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convitato  racconta  alla padrona di casa:
dei più grati componenti la mostarda. Brillat-Savarin ci  racconta  che le monache
che è anche la patria di molte e bellissime mele, ci  racconta  l'origine dei meli della sua provincia nativa.
 racconta  che una gamberessa, rimproverando un giorno la sua
 racconta  che una gamberessa rimproverando un giorno la sua figliuola
 racconta  che un re di Patagonia per un tal cibo rinunciò al suo
di non credere a tutte queste belle cose, che delle oche ci  racconta  Giulio Cesare Scaligero, ma darete fede al chimico Mimery,
inglese, che vanta almeno tre secoli. La storia, anzi, ci  racconta  che alla tavola di Elisabetta d'Inghilterra ne venne
 racconta  che un professore di latino, una sera d'inverno, si divertì
È cibo nutriente, ma non troppo digeribile. Dumas  racconta  con mal celata compiacenza di aver dato nel 1833 un ballo
— Tournefort ci  racconta  che a questa simpatica foglia fu dato il nome che porta,
che lo autorizzerebbero a rifare l'esperimento. Laerzio ci  racconta  che Pitagora non viveva che di pane e miele, vivendo fino a
cronaca forse calunniosa ci  racconta  che il re Ferdinando di Napoli spendeva cinque milioni per
sensibilità. Pure, una scrittrice francese, l'Angelot,  racconta  che egli, che al tempo in cui era brillantissimo ufficiale
puerperali; due cose, secondo lei, di non poca importanza.  Racconta  la detta signora che la sera della vigilia di quella festa,
Mar Rosso venne a Medina, alla Mecca, a Costantinopoli. Si  racconta  che alcuni pastori osservarono che le capre che mangiavano
col sego ed altri intingoli peggiori del falso burro. Dumas  racconta  di aver sempre avuto del burro fresco, anche nei paesi più
in Catalogna, in una località detta il Monte Bianco. E  racconta  che quel paese era molestato ed invaso da serpi velenose,
in Asia cibò il suo esercito coi fichi, e Plinio difatti  racconta  che in molti luoghi il fico teneva luogo di pane. In
Mar Rosso venne a Medina, alla Mecca, a Costantinopoli. Si  racconta  che alcuni pastori osservarono che le capre che mangiavano
Il cece è menzionato dalla Bibbia al libro dei Re — e  racconta  che quando Davide giunse agli accampamenti di Galaad, venne
Urgel in Catalogna in una località detta il Monte Bianco. E  racconta  che quel paese era molestato ed invaso da serpi velenose,
ne proibì l'importazione. Tale peripezia del peperone ce la  racconta  Carlo Clusio in certe sue annotazioni dell'anno 1582.
ne proibì l'importazione. Tale peripezia del peperone ce la  racconta  Carlo Clusio in certe sue annotazioni dell'anno 1582.
condirla, perchè da sola... è sempra zucca. Aulo Gellio ci  racconta  che perfino il filosofo Tauro la maritava a cena colle
di vaniglia. Sull'origine del mandorlo, la tradizione greca  racconta  che Fillide, figlia di Licurgo, re di Tracia, era promessa
eco dei pregiudizii del suo tempo e di quelli di Plutarco,  racconta  che Laerzio Licinio Pretore di Spagna, in Cartagine si
in Asia cibò il suo esercito coi fichi e Plinio difatti  racconta  che in molti luoghi il fico teneva luogo di pane. In
di vaniglia. Sull'origine del màndorlo, la tradizione greca  racconta  che Fillide, figlia di Licurgo, re di Tracia, era promessa
eco dei pregiudizii del suo tempo e di quelli di Plutarco,  racconta  che Laerzio Licinio Pretore di Spagna, in Cartagine si
dei più grati componenti la mostarda. Brillat-Savarin ci  racconta  che le monache Visitandines di Bellay avaient pour les