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Dottor Antonio
Il re dei cuochi della cucina vegetariana
196999 1896 , Milano , Premiata Ditta Editrice Paolo Carrara 50 occorrenze

Non pulite, nè raschiate, nè lavate la verdura ed i legumi se non al momento di farli cocere — e allora sieno ben lavati e puliti anche in due, tre

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Il celebre Raspail, che era pure medico strapatentato, e conosceva i suoi polli, ebbe a dire che

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I gladiatori per rinvigorirsi se ne ungevano le membra col sugo.

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Ma i ricchi, sotto l'impero, cominciarono a sdegnarlo, ed Orazio lo abborriva come il veleno.

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V'à chi dice, che l'albicocco sia stato portato in Europa al principio dell'era volgare, ma i Greci lo conoscevano prima, ed i suoi frutti li

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Nel 1560 le damine francesi, che si dilettavano nell'arte pistoria, combinavano certo pane col seme dell'anice che chiamavano Biscottum, dal quale i

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Al carciofo i Greci profusero immense lodi. Teofrasto parlando di lui, in bottone o in gemma, dice:

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(Egl., 2). Tiberio adoperava la parola balanuni per indicare i vegetali più saporiti. Marziale (Epigr., 78, lib. I, ed. Turanium):

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Plinio li maltratta e Catone ne canta le lodi. I Romani, un bel dì cacciarono da Roma tutti i medici che rimasero esiliati per lunghissimo tempo e

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il cavolo era in venerazione, perciò giuravasi sulla testa del cavolo. La più celebrata specie presso i Greci ed i Romani, era la verza nostra, detta

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Chi mangia i tronchi dei capocci nutrisce pidocchi.

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I proverbi sul cavolo: Cavolo lonzo e ciccia pigiata.

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I disgrazi e i paroll hin come i scirès. Adree a voeuna ghen ven dès.

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Doppi come i scigòll de Comm.

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Tale il precetto salernitano, sentito il parere di Dioscoride, Galeno e Tralliano. Ma s' avvertano i divoratori di cipolle che mangiandone in

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i fagioli fanno vento.

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Columella lo mette fra i migliori legumi. I sommi Sacerdoti dell'Egitto avevano proibito ai loro credenti questo cibo, e Pitagora, professore di

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Fagioli saltati. — Se i fagioli sono verdi, gettateli nell'acqua che bolle. A metà cottura aggiungetevi del sale e un piccolo pezzo di burro. Toltili

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I Fenici ne facevano pane e furono i primi che lo introdussero da noi. Nella Bibbia troviamo che la fava dava la farina da mischiarsi con altri grani

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I proverbi sulla fava:

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. Cap. 7. I fichi presso i Romani erano impiegati a provocare lo sviluppo del fegato nei volatili. Fra i piatti, che Orazio numera, nella Satira del

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I proverbi sul fico:

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I fichi di soperchio fanno la febbre.

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La parola foeniculum dal greco, vuol dire dissipare, scacciare i venti, onde la Scuola Salernitana:

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Il pane nero fa i capelli biondi.

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Col pane tutti i guai sono dolci.

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Tra gli eduli ricordo solo i più comuni ed i più sani: L'Agarico cesareo (fonsg coch) che era in gran pregio anche presso i Romani, e lo chiamavano

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. Parlando di vino aromatico e prelibato, i milanesi dicono: L'è ona fambrosa. Sorella del Fàmbros è:

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Chiuda il suo desinare .... Dice Orazio Sat. IV. Ateneo riferisce al libro II, c. X, che essendo rimasti sterili i rovi per lo spazio di 20 anni, la

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. — Plinio asserisce che il lauro era segno di pace fra i combattenti (lib. c. 30). Se ne cingevan nei trionfi gl'Imperatori e i Sommi Pontefici, poi

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. — Cap. 4, v.3, 13. I fiori del melagrano si veggono rappresentati su alcune medaglie fenicie e cartaginesi, e sulle monete tirrene. I frutti si

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linguaggio dei fiori: Mi importuni. Si moltiplica seminando i suoi frutti a primavera, fiorisce fino all'Ottobre, ama terreno grasso e inaffiamenti. I

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; ed era proverbio presso i Romani: ede nasturtium. I milanesi ad indicare piedi lunghi e larghi, alla moda inglese, chiamano le scarpe dei loro

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Che nespola! che pocca nespola! esclamano i Milanesi ad una battosta quasi fosse una grandinata. Proverbi:

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Do nôs in d'un sacc e do donn in cà fan gran frecass. Mi gho i vôs, e i alter g'han i nôs.

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I bergamaschi ànno:

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Il nostro popolo à sul pepe i proverbi:

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A disù tre grà de peer, i te para via la feer.

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(Plinio, libro 14). Giovenale, nella cena che diede a Persico, apprestò dei pomi piceni, i quali, secondo Orazio, ànno la palma su tutti i pomi

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Per i poponi, ci vuole un bon naso.

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I poponi di Chioggia sono tutti d' una buccia e d'un sapore.

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Come i poponi di Chioggia son tutte le donne. Che giova del popon fiutar la buccia?

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Plinio però anteponeva a questi, quelli d'Egitto. E difatti gli Ebrei, tolti alla schiavitù da Mose, rammentavano sospirando i cocumeri, i meloni, i

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. Sviluppa fìattulenze fetide ed acri rinvii. Sono da preferirsi i piccoli e giovani, perchè più teneri e meno acri. Erano celebri i ramolacci di

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stessa che adoperava Orfeo, uno dei primi sambuciarii, per far ballare i sassi. Onde sambucistria la ballerina, e sambucam cothurno aptare, che era l

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ed asciutti ed in terreni poco profondi. Il sesamo non reggerebbe nei paesi montuosi anche per i venti. Vuolsi originario dell'Asia Minore, e

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Teofrasto dice che i tartufi di Grecia erano insipidi. Avicenna vuole che i migliori tartufi abbiano il colore della sabbia del deserto. I sacerdoti

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«O abitante della Libia, stacca i tuoi buoi dal giogo e mandaci dei tartufi!» E nella Satira 5:

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PIÙ GUSTOSI E GRADITI I CIBI

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NÈ IL LARGO CENSO NÈ I NATALI ILLUSTRI

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