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518 risultati per badando
di cuocere il cavolo  badando  che non si scomponga.
Triffolati". Come i fagiolini verdi,  badando  che siano cotti molto bene.
Come sopra,  badando  di mondare le mandorle, sovrattutto quelle di ciliegia.
sceglierete sempre radici giovani e di qualità fina,  badando  che non siano stoppose.
operazioni, (vedi ricetta N.° 2) Intere senza mondarle e  badando  di non cuocerle troppo.
carote. Come il precedente,  badando  che il passato sia molto asciutto e prendendone 2 cucchiai
saltellare in teglia insieme ad un po' di burro soffritto,  badando  però di non farli cuocere troppo.
semplice (Crème Chantilly). — Fate una crema (sempre  badando  con grande diligenza di non lasciarla bollire)
grandezza e si vuotino col coltellino apposito scannellato,  badando  di non romperle.
di servire, rovesciate sopra un rialzo la forma più grande,  badando  che il detto rialzo sia ricoperto nella parte superiore con
centro applicate una colonna di legno mascherata di burro,  badando  che sia un po' più stretta del cilindro delle forme.
Insalata di polli arrosto. — Cuocete dei polli arrosto  badando  che restino molto morbidi. Staccatene tutta la carne a
e versate tutto sul marmo spolverizzato di zucchero,  badando  poi di disgiungere gli arancetti. Fatto questo li
di crini e li asciugherete un momento a forno dolcissimo  badando  che non induriscano troppo.
in una casseruola ed a bagnomaria, tenendola coperta e  badando  che l'acqua non abbia a bollire.
marinare un'ora nell'olio, indi cuocere sulla graticola,  badando  che il fuoco troppo ardente non vi sformi ogni cosa.
ci si mette su un altro pochino di sale e si serve  badando  di non farlo raffreddare.
brodo coprendo la marmitta con una catinella rovesciata e  badando  che il fagotto non tocchi il fondo. Se ciò avvenisse
cuocerle, praticate un lungo taglio orizzontale nel guscio  badando  di non intaccare il frutto.
un tuorlo crudo e sbattete bene la pasta contro il tagliere  badando  però che non riesca troppo tenera (in questo caso
listarelle sottilissime, non meno sottili d'un solfanello,  badando  che non si rompano s'è possibile, e fatele cuocere un
con un coltellino la scorza gialla finissima dai limoni  badando  che riesca in forma di listarelle, e strizzatene il sugo
finchè le carote hanno perduto il loro sapore primitivo,  badando  però che non si sciolgano. Levatele con una grande
uova, un po' di sale, e tirate una sfoglia molto sottile,  badando  di tenerla possibilmente quadrata. Ripiegate da una parte
a metà per il lungo, poi rotolate le due parti a spira  badando  che il taglio resti sotto.
Formate un disco o una sfoglia quadrata con tutta la pasta  badando  di farle l'orlo. Copritela con le visciole prive del
(vedi Cap. 31). Finite di cuocerla a forno temperato  badando  che la meringa non pigli troppo colore.
ristringano per lasciare il posto ad altre che aggiungerete  badando  però che nel vaso rimanga un vuoto di un centimetro circa.
lattoniere, che chiamerete in casa, il dischetto di latta,  badando  che non penetri nelle frutta l'acido muriatico.
spolverizzateli di pangrattato, poi finite di cuocerli,  badando  che il pane pigli un bel colore.
l'osso del collo, quelli delle guance e del naso,  badando  di ledere il meno possibile la pelle, che poi ricucirete
della sua marinata e servitela con una salsa piccante,  badando  di conservarle possibilmente la forma.
abbiate gli asparagi disponeteli a mazzetti su d'un piatto  badando  che le punte restino in mezzo e conditeli con burro e
con uno spillo, o leverete via una piccola parte del guscio  badando  che rimanga intatta la buccia.
su fuoco eguale e moderato per venti o venticinque minuti,  badando  che divenga di bel colore.
di un coltello dalla coda verso la testa ripetutamente,  badando  però di non ledere la pelle.
di carta o meglio in una siringhetta da pasticcere,  badando  di tenerla coperta perchè non si asciughi.
regolare, tagliateli col coltello in tante listerelle,  badando  che in fondo restino unite e che la radice conservi la sua
raffermo tagliate a quadrellini. Si rimesti ogni tanto,  badando  che il pane non sia pregno di liquido, ma soltanto molle.
olio, sale e pepe. Cuocetele con cura sulla gratella,  badando  che restino morbide.
di ceci. — Formate un intriso d'acqua e di farina di ceci,  badando  per lo spessore che ne resti un leggero velo sul cucchiaio.
dove avrete sfatto dello strutto o riscaldato dell'olio  badando  di fargli prendere, sia tra le brace, sia al forno, un bel
a fette sottili, fatelo cuocere con solo olio e sale,  badando  di ritirarlo dal fuoco appena imbianchito, senza lasciarlo
modererete il fuoco, o tirerete un poco indietro lo spiede,  badando  di raccogliere il fuoco da quel lato ove la carne sembri
possibilmente di vitella bianca. Toglietene bene le ossa,  badando  di non portar via contemporaneamente le parti nervose cioè
la parte della lombata di manzo, cioè dell'arnione,  badando  che sia molto frolla.
lento sempre rimuovendo il composto con un mestolino, e  badando  di non fargli prendere colore.
lento, sempre rimuovendo il composto con un mestolino e  badando  di non fargli prendere colore.
sfogliateli, tagliatene il grumolo a fette, per il lungo,  badando  che queste restino intere. Collocate le fette in un vaso e
montato le chiare,  badando  di farle divenir dure, ossia montarle bene. Avrete unto con
di parmigiano grattato, fate crostare al forno di campagna,  badando  che la vivanda non risecchi troppo o si annerisca. Il
d'uovo di marsala, frullate il composto a fuoco dolcissimo  badando  che non accenni nemmeno a bollire.
bene con due forchette e cuoceteli a forno piuttosto caldo,  badando  di non lasciar prendere troppo calore.
lento, sempre rimuovendo il composto con un mestolino, e  badando  di non fargli prendere colore.
far uso di quelle coscie d'oca, si levano dal loro grasso,  badando  di cuoprir sempre quelle che , rimangono, e si fanno
pò di bracia sul coperchio e fate cuocere per circa un'ora  badando  che l'acqua quantunque bollentissima, non alzi il bollore,
pasta a mezzo del matterello, dandole una forma allungata e  badando  che abbia la grossezza di un dito.
del burro in un tegamino dall'orlo basso, versatelo fuori  badando  che il fondo ne resti unto, mettetevi una buona cucchiajata