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Dottor Antonio
Il re dei cuochi della cucina vegetariana
197608 1896 , Milano , Premiata Ditta Editrice Paolo Carrara 50 occorrenze

natura coriacea, sia per la qualità d'acqua in cui si fanno bollire, che spesso contiene dei sali calcarei — talvolta i legumi assumono del ligneo e del

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Marziale, tra le doti che devono ornare un cuoco, enumera quella di studiare il gusto del padrone:

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Nicht aus jedem Holtz kann mann Pfeifen schneiden — e M.e Fèe è del parere che le savoir mène a rien, mais le savoir-faire mène a tout.

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L'uso dell'aglio è più dei paesi meridionali che di quelli del nord. Il suo sapore è più acre nel clima freddo che nel caldo.

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amara, e che del pari possono riescire venefici. «Albicoche mangiane poche», dice un proverbio.

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Al principio del secolo, a Milano, dalle nobili dame e dai non meno nobili signori, ch'erano costituiti come in confraternita, per la visita piissima

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L'Arancio, o Melarancio, è il frutto del più bell'albero europeo, ove possa allignare. È originario delle Indie orientali e più verosimilmente della

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E nagott in del cervell.

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della Reggenza, anche in Francia era più in uso del caffè. Madama d'Arestrel, superiora del convento delle Visitandines a Belley, raccomandava al

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anche oggi si trova allo stato selvaggio. Dà fiori candidi, olezzanti in luglio ed agosto, simili a quelli del gelsomino di Spagna. Ai fiori succedono

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L'Olanda tiene il principale mercato del caffè di Giava, come la Germania di quello di Manilla, Londra e Liverpool di quello di Ceylan. Il Borbone à

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emesse circa le proprietà più o meno sanitarie ed igieniche del caffè. Tra il sì ed il no, occupiamoci del modo di mettere insieme una bona tazza di

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La Canella appartiene alla famiglia dei Lauri, è un albero sempre verde, ramosissimo (s'alza fino a 10 metri) del Ceylan, Borneo, Malabar e Martinica

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, e Brillat-Savarin, come afrodisiaco. Il sugo del carciofo, fu tenuto da Guitteau e Copermann come succedaneo all'aloe e drastico ad alta dose. Fu

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Il cardo ama il vino. Al contrario del carciofo, del cardo fu cantato:

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Moltissimo fu scritto sui cavoli. Dai Greci furono detti Cramben da Coramblen, nocivi agli occhi, e perturbatori del sonno e però fu detto:

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Oggi, la foglia del cavolo non serve più che come cataplasma, e il suo gambo è molto usato a far correre le celebrità che si squagliano.

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Chi à del pepe ne metta sul cavolo.

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immerso per qualche tempo nell'acqua grassa del letame o fatta col metter del letame nell'acqua.

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Provenza e nel Portogallo. Resiste al freddo più dell'arancio e del limone. Nel linguaggio delle piante significa: Costanza, frutto del cedro

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E forse questo proverbio è del secolo scorso, venuto dalla tavola di Luigi XIV dove toccava alla dama più bella rimestare l'insalata colle sue

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composizione di molti liquori, in ispecie del Gin; serve come droga di cucina ed è condimento aromatico presso i popoli del nord. L'adoperano per aromatizzare

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. Cap. 7. I fichi presso i Romani erano impiegati a provocare lo sviluppo del fegato nei volatili. Fra i piatti, che Orazio numera, nella Satira del

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E meglio cacciarsi un occhio, che mangiare il verme del finocchio.

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Dio vi guardi dalla tosse, Dai capelli e barbe rosse, Da quei ch'anno solo un occhio E dal verme del finocchio.

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Il paese originario del frumento, non si conosce, perchè non si è mai trovato allo stato selvaggio. Vi sono molte specie e varietà di frumento a

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s. E l'altro contro chi promette molto e mantiene nulla: Verba pro farina. E i nostri: La farina del diavol la và in crusca. — L'è tutta farina de fa

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. E Perseo, Sat. 3: cribro decussa farina. E il proverbio citato dal medesimo Perseo contro l'esattore e l'agente del Demanio:

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I semi di tutti i grani danno, per mezzo del macinamento, una polvere che è la farina, la quale si separa dalla crusca, che è l'involucro del grano

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. Parlando di vino aromatico e prelibato, i milanesi dicono: L'è ona fambrosa. Sorella del Fàmbros è:

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malattie e tra le altre del cancro, del sciro, della lebbra e della cataratta, decisamente come, dopo tanto tempo, Martin Lauzer assicura che la lente

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grande specialmente in Inghilterra per le arti tintorie. Serve agli stessi usi del succo, in modo da fare una limonata estemporanea alla dose di 1

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La storia del melagrano è antichissima. Nell'Esodo, parlando degli abiti sacerdotali lo ricorda Mosè. Salomone si serve del melegrano per descrivere

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Tre ricette del Dumas:

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noci si confeziona del pane. I Greci Mainotti le fanno bollire col mosto del vino ene compongono l'halvez, che è uno dei più delicati loro manicaretti

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però meglio quello sciolto. Sopporta il freddo più della segale, nella Svizzera si coltiva a m. 1900 sul livello del mare. Seminasi in primavera ed

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Ed ora la patata è l'amica del povero e del ricco, del medico e del prete. Certamente la patata non è squisita come la pesca, nè nutriente come un

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Brodo di farina di patata. — Stemperate in poco brodo un gran cucchiaio di fecola e versatela così stemperata nel resto del brodo già bollente

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Il pepe, quale lo conosciamo, è il frutto secco, immaturo del piper nigrum, pianta vivace che cresce spontaneamente sulle coste del Malabar, Indostan

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Pianticella annua indigena originaria delle Antille, del Brasile e Messico. Si semina in primavera a tutto maggio, ama gran sole e terreno ricco

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del Brasile, tondo, di Spagna, di Voghera detto capsicum grossum, carnoso corto ed altre. Quello di Cajenna è piccolo e più forte di tutti. È il

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lo assaporò. Teocrito Siracusano e Naptolemo Pariano assicurano che il primo ritrovatore del pomo sia stato Dionisio. Aldovrando assicura invece che

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Come i poponi di Chioggia son tutte le donne. Che giova del popon fiutar la buccia?

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Risotto milanese. — Fate friggere in una casserola del burro e della midolla di manzo, o meglio grascia di rognone di vitello, con cipolla ben trita

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superlativamente ghiotto. Nel linguaggio delle piante: Tesoro. La storia del tartufo è d'una antichità pressochè biblica. Ma, concesso pure che i Dudhaïm

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chiudono poi in vasi impermeabili. Facendoli seccare perdono gran parte del loro profumo.

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sostanzioso ed aromatico del secondo, il quale è pure molto astringente. La proporzione è di 20 grammi di tè ih un litro d'aqua bollente. Migliore l

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Sicilia, la Toscana, il Napoletano, la Valtellina, delle sponde del Reno e del Danubio. Platone, nell'VIII libro delle sue leggi, dice che si dovevano

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° Versate un bicchiere di latte in quattro litri di aceto caldo, agitate fortemente e filtrate. La parte caciosa del latte, concentrandosi, precipita

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DEL

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