Anice. — Erba originaria dell'Egitto, oggi acclimata dovunque per il grato aroma dei suoi steli, che si mangiano verdi in qualche parte d'Italia e dei suoi semi che entrano in molti preparati della cucina, della confetteria e del liquorista. È gran nemico dei venti umani, e sarebbe la più benedetta delle piante se riuscisse a guarire i cervelli umani da tutte le loro flatulenze. Invece non serve che a mettere in fuga i venti dello stomaco e dell'intestino e per alcuni ventricoli arresta la digestione invece di favorirla. Perfino i biscottini d'anice sono per molti indigesti.
dei suoi semi che entrano in molti preparati della cucina, della confetteria e del liquorista. È gran nemico dei venti umani, e sarebbe la più benedetta
Questi grandi mangiatori e i parassiti non sono a' tempi nostri così comuni come nell'antichità, a mio credere, per due ragioni: l'una, che la costituzione dei corpi umani si è affievolita; l'altra, che certi piaceri morali, i quali sono un portato della civiltà, subentrarono ai piaceri dei sensi. A mio giudizio, i maccheroni che meglio si prestano per questa pietanza sono quelli lunghi all'uso napoletano, di pasta sopraffine e a pareti grosse e foro stretto perchè reggono molto alla cottura e succhiano più condimento.
costituzione dei corpi umani si è affievolita; l'altra, che certi piaceri morali, i quali sono un portato della civiltà, subentrarono ai piaceri dei sensi
La moderazione nel cibo infine prepara ai grandi atti volitivi e ai sublimi sforzi intellettivi umani: essa chiarifica lo spirito, esalta il sentimento; perciò è il regime dei grandi scienziati, dei saggi, dei santi, dei Pitagorici; e sono figlie in gran parte di essa le grandi leggi morali che regolano la vita, i grandi pensieri che dominano io spirito, le fondamenta stesse delle religioni umane.
La moderazione nel cibo infine prepara ai grandi atti volitivi e ai sublimi sforzi intellettivi umani: essa chiarifica lo spirito, esalta il
Preparata e spezzata fa lepre come precedentemente, si fa una marinata nel modo seguente. Prendete una casseruola dove metterete due o tre cucchiaiate d'olio, una cipolla tritata, uno spicchio d'aglio intiero, una carota gialla in pezzetti, un po' di sedano tagliuzzato, due o tre chiodi di garofani, due foglie di salvia, una foglia d'alloro, un ramoscello di timo, un pizzico di rosmarino, un paio di foglie di basilico. Una buona pizzicata di maggiorana e una diecina di grani di ginepro. Voi direte che è molta roba; ma noi vi risponderemo che solamente dalla unione di tutti questi ingredienti potrete ottenere una marinata che profumerà la cucina prima, il lepre poi e sarà il degno preludio di codesta vostra preparazione culinaria. Mettete la casseruola su fuoco debolissimo e lasciate appassire (non rosolare!) le erbe e i legumi per circa un quarto d'ora mescolando di quando in quando; aggiungete del sale a sufficienza e una forte pizzicata di pepe e poi bagnate con un bicchiere di vino rosso di buona qualità e un dito di aceto. Mescolate ancora, fate levare il bollore, togliete la casseruola dal fuoco e quando la marinata sarà tiepida versatela con tutte le erbe sui pezzi del lepre, che avrete intanto risciacquato in molta acqua, asciugato in un pannolino e accomodato in una insalatiera. Lasciate stare così fino al giorno dopo. Il giorno dopo preparate una casseruola piuttosto grandetta con un pochino di strutto o d'olio, estraete i pezzi del lepre dalla marinata e passateli in casseruola, facendoli andare a fuoco brillante, allo scopo di asciugarli subito e di farli ben rosolare. Quando la casseruola incomincerà a friggere aggiungete, un po' per volta, i legumi e le erbe della marinata, che tirerete su con una cucchiaia bucata. Quando i vari pezzi saranno rosolati ben scuri spolverizzateli con una cucchiaiata di farina; mescolate e dopo un minuto versate nella casseruola, a cucchiaiate, il liquido della marinata. Il profumo incomincerà a sprigionarsi dalla cassemola, invaderà la cucina, si propagherà per la casa, si diffonderà dalle finestre, susciterà languori negli stomachi dei vicini e degli eventuali passanti... Non ci badate e continuate ad esaurire tutto il liquido. E quando questo, simile alle illusioni degli umani, se ne sarà andato in fumo e il lepre sarà rimasto all'asciutto, bagnatelo con un ramaiolo o due di acqua, coprite la casseruola, diminuite il fuoco e lasciate finir di cuocere dolcemente. Una mezz'ora prima di servire il lepre estraete i pezzi dalla casseruola e con un cucchiaio staccate il fondo della cottura, aggiungendo un pochino d'acqua.. Se ci fosse molto grasso galleggiante, cosa improbabile, lo toglierete con un cucchiaio inclinando leggermente la casseruola. Passate la salsa da un colabrodo e con un mestolo di legno pigiate i legumi per estrarne tutto il sugo. Rimettete la salsa passata nella casseruola, aggiungete una cucchiaiata di gelatina di ribes e una pizzicata di filettini di scorza d'arancio ottenuti tagliando un pezzo di corteccia d'arancio senza portar via la parte bianca, e ritagliando questa buccia in listelline sottilissime. Fate sciogliere la gelatina di ribes, rimettete nella casseruola i pezzi della lepre, mescolate, e fate riscaldare su fuoco leggero fino al momento di mandare in tavola.
degli umani, se ne sarà andato in fumo e il lepre sarà rimasto all'asciutto, bagnatelo con un ramaiolo o due di acqua, coprite la casseruola
Per analisi più dettagliate che ricavo dalla Tavola del König: «Sul valore nutritivo degli alimenti umani,» da una tavola dell'Arnould «Nouveaux éléments d'Hygiène» e dal Baranski «Guida per la visita del bestiame,» si avrebbero: [tabella] una temperatura che non sorpassi + 50° centig. A tale scopo si potrà adoperare anche una stufa, come quella rappresentata dalla fig. 27. Il prosciugamento si potrà ritenere compiuto, quando in successive due o tre pesate fatte a distanza di un'ora la quantità di carne posta a disseccare non perda altrimenti di peso. Compiuto il disseccamento, la differenza fra il peso della carne fresca posta sotto esperimento e quello della carne già disseccata, rappresenterà l'acqua dalla medesima contenuta.
Per analisi più dettagliate che ricavo dalla Tavola del König: «Sul valore nutritivo degli alimenti umani,» da una tavola dell'Arnould «Nouveaux
III. Prodotti animali: Frammenti di lana, di peli, di ali o zampe d'insetti, di pellicole di animali acquatici, di epiteli umani. Questi elementi, come i precedenti, hanno un significato assai sinistro nell'acqua, perchè in generale la rivelano contaminata da acque di rifiuto.
III. Prodotti animali: Frammenti di lana, di peli, di ali o zampe d'insetti, di pellicole di animali acquatici, di epiteli umani. Questi elementi
KÖNIG. - Composizione chimica e valore nutritivo degli ali¬menti umani ecc. graficamente rappresentati. Traduzione di Fausto Sestini. Milano, Hoepli, 1884.
KÖNIG. - Composizione chimica e valore nutritivo degli ali¬menti umani ecc. graficamente rappresentati. Traduzione di Fausto Sestini. Milano, Hoepli
Questi gran mangiatori e i parassiti non sono a' tempi nostri così comuni come nell'antichità, a mio credere, per due ragioni: l'una, che la costituzione dei corpi umani si è affievolita; l'altra, che certi piaceri morali, che sono un portato della civiltà, subentrarono ai piaceri dei sensi.
costituzione dei corpi umani si è affievolita; l'altra, che certi piaceri morali, che sono un portato della civiltà, subentrarono ai piaceri dei sensi.