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Dottor Antonio
Il re dei cuochi della cucina vegetariana
196978 1896 , Milano , Premiata Ditta Editrice Paolo Carrara 50 occorrenze

Dal canto mio, vi darò brevi e facili ricette, che dovranno essere spedite da quel bravo e galantuomo farmacista ch'è il

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Rumex, da rumo, succhiare, perchè è acidetta e gustosa. Onde Virgilio:

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chiamavano poma precocca (primaticcia) che pronunciavano bericoca e vi venne portato al tempo di Alessandro il Grande. Da bericoca il nome arabo berkouk, e

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L'Alchechingero o Fisalide, è una radice serpeggiante, perenne dei boschi d'Italia e di Germania. Da maggio ad agosto à fiori bianchi, viene in piena

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, e più propriamente dell'America tropicale, e lo si coltiva da noi nelle serre. Non fiorisce che il terzo anno dopo la piantagione e per maturare

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Plutarco asserisce che fino da tempo immemorabile si praticava mangiare questo vegetabile sano, piacevole e di grande consolazione per chi sospira la

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. Ma, giunto l'abate alla sala da pranzo, fu colto da apoplessia. A tal vista Fontanelle s'alza di repente e corre alla scala gridando al cuoco: Tutti

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rendere effeminato adopera il verbo betisare e da Beta venne pure nel nostro dialetto il vocabolo zabeta e più tardi zabetta per indicare una

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betis, si sapis adde fabam. E, chiamatola cibo da fabbro, raccomanda di condirla con vino e pepe:

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la sapeva alla lunga. Non so darmi pace al pensare, come il fabbricante cioccolatta, da noi, sia stato preso come tipo di sciempiaggine, sicchè ne

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ed arde il legume a te d'Aleppo Giunto e da Moca, che di mille navi Popolata mai sempre insuperbisce.

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Anche i Romani adoperavano la castagna per farne la farina e pane, come si fa ancora oggidì presso alcune popolazioni. La castagna è da fuggirsi da

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coliche. Francesco Gallina, medico piemontese, forse da Cuneo, che fioriva all'alba del secolo XVII, raccomanda di mangiare le più grosse, — perchè

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chiamati Balani Sardi (da Balanos, ghianda) testifica che sono eccellentissime:

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Plinio li maltratta e Catone ne canta le lodi. I Romani, un bel dì cacciarono da Roma tutti i medici che rimasero esiliati per lunghissimo tempo e

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Moltissimo fu scritto sui cavoli. Dai Greci furono detti Cramben da Coramblen, nocivi agli occhi, e perturbatori del sonno e però fu detto:

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(Georg.). — Fino dalla più remota antichità venne considerata come un rimedio depurativo e tonico. A scopo medicinale, è da preferirsi la selvatica.

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L'insalata vuole il sale da un sapiente, l'aceto da un avaro, l'olio da un prodigo, va rimestata da un matto e mangiata da un affamato.

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Vuoi bona insalata? Da belle mani sia rivoltata.

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Prà Bonvesin da Riva, nel suo libro Delle grandezze di Milano, ci tramanda che nel 1288, alla stagione delle ciliegie, «da metà maggio a metà luglio

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. Può essere che da Ceresunto, dove, a detta degli scrittori il ciliegio era superlativo, avesse il suo nome. Ma che il ciliegio ce l'abbia portato

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Varrone dice che cucumis viene da

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I Fenici ne facevano pane e furono i primi che lo introdussero da noi. Nella Bibbia troviamo che la fava dava la farina da mischiarsi con altri grani

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Dio vi guardi dalla tosse, Dai capelli e barbe rosse, Da quei ch'anno solo un occhio E dal verme del finocchio.

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non molto soleggiata. Si moltiplica per rampolli. Se ne conoscono nove varietà. Quella coltivata da noi è la bifera, spontanea dei nostri boschi e

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animali. La farina del grano del frumento serve a fare il pane, le paste da minestra e da credenza, si mescola a mille manicaretti. Se ne fa colla

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Farina (da farre, Plinio). — Mil.: Farina. — Franc.: Farine. — Ted: Mehl. — Ingl.: Meal, Flour. Spagn.: Harina.

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. Anzi alcuni filologi pretendono che fungus, venga da funere, per la sua parentela antichissima coi necrofori. Orazio, quel dell'aurea mediocrità

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Frittura di funghi. — Dai funghi detti Ferree da noi. (Fungo porcino, Ceppatello, Boletus esculentus) levate l'ombrello (la cappella) mondate

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NB. Gli ovoli (Agaricus Caesareus) da noi detti Cocch — sono ghiottissimi crudi, tagliati assai finamente e cospersi di pepe ed olio. Nell'olio

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Pelusio era città dell'alto Egitto fondata da Peleo, padre del grande Achille. E a questo proposito san Gerolamo nel lib. IX in Ezechia, dice che si

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Da quas manducem Naxias amygdalas, da vinum, quod bibam e vitae Nazia

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Punica perchè venne da Cartagine. Il vocabolo Punica è quanto cartaginese, e viene dalla corruzione di Phoenix, perchè i cartaginesi ebbero origine dai

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Pianticella gramignacea annuale, originaria delle Indie. Se ne contano 3 varietà, secondo il colore del seme, bianco, gialliccio e nero. Da noi si

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I Greci chiamavano la nocciola: nux pontica, per essere stata portata, al dir di Plinio, in Asia e in Grecia da Ponto, come pure si chiamava a Roma

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Noci e pan, pasto da villan.

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tre qualità di pera. A Roma erano celebri le Tiberiane, una specie che maturava in autunno e cosi dette, perchè erano le ricercate da Tiberio, così

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Formaggio, pane e pere, Pasto da cavaliere.

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Pera al mosto. — Spremete da alcuni grappoli di uva matura il mosto, ed in esso fate cocere delle pera decorticate e tagliate a fette, servendosi a

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linguaggio delle piante: Fastidioso. Il suo nome Cydonia, da Cydon, città dell'isola di Creta, fondata da Cidone, figlio di Apollione, da dove venne in

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. Sviluppa fìattulenze fetide ed acri rinvii. Sono da preferirsi i piccoli e giovani, perchè più teneri e meno acri. Erano celebri i ramolacci di

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semi durano fino al settimo anno. Varietà: lunga dolce (hortensis), quando è cotta chiamasi da noi: bojocch, la rotonda à radice compressa. La rapa è

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. Il Giovio, fino da tre secoli fa nella sua Larii lacus descripiio, parlando di Pigna in Vall'Intelvi, la dice:

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Da rapa, sangue non si può cavare.

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Pianticella annuale gramignacea, aquatica, originaria della China e delle Indie Orientali, che dà il grano da tutti conosciuto. Il suo nome, riso

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La senape è ricordata da Matteo, Marco e Luca nel Nuovo Testamento i quali tutti accennano a quanto disse il Salvatore che di fede bisogna averne

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bon aceto, stemperate bene il tutto con un cucchiaio di legno, lasciate fermentare per 24 ore, poi raccoglietela in una salsiera da mettere in tavola.

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A comodo dei non enologi voglio delineare i suoi frutti in uve bianche e nere, a sapore semplice e a sapore profumato, infine in uve da tavola e uve

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fu portato da[gli]

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DA SAGGIA MADRE EDUCATA

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