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49 risultati per calda
Giaquinto, Adolfo
Cucina di famiglia e pasticceria
183484 1931 , Grottaferrata , Scuola Tip. Italo-Orientale «S. Nilo» 49 occorrenze

Ricoprendo p. es., la carne con acqua calda, accadrebbe che non solo le impurità resterebbero, mischiate nel brodo, ma le fibre della carne, invece

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gelatina tiepida, ma non calda, e sbattete forte con uno sbatti-uova o frusta che dir si voglia, sempre tenendo la casseruola sul fuoco. Di quando in

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distaccatelo sotto di quando in quando perchè non si attacchi al fondo della casseruola, e se occorre, rifondetevi un pò d'acqua calda.

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Va da sè, che se mancasse loro il bagno, o si asciugassero troppo, vi porrete man mano un pò di acqua calda, o un pò di brodo di pesce.

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dadolini. Appena sarà biondo poneteci 500 gr. di riso e 400 gr. di piselli freschi teneri. Avrete disciolti in un litro d'acqua calda 5 o 6 dadi Maggi

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, quindi mettete i carciofi; a metà cottura allungate con acqua calda nella quantità che possa essere sufficiente a cuocere 700 gr. di riso; appena bolle

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Dopo alcuni minuti di bollore mischiate l'inchiostro delle seppie e 300 grammi di riso, mescolate e poi allungate con acqua calda, condite se

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un pochino di brodo caldo (od in mancanza, acqua calda in cui vi sia stato stemperato un pochino di sale) in maniera che il pane resti bagnato appena

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Ripeto che dovete friggere le crocchette a padella molto calda, perchè, se vi stanno troppo tempo, scoppia l'involucro della panatura e si disfanno.

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nell'interno, e si fa cuocere a bagnomaria con un pochino di cenere calda sul coperchio, ma senza che bolla veh! altrimenti si sciupa ogni cosa.

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ettogr. di conserva nera diluita in antecedenza con un poco d'acqua calda. Continuate a far rosolare per altri pochi minuti, sempre rivoltando il

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pepe e poco sale. Sciogliete in tre quintini circa d'acqua calda 4 Dadi Maggi e 16 foglie di gelatina e versatela sulle galantine, Coprite e ponete a

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sulla gratella calda e preventivamente unta, fatele cuocere su fuoco moderato, e quando sono colorite da una parte, rivoltatele e fatele colorire dall

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si aggiunge un poco di acqua calda (o brodo se ne avete), si fa bollire ancora pochi minuti, indi si leva dal fuoco e si passa allo staccio, premendo

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Salsa piccante calda

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Allorquando lo stufatino sarà ben rosolato, metteteci o un pò di conserva nera di pomodoro diluita in acqua calda, o qualche pomodoro pelato e

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di pomodoro, e poi tant'acqua da ricoprirla perfettamente. Fatela bollire per 3 ore su fuoco lento, ag-giungendole altra acqua calda e badando che

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Il recipiente in un angolo del fornello facendolo bollire adagio adagio affinchè lo zampone si mantenga intero e rifondendo acqua calda, quando

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apparteneva, ma badate di non eccedere nella cottura. Dopo cotta si spella, e se occorre calda si tiene in caldo nella sua bagna per poi fettarla e

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Cardi alla piemontese con bagna calda

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N. B. — Onde la bagna si possa mantenere sempre calda si può metter sotto un altro tegame con un po' di brace.

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Cinque minuti prima di servirlo mettete il tegame sul fuoco, quando la bagna è ben calda (senza però che bruci l'aglio, perchè bisogna che resti

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Questa ghiotta pietanza i buoni siciliani la mangiano tanto calda che fredda e la chiamano: Cacoccioli in tianu.

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Per pulire bene la padella bisogna farla infuocare con un pochino di grasso ed olio, ed allorchè sarà molto calda, gettarci dentro un poco di sale di

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Quando si mette lo stampo nel forno bisogna che sia collocato su uno strato di cenere calda posto in una teglia. Lo stesso composto si può dividere

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Dose per una quarantina di frittelle: 4 pagnottelle di pasta lievitata, circa mezzo litro di acqua (ma non troppo calda), 500 gr. di farina finissima

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Bagnate questo pane leggermente, con un pochino di panna sciolta calda (o latte), in cui vi sia un pò di zucchero ed un paio di rossi d'uovi

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Questa salsa può servire tanto per dolci caldi che freddi, e, naturalmente, va servita calda o fredda a seconda del genere di dolci a cui è destinata.

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Dopo rovesciate lo stampo in un piatto, sformatelo e salsatelo con un pò di confettura calda diluita, o con un pò di crema inglese, cioè un composto

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destra e poggiato su un leggerissimo fuoco coperto di cenere calda; se avete un piccolo frullo di legno potete farlo a bagno-maria, od in una cioccolatiera

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alta, con 50 gr. di burro fresco, 2 e 3 cucchiaiate d'acqua calda e 250 gr. di zucchero.

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Per sformarlo, immergete un istante lo stampo nell'acqua calda e dopo asciugato, rovesciatelo subito nel piatto.

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'acqua calda (non bollente), e con una frusta (sbatti-uova) sbattete sempre egualmente e con movimento cadenzato, tenendo un pò abboccato il polzonetto a

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due ore. Al momento si immerge (un istante appena) lo stampo fino all'orlo nell'acqua calda, si sforma in un piatto e lo s'innaffia di maraschino.

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immergete lo stampo un minuto nell'acqua calda.

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Mettete in un caldaino gli 8 rossi d'uovo con lo zucchero e lo stecco divainiglia, lavorate con una frusta sopra della cenere calda, finchè il

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meno calda. Finalmente rovesciatela sulla tavola e levatene la sesta parte, la quantità maggiore lavoratela in modo da formare una palla rotonda, unita

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In verità questo genere di pasta non può dirsi che appartenga alla pasticceria famigliare, perchè, sopratutto nella stagione calda, sarà ben

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loro con marmellata di albicocca calda, ben zuccherata e ristretta.

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Questi sospiri così ghiacciati si lasciano asciugare in una camera piuttosto calda e secca, e quando sono asciugati si dispongono su piatti ricoperti

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e si lavora con un mestolo, unendogli alternativamente qualche cucchiaiata di zucchero al velo ed un poco di acqua calda. l'abilità consiste nel

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confettura calda (ristretta), seminatevi su dapertutto dello zucchero in grana e fatelo freddare per poi fettarlo quando occorre.

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Si unisce ogni cosa in una terrina e poi si scioglie pian piano con acqua calda fino a formarne una'pastella della consistenza di una crema

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cuocere in uno di questi, altrimenti basta il bagno-maria ed un poco di cenere calda e di poca brace sul coperchio.

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Prendete un litro d'acqua calda, aggiungetevi 300 gr. di zucchero ed un buon bicchiere d'acqua ben saturata di cannella.

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È costume in alcune parti del Piemonte, anche nelle famiglie agiate, di dare per cena ai bambini questa specie di composta calda, innaffiandola

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Collocate queste in un recipiente con acqua calda, coprite con un coperchio di ferro e di bandone, su cui metterete del fuoco.

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bollire circa un'ora sempre tramenando, in modo che non abbia da attaccarsi al fondo del recipiente, e così calda versatela in vasi di coccio o di vetro.

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acqua calda e asciugati energicamente non davano quasi colonie microbiche nella gelatina.

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