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Marinetti, Filippo Tommaso - Fillìa
La cucina futurista
212534 1932 , Milano , Sonzogno 50 occorrenze

A tavola, nella stanza tappezzata di rosso rimorso vellutato, che beveva per l'ampie finestre una mezza luna nascente ma già immersa nella morte

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Persino le povere botti, seguono l'influsso del modernismo, e dopo avere tentato di ovalizzarsi al massimo, hanno esploso nella costruzione degli

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A me, col rispetto di tutte le opinioni, sembra che il vino potrebbe oggi cercare e trovare nell'arte dei novatori, nella genialità dei futuristi, un

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Ed ora invitiamo gli artisti novatori a collaborare con noi, nella intenzione di servire, anche per questa via, gli interessi vinicoli nazionali».

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Tuttoriso: un piatto molto virile nella forma e composto in sostanza di riso condito con vino e con birra. Mangiabilissimo: c'è perfino chi richiede

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«Le grandi acque» e «Carrousel d'alcool». Sorpresa generale di pescare nell'una cioccolato e formaggio naviganti nella barbera, cedrata e bitter e di

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Mentre si rinnovano gli applausi al breve e vivo discorso di Marinetti, appare nella sala Joséphine Baker, accompagnata dal signor Abbatino.

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Al posto delle solite tovaglie troviamo dei fogli di carta argentata, che nella fantasia dei promotori vorrebbero essere dell'alluminio, e una lastra

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Temiamo l'avvento di qualche complicazione, ma improvvisamente la sala s'immerge in una diafana luce azzurra e un motore prende a scop-piettare nella

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, tanto profonda era in loro la fede nella pastasciutta.

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azzuffarono pro-e-contro la cucina futurista ed avvenne così una clamorosa battaglia dalle finestre e nella strada con proiettili commestibili e pentole

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Duellerà con quel fischio il gemito lungo pure affilato di un suono di violino, stiracchiato nella camera di destra dal figlio convalescente della

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Aspettando la contadina-cuoca, sulla tavola ancora vuota passerà, unico alimento, il fischio che il vento infila nella serratura della porta, alla

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I due amanti divorano metà del prosciutto. Seguono le grandi ostriche, ognuna con undici gocce di Moscato di Siracusa nella sua acqua marina.

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Allora entrerà, invece della frutta miracolosa, il solito ubriaco pescato nei bassifondi la notte stessa e portato di forza nella sala del banchetto

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Marinetti, Prampolini e Fillìa sopra un ampio tappeto di piume danese che per la sofficità madreperlacea nella luce elettrica pareva viaggiasse, nuvola

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A mezzanotte, nella vasta sala d'armi, i futuristi Marinetti, Prampolini e Fillìa aspettavano il padrone di casa invitato a sua volta per inaugurare

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3) La mancanza di carne umana viva e presente che è indispensabile per mantenere il palato dell'uomo confinato nella zona delle carni animali.

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Nella lunghezza di una tavola in forma di parallelepipedo sbucano, scorrendo automobilmente, scomparendo e ricomparendo:

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I tre complessi-plastici vaporizzanti si fermano di botto all'irruzione nella sala di tre sguatteri inguainati di seta bianca e alto berretto bianco

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Nella carlinga di un Trimotore volante a 3000 metri in un cielo bipartito: svenevole chiaro di mezzaluna madreperlaceo verdolino e semisfera di mezze

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1) «Insalata poliritmica»: ai tavoli si avvicineranno i camerieri portando per ciascuno dei convitati una scatola munita di manovella nella parete

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. Nella sala viene regolata una temperatura di freschezza primaverile.

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Si spegne la terza parete e si accende l'ultima: splendore degli isolotti lucenti nella schiuma ribollente del mare. Temperatura torrida nella sala.

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Si spegne la seconda parete e si accende la terza: dinamismo atmosferico del Vesuvio rovente. Nella sala il clima è estivo.

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colline e gli azzurri metallici dei laghi. Aumenta la temperatura nella sala.

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3. Quando il pranzo ha inizio entra nella sala, seguita a distanza dai camerieri, la cameriera-listavivande: formosa donna giovane interamente

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A mezzanotte, dopo l'infinito chiacchierio dell'attesa, si annuncia che il pranzo è pronto. Nella sala le tavole sono state eliminate e i convitati

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Ad un tratto si libera nella sala un tacchino vivo che si dibatte spaventato tra la sorpresa degli uomini e gli strilli delle donne che non

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nella Luna, dove gusteremo finalmente cibi di sapore ignoto al nostro palato e bevande imprevedibili». Formula dell'aeropittore futurista FILLÌA

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deve, prima di preparare il pranzo, studiare il carattere e la sensibilità di ognuno, tenendo poi conto, nella distribuzione dei cibi, dell'età, del

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grande Albergo, nella notte della città, il seguente pranzo-dichiarazione-d'amore:

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Poi, nella notte della sala, una sfera cosmografica di spumone (50 centimetri di diametro), unico corpo illuminato, si muoverà lentissimamente sul

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Tutte le lettere dell'alfabeto vengono ritagliate (con grande spessore in modo da farle restare diritte) nella Mortadella di Bologna, nel formaggio

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oca grassa gelato nella luna lacrime del dio «Gavi» brodo di rose e sole favorito del mediterraneo zig, zug, zag agnelli arrosto in salsa di leone

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Il giorno 28 Dicembre 1930, nella Gazzetta del Popolo di Torino apparve

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entriamo genialmente nella chimica gastrica.

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10. La creazione dei bocconi simultanei e cangianti che contengano dieci, venti sapori da gustare in pochi attimi. Questi bocconi avranno nella

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Nella stessa inchiesta brillano però le intelligenze dei Medici che dicono:

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V. G PENNINO, capo cronista della "Gazzetta del Popolo", interviene nella polemica con questa lettera a F. T. Marinetti:

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appesantiscono il corpo ed in conseguenza... minacciano l'intelligenza» e più oltre, nella lettera diretta al giornale «La Cucina Italiana», afferma ancora

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fisiologica con i suoi inevitabili nefasti riverberi nella sfera psichica. Onde quella nomea di «indolenza» con cui fummo additati e vilipesi nei secoli

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amidaceo, il blocco cariaceo della funestamente decantata pasta asciutta napoletana o bolognese». E conclude: «sono col Maestro nella violenta battaglia

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Non a caso questa opera viene pubblicata nella crisi economica mondiale di cui appare imprecisabile lo sviluppo, ma precisabile il pericoloso pànico

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Indulgenza plenaria nell'arte e nella vita ai veri patrioti, cioè ai fascisti che vibrano di una autentica passione per l'Italia e di un instancabile

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Torino a gustare il noto «carneplastico» nella «Taverna del Santopalato».

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La Taverna Santopalato fu inaugurata la sera dell'8 Marzo 1931, dopo una febbrile giornata di intenso lavoro nella cucina, dove i futuristi Fillìa e

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perciò un'importanza eccezionale, la data del quale rimarrà impressa nella storia dell'arte cucinaria così, come indelebilmente son rimaste fissate

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Omettevamo di dire che Santopalato, nonostante l'apparenza un pochino blasfema per il volgare passatista, è una deliziosa taverna torinese, nella

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Nella taverna d'alluminio

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