Ricerca libera

80 risultati per galeno
male. Fu sempre reputato un cibo difficile a digerirsi.  Galeno  voleva che si abolisse dai cibi dell'uomo, come la più
di difficile cottura e digestione. I Greci, al dire di  Galeno  la usavano pochissimo. Dioscoride ne predica il gusto
tenuto in grande onore. Ne parlano tutti gli scrittori da  Galeno  a Catone, da Columella a Plinio. In Italia erano
di Cucina insegna sedici maniere di cucinare i carciofi.  Galeno  li calunniava come cibo bilioso: pravi succi est edulium, e
tempo. Le agre fanno perdere la memoria, dice il Pisanelli.  Galeno  parla pure di un succo liquore delle mele, che sarebbe il
a lui e al suo seguito, tra le altre cose, frixum cicer. —  Galeno  ne parla come di cibo rusticano. I Mauritani ne andavano
la quale risiede principalmente nei nervi della foglia.  Galeno  ne mangiava tutte le sere per procurarsi il sonno.
sonno. Fu sempre conosciuta la sua azione soporifera.  Galeno  ne mangiava tutte le sere per procurarsi il sonno.
XVI dice che i Greci lo mangiavano torrefatto col miele.  Galeno  che lo si metteva nel pane, ma che era di sua natura
la grande sua utilità la chiamarono chreston e pancration.  Galeno  l'odiava, e Virgilio la trovava molto amara. ¬– Et amaris
detta panizze, che si frigge o si mette in stufato(1).  Galeno  ne parla come di cibo rusticano. I Mauritani ne andavano
al più nobile uso, di tornagusto per carni lessate e pesci.  Galeno  suggerisce di renderla dolce. E colla senape che si
tallito. La lente ebbe dei detrattori. Ippocrate e  Galeno  ne dissero assai male, nient'altro che è autrice delle più
cerea pruna et honos erit huic quoque pomo. Dioscoride e  Galeno  ne magnificano le virtù. Si facevano essicare anche dagli
la bianca o moscatella, che sembra essere lo Staphylinos di  Galeno  e di Dioscoride. Vuole terreno grasso e lavorato. Si semina
un'eremita che visse trent'anni con orzo ed acqua sporca.  Galeno  ne scrisse lungamente in un libro tutto dedicato al
fruges. — Si fruges collegeris olivarum (Deut. 24. 20).  Galeno  insegnava a mangiare le olive col pane, e fino dal tempo di
la bianca o moscatella, che sembra essere lo Staphylinos di  Galeno  e di Dioscoride. vuole terreno grasso e lavorato. Si semina
al più nobile uso, di tornagusto per carni lessate e pesci.  Galeno  suggerisce di renderla dolce. È colla senape che si
semplici, la descrive appoggiato all'autorità dei Greci.  Galeno  la chiama crisobalano.
Semplici, la descrive appoggiato all'autorità dei Greci.  Galeno  la chiama crisobalano. Anche Emolao Barbaro, in
Platone era sopranominato l'amante delle uve e dei fichi.  Galeno  che non mangiava frutto alcuno aveva delle tenerezze pel
forza, e colore. Alla medicina il noce tutto, fino da  Galeno  dà sicuri e riputati specifici. Col frutto, se ne fà
tempo. Le agre fanno perdere la memoria, dice il Pisanelli.  Galeno  parla pure di un succo liquore, delle mele, che sarebbe il