Zucca. — Questo povero frutto che serve col suo nome ad insultare le teste umane, non merita davvero questa offesa così diretta, perchè ha molti e svariati meriti, quali quelli di rannodare le verdure ai cibi farinacei, di esser molto digeribile, e in alcune varietà di essere anche nutriente. Rispettate dunque anche le zucche, che nascondono sotto ampie foglie la loro vacuità, che fanno aprir larga la bocca ai fanciulli, che ne ammirano la enorme grandezza, e che serbano nei mesi più diseredati dell'inverno un elemento per le nostre minestre, per le nostre torte e per le nostre fritture. Anche le zucche più vuote di questo mondo poi possono elevarsi a pretesa di aristocrazia culinaria, quando si faccia loro un ripieno.
svariati meriti, quali quelli di rannodare le verdure ai cibi farinacei, di esser molto digeribile, e in alcune varietà di essere anche nutriente
Una volta si diceva che la minestra era la biada dell'uomo; oggi i medici consigliano di mangiarne poca per non dilatare troppo lo stomaco e per lasciare la prevalenza al nutrimento carneo, il quale rinforza la fibra, mentre i farinacei, di cui le minestre ordinariamente si compongono, risolvendosi in tessuto adiposo, la rilassano. A questa teoria non contraddico; ma se mi fosse permessa un'osservazione, direi: Poca minestra a chi non trovandosi nella pienezza delle sue forze, nè in perfetta salute, ha bisogno di un trattamento speciale; poca minestra a coloro che avendo tendenza alla pinguedine ne vogliono rattener lo sviluppo; poca minestra, e leggiera, ne' pranzi di parata se i commensali devono far onore alle varie pietanze che le vengono appresso; ma all'infuori di questi casi una buona e generosa minestra per chi ha uno scarso desinare sarà sempre la benvenuta, e però fatele festa. Penetrato da questa ragione mi farò un dovere d'indicare tutte quelle minestre che via via l'esperienza mi verrà suggerendo.
lasciare la prevalenza al nutrimento carneo, il quale rinforza la fibra, mentre i farinacei, di cui le minestre ordinariamente si compongono, risolvendosi
I soggetti deboli e malaticci al contrario, (ed oggi disgraziatamente sono i più) hanno bisogno di una cucina che stimoli leggermente le papille del gusto, affinchè l'assimilazione delle sostanze nutrienti avvenga più facilmente. E nei loro pasti, con sapiente alternativa, devono unirsi e succedersi in diverse proporzioni, a seconda dei rispettivi temperamenti, le carni, la verdura, i farinacei, il pesce e gli altri elementi di nutrizione. E il diverso temperamento dovrà dare la misura della prevalenza dell'uno sull'altro alimento.
succedersi in diverse proporzioni, a seconda dei rispettivi temperamenti, le carni, la verdura, i farinacei, il pesce e gli altri elementi di nutrizione. E il
L'igiene consiglia queste minestre ai temperamenti sanguigni, violenti, vivi, appassionati, ai vecchi ed ai bambini, o cui dànno un ottimo nutrimento senza troppo eccitarli. Suggerisce di usarne modestamente, come di tutti i farinacei, ai temperamenti linfatici e freddi, ai quali rallenta la circolazione del sangue, disponendoli all'indolenza.
senza troppo eccitarli. Suggerisce di usarne modestamente, come di tutti i farinacei, ai temperamenti linfatici e freddi, ai quali rallenta la
I piselli freschi sono poco nutrienti, benchè digeribili, specialmente se privati della scorza; i piselli secchi ridotti in macco (purea) posseggono tutte le qualità e i difetti degli altri consimili farinacei.
tutte le qualità e i difetti degli altri consimili farinacei.
La fecola, e di conseguenza i farinacei, non si addicono alle persone che tendono all'obesità; mentre l'uso prolungato dei farinacei provoca acidità e gas.
La fecola, e di conseguenza i farinacei, non si addicono alle persone che tendono all'obesità; mentre l'uso prolungato dei farinacei provoca acidità
L'orzo, l'avena, il riso, tutti i farinacei molto cotti e ridotti a purea, il brodo di pollo, il brodo vegetale, il succo di frutta sono i primi alimenti che si possono somministrare al bambino svezzato, il quale avrà già preso le varie farine lattee, ecc. Anche tapioca e semolino si potranno dare; più tardi le puree di legumi (fagioli, piselli, lenticchie, ecc.). La carne verrà, dopo i due anni, ma con parsimonia. Fino ai dodici anni il regime dietetico del bambino dovrà essere sorvegliato, ma si andrà gradatamente avvicinando a quello degli adulti, evitando però le salse piccanti e le pietanze drogate. Si avrà cura, invece, di usare nella dieta infantile molte verdure. Si potrà dare pochissimo vino, molto allungato, dopo i sei anni. In nessun caso vino puro; e tanto meno liquori, siano pure liquori dolci. L'alcool non deve esistere nell'alimentazione dei bambini e dei ragazzi!
L'orzo, l'avena, il riso, tutti i farinacei molto cotti e ridotti a purea, il brodo di pollo, il brodo vegetale, il succo di frutta sono i primi
Non si può dire che alla persona anemica convengano più particolarmente certi dati alimenti che altri. Quello che occorre è che la sua alimentazione sia ricca; ma è anche necessario che sia facilmente digeribile, per non andare incontro ad altri inconvenienti. L'anemico non ha bisogno di imporsi privazioni: tutti gli alimenti gli sono permessi. Abbondi, però, di carni, specialmente rosse e arrostite; di uova, di farinacei, di latticini... Insomma, quando ha uno stomaco che glielo permette, mangi tutto quello che più gli piace, dalle minestre agli erbaggi, dai latticini ai dolci... Eviti soltanto di gravare lo stomaco col pane, che è di digestione più difficile dei grissini e delle cosiddette « fettucce ». E cerchi anche di abituarsi a mangiare ogni tanto della carne cruda, com'è indicato nella seguente preparazione: ne ritrarrà grandissimo giovamento.
privazioni: tutti gli alimenti gli sono permessi. Abbondi, però, di carni, specialmente rosse e arrostite; di uova, di farinacei, di latticini
La scoperta dell'insulina ha reso assai meno severa, di quanto non fosse sino a qualche diecina d'anni fa, la dieta degli ammalati di diabete. Ma è ovvio che, pur permettendo loro una cena libertà di alimentazione, quando ogni loro pasto è preceduto da un'iniezione del prezioso farmaco, essi debbano evitare quelli che sono i loro principali nemici: lo zucchero e i farinacei. Questi ultimi perchè ì loro amidi, trasformandosi in glucosio, verrebbero a presentare gli stessi inconvenienti dello zucchero. I diabetici dovranno dunque rinunciare al pane e alla pasta: (per loro si fabbricano espressamente pane e pasta glutinate); ai legumi farinosi (fagioli, ceci, lenticchie, fave, piselli); ai dolci, alle marmellate, ai cioccolatini, a certi frutti più ricchi di zucchero (datteri, fichi, susine) ai vini sciropposi. Potranno prendere il caffè, se vi sono abituati, addolcendolo con la saccarina; come pure potranno fare uso di creme o di conserve di certi frutti, purché preparate con la saccarina.
debbano evitare quelli che sono i loro principali nemici: lo zucchero e i farinacei. Questi ultimi perchè ì loro amidi, trasformandosi in glucosio
Gli ammalati di fegato dovranno evitare, quando è possibile, i farinacei e i grassi. Non sempre le uova, come si dice generalmente, sono controindicate; vi sono individui ai quali (specialmente se usate con moderazione) non procurano alcun disturbo, mentre per altri un uovo è addirittura una specie di veleno. Occorre, dunque, considerare caso per caso, prima di radiare completamente le uova dalla dieta di un sofferente di fegato. Anche per la cioccolata viene pronunciato l'ostracismo, a causa del « burro di cacao » contenuto in essa. Ma la persona che soffre di fegato può benissimo adoperare il cacao in polvere, per variare il suo « dessert », dal quale farà invece scomparire le creme al burro, le pane sfogliate, ecc. Abolirà i formaggi grassi e fermentati e mangerà molta frutta fresca, rinunciando a quella acida o oleosa. Poco vino e leggero; poco caffè, anche questo leggero.
Gli ammalati di fegato dovranno evitare, quando è possibile, i farinacei e i grassi. Non sempre le uova, come si dice generalmente, sono
Aggiungiamo inoltre che le bevande che convengono ai pasti di proteine, sono: i vini, i liquori non zuccherati, le acque minerali. Con i farinacei, si potrà bere della birra (se non si ha tendenza ad ingrassare), del cacao, o del cioccolato (come fanno gli americani), delle acque minerali.
Aggiungiamo inoltre che le bevande che convengono ai pasti di proteine, sono: i vini, i liquori non zuccherati, le acque minerali. Con i farinacei
Idrati di carbone: vale a dire i cereali con le relative farine e zuccheri. Prima di tutti il grano, il pane, il riso e i dolci. Tutti i farinacei, come le patate, lenticchie, castagne, paste e tapioca. In questa seconda categoria, nemica della prima, bisogna comprendere anche i carciofi, i funghi, le banane e i fichi.
Idrati di carbone: vale a dire i cereali con le relative farine e zuccheri. Prima di tutti il grano, il pane, il riso e i dolci. Tutti i farinacei
Per un periodo dai 3 ai 5 giorni (salvo controindicazione medica), la cura si inzierà con un blando lassativo, come la magnesia San Pellegrino, o un citrato di magnesia. Scegliete preferibilmente un lassativo già consigliatovi altre volte dal medico, o già sperimentato da voi stesse. Durante questi 305 giorni, seguite una dieta vegetariana, vale a dire: succo di frutta, crudità varie, yoghourt, legumi lessati a vapore, nessun grasso, nè farinacei.
Questo accade perchè nella quantità sproporzionata dei farinacei o degli zuccheri ingerita difetta la dotazione adeguata dei minerali: fosfati, solfati, calcio, magnesio, manganese, che partecipa alla composizione degli enzimi-fissatori, veri agenti di mobilitazione, di riduzione, di trasformazione, di elaborazione fino ai termini necessari all'assimilazione del glucosio, del levulosio che derivano dall'ingestione di farinacei e di dolciumi, mentre abbonda il carbonio. In eccesso il carbonio decalcifica i tessuti, elimina troppo i sali di calcio.
Questo accade perchè nella quantità sproporzionata dei farinacei o degli zuccheri ingerita difetta la dotazione adeguata dei minerali: fosfati
Dall'unione d'una golosa di dolciumi con un goloso di farinacei e di liquori nasceranno poi dei tipi in cui gli sbilanci saranno determinati dal punto di minore resistenza prevalente: punto già inciso nella filza dei cromosomi coniugati. Potrà anche accadere che gli sbilanci resteranno latenti nella prima generazione di costoro e compariranno nei nipoti.
Dall'unione d'una golosa di dolciumi con un goloso di farinacei e di liquori nasceranno poi dei tipi in cui gli sbilanci saranno determinati dal
Vediamo ora la composizione del «menu» per colazione e per cena. Il «dejeuner» differisce dal «diner» anzitutto per la quantità delle pietanze che si servono, e, — elemento non trascurabile — per la qualità delle pietanze stesse. In una colazione sono adattatissimi gli antipasti freddi assortiti, poichè non essendoci minestra non si corre il rischio di sciuparsi il palato con i vari cibi piccanti che compongono generalmente l'antipasto, e che, secondo alcuni impediscono di apprezzare la finezza del brodo o della zuppa. Troverà qui la migliore applicazione tutto quel complesso di ghiottonerie che va sotto il nome di «Antipasti alla russa». Dopo gli antipasti si serve generalmente un piatto d'uova — caratteristica della colazione. — Ma si possono servire anche risotto, maccheroni, gnocchi di semolino, ecc. C'è poi un piatto forte, un altro piatto con accompagno di verdura o di legumi, dolce, formaggio e frutta. Questo per una colazione fine, di tipo classico. Volendo un «dejeuner» ancora più ricco si potranno introdurre nel «menu» due piatti di carne e uno di pesce. Ma è bene mantenere la colazione su queste basi: Antipasto freddo — uova o farinacei — due piatti di carne oppure uno di carne e uno di pesce — verdura o legumi — dolce — formaggio e frutta. Essendoci due piatti di carne, il secondo piatto potrà essere freddo; vitello, roast-beef, pasticci, galantine, ecc. Anche nella colazione bisogna evitare di ripetersi. Quindi se uno dei due piatti sarà di manzo, o vitello, o agnello, o montone, l'altro sarà di pollame, o di caccia e viceversa. Per dolce si servono di preferenza composte di frutta accompagnate da pasticceria leggera. Il «menu» per una cena è uguale per quantità e disposizione di piatti a quello di una colazione. Soltanto si sostituisce alle uova una tazza di buon brodo ristretto, caldo o freddo. Il «consommé» freddo per una cena deve essere leggermente gelatinoso. Così per i cibi come per la preparazione si procurerà che il «menu» offra un insieme di finezza e di leggerezza, come ad un pasto serale si conviene, Ecco qualche tipo di «menu»:
piatti di carne e uno di pesce. Ma è bene mantenere la colazione su queste basi: Antipasto freddo — uova o farinacei — due piatti di carne oppure uno
«il valore nutritivo della pasta asciutta non presenta speciali caratteristiche che possa farla preferire a quelle degli altri tipi di farinacei». Prof. Antonio Riva (clinico).
«il valore nutritivo della pasta asciutta non presenta speciali caratteristiche che possa farla preferire a quelle degli altri tipi di farinacei
Il Cav. Pettini, Capo-Cuoco di Sua Maestà il Re d'Italia, porta nel dibattito una parola precisa: «È fuori dubbio che i farinacei tutti appesantiscono il corpo ed in conseguenza... minacciano l'intelligenza» e più oltre, nella lettera diretta al giornale «La Cucina Italiana», afferma ancora: «necessità d'innovazioni, di modernismo anche nella cucina; chè deve anch'essa rispondere ai tempi e magari precorrerli».
Il Cav. Pettini, Capo-Cuoco di Sua Maestà il Re d'Italia, porta nel dibattito una parola precisa: «È fuori dubbio che i farinacei tutti
Il regime di vitto è quello prescritto per la pletora e per la diarrea, salvo qualche modificazione, evitando, cioè, i cibi farinacei ed alcune verdure di egual natura.
Il regime di vitto è quello prescritto per la pletora e per la diarrea, salvo qualche modificazione, evitando, cioè, i cibi farinacei ed alcune
Le pappine di farina e latte che si somministrano ai fanciulli e gli elementi farinacei usati dagli adulti, contribuiscono ambedue allo sviluppo della scrofola, infermità che vien curata coll'olio di fegato di merluzzo, ben inteso che bisogna eliminare i cibi ora menzionati. Se all'ammalato ripugna l'olio di fegato di merluzzo lo si sostituisca col lardo affumicato.
Le pappine di farina e latte che si somministrano ai fanciulli e gli elementi farinacei usati dagli adulti, contribuiscono ambedue allo sviluppo
Una volta si diceva che la minestra era la biada dell'uomo; oggi i medici consigliano di mangiarne poca per non dilatare troppo lo stomaco e per lasciare la prevalenza al nutrimento carneo, il quale rinforza la fibra: mentre i farinacei, di cui le minestre ordinariamente si compongono, risolvendosi in tessuto adiposo, la rilassano. A questa teoria non contraddico; ma se mi fosse permessa un'osservazione direi: Poca minestra a chi non trovandosi nella pienezza delle sue forze, nè in perfetta salute, ha bisogno di un trattamento speciale; poca minestra a coloro che avendo tendenza alla pinguedine ne vogliono rattener lo sviluppo; poca minestra, e leggiera, ne' pranzi di parata se i commensali devono far onore alle varie pietanze che le vengono appresso; ma all'infuori di questi casi una buona e generosa minestra per chi ha uno scarso desinare sarà sempre la ben venuta, e però fatele festa. Penetrato da questa ragione mi farò un dovere d'indicare tutte quelle minestre che via via l'esperienza mi verrà suggerendo.
lasciare la prevalenza al nutrimento carneo, il quale rinforza la fibra: mentre i farinacei, di cui le minestre ordinariamente si compongono, risolvendosi
Fra i bulbi v'è la cipolla, lo scalogno, l'aglio, i porri; fra le radici la carota, la pastinaca, il sedano, qualche volta la scorzonera, i cavoli svedesi, le rape ; fra le erbe i cavoli cappucci, i cavoli rapa, le verze, i cavolfiori, i cavoli di Bruxelles, l'indivia, la lattuga, la cicoria, l'acetosella, la borrana, i denti di leone, gli asparagi, le biete, gli spinaci, il cerfoglio, le foglie del prezzemolo, la cipollina ; tra gli odori il basilico, il timo, la menta, la maggiorana, la santoreggia ; fra i legumi i piselli, i ceci, le lenticchie, i fagiuoli ; tra i farinacei la patata, il topinambour, la castagna, ecc. ecc. Ho lasciato per ultimo il bel frutto del pomodoro, la cui varietà gialla dà un gusto molto delicato alle minestre, e la zucca che a parecchi sembra cibo assai ordinario.
basilico, il timo, la menta, la maggiorana, la santoreggia ; fra i legumi i piselli, i ceci, le lenticchie, i fagiuoli ; tra i farinacei la patata, il
143. Minestra à la Crécy. — È una purée di legumi e farinacei diversi, in cui si lascia predominare quello che si preferisce, e che diluita con brodo buono si serve con gnocchetti cotti a parte o fritti.
143. Minestra à la Crécy. — È una purée di legumi e farinacei diversi, in cui si lascia predominare quello che si preferisce, e che diluita con brodo
150. Minestra di lenticchie. — La farina di lenticchie si vende nei grandi negozii di commestibili, ma le lenticchie intere, specie se fresche e di buona qualità, sebbene domandino maggiori cure, sono da preferirsi per il loro sapore. Vi sono lenticchie che si cuociono in un'ora, altre che ne impiegano 2-3. In questo caso, dopo aver messo le lenticchie coli'acqua fredda nella pentola, affrettatene la cottura unendovi un sacchettino ben chiuso di tela con entro 3 cucchiai di cenere stacciata. La cenere, come il bicarbonato di soda, favorisce la cottura di tutte le leguminose e dei farinacei in genere, ma è bene anche levare un pajo di volte l'acqua bollente, e rifondere acqua fredda. Soffriggete nel burro sedano, carote, cipolla, in quantità eguali un pezzo di porro, un po' di salvia, anche santoreggia, se vi conviene. Aggiungetevi del buon brodo ; dopo una lunga bollitura, passate il composto, unite al brodo metà delle lenticchie pure passate allo staccio, e l'altra metà che avrete lasciate intere. Servite con salsicce tagliate a pezzetti.
tela con entro 3 cucchiai di cenere stacciata. La cenere, come il bicarbonato di soda, favorisce la cottura di tutte le leguminose e dei farinacei in