Del resto, quando s'è voluto eliminare la buccia del grano e del riso, s'è avuto aumento di disturbi intestinali, di disturbi nervosi, di purganti e di medicinali.
Del resto, quando s'è voluto eliminare la buccia del grano e del riso, s'è avuto aumento di disturbi intestinali, di disturbi nervosi, di purganti e
Da queste colonne s'è cercato mettere in rilievo il potere commestibile trascurato del farro-farricello, di pinoli, del lupino, della borraggine, della cipolla, dell'aglio, del carrubo, del corbezzolo, del topinambur, della ghianda, dell'ortica, dei torsoli di lattuga, di cavoli verza, degli steli dei carciofi, dei semi di zucca.
Da queste colonne s'è cercato mettere in rilievo il potere commestibile trascurato del farro-farricello, di pinoli, del lupino, della borraggine
SCORZE DI MELONE. — A che servono le scorze di melone? domanderà qualche lettrice. Fatele asciugare al sole o al forno, facendole poi seccare bene e conservandole in luogo asciutto. Sono ottime fritte, in inverno. Si porranno prima a rinvenire per 24 ore in acqua, poi, sgocciolate, si taglieranno a pezzetti, s'infarineranno e si friggeranno, immergendole prima in una pastella con pochissimo sale, acqua e farina, e qualche goccia di limone. Si possono fare anche sotto aceto; in questo caso si asciugano, e si seccano un poco e si mettono in barattoli di vetro o di maiolica con aceto, e qualche chiodo di garofani, e, se si vuole, con qualche cipollina e qualche piccola carotina, già prosciugate al forno per circa mezz'ora e ben pelate.
pezzetti, s'infarineranno e si friggeranno, immergendole prima in una pastella con pochissimo sale, acqua e farina, e qualche goccia di limone. Si
Ovunque s'è cercato avere la conferma di quanto si intuisce o si deduce con le prove su le innocenti bestiole da laboratorio. Ma assai prima, da manifestazioni imponenti, s'era riempito il quadro dei disturbi nervosi delle polinevriti, dell'irritabilità, degli eccitamenti irregolari, delle convulsioni — cominciando dai lattanti — non derivanti da epilessia.
Ovunque s'è cercato avere la conferma di quanto si intuisce o si deduce con le prove su le innocenti bestiole da laboratorio. Ma assai prima, da
Sarebbe divertente osservare come dopo essersi impinzate di miele e polline, un primo paio d'api, con gli unghielli delle zampine anteriori s'aggrappi al soffitto del telaino, altro paio s'appenda alle zampine delle prime finchè, successivamente, formino una catena. Ciò farà sorridere.
Sarebbe divertente osservare come dopo essersi impinzate di miele e polline, un primo paio d'api, con gli unghielli delle zampine anteriori s
Ma dopo circa 24 ore che restano in simile posizione trasudano la cera. Questa cera, plasmata con le loro mandiboline, con le loro pinzette l'attaccano al telaino. Così s'inizia il favo.
Nell'American Fee Journal, Bickford raccontava d'aver architettato vari favi artificiali, uno composto di carta imbevuta di cera, con celle tali da ingannare qualsiasi apicultore. Le api s'avvidero della mistificazione e ridussero tutto il favo in segatura... e ricostruirono le celle con la loro cera.
ingannare qualsiasi apicultore. Le api s'avvidero della mistificazione e ridussero tutto il favo in segatura... e ricostruirono le celle con la loro