Il rito, così, sta per giungere al termine. E allo spumante hanno parlato Felice Casorati, lo scultore Alloatti, l'avvocato Porrone, Emilio Zanzi, il pittore Peluzzi e infine S. E. Marinetti, che ha vivamente elogiato il Fillìa ed il Diulgheroff per i concreti risultati raggiunti.
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pittore Peluzzi e infine S. E. Marinetti, che ha vivamente elogiato il Fillìa ed il Diulgheroff per i concreti risultati raggiunti.
Nel manifesto della cucina futurista si parla con precisione della necessità di servirsi dell'elettricità e di tutte le macchine che perfezionanano il lavoro dei cuochi. Molti ristoranti adottano cucine elettriche, forni elettrici, ecc., ma purtroppo continuano a ricorrere all'estero, dimenticando che in Italia esistono insuperabili costruttori di cucine, forni, scaldabagni, ecc. ecc. L'Ing. Pittaluga, ad esempio, ci faceva ultima-mente notare l'intensa propaganda della S. P. E. S. per questa produzione italiana e rilevava come purtroppo i proprietari dei grandi ristoranti sian ancora diffidenti verso delle macchine che, non soltanto offrono le maggiori garanzie, ma sono studiate di volta in volta secondo il bisogno di applicazione e di funzionamento, con indiscutibili vantaggi sulla importazione straniera.
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'intensa propaganda della S. P. E. S. per questa produzione italiana e rilevava come purtroppo i proprietari dei grandi ristoranti sian ancora
Come Dio vuole, il Dio dei futuristi s'intende, quello che Fillìa ci presenterà alla mostra d'arte sacra di Padova, ci sediamo a tavola: Antipasto intuitivo. È convinzione generale che questo piatto sarà in realtà saltato a piè pari per mantener fede alla sua definizione di intuitivo: invece no. Ci servono degli elegantissimi cestini scavati nella buccia dell'arancio e ricolmi di tutto quanto costituiva il vecchio antipasto caro alle nostre bisnonne: salame di autentico porco e sott'aceti Cirio, il tutto trafitto da piccoli bastoni di grissini di cui, informazioni sicure di studiosi del genere, assicurano si faceva uso anche vent'anni fa.
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Come Dio vuole, il Dio dei futuristi s'intende, quello che Fillìa ci presenterà alla mostra d'arte sacra di Padova, ci sediamo a tavola: Antipasto
Tuttavia la festosa allegria dell'ambiente animato dagli enormi pannelli di Prampolini, la sicurezza elettrizzante di S. E. Marinetti, l'imponente apparato del personale di servizio e la bianca calma tradizionale delle tavole imbandite, resero il coraggio delle proprie azioni ai titubanti.
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Tuttavia la festosa allegria dell'ambiente animato dagli enormi pannelli di Prampolini, la sicurezza elettrizzante di S. E. Marinetti, l'imponente
S. E. il Principe di Scalea, sempre sensibile ad ogni manifestazione italiana, era alla tavola d'onore con alcuni membri del suo Commissariato, tra cui il comm. Dall'Oppio e il Marchese di San Germano, col rappresentante del Ministro Reynaud, il Reggente del Fascio dottor Saini, l'on. Ciarlantini, l'avv. De Martino, segretario amministrativo del Fascio, il cav. Gennari del Direttorio.
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S. E. il Principe di Scalea, sempre sensibile ad ogni manifestazione italiana, era alla tavola d'onore con alcuni membri del suo Commissariato, tra
S. E. Marinetti, con molto spirito, accennò quindi ai numeri di canto e di danza rilevando il voluto contrasto della parte lirica (esclusivamente tradizionale) con il futurismo integrale del pranzo e delle danze.
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S. E. Marinetti, con molto spirito, accennò quindi ai numeri di canto e di danza rilevando il voluto contrasto della parte lirica (esclusivamente
Dopo aver lodato le creazioni gastronomiche dei pittori Prampolini e Fillìa, e dopo aver rilevato la magnifica organizzazione della serata da parte delle «Edizioni Franco-Latine», S. E. Marinetti con la sua solita freschezza d'eloquio rese omaggio al coraggio dei presenti e notò con soddisfazione il generale compiacimento.
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delle «Edizioni Franco-Latine», S. E. Marinetti con la sua solita freschezza d'eloquio rese omaggio al coraggio dei presenti e notò con soddisfazione
S. E. Marinetti, che aveva partecipato al banchetto non soltanto presiedendolo ma intervenendo ad ogni momento nelle discussioni e nella esaltazione delle vivande, elogiò il pranzo futurista come prima realizzazione a Parigi del celebre manifesto della cucina futurista, manifesto che ha sollevato una polemica mondiale, con oltre 2000 articoli ed ha dimostrato il senso d'artevita sempre animante le attività futuriste.
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S. E. Marinetti, che aveva partecipato al banchetto non soltanto presiedendolo ma intervenendo ad ogni momento nelle discussioni e nella esaltazione
Il Comm. Tapparelli organizzò mirabilmente a Chiavari, il 22 Novembre 1931, una giornata futurista, in cui s'inaugurò una Mostra d'Arte Futurista, si tenne il Circuito di Poesia (vinto dal poeta triestino Sanzin) ed una conferenza di F. T. Marinetti sul «Futurismo mondiale». Inoltre, più di 300 persone parteciparono al grande aeropranzo tenuto nell'Hotel Negrino: vi erano le maggiori autorità della Città e della Provincia.
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Il Comm. Tapparelli organizzò mirabilmente a Chiavari, il 22 Novembre 1931, una giornata futurista, in cui s'inaugurò una Mostra d'Arte Futurista, si
Si giunse, così all'Ammaraggio digestivo: ammaraggio che non tutti pervennero a compiere dato che molti già erano sprofondati al momento del decollaggio. E s'alzò a parlare Marinetti che, con una eloquenza mirabile che gli scaturiva spontanea quasi che egli non avesse toccato cibo, si scagliò in una accesa requisitoria contro l'infamia della pastasciutta e l'obbrobrio dei ravioli, esaltando, al confronto, i cibi futuristi e in modo particolare i datteri anfibi di cui all'inizio del banchetto s'era potuto gustare un inobliabile saggio.
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decollaggio. E s'alzò a parlare Marinetti che, con una eloquenza mirabile che gli scaturiva spontanea quasi che egli non avesse toccato cibo, si scagliò in
Il menu parla di «rombi d'ascesa»; ma S. Eccellenza Marinetti ribattezza la portata così: risotto all'arancio, dove il riso è sempre quello... di una volta, ma il sugo - ah, il sugo! - è a base di arancio. E di fettine di arancio fritto si indorano le biaccosità della pietanza.
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Il menu parla di «rombi d'ascesa»; ma S. Eccellenza Marinetti ribattezza la portata così: risotto all'arancio, dove il riso è sempre quello... di una
Temiamo l'avvento di qualche complicazione, ma improvvisamente la sala s'immerge in una diafana luce azzurra e un motore prende a scop-piettare nella sala accanto. Il pittore Alberti annuncia gravemente - ma perchè quel signore sorride? - che il velivolo naviga a ottomila metri di altezza e Marinetti conferma autorevolmente spiegando:
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Temiamo l'avvento di qualche complicazione, ma improvvisamente la sala s'immerge in una diafana luce azzurra e un motore prende a scop-piettare nella
Peccato che la carne - dopo il solito giro di presentazione intorno alle tavole - giunga quasi fredda. E non vale che S. E. Marinetti ne aumenti il... gelo, affermando che a ottomila metri di quota i cibi non possono mantenersi bollenti...
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Peccato che la carne - dopo il solito giro di presentazione intorno alle tavole - giunga quasi fredda. E non vale che S. E. Marinetti ne aumenti il
L'Aerobanchetto prosegue così fra una portata e una boutade, fra un bicchiere di carburante nazionale e un nostalgico accenno, ma sottovoce, ai tortellini asciutti. S. E. Marinetti, invece, non ha nessuna nostalgia. (Ci vorrebbe altro). Egli è entusiasta del simposio e domanda anzi che i cuochi si presentino al suo cospetto per applaudirli. Ma gli interpellati tardano a venire, e Marinetti ripete la intimazione. - Vengano i cuochi. - E allora una voce stentorea si leva dal fondo della sala, proclamando:
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tortellini asciutti. S. E. Marinetti, invece, non ha nessuna nostalgia. (Ci vorrebbe altro). Egli è entusiasta del simposio e domanda anzi che i cuochi si
Infine si è levato S. E. Marinetti per dichiarare che la sua eloquenza era letteralmente tappata dalla succulenza varia e deliziosa delle aeropietanze delibate, alcune delle quali - ha soggiunto - sono trovate importantissime, come ad esempio il riso condito coll'arancio. Ha quindi tessuto l'elogio della cucina futurista, di fronte alla quale la pastasciutta è definitivamente in ritirata.
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Infine si è levato S. E. Marinetti per dichiarare che la sua eloquenza era letteralmente tappata dalla succulenza varia e deliziosa delle
Con un nuovo scoppiettante saluto ai collaboratori bolognesi, S. E. Marinetti ha concluso il suo discorso e l'Aerobanchetto ha avuto termine, mentre i commensali si portavano via per ricordo il sottopiatto di latta, su cui il capo dei futuristi è stato costretto a segnare la propria firma, con la punta di una forchetta che fungeva da bulino».
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Con un nuovo scoppiettante saluto ai collaboratori bolognesi, S. E. Marinetti ha concluso il suo discorso e l'Aerobanchetto ha avuto termine, mentre
4) A S. Francisco di California, i clienti di due trattorie italiane, poste una al pianterreno ed una al primo piano di una casa popolare, si azzuffarono pro-e-contro la cucina futurista ed avvenne così una clamorosa battaglia dalle finestre e nella strada con proiettili commestibili e pentole. Alcuni feriti.
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4) A S. Francisco di California, i clienti di due trattorie italiane, poste una al pianterreno ed una al primo piano di una casa popolare, si
Ma il tedio e la monotonia potrebbero nascere dopo che i palati avessero gustato l'aglio alla rosa. Entri allora la contadinotta ventenne e grassa, recando fra le braccia una grande bacinella piena di fragole nuotanti nel Grignolino ben zuccherato. I giovani l'inviteranno, con alte parole in libertà fuori di ogni logica e direttamente espresse dai nervi, perchè scodelli al più presto. Direttamente sulle teste la contadinotta scodellerà. S'ingegnino loro finalmente a mangiare, leccare, bere, smacchiarsi, rissando sulla tavola con aggettivi illuminanti, verbi chiusi fra due punti, rumorismi astratti, urli animaleschi che sedurranno tutte le bestie della primavera, ruminanti, russanti, borbottanti, fischianti, raglianti e cin-guettanti in giro. Formula dell'aeropoeta futurista MARINETTI
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libertà fuori di ogni logica e direttamente espresse dai nervi, perchè scodelli al più presto. Direttamente sulle teste la contadinotta scodellerà. S
1) «Gli antropofagi s'inscrivono a Ginevra»: un piatto di varie carni crude da tagliarsi a volontà e condirsi intingendone i pezzi nelle piccole scodelle offerte di olio, aceto, miele, pepe rosso, zenzero, zucchero, burro, risotto allo zafferano, vecchio barolo.
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1) «Gli antropofagi s'inscrivono a Ginevra»: un piatto di varie carni crude da tagliarsi a volontà e condirsi intingendone i pezzi nelle piccole
Breve spavento. Rimescolìo. I cuochi fanno capolino e spariscono. I ventilatori a mano cancellano tutto. Entra un profumo agro-soave-putrido-delicatissimo di ireos civilizzati che, uscendo dalla serra, s'incontra con l'identico profumo, ma selvaggio, venuto dal lago. I due profumi di vita carne lussuria morte sintetizzano e quindi appagano tutti gli undici palati affamati. Formula dell'aeropoeta futurista MARINETTI
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-delicatissimo di ireos civilizzati che, uscendo dalla serra, s'incontra con l'identico profumo, ma selvaggio, venuto dal lago. I due profumi di vita carne
«La sera del primo Giugno 1918 nella baracca dei bombardieri piantata spavaldamente a sghimbescio sopra una cresta montana di Val d'Astico, si mangiava e beveva allegramente. Le lunghe lunghe forchette rosse del tramonto s'intrecciavano con le nostre, arrotolando gli spaghetti sanguigni e fumanti. Una ventina di ufficiali, tenenti, capitani, colonnello Squilloni giocondo e pettoruto a capotavola. Fame da bombardieri dopo una giornata di lavoro duro. Silenzio religioso di bocche che masticano preghiere succulente. Teste chine sui piatti. Ma i più giovani non amano le pause e vogliono ridere, agire. Sanno la mia fantasia feconda in beffe e mi eccitano con occhiate. C'è troppo silenzio a tavola, e il buon dottore è troppo gravemente assorto nel rito della pastasciutta. Con quattro bocconi io placo il mio stomaco; poi mi alzo e brandendo una forchettata di spaghetti, dico ad alta voce:
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mangiava e beveva allegramente. Le lunghe lunghe forchette rosse del tramonto s'intrecciavano con le nostre, arrotolando gli spaghetti sanguigni e fumanti
«Agreste civilizzato»: torta di riso bianco bollito su cui s'imprimono larghe e tenere foglie di rosa, carne disossata di rane e ciliege molto mature. Mentre i commensali mangiano, i camerieri fanno rapidamente passare sotto le loro nari un caldo profumo di geranio.
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«Agreste civilizzato»: torta di riso bianco bollito su cui s'imprimono larghe e tenere foglie di rosa, carne disossata di rane e ciliege molto mature
Una lunga pausa di silenzio fulminò di sonno Marinetti, Prampolini e Fillìa. La donna li contemplò per alcuni minuti, poi abbandonò il capo all'indietro e si addormentò anch'essa. Il fievole sciacquìo delle respirazioni cariche di desideri, d'immagini e di slanci, s'intonava con lo sciacquìo chioccolante e tinnente del canneto nel Lago strofinato dalla brezza notturna.
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'indietro e si addormentò anch'essa. Il fievole sciacquìo delle respirazioni cariche di desideri, d'immagini e di slanci, s'intonava con lo sciacquìo
In una grande scodella di latte freddo s'immergono alcuni cucchiaini di miele, molti acini di uva nera e alcuni ravanelli rossi. Mangiare mentre una disluce verde illumina la scodella. Bere contemporaneamente una polibibita formata di acqua minerale, birra e succo di more.
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In una grande scodella di latte freddo s'immergono alcuni cucchiaini di miele, molti acini di uva nera e alcuni ravanelli rossi. Mangiare mentre una
Fin dall'inizio del Movimento Futurista Italiano, cioè 23 anni fa (Febbraio 1909) l'importanza dell'alimentazione sulle capacita creatrici, fecondatrici, aggressive delle razze, agitò i maggiori futuristi. Se ne discuteva spesso tra Marinetti, Boccioni, Sant'Elia, Bussolo, Balla. Vi furono in Italia e in Francia alcuni tentativi di rinnovamento cucinario. Subitamente il 15 Novembre 1930, l'urgenza di una soluzione s'impose:
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Italia e in Francia alcuni tentativi di rinnovamento cucinario. Subitamente il 15 Novembre 1930, l'urgenza di una soluzione s'impose:
piacque molto ai convitati: S. E. Fornaciari Prefetto di Milano, S. E. Marinetti, On. Farinacci, On. Sansanelli, S. E. Giordano, Umberto Notari, Pick Mangiagalli, Chiarelli, Steffenini, Repaci, Ravasio, e i futuristi Depero, Prampolini, Escodamè, Gerbino, ecc.
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piacque molto ai convitati: S. E. Fornaciari Prefetto di Milano, S. E. Marinetti, On. Farinacci, On. Sansanelli, S. E. Giordano, Umberto Notari, Pick
«Verso uno stile, i migliori s'avviano in due modi: taluni con la semplicità della grandezza, che è il modo con cui anche le Piramidi egiziane diventano monumento; e in questo nudo sforzo verso l'eroico s'ha da ricordare in prima linea un nostro morto, e morto sul Carso, Antonio Sant'Elia, il quale sedici anni fa proclamava la necessità d'abolire ogni decorazione e la precarietà degli edifici («Le case dureranno meno di noi, ogni generazione dovrà fabbricarsi la sua città») e dei cui progetti alcuni sono, a rivederli oggi, profetici; altri architetti, cautamente appoggiandosi alla tradizione». UGO OJETTI. («Corriere della Sera»).
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«Verso uno stile, i migliori s'avviano in due modi: taluni con la semplicità della grandezza, che è il modo con cui anche le Piramidi egiziane
«II trionfo del Futurismo è il trionfo dell'Italia, perchè è stato dimostrato che niente altro di originale s'è prodotto in Europa negli ultimi anni. Sta di fatto che oggi lo stile nuovo generato dal futurismo di Boccioni domina il mondo; e cioè, per merito dei futuristi italiani, l'Italia influenza il mondo». A. G. BRAGAGLIA.
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«II trionfo del Futurismo è il trionfo dell'Italia, perchè è stato dimostrato che niente altro di originale s'è prodotto in Europa negli ultimi anni
Qualsiasi pastasciuttaro che consulti la propria coscienza onestamente al momento d'ingurgitare la sua biquotidiana piramide di pastasciutta, vi troverà dentro la triste soddisfazione di tappare con essa un buco nero. Questo buco avido è una sua incurabile tristezza. S'illude, ma non lo tappa. Soltanto un pranzo futurista può rallegrarlo.
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troverà dentro la triste soddisfazione di tappare con essa un buco nero. Questo buco avido è una sua incurabile tristezza. S'illude, ma non lo tappa
Insomma tu hai capito perfettamente, mio caro Marinetti, il pericolo e il disdoro di questo mito dei maccheroni: macaroni che ci han fruttato, al di là dell'Alpi, qualche metafora indecorosa. Si diceva, un tempo, che gli spaghetti noi li mangiassimo con le mani: e forse il senso della maldicenza era che non potessero, da una siffatta golosità, andare disgiunte sciatteria e sudiciume. Poi ci concessero le forchette, forse per avere il diritto di dire a Ginevra che anche gli Italiani vanno armati fino ai denti: ma gli spaghetti non furono tolti dal nostro quadro folkloristico. Si sa oggi in tutta Europa quante porzioni ne mangi Primo Carnera, come nel 1894 si sapeva quante ne divorasse Francesco Crispi. L'italiano delle allegorie ha pur sempre l'avida bocca spalancata su un piatto di tagliatelle, quando non sia di vermicelli colanti sugo lungo le bramose canne. Ed è un'immagine offensiva: buffa, deforme, brutta. Vorrebbe insegnare la vanità di quel nostro appetito, insieme alla sua irruenza bestiale. In fondo, la pasta asciutta non nutre. Riempie: non risangua. La sua sostanza è minima in confronto al suo volume. Ma è appunto, vorrebbero dire le allegorie maligne, un vero cibo italiano. La nostra pasta asciutta è come la nostra retorica, che basta solo a riempirci la bocca. Il suo gusto sta tutto in quell'assalto a mascelle protese, in quel voluttuoso impippiarsene, in quell'aderenza totale della pasta al palato e alle viscere, in quel sentirsi tutt'uno con lei, appallottolati e rifusi. Ma è un gusto porcino. Ma è un gaudio da poco. Inghiottiti che siano, gli spaghetti infestano e pesano. E ci sentiamo, subito, impiombati come monete false. Qualche cosa ci trattiene, giù, come un ceppo. Non abbiamo più nè la sillaba facile nè l'immagine pronta. I pensieri sfilano l'uno dentro l'altro, si confondono, s'imbrogliano come i vermicelli assorbiti. Le parole s'appallottolano allo stesso modo. Il poco sugo che portano alle labbra è del sugo di pomodoro. Guai ad aver vicino, in quel momento, un interlocutore o una amante. Il madrigale è insulso, il frizzo è cretino, l'argomentazione è impossibile, interrotta com'è dai sussulti delle budella. Si sa che i peccati di gola sono i più rapidamente puniti dal Signore Iddio. Quello della pasta asciutta viene espiato all'istante. È la pancia che si gonfia a spese se del cervello. È l'incatenamento, o l'esilio, di tutti gli spiriti, concettosi od amorosi. Provatevi dunque, dopo una strippata di tagliatelle, a partire per una polemica. Oppure per Citera. Vi giuro che resterete fermi alla prima tappa, quando pure non sarete stronchi dalla partenza. Quanto paradiso perduto, per un attimo d'obliosa animalità! MARCO RAMPERTI
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dentro l'altro, si confondono, s'imbrogliano come i vermicelli assorbiti. Le parole s'appallottolano allo stesso modo. Il poco sugo che portano alle
Era tempo di finirla, perdio, con una pietanza barbara che viveva a scrocco nella nostra civiltà ultramoderna: parlo dei maccheroni al sugo, al pomodoro o come meglio v'aggrada. Questo piatto, pur tra gli altri bestiali, ci faceva la figura di uno scimpanzè femmina in un salotto di dame sentimentali: e solo per un errato rispetto della tradizione si continuava a sopportare il suo lezzo plebeo. Il nome stesso ricordava il popolo, rozzo e oleoso di lordume, in mezzo al quale era nato: maccheroni. Qualche buona pasta di cuoco, discepolo ed emulo di Brillat-Savarin, s'era ultimamente indaffarato a ingentilirlo, a togliergli di dosso quel tango di canagliume: l'aveva piegato a non accompagnarsi a certe tronfie e sguaiate cipolle, adipose come belle da marinaio, a certi agli sbiancati e consunti da morbi nascosti, all'olio rancido e caprigno. Ma sotto le nuove spoglie aveva i modi e le volgarità del villan rifatto e a nulla gli valeva la continua frequenza con quell'aggraziato ed epicureo messere che si chiama burro. Ebbe sempre la medesima pancia, tumultuosa e invadente: e dovunque entrasse, nella casa del povero e del ricco, volgeva gli occhi intorno come per imporre rispetto e reverenza, quasi discendesse da troppo magnanimi lombi per non dover stimare men che nulla le restanti creature gastronomiche.
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di lordume, in mezzo al quale era nato: maccheroni. Qualche buona pasta di cuoco, discepolo ed emulo di Brillat-Savarin, s'era ultimamente indaffarato
Ma quali erano, di grazia, i suoi titoli nobiliari? La «Cronaca degli memorabilia» di Dacovio Saraceno, per fortuna, sta lì a cantarcene vita e miracoli: «lo macarono nato fue et notricato appo gli Ostragoti, gli quai molto et volantieri con essolui si solaciavano. Dieto macarono erat di spulcia (leggi spelta) et hebbe sua prima dimora in la regia del magno prence Teodarico, idest in Ravenia, lo quà prence affidato avealo a Rotufo, coco suo genialissimo. Il conobbero gli sudditi dello rege, per virtude della femina del coco, che avevasi invaghito dello ofiziale di guardia al palacio et al quale, tra un baciuzzo et uno baciozzo, confidogli la esistenzia dello nominato macarono. Ergo, lo amore per essolui macarono s'espanse per lo populo omne; et il bollivano cum cipoglia et alio et pastonacca; et il condivano cum suggo (sic) di cedriollo; et leccavansi digita et grugno ».
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quale, tra un baciuzzo et uno baciozzo, confidogli la esistenzia dello nominato macarono. Ergo, lo amore per essolui macarono s'espanse per lo populo
Quanti banchettarono alla sua tavola divennero fervidi assertori dei maccheroni e alcuno di essi, per rendersi benemerito agli occhi del degno sire, compose addirittura una collana di sonetti ad alto elogio del cibo «al cui cospetto è nulla anche l'ambrosia » ; e questo tale fu per avventura Martone Dagorazzi e i suoi cento componimenti poetici s' intitolano: «L' ambrosia delli omini».
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Martone Dagorazzi e i suoi cento componimenti poetici s' intitolano: «L' ambrosia delli omini».
Nous sentons la nécessité d'empêcher l'Italien de devenir cubique et poussif, et de s'empêtrer dans une lourdeur opaque et aveugle. Qu'il seharmonise, au contraire, toujours mieux avec la transparence légère, et spiralique de la femme italienne, faite de passion, tendresse, lumière, volonté, élan, ténacité héroïque. Préparons des corps agiles pour les trains extra-légers d'aluminium de l'avenir, qui remplaceront les trains pesants de fer et d'acier.
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Nous sentons la nécessité d'empêcher l'Italien de devenir cubique et poussif, et de s'empêtrer dans une lourdeur opaque et aveugle. Qu'il seharmonise
Certamente, perchè l'avvenimento ha una grande importanza. È seguìto all'estero. All'inaugurazione interverrà anche S. E. Marinetti, il quale risponderà a tutte le critiche.
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Certamente, perchè l'avvenimento ha una grande importanza. È seguìto all'estero. All'inaugurazione interverrà anche S. E. Marinetti, il quale
Ma ora ritorniamo alla Taverna Santopalato pensata, creata e decorata dall'architetto Diulgheroff e dal pittore Fillìa, e che voi dovrete immaginare come una grossa scatola cubica innestata, per un lato, in un'altra più piccina: adorna di colonne semincolori interamente luminose e di grossi occhi metallici, pur luminosi, incastrati a metà parete; fasciata, per il resto, di purissimo alluminio, dal soffitto al pavimento. Quivi, verso la mezzanotte di domenica, si erano dati convegno i futuristi torinesi e le persone da quelli invitate. Al compimento del rito erano presenti, fra gli altri, S. E. Marinetti, Felice Casorati, il pittore Peluzzi, il pittore Vellan, lo scultore Alloati, il prof. Guerrisi, alcuni giornalisti; non mancavano parecchie belle signore, in toilettes deliziosamente passatiste.
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mezzanotte di domenica, si erano dati convegno i futuristi torinesi e le persone da quelli invitate. Al compimento del rito erano presenti, fra gli altri, S. E