79. — Razioni di riserva del soldato italiano. Il nostro soldato, come quelli dei meglio ordinati eserciti moderni, è provveduto dei così detti viveri di riserva, allo scopo di guarentirne il sostentamento anche nei giorni più difficili della guerra o delle grandi esercitazioni, nei quali si rendano impossibili i regolari approvvigionamenti e la confezione dell'ordinaria razione alimentare. Fino dal 1872 il R. Ministero della Guerra, compreso della necessità di ben regolare quest'importante servizio, con la Nota N° 270, inserta nel Giornale militare ufficiale di quell'anno, prescriveva che tutti indistintamente i sotto-uffiziali, caporali e soldati dei reggimenti della fanteria di linea, bersaglieri, cavalleria, dell'artiglieria e del corpo zappatori del genio avessero a ricevere e conservare costantemente e gelosamente nello zaino o nella valigia due razioni viveri di riserva, per essere consumate in determinate eventualità. Successivamente estendeva questa disposizione anche per le truppe alpine e per le compagnie di sanità e di sussistenza. Ognuna di queste razioni veniva fissata nel modo seguente:
corpo zappatori del genio avessero a ricevere e conservare costantemente e gelosamente nello zaino o nella valigia due razioni viveri di riserva, per