Sono ancora state servite due vivande, fuori programma. Una di esse, offerta esclusivamente ai giornalisti, non ci è parsa facilmente decifrabile. Abbiamo creduto di trovar traccia di mortadella di Bologna, di maionese, di quella sorta di caramella torinese nota sotto la denominazione pasta Gianduia; ma, ventiquattr'ore dopo l'ingestione, in seguito ad un accurato esame di coscienza, non crediamo di poterci pronunciare. Più semplice, invece, l'altro piatto extra-ruolo, che il pittore Fillìa ha definito Porroniana e Marinetti: porco eccitato. Un normale salame cotto viene presentato immerso in una soluzione concentrata di caffè espresso, e condito con Acqua di Colonia.
La cucina futurista
'altro piatto extra-ruolo, che il pittore Fillìa ha definito Porroniana e Marinetti: porco eccitato. Un normale salame cotto viene presentato immerso in
Il Mare d'Italia, l'Insalata mediterranea ed il Pollofiat, l'ottava, la nona e la decima vivanda, si servono insieme. Particolarmente notevole quest'ultimo piatto, ideato dal Diulgheroff. Si prende un rispettabile pollo e lo si cuocia in due tempi: lessato prima, arrostito in seguito. Si scavi nella schiena del volatile una capace cavità, dentro la quale si posi un pugno di pallini, per cuscinetti a sfere, di acciaio dolce. Sulla parte posteriore del volatile si cucia, poi, in tre fette, una cresta di gallo cruda. Si cacci in forno il plastico così preparato e lo si lasci per circa dieci minuti. Quando la carne ha bene assorbito il sapore dei pallini di acciaio dolce, allora il pollo viene servito in tavola, con contorno di panna montata.
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minuti. Quando la carne ha bene assorbito il sapore dei pallini di acciaio dolce, allora il pollo viene servito in tavola, con contorno di panna montata.
Nessuna tregua: il «Tuttoriso Fillìa» è annunciato come un impasto di riso, birra, vino, uova e parmigiano. Viene divorato dai commensali che cominciano a modificare il loro primitivo stato d'animo.
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Nessuna tregua: il «Tuttoriso Fillìa» è annunciato come un impasto di riso, birra, vino, uova e parmigiano. Viene divorato dai commensali che
I pittori futuristi Caviglioni e Alberti organizzarono a Bologna, al Circolo dei Giornalisti, una importante Mostra di Aeropittura che fu inaugurata da F. T. Marinetti il 12 Dicembre 1931. In seguito gli stessi pittori, tra l'attesa più viva, imbandirono nella Casa del Fascio un grande Aerobanchetto (il cui prezzo era di lire 20 per persona), che viene così narrato sul Resto del Carlino:
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Aerobanchetto (il cui prezzo era di lire 20 per persona), che viene così narrato sul Resto del Carlino:
L'Aerobanchetto viene inaugurato in modo lievemente passatista: con l'antipasto. Il quale si noma «aeroporto piccante», ma non ci sembra niente di più di un'insalata russa alten-styl, con l'aggiunta di una fetta d'arancio sposata a una fettina d'uovo sodo e a un'oliva. E l'arancio è spalmato di burro colorato in rosa...
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L'Aerobanchetto viene inaugurato in modo lievemente passatista: con l'antipasto. Il quale si noma «aeroporto piccante», ma non ci sembra niente di
Poi un bicchiere di Asti Spumante. Poi il Guerrainletto. Il letto, vasto e già pieno di luna, affascinato, viene loro incontro dal fondo della stanza aperta. Entreranno quindi in letto alzando nel piccolo bicchiere il centellinato Guerrainletto composto di sugo di ananas, uova, cacao, caviale, pasta di mandorle, un pizzico di pepe rosso, un pizzico di noce moscata e un chiodo di garofano: il tutto liquidato nel liquore Strega. Formula dell'aeropoeta futurista MARINETTI
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Poi un bicchiere di Asti Spumante. Poi il Guerrainletto. Il letto, vasto e già pieno di luna, affascinato, viene loro incontro dal fondo della stanza
Ma la frase viene cancellata insieme col mare e relativa argentea pescheria da prepotenti profumi di rose talmente curvilinei e carnosi che le undici bocche, rimaste fino allora pensose o attonite, si mettono a masticare febbrilmente il vuoto.
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Ma la frase viene cancellata insieme col mare e relativa argentea pescheria da prepotenti profumi di rose talmente curvilinei e carnosi che le undici
All'inizio del pranzo la prima parete è illuminata di dietro e risaltano così i profili geometrici delle montagne bianche e brune e dei pini verdi. Nella sala viene regolata una temperatura di freschezza primaverile.
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. Nella sala viene regolata una temperatura di freschezza primaverile.
«Suggestione del Sud»: un grosso finocchio nel quale sono incastrati ravanelli e olive senz'osso. Viene portato in tavola avvolto in sottili fette di abbacchio arrosto e immerso in vino di Capri.
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«Suggestione del Sud»: un grosso finocchio nel quale sono incastrati ravanelli e olive senz'osso. Viene portato in tavola avvolto in sottili fette di
«Istinto coloniale»: un colossale cefalo imbottito di datteri, banane, spicchi di arancio, granchi, ostriche e carrubi presentato navigante in un litro di marsala. Un violento profumo di garofani, ginestre e gaggia viene spruzzato nell'aria.
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litro di marsala. Un violento profumo di garofani, ginestre e gaggia viene spruzzato nell'aria.
Ad un tratto si libera nella sala un tacchino vivo che si dibatte spaventato tra la sorpresa degli uomini e gli strilli delle donne che non comprendono questa resurrezione del cibo inghiottito. Viene ristabilito l'ordine e ciascuno rinfodera la gioia per un attimo scatenata.
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comprendono questa resurrezione del cibo inghiottito. Viene ristabilito l'ordine e ciascuno rinfodera la gioia per un attimo scatenata.
Tutti allora, come per una parola d'ordine, si alzano e si scagliano contro l'incauto conservatore di tradizioni che viene ripetutamente schiaffeggiato. L'allegria finalmente, esasperata dal troppo lungo torpore, esplode e i convitati si sbandano per la casa mentre i più audaci invadono la cucina.
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Tutti allora, come per una parola d'ordine, si alzano e si scagliano contro l'incauto conservatore di tradizioni che viene ripetutamente
Dattero poco maturo ripieno di mascarpone impastato con liquore Aurum (Pescara). Il dattero così confezionato viene avvolto in sottili fette di prosciutto crudo e poi in foglia di lattuga. Il tutto infilato in uno stecchino sul quale si infilerà pure un piccolo peperoncino rosso sotto aceto ripieno di formaggio parmigiano a pezzetti.
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Dattero poco maturo ripieno di mascarpone impastato con liquore Aurum (Pescara). Il dattero così confezionato viene avvolto in sottili fette di
Un intelligentissimo professore napoletano, il dott. Signorelli, scrive: «A differenza del pane e del riso la pastasciutta è un alimento che si ingozza, non si mastica. Questo alimento amidaceo viene in gran parte digerito in bocca dalla saliva e il lavoro di trasformazione è disimpegnato dal pancreas e dal fegato. Ciò porta ad uno squilibrio con disturbi di questi organi. Ne derivano: fiacchezza, pessimismo, inattività nostalgica e neutralismo».
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ingozza, non si mastica. Questo alimento amidaceo viene in gran parte digerito in bocca dalla saliva e il lavoro di trasformazione è disimpegnato dal
Insomma tu hai capito perfettamente, mio caro Marinetti, il pericolo e il disdoro di questo mito dei maccheroni: macaroni che ci han fruttato, al di là dell'Alpi, qualche metafora indecorosa. Si diceva, un tempo, che gli spaghetti noi li mangiassimo con le mani: e forse il senso della maldicenza era che non potessero, da una siffatta golosità, andare disgiunte sciatteria e sudiciume. Poi ci concessero le forchette, forse per avere il diritto di dire a Ginevra che anche gli Italiani vanno armati fino ai denti: ma gli spaghetti non furono tolti dal nostro quadro folkloristico. Si sa oggi in tutta Europa quante porzioni ne mangi Primo Carnera, come nel 1894 si sapeva quante ne divorasse Francesco Crispi. L'italiano delle allegorie ha pur sempre l'avida bocca spalancata su un piatto di tagliatelle, quando non sia di vermicelli colanti sugo lungo le bramose canne. Ed è un'immagine offensiva: buffa, deforme, brutta. Vorrebbe insegnare la vanità di quel nostro appetito, insieme alla sua irruenza bestiale. In fondo, la pasta asciutta non nutre. Riempie: non risangua. La sua sostanza è minima in confronto al suo volume. Ma è appunto, vorrebbero dire le allegorie maligne, un vero cibo italiano. La nostra pasta asciutta è come la nostra retorica, che basta solo a riempirci la bocca. Il suo gusto sta tutto in quell'assalto a mascelle protese, in quel voluttuoso impippiarsene, in quell'aderenza totale della pasta al palato e alle viscere, in quel sentirsi tutt'uno con lei, appallottolati e rifusi. Ma è un gusto porcino. Ma è un gaudio da poco. Inghiottiti che siano, gli spaghetti infestano e pesano. E ci sentiamo, subito, impiombati come monete false. Qualche cosa ci trattiene, giù, come un ceppo. Non abbiamo più nè la sillaba facile nè l'immagine pronta. I pensieri sfilano l'uno dentro l'altro, si confondono, s'imbrogliano come i vermicelli assorbiti. Le parole s'appallottolano allo stesso modo. Il poco sugo che portano alle labbra è del sugo di pomodoro. Guai ad aver vicino, in quel momento, un interlocutore o una amante. Il madrigale è insulso, il frizzo è cretino, l'argomentazione è impossibile, interrotta com'è dai sussulti delle budella. Si sa che i peccati di gola sono i più rapidamente puniti dal Signore Iddio. Quello della pasta asciutta viene espiato all'istante. È la pancia che si gonfia a spese se del cervello. È l'incatenamento, o l'esilio, di tutti gli spiriti, concettosi od amorosi. Provatevi dunque, dopo una strippata di tagliatelle, a partire per una polemica. Oppure per Citera. Vi giuro che resterete fermi alla prima tappa, quando pure non sarete stronchi dalla partenza. Quanto paradiso perduto, per un attimo d'obliosa animalità! MARCO RAMPERTI
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. Quello della pasta asciutta viene espiato all'istante. È la pancia che si gonfia a spese se del cervello. È l'incatenamento, o l'esilio, di tutti gli
Per poco, nell'ultimo stadio del rinascimento, la maledetta pietanza non fu sepolta nell'oblio. Quando non se ne parlava quasi più, ecco quel cialtrone rumoroso dell'Aretino che viene a rimetterla sugli altari: e quale mezzo di propaganda che fosse migliore delle sue muse in carne e ossa procacissime?
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cialtrone rumoroso dell'Aretino che viene a rimetterla sugli altari: e quale mezzo di propaganda che fosse migliore delle sue muse in carne e ossa
Non a caso questa opera viene pubblicata nella crisi economica mondiale di cui appare imprecisabile lo sviluppo, ma precisabile il pericoloso pànico deprimente. A questo pànico noi opponiamo una cucina futurista, cioè : l'ottimismo a tavola.
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Non a caso questa opera viene pubblicata nella crisi economica mondiale di cui appare imprecisabile lo sviluppo, ma precisabile il pericoloso pànico
In Italia, come in quasi tutti i paesi del mondo, si subisce questo tipo di cucina internazionale di grande albergo, unicamente perchè viene dall'estero. Domina purtroppo una bestiale mania, che chiamiamo esterofilia, che occorre combattere accanitamente. La Gazzetta del Popolo del 24 Settembre 1931, pubblicò contro l'esterofilia questo manifesto futurista di Marinetti:
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In Italia, come in quasi tutti i paesi del mondo, si subisce questo tipo di cucina internazionale di grande albergo, unicamente perchè viene dall