia) è composto di una grande polpetta cilindrica (A) di carne di vitello arrostita ripiena di undici qualità diverse di verdure cotte. Questo cilindro disposto verticalmente nel centro del piatto, è incoronato con uno spessore di miele (C) e sostenuto alla base da un anello di salsiccia (B), che poggia su tre sfere dorate (D) di carne di pollo.
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carne di vitello arrostita ripiena di undici qualità diverse di verdure cotte. Questo cilindro disposto verticalmente nel centro del piatto, è
Su di un piatto rettangolare si dispone una base formata da striscie geometriche di salsa di pomodori freschi e di spinaci passati in modo da creare una precisa decorazione verde e rossa. Su questo mare verde e rosso si pongono dei complessi formati da piccole cotolette di pesce lesso, fette di banana, una ciliegia e un frammento di fico secco. Ognuno di questi complessi è reso organico da uno stuzzicadenti che trattiene verticalmente i diversi elementi.
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Su di un piatto rettangolare si dispone una base formata da striscie geometriche di salsa di pomodori freschi e di spinaci passati in modo da creare
Si serve dalla parte destra di chi mangia un piatto contenente delle olive nere, dei cuori di finocchi e dei chinotti. Si serve dalla parte sinistra di chi mangia un rettangolo formato di carta vetrata, seta e velluto. Gli alimenti debbono essere portati direttamente alla bocca con la mano destra, mentre la mano sinistra sfiora leggermente e ripetutamente il rettangolo tattile. Intanto i camerieri spruzzano sulle nuche dei commensali un conprofumo di garofano mentre giunge dalla cucina un violento conrumore di motore di aeroplano contemporaneamente ad una dismusica di Bach.
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Si serve dalla parte destra di chi mangia un piatto contenente delle olive nere, dei cuori di finocchi e dei chinotti. Si serve dalla parte sinistra
35-40 datteri molto maturi e zuccherini, 500 grammi di ricotta romana. Si privano i datteri del nocciolo e si spappolano bene (meglio ancora se si passano al setaccio). La polpa così ottenuta si incorpora alla ricotta fino ad avere una poltiglia ben omogenea. Servire freddo, dopo aver tenuto il piatto in ghiacciaia per alcune ore.
Si racconta che un re di Patagonia per un tal cibo rinunciò al suo regno; questo racconto è certo una fandonia ma la bontà del piatto ch'io ti insegno è così vera e giova all'appetito che par che Dante nella Vita Nova abbia scritto per lei, dopo il Convito: «Intender non la può chi non la prova».
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Si racconta che un re di Patagonia per un tal cibo rinunciò al suo regno; questo racconto è certo una fandonia ma la bontà del piatto ch'io ti
Su di un piatto rettangolare si dispongono delle sottili fette di lingua di vitello lessa e tagliata per lungo. Su queste si sovrappongono due file di coscie di gamberi arrostite allo spiedo, in modo che risultino parallele e in senso longitudinale all'asse del piatto. Fra queste due file si colloca il corpo di un'aragosta precedentemente scrostata e disossata, ricoperta di zabaione verde. Alla parte posteriore dell'aragosta si dispongono tre mezze uova sode tagliate longitudinalmente ed in modo che il rosso poggi sulle fette di lingua. La parte anteriore invece si corona con sei creste di pollo a mo' di settore, mentre completano la guarnizione del piatto due file di cilindretti composti di una rotella di limone, una di granelle e una fettina di tartufo cosparsa di uova d'aragosta.
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Su di un piatto rettangolare si dispongono delle sottili fette di lingua di vitello lessa e tagliata per lungo. Su queste si sovrappongono due file
Uomodonnamezzanotte (formula del critico d'arte futurista P. A. Saladin ). Su di un piatto rotondo si versa dello zabaione rosso in modo da formare una grossa macchia. In mezzo di questa si dispone un bel disco di cipolla forato e attraversato da un gambo di angelica candito. Si dispongono poi come indicato nel disegno due castagne candite e si serve 1 piatto per ogni coppia.
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Uomodonnamezzanotte (formula del critico d'arte futurista P. A. Saladin ). Su di un piatto rotondo si versa dello zabaione rosso in modo da formare
Si copre il fondo di un piatto rotondo di fonduta leggermente profumata alla grappa. Su un raggio del piatto si dispongono equidistanti tra loro ed a mo' di cono 3 mezzi peperoni rossi cotti al forno e ripieni di una pasta di verdura composta di punte di asparagi, cuori di sedani e di finocchi, cipolline, capperi, carciofini, olive. Dal lato opposto si dispongono 3 gambi di porri lessati. Un arabesco di tartufo grattugiato che parte dal 2° peperone e finisce a quello verso la parte esterna, completa il piatto.
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Si copre il fondo di un piatto rotondo di fonduta leggermente profumata alla grappa. Su un raggio del piatto si dispongono equidistanti tra loro ed a
Un piatto rosa, con due mammelle femminili erettili fatte di ricotta rosata al Campari e capezzoli di fragola candita. Altre fragole fresche sotto la copertura di ricotta per mordere un'ideale moltiplicazione di mammelle immaginarie.
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Un piatto rosa, con due mammelle femminili erettili fatte di ricotta rosata al Campari e capezzoli di fragola candita. Altre fragole fresche sotto la
Il tutto, architettato e arabescato con arte, verrà servito in tavola appena pronto, fresco, sopra un piatto rotondo piano, con brodo ondeggiato e ricoperto con un foglio di cellophane azzurro.
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Il tutto, architettato e arabescato con arte, verrà servito in tavola appena pronto, fresco, sopra un piatto rotondo piano, con brodo ondeggiato e
Esempio: Il Carneplastico creato dal pittore futurista Fillìa, interpretazione sintetica dei paesaggi italiani, è composto di una grande polpetta cilindrica di carne di vitello arrostita ripiena di undici qualità diverse di verdure cotte. Questo cilindro disposto verticalmente nel centro del piatto, è coronato da uno spessore di miele e sostenuto alla base da un anello di salsiccia che poggia su tre sfere dorate di carne di pollo.
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cilindrica di carne di vitello arrostita ripiena di undici qualità diverse di verdure cotte. Questo cilindro disposto verticalmente nel centro del piatto
Benché io non sia, ohimè, il più giovine del tuo reggimento, ora ti domando, o Marinetti, di portar io la bandiera di quest'ultima tua offensiva. Pare a me che la rivoluzione alimentare sia la più provvida fra quante mai tu abbia suscitate. E infatti appare la più difficile. Tu vedi come gli Italiani, toccati nell'epigastrio, già ti si ribellino. Accettano il tattilismo, le parole in libertà, l'intonarumori. Ma alla pasta asciutta non rinunciano. Accettano il pugno, il salto, il passo di corsa: però con la sua porzione di spaghetti. Accettano, e intendono, di riavere il primato nel mondo: disposti, tuttavia, questa priorità a cederla per un piatto di maccheroni, come già Esaù per uno di lenticchie. Tu vedi com'è fatta, purtroppo, questa gente nostra. Capace di rinunziare a tutti i comodi, a tutti i vantaggi, e non a un appetito. Ah, non credere, Marinetti, che stavolta la battaglia sia facile! Per ciò domando, appunto, l'onore di servirti. Ma credi a me: bisognerà avere coraggio. I fischi saranno molti; la pasta asciutta tornerà in tavola; e noi dovremo, chissà ancora per quanto tempo, predicare a pancie piene e a cuori deserti.
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: disposti, tuttavia, questa priorità a cederla per un piatto di maccheroni, come già Esaù per uno di lenticchie. Tu vedi com'è fatta, purtroppo, questa
Insomma tu hai capito perfettamente, mio caro Marinetti, il pericolo e il disdoro di questo mito dei maccheroni: macaroni che ci han fruttato, al di là dell'Alpi, qualche metafora indecorosa. Si diceva, un tempo, che gli spaghetti noi li mangiassimo con le mani: e forse il senso della maldicenza era che non potessero, da una siffatta golosità, andare disgiunte sciatteria e sudiciume. Poi ci concessero le forchette, forse per avere il diritto di dire a Ginevra che anche gli Italiani vanno armati fino ai denti: ma gli spaghetti non furono tolti dal nostro quadro folkloristico. Si sa oggi in tutta Europa quante porzioni ne mangi Primo Carnera, come nel 1894 si sapeva quante ne divorasse Francesco Crispi. L'italiano delle allegorie ha pur sempre l'avida bocca spalancata su un piatto di tagliatelle, quando non sia di vermicelli colanti sugo lungo le bramose canne. Ed è un'immagine offensiva: buffa, deforme, brutta. Vorrebbe insegnare la vanità di quel nostro appetito, insieme alla sua irruenza bestiale. In fondo, la pasta asciutta non nutre. Riempie: non risangua. La sua sostanza è minima in confronto al suo volume. Ma è appunto, vorrebbero dire le allegorie maligne, un vero cibo italiano. La nostra pasta asciutta è come la nostra retorica, che basta solo a riempirci la bocca. Il suo gusto sta tutto in quell'assalto a mascelle protese, in quel voluttuoso impippiarsene, in quell'aderenza totale della pasta al palato e alle viscere, in quel sentirsi tutt'uno con lei, appallottolati e rifusi. Ma è un gusto porcino. Ma è un gaudio da poco. Inghiottiti che siano, gli spaghetti infestano e pesano. E ci sentiamo, subito, impiombati come monete false. Qualche cosa ci trattiene, giù, come un ceppo. Non abbiamo più nè la sillaba facile nè l'immagine pronta. I pensieri sfilano l'uno dentro l'altro, si confondono, s'imbrogliano come i vermicelli assorbiti. Le parole s'appallottolano allo stesso modo. Il poco sugo che portano alle labbra è del sugo di pomodoro. Guai ad aver vicino, in quel momento, un interlocutore o una amante. Il madrigale è insulso, il frizzo è cretino, l'argomentazione è impossibile, interrotta com'è dai sussulti delle budella. Si sa che i peccati di gola sono i più rapidamente puniti dal Signore Iddio. Quello della pasta asciutta viene espiato all'istante. È la pancia che si gonfia a spese se del cervello. È l'incatenamento, o l'esilio, di tutti gli spiriti, concettosi od amorosi. Provatevi dunque, dopo una strippata di tagliatelle, a partire per una polemica. Oppure per Citera. Vi giuro che resterete fermi alla prima tappa, quando pure non sarete stronchi dalla partenza. Quanto paradiso perduto, per un attimo d'obliosa animalità! MARCO RAMPERTI
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sempre l'avida bocca spalancata su un piatto di tagliatelle, quando non sia di vermicelli colanti sugo lungo le bramose canne. Ed è un'immagine offensiva
«Ma la lotta contro la pasta asciutta non basta. È necessario abbattere altri idoli, sgominare errate tradizioni: affermare che il pane bianco, per esempio, greve ed insipido è un alimento inutile che forma nello stomaco un blocco indigeribile e va sostituito con quello integrale profumato e sostanzioso; che il riso è un alimento prezioso, ma a patto che non venga privato con la brillatura delle sue sostanze fitiniche; che le verdure contengono veri tesori per l'organismo umano (ferro, fosforo, vitamine, globuline, sali di calcio, di potassio, di magnesio, ecc.) purché con le assurde cotture tali tesori non vengano stupidamente distrutti e che, infine, la teoria delle calorie e della necessità di una grande quantità di albumine animali e di grassi ha fatto il suo tempo ed è ormai dimostrato che una piccola quantità di cibo ben combinato secondo la razionale conoscenza dei bisogni del nostro organismo dà assai più forza ed energia dei piatti di maccheroni, di carne e di uova che consumano coloro che vogliono ben sostenersi. Ogni popolo deve avere la sua alimentazione e quella del popolo italiano deve esser basata sui prodotti di questa terra calda, irrequieta, vulcanica; deve esser perciò composta per tre quarti dei meravigliosi prodotti vegetali che ci sono invidiati da tutto il mondo e per un quarto appena di prodotti animali. Questi devono essere usati con grande parsimonia specie dai lavoratori intellettuali, mentre il soldato, il lavoratore manuale e, in genere, chi svolge una grande attività fisica può farne maggior consumo. (Il contrario di quel che succede comunemente). È bene si sappia che una carota cruda finemente tritata con olio e limone, un piatto di cipolle o di olive o queste cose combinate, insieme con un po' di noci e un pezzo di pan nero sono per la stufa umana un combustibile assai più idoneo e redditizio dei famigerati maccheroni al ragù o dei tagliatelli alla bolognese o delle bistecche alla Bismarck. D'altra parte con le cose più semplici, sane, sostanziose si possono creare piatti che danno agli occhi, al palato, alla fantasia sensazioni ben più intense delle vivande che oggi fanno bella mostra sulle migliori tavole.
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finemente tritata con olio e limone, un piatto di cipolle o di olive o queste cose combinate, insieme con un po' di noci e un pezzo di pan nero sono per la
Era tempo di finirla, perdio, con una pietanza barbara che viveva a scrocco nella nostra civiltà ultramoderna: parlo dei maccheroni al sugo, al pomodoro o come meglio v'aggrada. Questo piatto, pur tra gli altri bestiali, ci faceva la figura di uno scimpanzè femmina in un salotto di dame sentimentali: e solo per un errato rispetto della tradizione si continuava a sopportare il suo lezzo plebeo. Il nome stesso ricordava il popolo, rozzo e oleoso di lordume, in mezzo al quale era nato: maccheroni. Qualche buona pasta di cuoco, discepolo ed emulo di Brillat-Savarin, s'era ultimamente indaffarato a ingentilirlo, a togliergli di dosso quel tango di canagliume: l'aveva piegato a non accompagnarsi a certe tronfie e sguaiate cipolle, adipose come belle da marinaio, a certi agli sbiancati e consunti da morbi nascosti, all'olio rancido e caprigno. Ma sotto le nuove spoglie aveva i modi e le volgarità del villan rifatto e a nulla gli valeva la continua frequenza con quell'aggraziato ed epicureo messere che si chiama burro. Ebbe sempre la medesima pancia, tumultuosa e invadente: e dovunque entrasse, nella casa del povero e del ricco, volgeva gli occhi intorno come per imporre rispetto e reverenza, quasi discendesse da troppo magnanimi lombi per non dover stimare men che nulla le restanti creature gastronomiche.
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pomodoro o come meglio v'aggrada. Questo piatto, pur tra gli altri bestiali, ci faceva la figura di uno scimpanzè femmina in un salotto di dame
Ah, i gentili damerini, in verità, che si leccavano le dita e il grugno! Era ben adatta ai loro incalliti palati quella cibaria mostruosa condita con succo di cetrioli. Già mi par di vederli, i baffuti Ostrogoti, mettersi a scavare ampie buche tra l'erba con le pesanti daghe e accosciarsi intorno, forbendo la bocca su un lembo dei mustacchi, in serafica attesa. Poi le degne consorti, sfiancate e luride, venivano a rovesciare nel piatto improvvisato la verminaia viscida dei «macaroni» e le braccia villose si tuffavano fino al gomito nella buca fumigante e le bocche si spalancavano - gnau gnau - e gli occhi cola van giù, per l'eccessiva beatitudine, sulle guance terrose.
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, forbendo la bocca su un lembo dei mustacchi, in serafica attesa. Poi le degne consorti, sfiancate e luride, venivano a rovesciare nel piatto
Fu solo nell'alto medioevo (Cordazio Camaldolese: Pietanzie in usaggio appo aliquante nostre terre et regioni et insule et peninsule et similia con spiegato lor modo di prepararle in cucina) che ai cetrioli si sostituirono i pomodori, la cui coltivazione si era già molto estesa da quando frate Serenio, al suo ritorno dalla Cina, portò il preziosissimo seme - e non seme di baco da seta, come comunemente si crede (cfr. a questo riguardo la definitiva opera di esegesi storica scritta da Valbo Scaravacio e intitolata «Verità e corbelleria»: Pirocchi, editori in contrada: Sant'Anselobio, carlin 8). Un biografo assai minuzioso, spesso prolisso, del Boccaccio informa che l'autore del Decameron si faceva dalla moglie condire i maccheroni con latte di mandorle amare: «ma, dice il biografo, l'egregio scriptore non poteva digerirli ugualmente». Forse perchè il Boccaccio, aggiungo io, aveva troppo buon gusto per accettare placidamente quel piatto: e, comunque se lo facesse preparare, il suo palato aristocratico vi si rifiutava. Tuttavia, di buona o di mala voglia che fosse, mandava giù i maccheroni poiché non dovette neanche passargli per la mente, tant'era radicata la tradizione, di poterne fare a meno.
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buon gusto per accettare placidamente quel piatto: e, comunque se lo facesse preparare, il suo palato aristocratico vi si rifiutava. Tuttavia, di
«Si tratta oggi di rifare l'uomo italiano, poichè a che serve di fargli levare il braccio nel saluto romano, se può riposarlo senza sforzo sul suo grosso ventre? L'uomo moderno deve avere il ventre piatto, sotto il sole, per avere dei pensieri chiari, una pronta decisione, e un'azione energica: guardate il negro, guardate l'arabo. Il paradosso gastronomico di Marinetti mira all'educazione morale, come i suoi paradossi all'edu-cazione estetica: bisogna scuotere la materia per risvegliare lo spirito.
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grosso ventre? L'uomo moderno deve avere il ventre piatto, sotto il sole, per avere dei pensieri chiari, una pronta decisione, e un'azione energica
«II carneplastico, interpretazione sintetica dei paesaggi italiani; è composto di una grande polpetta cilindrica di carne di vitello arrostita ripiena di undici qualità diverse di verdure cotte. Questo cilindro, disposto verticalmente nel centro del piatto, è incoronato da uno spessore di miele e sostenuto alla base da un anello di salciccia che poggia su tre sfere dorate di carne di pollo».
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ripiena di undici qualità diverse di verdure cotte. Questo cilindro, disposto verticalmente nel centro del piatto, è incoronato da uno spessore di miele e
a) «I futuristi dichiarandosi contro la pastasciutta e indicando nuovi sviluppi della cucina italiana, non seguono soltanto il lato importante del risparmio nazionale, ma intendono rinnovare il gusto e le abitudini degli italiani. Non si tratta cioè semplicemente di supplire la pasta con il riso, o di preferire un piatto all'altro, ma di inventare nuove vivande. Vi furono nella vita pratica dell'uomo tali modificazioni meccaniche e scientifiche da poter arrivare anche ad un perfezionamento cucinario, ad un'organizzazione di sapori, odori e valori diversi che fino a ieri sarebbero sembrati assurdi, perchè diverse erano anche le condizioni generali dell'esistenza. Si deve cioè, variando continuamente genere di nutrimento e di accordi, uccidere le vecchie radicate abitudini del palato, per preparare gli uomini ai futuri alimenti chimici e forse alla non lontana possibilità di realizzare, per mezzo della radio, una diffusione di onde nutrienti».
La cucina futurista
di preferire un piatto all'altro, ma di inventare nuove vivande. Vi furono nella vita pratica dell'uomo tali modificazioni meccaniche e scientifiche
Seconda: Aerovivanda, tattile con rumori ed odori (ideata da Fillìa). Qui c'è un tantino di complicazione. Futuristicamente mangiando, si opera con tutti e cinque i sensi: tatto, gusto, olfatto, vista, udito. Sottoponiamo al lettore alcune altre norme del pranzo perfetto, che ci serviranno a compiutamente gustare il sapore delle portate venture: l'uso dell'arte dei profumi per favorire la degustazione. Ogni vivanda verrà così preceduta da un profumo con essa intonato, che verrà cancellato dalla tavola, mediante ventila-tori. O come l'uso dosato della poesia e della musica come ingredienti improvvisi per accendere con la loro intensità sensuale i sapori di una data vivanda. La seconda portata consiste di quattro pezzi: nel piatto verrà servito un quarto di fenocchio, una oliva, un frutto candito, e l'apparecchio tattile. Si ingerisce l'oliva, poi il frutto candito, poi il fenocchio. Contemporaneamente, si passa con delicatezza il polpastrello dell'indice e del medio della mano sinistra sull'apparecchio rettangolare, formato di un ritaglio di damasco rosso, di un quadratino di velluto nero e di un pezzettino di carta vetrata. Da una sorgente canora, accuratamente nascosta, si dipartono le note di un brano di opera wagneriana, e, simultaneamente, il più abile e garbato dei camerieri sprizza per l'aria un profumo. Risultati sbalorditivi: provare per convincersene.
La cucina futurista
improvvisi per accendere con la loro intensità sensuale i sapori di una data vivanda. La seconda portata consiste di quattro pezzi: nel piatto verrà