Verso la fine del secolo decimottavo molti nobili ingegni, sicuri che la ragione di molti mali si dovesse cercare in quella pietanza, iniziarono una vivace campagna perchè l'umanità scrollasse dalla groppa il basto di schiavitù. Furono scritti innumerevoli opuscoli e tomi di varia mole: le gazzette, diffusissime, recavano articoli di gente che aveva acquistato grande autorità nel campo delle scienze e delle lettere: ma tutto fu inutile contro l'assenteismo delle plebi anche perchè era, in quel tempo, diffusa la superstizione che i maccheroni fossero il controveleno di ogni morbo, la panacea universale. Un ultimo tentativo lo fece nella prima metà dell'ottocento, il grande Michele Scrofetta delle cui benemerenze è superfluo parlare, essendo note ai più: e tuttavia l'eminente scienziato non approdò a nulla di concreto.
Verso la fine del secolo decimottavo molti nobili ingegni, sicuri che la ragione di molti mali si dovesse cercare in quella pietanza, iniziarono una