18. — Conservazione della farina. Condizioni indispensabili per la buona conservazione delle farine sono: che derivino da grani sani e ben maturi; che siano il prodotto di una macinazione ben diretta e tale da non infranger troppo le parti corticali del seme. Per evitare poi che, malgrado ciò, vadano soggette ad alterazioni, bisogna aver alcune altre speciali cure. La conservazione delle farine dovrà farsi in locali freschi ed asciutti e tali da non esporle nè a correnti d'aria troppo secca, che le renderebbe poco impastabili nella fabbricazione del pane, nè a venti caldo-umidi che vi favoriscono la fermentazione e lo svolgimento degli insetti. Nei nostri panifici militari la farina generalmente si conserva in sacchi, sia soprapposti in senso orizzontale, sia isolati e situati in piedi. Si può anche conservarla per molto tempo essiccandola in una stufa fino a riduzione del 5-6 per cento della sua acqua di idratazione e ponendola quindi in balle ben compressa, od in botti, od in barili ben chiusi per salvarla dall'influenza di nuova umidità.
della sua acqua di idratazione e ponendola quindi in balle ben compressa, od in botti, od in barili ben chiusi per salvarla dall'influenza di nuova
I caratteri distintivi della migliore acquavite che si ottiene dalla distillazione del buon vino accuratamente preparato, sono: limpidezza e trasparenza completa, nessuna colorazione o leggera colorazione giallo-ambra, se fu conservata in barili di legno di quercia che le abbandona facilmente una parte della sua materia colorante; sapore grato, caldo, deciso; aroma delicato e piacevole, che soprattutto può differenziarla dalle acquaviti di provenienza diversa, e specialmente da quelle così dette di cattivo gusto ottenute dai cereali, dalle patate, e dalle altre sostanze feculente, non che dalle barbebietole, ecc. ecc.
trasparenza completa, nessuna colorazione o leggera colorazione giallo-ambra, se fu conservata in barili di legno di quercia che le abbandona facilmente una
2° Il procedimento recentissimo dello Spruyt, del genere di quelli precedentemente enumerati, ma col quale si ritiene sarebbe molto bene risolto il problema della conservazione della carne per le armate. Esso consiste nel ricoprire la carne fresca da conservarsi di un sottile strato di grasso salicilato (10 per 100), e di chiuderla quindi in piccoli barili od in scatole di latta. Si giunse in tal modo a conservare ottimamente della carne fresca per due mesi, e probabilmente la si sarebbe conservata per più lungo tempo qualora si fosse protratta la prova. Sembra che i cangiamenti di temperatura e di umidità dell'aria poco influiscano sulla conservatilità della carne preparata secondo questo metodo il quale, per di più, oltre che molto semplice, riuscirebbe anche assai economico. Difatto il grasso salicilato che si può facilmente remuovere dalla carne cosi preparata al momento di usarne, potrebbe esser utilizzato di nuovo ed indefinitamente, previa la semplice sua rifusione.
salicilato (10 per 100), e di chiuderla quindi in piccoli barili od in scatole di latta. Si giunse in tal modo a conservare ottimamente della carne fresca