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83 risultati per tardi
 tardi  fa i suoi lavori tardi raccoglie i suoi liquori.
tardi fa i suoi lavori  tardi  raccoglie i suoi liquori.
 tardi  vuol non vuole.
questa razione di riserva venivano più  tardi  aggiunti, per il tempo di guerra, grammi 25 di sale da
di non tenerli in un ambiente umido, e di riempirli il più  tardi  possibile per non farli rinvenire.
pisello bisogna cuocerlo il più  tardi  possibile, perchè se lo si lascia in caldo ingiallisce e
generale: le costolette vanno panate il più  tardi  possibile, perchè così il pane non inumidisce ciò che
fresco e riparato dal gelo, in autunno sul granaio, più  tardi  in cantina.
saccarina polverizzata, ma questo lavoro deve farsi il più  tardi  possibile, perchè in caso diverso i cialdoni si
Una o due di queste vescichette possono essere messe più  tardi  nel riso. Molti invece preferiscono omettere questa
e qualche foglia di salvia, sale, spezie; bagnate più  tardi  con vino bianco lasciandole bollire ancora per poco,
B. — È preferibile cuocere le patate il più  tardi  possibile per non tenerle troppo tempo in caldo. Una buona
e qualche foglia di salvia, sale, spezie; bagnate più  tardi  con vino bianco lasciandole bollire ancora per poco
e qualche foglia di salvia, sale e spezie; bagnatele più  tardi  con vino bianco lasciandole bollire ancora per poco;
al fuoco ben  tardi  perchè dovendo cuocere alla svelta c'è il caso che arrivino
Eccellenti sono pure le carni di montone e di pollo; e più  tardi  le quaglie e le pernici.
la seconda parte dell'operazione, ripeto, va fatta il più  tardi  possibile.
così preparate si bagnano d'ambe le parti nel latte e più  tardi  nelle uova sbattute, poi s'avvolgono nel pan grattato e si
originaria dall'America Meridionale, e venuta  tardi  in Italia. La sua propagazione in Europa non conta più di
la seconda parte dell'operazione, ripeto, va fatta il più  tardi  possibile.
il brodo, senza portar via il grasso che si leva più  tardi  e si ripone, mentre la schiuma è roba di scarto da dare al
doge di Genova: comandò le flotte di Fransesco I e più  tardi  quella di Carlo V (1468-1580). — Consommé à la Doria, brodo
sulla tavola o, se si preferisce, potranno comparire più  tardi  sul piatto da dessert.
chiarificato; tagliate a fette il fegato ed unitelo più  tardi  al polmone. Aggiungete un trito di prezzemolo, funghi,
venne pure nel nostro dialetto il vocabolo zabeta e più  tardi  zabetta per indicare una pettegola senza sale. Si dice pure
alla grandezza del pesce questo si taglia, mettendo più  tardi  a bollire la coda, che più facilmente si cuoce, e levato lo
queste vivande con minestre di brodo di pollo. Più  tardi  ancora, ed almeno una volta al giorno (verso mezzodì),
fresco, ma non ghiacciato, si taglia in fette il più  tardi  possibile dopo avergli levato le semenze, ed ogni fetta si
venne pure nel nostro dialetto il vocabolo zabeta e più  tardi  zabetta per indicare una pettegola senza sale. Si dice pure
aceto di vino della miglior qualità. Per evitare che più  tardi  non diventino troppo acri, si fa bollire per ogni 3 litri
i dadi, unite allo sciroppo un guscio di vaniglia che più  tardi  leverete.
nel vaso da ponce, cospargendole di zucchero. Due ore più  tardi  si versa il succo delle fragole zuccherate nel vaso,
per il dessert, che potranno anche essere portate più  tardi  sul piatto stesso da dessert. A destra: il coltello per il
nello stato di maturità, onde i Romani d'una donna che  tardi  si maritava o che campasse gli anni di Matusalemme,
si bagna la carne con burro, marinata e brodo, più  tardi  col sugo che ne sgocciola, facendola cuocere da 2 a 3 ore.
si prepara in gran copia questa marmellata, e quando più  tardi  si fa uso per le varie paste, si scioglie cuocendola con
colpo di coltellaccio frammezzo alle coste, per poterle più  tardi  separare facilmente da ogni pezzo. Per evitare che si
un pochino di radice di sedano, pure affettata e più  tardi  dei cuori di verza, di lattuga, oppure, cavolini di
della marmitta alcune cucchiaiate d'acqua, separandosi più  tardi  da per sè abbastanza liquido. Coperto ermeticamente si
si vuota e si fa poi bollire nel brodo, per unirlo più  tardi  ai così detti fegatini, che sono il fegato e il cuore e che
si fa arrostire bagnandola con brodo e grasso fumante, più  tardi  anche con fior di latte acidulo insieme al proprio sugo, e
portato al grado di ebollizione, per impedire che più  tardi  si manifesti la fermentazione.