e) Constatazione della presenza di sostanze minerali. Più sovente di quello che non si creda si falsificano le farine con sostanze minerali; marmo polverizzato, creta calcare, terre magnesiache (dolomie), solfato di calce (gesso) disidratato, alabastro in polvere, kaolino, sabbie, porcellana polverizzata, ossa macinate, ceneri, ecc., vengono fraudolentemente commiste alle farine o per migliorarne le qualità panificabili, o per accrescerne il peso, o per mascherarne la cattiva apparenza ecc.
polverizzato, creta calcare, terre magnesiache (dolomie), solfato di calce (gesso) disidratato, alabastro in polvere, kaolino, sabbie, porcellana
5° Alterazioni derivanti dal vetro dei vasi, o troppo, alcalino o troppo calcare, attaccabile dagli acidi del vino, od epatico (per sulfuri alcalini e terrosi) capace di svolgere idrogeno solforato.
5° Alterazioni derivanti dal vetro dei vasi, o troppo, alcalino o troppo calcare, attaccabile dagli acidi del vino, od epatico (per sulfuri alcalini
7° Con una piccola quantità di materie saline e terrose in soluzione, variante da gr. 0,140 a gr. 0,350 per litro; il solfato calcare non deve eccedere gr. 0,150.
7° Con una piccola quantità di materie saline e terrose in soluzione, variante da gr. 0,140 a gr. 0,350 per litro; il solfato calcare non deve
La fig. 54 rappresenta appunto il modello di filtro Maignen detto a tinozza, trasportabile a dorso di mulo ed utilizzabile nelle ambulanze, per i corpi di truppa accampati, ecc., ecc. L'apparecchio filtrante è racchiuso in due vasche metalliche m e n (rappresentate in spaccato dalla figura) che possono esser legate insieme mediante la corda o, meglio ancora, situate in un paniere di vimini che le salverà dagli urti. Per servirsi del filtro si scioglie il pacco m n; una vasca è situata sotto l'orifizio o di uscita dell'acqua filtrata, l'altra serve a versare l'acqua da filtrare nello spazio s del recipiente r, in ferro bianco stagnato, che contiene la polvere carbo-calcare ed il recipiente cilindrico b a parete metallica bucherellata e rivestita della tela d'amianto a. L'acqua da filtrare, versata nella parte superiore del cavo s del recipiente r, per penetrare nel cavo del cilindro b e riuscirne bell'e filtrata dal foro o, è costretta ad attraversare la polvere carbo-calcare occupante la parte inferiore dello spazio s, e la tela d'amianto a, che riveste esternamente il cilindro b.: i due elementi attivi del filtro. Questo filtro pesa otto chilogrammi e può filtrare, ogni ora, da 25 a 40 litri di acqua che può ritenersi perfettamente pura.
del recipiente r, in ferro bianco stagnato, che contiene la polvere carbo-calcare ed il recipiente cilindrico b a parete metallica bucherellata e
Il filtro Maignen originale, rappresentato dalla fig. 55, potrebbe essere ottimamente utilizzato nelle istallazioni militari stabili (caserme, ospedali, ecc.), e specialmente in tempo di gravi epidemie, nella diffusione delle quali sia ormai convinzione vi entri per molto l'infezione dell'acqua potabile (cholera). Il principio su cui si basa questo filtro è lo stesso di quello che governa il precedente, solo la disposizione delle parti ed il materiale vi sono alquanto cambiati. A rappresenta un imbuto rovesciato in porcellana, crivellato di fori e rivestito della tela di amianto a; B è lo spazio nel quale si versa l'acqua da filtrare nel vaso V; C è lo spazio occupato dalla polvere carbo-calcare; R il recipiente raccoglitore dell'acqua già filtrata, la quale può esser presa, mediante l'apertura della cannella a rubinetto r.
spazio nel quale si versa l'acqua da filtrare nel vaso V; C è lo spazio occupato dalla polvere carbo-calcare; R il recipiente raccoglitore dell'acqua già