Il cibo, la bevanda e il letto non appagano nessun cuore di uomo; il passato non ci piace; il presente non ci accontenta e sempre coll'occhio fisso nell'avvenire lontano speriamo, tutti e sempre un meglio e un ottimo, che non sono quelli di ieri e di oggi. E questa è la vera morale, la base d' ogni progresso; è l'unica e vera religione umana.
nell'avvenire lontano speriamo, tutti e sempre un meglio e un ottimo, che non sono quelli di ieri e di oggi. E questa è la vera morale, la base d' ogni
SPOSINA DI PARMA. — La testina di vitello potete averla con facilità, dal vostro macellaio. Potete cuocerla in vari modi, per variare un po' l'ordinario della mensa. 1) Lessatela in acqua acidulata con succo di limone o con aceto. L'avrete, naturalmente, prima lavata e tagliata a pezzi. Nell'acqua avrete naturalmente fatto cuocere un mazzetto d'erbe odorose, e qualche ravanello e un po' di cipolla. E' la maniera più elementare. 2) Lessata nel modo anzidetto, e tagliata poi a fettine regolari, potrete farla sobbollire in una salsa costituita da un pezzetto di burro in cui avrete fatto rosolare tre o quattro cucchiaj di pangrattato, con la scorza di un limone tagliata a fettine sottilissime, e il sugo di due limoni. 3) Lessata come sopra, mettetela nella salsa costituita dal burro e dal pangrattato, e il limone, aggiungendo un po' di sugo di carne se ne avete, e dei capperi. 4) Preparata nel solito modo, si fa terminare di cuocere in una salsetta di burro e zucchero che abbiano prima preso il color rosso. 5) Idem idem, si finisce di cuocere come la trippa, in una tegliettina, aggiungendo all'ultimo il burro e il formaggio parmigiano grattugiato. 6) Idem idem idem, ma, insieme al burro e al formaggio, un pochino di salsa di pomodoro. 7) Lessata nel solito modo, si serve con una besciamella in cui il rosso dell'uovo sia acidulato dal succo del limone. 8) Dopo aver lessato la testina di vitella, fatela marinare in un poco di succo di limone con prezzemolo olio sale e pepe, e poi friggetela nello strutto bollente, dopo d'avere avvolto i pezzetti della testa in una pastella d'acqua e farina, o nell'uovo sbattuto con pangrattato. 9) Lessate la testina, lasciatela marinare per 24 ore nell'aceto, tagliatela a fettine, infarinate queste e friggetele in olio su fuoco vivacissimo. Operazione molto rapida, come per il fegato. Una volta fritte le fette di testina, cospargetele, al momento di andare in tavola, con una salsa piccante di vino e aceto (a parti uguali) nei quali avrete fatto bollire, a parte, chiodi di garofano, pezzetti di cannella, la scorza di mezzo limone e tre cucchiai da tavola di zucchero — se il vino e l'aceto erano un bicchiere per ciascuno: se eran meno, regolatevi in proporzione. La salsa risulta migliore se potete aggiungerci una presina di zafferano, della uva passolina e dei pinoli. Sparsa la salsa sulla testina fritta, lasciatela sobbollire lentamente per pochi minuti. 10) Lessata e marinata la testina nel modo precedente (alla marinata potrete aggiungere, se vi piace, un battuto d'aglio e cipolla) involgete le fette della testina, che avrete lasciato più grosse possibile, in pangrattato, e arrostitele sulla gratella, come se fossero bistecche o fette di cuore. 11) Lessata, tagliatela a fettine minute, e in una insalatiera aspergetela di sale, olio, pepe, senape all'estragone, o dragoncello (è la cosiddetta mostarda francese, ma si fa benissimo anche da noi). 12 e ultimo): lessatela e servitela con una salsa verde comune: quella, saprete certo prepararla, se no scrivetemi e ve la insegnerò. Come vedete, voi potete per 12 volte di seguito — se davvero conoscete un macellaio così benevolo da serbarvi sempre la testina — ammannire al vostro sposo questa vivanda in modo diverso, salvo, poi, a ricominciare. Grazie per gli abbonamenti che sono giunti graditissimi: spedito un magnifico romanzo uscito proprio ieri.
abbonamenti che sono giunti graditissimi: spedito un magnifico romanzo uscito proprio ieri.
Ed ecco siamo al fine. Molti rideranno, ma se il libro può esser utile qualche volta a qualcheduno, sarò contentissimo. Venuta l'ora, dico fine anche a me e buona fortuna a chi legge. Addio ! Bologna, 5 ottobre 1916. Olindo Guerrini che compì gli anni ieri entrando nel settantaduesimo.
a me e buona fortuna a chi legge. Addio ! Bologna, 5 ottobre 1916. Olindo Guerrini che compì gli anni ieri entrando nel settantaduesimo.
- «volete sapere il perchè? Ve lo dico: Lei, tu la conosci, Marinetti! Lei si è uccisa tre giorni fa a New York. Certamente mi chiama. Ora, per una coincidenza strana, interviene un fatto nuovo e significativo. Ho ricevuto ieri questo dispaccio... è dell'altra che le rassomiglia... troppo... ma non abbastanza. Vi dirò un'altra volta il suo nome e chi è. Il dispaccio mi annuncia il suo imminente arrivo...» -
coincidenza strana, interviene un fatto nuovo e significativo. Ho ricevuto ieri questo dispaccio... è dell'altra che le rassomiglia... troppo... ma non
«Il successo di curiosità dell'Aerobanchetto è stato pienissimo, e il salone della Casa del Fascio, prescelto per lo specialissimo cimento culinario, ha raccolto ieri sera alle 21,30 (anche l' orario era leggermente fuori consuetudine !) molte persone, fra cui si notavano personalità e autorità, pittori, giornalisti, signore e semplici buongustai. E fra le autorità c'erano il Preside della Provincia comm. Turchi e il Rettore magnifico dell'Università prof. Ghigi, il quale è venuto così a sanzionare con il sacro bollo dello Studio, il sedizioso movimento in odio alla pastasciutta.
, ha raccolto ieri sera alle 21,30 (anche l' orario era leggermente fuori consuetudine !) molte persone, fra cui si notavano personalità e autorità
«Gli uomini e le scuole di avanguardia devono la loro libertà alla rivoluzione futurista. Marinetti rimane il grande inventore. Ciò che c'è di vitale nei tentativi di oggi fu portato ieri da lui. Bisognerebbe proclamarlo violentemente». DOMINIQUE BRAGA. («Crapouillot», 15 aprile 1921 ).
nei tentativi di oggi fu portato ieri da lui. Bisognerebbe proclamarlo violentemente». DOMINIQUE BRAGA. («Crapouillot», 15 aprile 1921 ).
a) «I futuristi dichiarandosi contro la pastasciutta e indicando nuovi sviluppi della cucina italiana, non seguono soltanto il lato importante del risparmio nazionale, ma intendono rinnovare il gusto e le abitudini degli italiani. Non si tratta cioè semplicemente di supplire la pasta con il riso, o di preferire un piatto all'altro, ma di inventare nuove vivande. Vi furono nella vita pratica dell'uomo tali modificazioni meccaniche e scientifiche da poter arrivare anche ad un perfezionamento cucinario, ad un'organizzazione di sapori, odori e valori diversi che fino a ieri sarebbero sembrati assurdi, perchè diverse erano anche le condizioni generali dell'esistenza. Si deve cioè, variando continuamente genere di nutrimento e di accordi, uccidere le vecchie radicate abitudini del palato, per preparare gli uomini ai futuri alimenti chimici e forse alla non lontana possibilità di realizzare, per mezzo della radio, una diffusione di onde nutrienti».
da poter arrivare anche ad un perfezionamento cucinario, ad un'organizzazione di sapori, odori e valori diversi che fino a ieri sarebbero sembrati
Poiché, avendole fatte proprio ieri, i ragazzi si sono lamentati che il piatto non fosse più abbondante (il che vuol dire che le mie zucchette non erano certo da disprezzare) così ho pensato di mettere oggi a parte della mia... modesta cucinaria quelle, fra voi, che preferiscono sostituire spesso un piatto di verdura ad uno di carne.
Poiché, avendole fatte proprio ieri, i ragazzi si sono lamentati che il piatto non fosse più abbondante (il che vuol dire che le mie zucchette non
― Non offenderti cara (m'ha detto) ma proprio ieri, mentre andavo sfogliando il grosso pacco delle mie ricette cucinarie, me n'è capitata sotto agli occhi una della quale mi ero ormai scordata; quella di un vero piatto speciale da farsi cogli asparagi. Di colpo ho allora pensato a te ed alle fedeli amiche tue; e, dato che questa è la stagione degli asparagi... se ti degni... la ricetta, eccola qua.
― Non offenderti cara (m'ha detto) ma proprio ieri, mentre andavo sfogliando il grosso pacco delle mie ricette cucinarie, me n'è capitata sotto agli
Ho messo in pratica, proprio ieri, un certo consiglio cucinario che mi ha dato l'Amelia, e poiché ne ho avuto, in premio, una di quelle tali occhiate maritali che dicon chiaro «quale tesoro è mai la mia mogliettina !» così...
Ho messo in pratica, proprio ieri, un certo consiglio cucinario che mi ha dato l'Amelia, e poiché ne ho avuto, in premio, una di quelle tali occhiate
E ieri mattina appunto, mentre con la servetta stavo facendo gran pulizia alle stanze, ecco trillare il campanello; ecco poscia entrare in tinello la cognata; ed eccola anche dirmi, con tutta la sua sincerissima bonomia: « Ho letto, cara Petronilla, le tue ricette di minestre! Ma... non hai dunque pensato che per ammannirle, è necessario brodo vero; che per aver brodo vero, è necessario lessare carne; e che la carne lessata è gradita solo quando viene porta in tavola con una frequenza relativa? Io ho pertanto pensato alle tue amiche ancora inesperte di cucina; e solo per loro (non ti offendi, vero, cara Petronilla?) ti ho portata la ricetta per ammannire una minestra squisita con sole verdure ».
E ieri mattina appunto, mentre con la servetta stavo facendo gran pulizia alle stanze, ecco trillare il campanello; ecco poscia entrare in tinello la
Di cucinaria, appunto, ieri si parlava al tè che ogni giovedì, offre alle amiche la bionda « generala »; di cucinaria relativa alla stagione...; e, parlando di verdure, il discorso è caduto sugli asparagi; parlando di frutta, sulle fragole.
Di cucinaria, appunto, ieri si parlava al tè che ogni giovedì, offre alle amiche la bionda « generala »; di cucinaria relativa alla stagione...; e
Gran festa ieri in casa nostra, in onore dei ragazzi che hanno finito, e bene, tutti i loro esami! (I figlioli, quando sono studiosi e bravi, bisogna pur saperli anche premiare!).
Gran festa ieri in casa nostra, in onore dei ragazzi che hanno finito, e bene, tutti i loro esami! (I figlioli, quando sono studiosi e bravi, bisogna
“Petronilla — m'ha detto ieri mattina mio marito dandomi, tanto per imbonirmi (il birbante!) un bel bacino — ho incontrato un vecchio amico col quale ho fatto l'Università e, rivangando i bei tempi bolognesi, il discorso è caduto su certe lasagne verdi che, con sei soldi, mangiavamo allora in un'osteria fuori dalle mura, e così... ».
“Petronilla — m'ha detto ieri mattina mio marito dandomi, tanto per imbonirmi (il birbante!) un bel bacino — ho incontrato un vecchio amico col quale