Per analisi più dettagliate che ricavo dalla Tavola del König: «Sul valore nutritivo degli alimenti umani,» da una tavola dell'Arnould «Nouveaux éléments d'Hygiène» e dal Baranski «Guida per la visita del bestiame,» si avrebbero: [tabella] una temperatura che non sorpassi + 50° centig. A tale scopo si potrà adoperare anche una stufa, come quella rappresentata dalla fig. 27. Il prosciugamento si potrà ritenere compiuto, quando in successive due o tre pesate fatte a distanza di un'ora la quantità di carne posta a disseccare non perda altrimenti di peso. Compiuto il disseccamento, la differenza fra il peso della carne fresca posta sotto esperimento e quello della carne già disseccata, rappresenterà l'acqua dalla medesima contenuta.
éléments d'Hygiène» e dal Baranski «Guida per la visita del bestiame,» si avrebbero: [tabella] una temperatura che non sorpassi + 50° centig. A tale scopo
A tale proposito anzi il Baranski osserva molto giustamente che: «quelle classi della società, che consumano la miglior qualità di carne mangiano proprio a buon mercato; gli operai al contrario mangiano la carne più cara, perchè la carne a buon mercato, proveniente da un animale magro, rispetto al valore nutritivo di una carne grassa, non ammette confronto per il prezzo.»
A tale proposito anzi il Baranski osserva molto giustamente che: «quelle classi della società, che consumano la miglior qualità di carne mangiano
«L'uso della carne degli animali affetti da tisi perlacea, che sono in stato di sufficiente nutrizione, è permesso, quando ha tutte le proprietà della carne commestibile. Gli organi infetti da noduli debbono essere sotterrati o bruciati. Quando però l'animale macellato è assai dimagrato e nei noduli vi sono masse caseose e le glandole linfatiche sono parimente degenerate ed in genere la malattia è molto inoltrata, allora nè carne, nè altra parte del corpo, sotto qualsiasi condizione, deve essere permessa per uso umano» (Baranski). Anche il nostro Nosotti viene presso a poco alle stesse conclusioni.
del corpo, sotto qualsiasi condizione, deve essere permessa per uso umano» (Baranski). Anche il nostro Nosotti viene presso a poco alle stesse
9° Eresipela dei suini o resipola carbonchiosa o mal rosso de' porci. Rassomiglia all'antrace e sovente è sbagliata con esso. La carne degli animali affetti, che si presenta punteggiata in rosso anche nel connettivo e nel lardo, secondo alcuni (Baranski) non è così nociva alla salute dell'uomo, come da altri si ritiene (Nosotti). Comunque sia, volendo ammetterla nella alimentazione, occorre almeno esser ben sicuri di non equivocare la malattia coll'antrace.
affetti, che si presenta punteggiata in rosso anche nel connettivo e nel lardo, secondo alcuni (Baranski) non è così nociva alla salute dell'uomo
10° Peste bovina (Peste bos ungarica, Grossgalle), eminentemente contagiosa; trasmissibile alle pecore ed alle capre, diffondesi sempre per contagio che più sovente proviene dalla Russia. «La carne degli animali ammalati di peste bovina non è affatto nociva alla salute dell'uomo. Ciò è comprovato dalla storia: dal 1813 al 1815, tanto le armate alleate, come le truppe francesi fecero uso quasi esclusivamente di carne di animali affetti da peste bovina, anzi gli ammalati non ricevevano nel lazzeretto altra carne; malgrado ciò nessun caso è noto in cui l'uso di siffatto alimento avesse prodotto danni» (Baranski). Durante il dominio della peste bos ungarica nelle provincie napoletane (1863), si mangiò carne di bovini affetti, senza inconvenienti di sorta. Se l'uso della carne di bovini affetti da tale malattia è inibito, si è perchè l'esperienza ha dimostrato che la malattia può esser molto facilmente propagata per questo mezzo.
danni» (Baranski). Durante il dominio della peste bos ungarica nelle provincie napoletane (1863), si mangiò carne di bovini affetti, senza
Occorre avvertire che possono esser prese per carni panicate quelle invase da utricoli del Miescher (Gregarina miescheriana) che per alcuni sono innocui affatto (Baranski), per altri rendono le carni classificabili fra le malsane, essendo sospettati larve di cisticerco o di tenia. In casi dubbi l'esame microscopico può decidere, essendo i detti utricoli semplici formazioni allungate simili a semi [Fig. 28. a Cisticerco ritirato nella sua ampolla - b Animale sviluppato - c Testa e collo (scolice) isolati - d Uno dei 26 o 28 uncini che guarniscono la testa dell'animale] di avena, sprovvisti nel loro interno della testa caratteristica (scolice), uncinata (suini) o inerme (bovini), del cisticerco vero e proprio.
innocui affatto (Baranski), per altri rendono le carni classificabili fra le malsane, essendo sospettati larve di cisticerco o di tenia. In casi dubbi l
Secondo il Baranski si riconosce che un pezzo di carne proviene da un animale morto naturalmente od ammazzato nell'agonia o mal dissanguato per cattiva macellazione:
Secondo il Baranski si riconosce che un pezzo di carne proviene da un animale morto naturalmente od ammazzato nell'agonia o mal dissanguato per
Durante la guerra del 1870-71 in Francia si fece una colossale esperienza in prova di ciò; a detta del Morache, vi furono ben pochi militari francesi non costretti a far largo uso di carne di cavallo, durante il duro periodo di quella campagna, e le popolazioni di Metz e di Parigi ne furono sostentate quasi esclusivamente durante l'assedio, senza che ne avessero ad avvertire mai accidenti imputabili all'uso di tale alimento. Il Prof. Oreste, annotatore del Baranski, ricorda anzi che, nella campagna di Crimea, i soldati di due batterie d' artiglieria francese, avendo aggiunto alla loro razione la carne dei cavalli riformati, resistettero meglio degli altri corpi dell'armata alle affezioni endemiche ed epidemiche che la travagliavano.
, annotatore del Baranski, ricorda anzi che, nella campagna di Crimea, i soldati di due batterie d' artiglieria francese, avendo aggiunto alla loro razione
Nella preparazione della carne e del brodo per il soldato non sarebbero pratici questi estremi, non conciliando nessuno dei due una bontà discreta del brodo con la maggiore nutritività possibile della carne bollita, ciò che appunto si mira ad ottenere. Per raggiungere questo scopo intermedio si consiglia piuttosto di metter la carne ad acqua calda, ma non bollente (a + 50°C), di spingere quindi lentamente l'ebullizione e di mantenere in seguito una temperatura vicino a + 100° (+ 90°) per 4 o 5 ore, o meglio, secondo il Baranski, una temperatura a circa + 75° per due o tre ore soltanto. Così operando potrà ottenersi ad un tempo un brodo abbastanza buono e della carne bollita non troppo spoglia di principii sapidi e nutritivi.
una temperatura vicino a + 100° (+ 90°) per 4 o 5 ore, o meglio, secondo il Baranski, una temperatura a circa + 75° per due o tre ore soltanto. Così
BARANSKI A. - Guida per le visite del bestiame e delle carni ad uso dei medici municipali e distrettuali, dei veterinari e degli ufficiali sanitari. — Prima versione italiana sulla seconda edizione tedesca, con molte note ed aggiunte, per il prof. Pietro Oreste. Napoli, 1885.
BARANSKI A. - Guida per le visite del bestiame e delle carni ad uso dei medici municipali e distrettuali, dei veterinari e degli ufficiali sanitari