- «Intuisco nei vostri palati la noia di una antichissima abitudine e la convinzione che un simile modo di nutrirsi prepara al suicidio. Via, mi confesso brutalmente a voi e alla vostra provata amicizia: da tre giorni l'idea del suicidio occupa tutta la villa ed anche il parco. D'altra parte non ho ancora avuto la forza di varcarne la soglia. Cosa mi consigliate?» -
- «Intuisco nei vostri palati la noia di una antichissima abitudine e la convinzione che un simile modo di nutrirsi prepara al suicidio. Via, mi
Ma il tedio e la monotonia potrebbero nascere dopo che i palati avessero gustato l'aglio alla rosa. Entri allora la contadinotta ventenne e grassa, recando fra le braccia una grande bacinella piena di fragole nuotanti nel Grignolino ben zuccherato. I giovani l'inviteranno, con alte parole in libertà fuori di ogni logica e direttamente espresse dai nervi, perchè scodelli al più presto. Direttamente sulle teste la contadinotta scodellerà. S'ingegnino loro finalmente a mangiare, leccare, bere, smacchiarsi, rissando sulla tavola con aggettivi illuminanti, verbi chiusi fra due punti, rumorismi astratti, urli animaleschi che sedurranno tutte le bestie della primavera, ruminanti, russanti, borbottanti, fischianti, raglianti e cin-guettanti in giro. Formula dell'aeropoeta futurista MARINETTI
Ma il tedio e la monotonia potrebbero nascere dopo che i palati avessero gustato l'aglio alla rosa. Entri allora la contadinotta ventenne e grassa
Breve spavento. Rimescolìo. I cuochi fanno capolino e spariscono. I ventilatori a mano cancellano tutto. Entra un profumo agro-soave-putrido-delicatissimo di ireos civilizzati che, uscendo dalla serra, s'incontra con l'identico profumo, ma selvaggio, venuto dal lago. I due profumi di vita carne lussuria morte sintetizzano e quindi appagano tutti gli undici palati affamati. Formula dell'aeropoeta futurista MARINETTI
lussuria morte sintetizzano e quindi appagano tutti gli undici palati affamati. Formula dell'aeropoeta futurista MARINETTI
I meno futuristi erano i più applaudenti. Ed era logico, poiché, eccettuato il brodo alle rose che inebriò i palati futuristi di Marinetti, Prampolini, Depero, Escodamè e Gerbino, le vivande apparvero timidamente originali e ancora legate alla tradizione gastronomica. Il cuoco Bulgheroni fu ripetutamente acclamato.
I meno futuristi erano i più applaudenti. Ed era logico, poiché, eccettuato il brodo alle rose che inebriò i palati futuristi di Marinetti
Ah, i gentili damerini, in verità, che si leccavano le dita e il grugno! Era ben adatta ai loro incalliti palati quella cibaria mostruosa condita con succo di cetrioli. Già mi par di vederli, i baffuti Ostrogoti, mettersi a scavare ampie buche tra l'erba con le pesanti daghe e accosciarsi intorno, forbendo la bocca su un lembo dei mustacchi, in serafica attesa. Poi le degne consorti, sfiancate e luride, venivano a rovesciare nel piatto improvvisato la verminaia viscida dei «macaroni» e le braccia villose si tuffavano fino al gomito nella buca fumigante e le bocche si spalancavano - gnau gnau - e gli occhi cola van giù, per l'eccessiva beatitudine, sulle guance terrose.
Ah, i gentili damerini, in verità, che si leccavano le dita e il grugno! Era ben adatta ai loro incalliti palati quella cibaria mostruosa condita con