Importante è il metodo di mettere la carne in pentola: se si vuole ottenere un brodo buono, trascurando il sapore e il rendimento nutritivo della carne, occorre metterla in acqua fredda; se si vuole avere una carne più saporosa a discapito del brodo, la si mette nell'acqua bollente. E ciò perchè l'albumina, che è una delle sostanze più nutritive della carne, è solubile nell'acqua fredda, mentre ad un calore di 80° è insolubile. Se dunque la carne è immersa nell'acqua fredda e scaldata gradatamente fino all'ebollizione, tutti i tessuti della carne si distendono, si allargano, l'albumina si scioglie nell'acqua ed essendo leggera, viene a galla e forma la schiuma.
'albumina, che è una delle sostanze più nutritive della carne, è solubile nell'acqua fredda, mentre ad un calore di 80° è insolubile. Se dunque la
L'ebollizione è la base principale per la buona riuscita del brodo, quindi raccomandiamo, non appena raggiunto il bollore, di diminuire l'intensità del calore effettuando così anche un notevole risparmio di combustibile.
del calore effettuando così anche un notevole risparmio di combustibile.
Per prepararlo si prendono 300 grammi di carne magra di vitello e circa ugual peso di zampa o di gamba dello stesso animale. Si taglia la prima a piccoli pezzi e l'altra in diverse parti, poi si mettono entro una pentola di terra, aggiungendovi due litri di acqua fredda e un po' di sale. Si fa bollire il liquido levando la schiuma che andrà formandosi e si prosegue la cottura, diminuendo il calore.
bollire il liquido levando la schiuma che andrà formandosi e si prosegue la cottura, diminuendo il calore.
Si fa rosolare sul fuoco, sempre agitando con un mestolo, si condiscono con sale e un po' di noce moscata. Quando saranno ben rosolati e insaporiti, si tolgono dal fuoco ed appena avranno perso il primo calore, si uniscono 3 uova sbattute e 30 grammi di parmigiano. Intanto si pone sul fuoco la casseruola contenente la quantità di brodo occorrente per 6 persone; si getta in questo, quando sarà in piena ebollizione, il composto di spinaci; poi si toglie dal fuoco la casseruola e si copre con un coperchio possibilmente di ferro ricoperto di bracia, affinchè le uova si coagulino bene e gli spinaci si solidifichino in una specie di crosta verde.
, si tolgono dal fuoco ed appena avranno perso il primo calore, si uniscono 3 uova sbattute e 30 grammi di parmigiano. Intanto si pone sul fuoco la
In una pentola, si fanno rosolare in 30 grammi di burro e 25 grammi di lardo, una costola di sedano, qualche foglia di salvia, una carota: tutto tritato finemente, avendo cura che il soffritto non si colori troppo in fretta. Si tagliano a dadi circa 200 grammi di patate e si gettano nel soffritto con 150 grammi di piselli sbucciati freschi (oppure secchi, fatti prima rinvenire nell'acqua fredda per qualche ora) e si unisce il sale e il pepe necessario. Si aggiunge allora circa un litro e mezzo di acqua, avendo cura di coprire il recipiente col coperchio. Dopo venti minuti circa, raggiunta l'ebollizione, si riduce il calore, prolungando la cottura per mezz'ora.
'ebollizione, si riduce il calore, prolungando la cottura per mezz'ora.
In una padella, con poco olio rovente, si gettano delle vongole e dei datteri di mare; si levano subito non appena il calore li avrà fatti aprire e se ne toglie il mollusco. Si mette al fuoco una padella utilizzando l'olio precedentemente adoperato ed aggiungendovene un'altra cucchiaiata e vi si fa colorire un tritato di cipolla e funghi, (anche secchi o conservati) aggiungendovi dei calamaretti e delle seppie tagliate a pezzetti. Ottenuto un principio di cottura, si bagna con mezzo bicchiere di vino bianco, ed evaporato questo, vi si getta del sugo di pomodoro e si fa ritirare il sugo. Si versa l'intingolo su di un buon risotto bianco e si serve.
In una padella, con poco olio rovente, si gettano delle vongole e dei datteri di mare; si levano subito non appena il calore li avrà fatti aprire e
Il valore nutritivo delle uova varia a seconda del loro modo di preparazione. Le uova cotte, in genere, sono meno digeribili delle crude, e tanto meno assimilabili riescono, quanto maggiormente la cottura fu prolungata. Dal punto di vista igienico le uova non sono mai migliori che ingerite crude appena deposte; anzi, secondo alcuni medici, l'ingerirle ancora provviste del calore naturale, è cura efficacissima in alcuni casi morbosi e nello stato di deperimento organico e di acuta anemia.
appena deposte; anzi, secondo alcuni medici, l'ingerirle ancora provviste del calore naturale, è cura efficacissima in alcuni casi morbosi e nello stato
Si taglia un po' di prosciutto grasso e magro ad uso tagliatelle, poi si spalma di burro un piatto di porcellana che resista al calore del forno; sul burro si spargono le fettoline di prosciutto, e su queste si mette uno strato di fette sottili di groviera. Ciò fatto, si rompono le uova occorrenti e si gettano con garbo sul formaggio, in modo da non rompere il tuorlo. Si spolverizza sulle uova un pochino di sale, si aggiunge qualche cucchiaiata di latte e si mette il piatto, così preparato, in forno, in modo da fare appena rapprendere le uova, pur rimanendo i tuorli molli. Si mandano subito in tavola.
Si taglia un po' di prosciutto grasso e magro ad uso tagliatelle, poi si spalma di burro un piatto di porcellana che resista al calore del forno; sul
Si spalma leggermente di burro un piatto di porcellana che resista al calore del forno, sul burro si mette uno strato di fette di groviera, tagliate sottilissime. Ciò fatto, si rompono le uova necessarie cercando di non rompere il rosso, si spolverizzano con un po' di sale, si aggiungono due cucchiaiate di latte freschissimo e si mette il piatto con le uova in forno in modo da farle rapprendere, cioè che il calore di sopra e di sotto le faccia coagulare, pur rimanendo i tuorli molli. Si servono subito in tavola.
Si spalma leggermente di burro un piatto di porcellana che resista al calore del forno, sul burro si mette uno strato di fette di groviera, tagliate
Ciò fatto, è necessario vigilare bene la cottura e voltare la carne il meno possibile ed anche evitare di forarla per non perdere gli elementi utili. La cottura deve essere ottenuta in fretta e quindi con fuoco ardente; e questo perchè col calore, coagulandosi l'albumina degli strati esterni della carne, si viene a formare una specie d'involucro o di crosta, che serve a rinserrare i succhi nutritivi. Si condisce con sale e pepe; quando è cotta, si manda in tavola accompagnata da spicchi di limone.
. La cottura deve essere ottenuta in fretta e quindi con fuoco ardente; e questo perchè col calore, coagulandosi l'albumina degli strati esterni della
Si pone il recipiente così preparato sul fuoco e si aggiunge un po' di marsala e dopo poco si allunga con brodo. Si copre la teglia e si prosegue la cottura della pietanza, sempre a calore giusto od uguale.
cottura della pietanza, sempre a calore giusto od uguale.
Se poi le triglie fossero molto grosse, e offrissero garanzia di resistenza e di tenacità, è preferibile il metodo del «cartoccio» che consiste in un sottile involucro, di cui si fodera il pesce, per farlo ammorbidire nel suo stesso liquido, che viene estratto dall'azione del calore.
sottile involucro, di cui si fodera il pesce, per farlo ammorbidire nel suo stesso liquido, che viene estratto dall'azione del calore.
Si disquamano, si svuotano e si asciugano delle trote montanine, s'incidono leggermente dai due lati; si fanno marinare durante quindici o venti minuti, in un piatto contenente sale, olio, prezzemolo e cipolla tagliata a rotelle. Si unge di olio la gratella, che si pone sopra un fuoco dolce, con le trote ben disposte sopra, governando il calore in modo che siano mantenute alla stessa temperatura durante tutta la cottura. Dopo circa otto minuti, si girano le trote dall'altra parte, perchè si cuociano completamente: altri otto minuti di cottura basteranno.
trote ben disposte sopra, governando il calore in modo che siano mantenute alla stessa temperatura durante tutta la cottura. Dopo circa otto minuti
Si mondano bene e si dividono in due togliendo loro tutta la parte più dura. Si aggiustano poi in una teglia con burro a sufficienza e brodo, cospargendo sopra di essi del trito di prezzemolo fresco, del sugo di carne o di pomodoro e del parmigiano grattato. Si fanno cuocere trenta minuti in forno ben coperti in modo che s'insaporiscano e cuociano gradualmente nel sugo. Il calore del forno deve essere moderato; quando saranno cotti a metà, si scoprono, si cosparge sopra di essi un po' di parmigiano e si rimettono ancora per cinque minuti al forno ben caldo, perchè coloriscano leggermente.
ben coperti in modo che s'insaporiscano e cuociano gradualmente nel sugo. Il calore del forno deve essere moderato; quando saranno cotti a metà, si
Si preparano le melanzane come si è detto sopra, ma invece di adoperare sugo di carne, si adopera sugo di pomodoro, ed invece di parmigiano, si adopera mozzarella. Si ultima con mozzarella e parmigiano grattato, unito a qualche foglia di basilico fresco, tritato fino. Si spalma di burro e si pone al forno per almeno tre quarti d'ora a piccolo fuoco, affinchè il calore penetri dentro a liquefare la mozzarella. Questa pietanza va servita caldissima, altrimenti la mozzarella diventa dura.
al forno per almeno tre quarti d'ora a piccolo fuoco, affinchè il calore penetri dentro a liquefare la mozzarella. Questa pietanza va servita
Si prendono 500 grammi circa di mandorle dolci con qualcuna amara, e dopo averle messe nell'acqua bollente, si sbucciano, si pestano bene nel mortaio con un po'd'acqua onde impedire il formarsi dell'olio, si passano allo staccio, indi si mettono in una casseruola al fuoco con calore moderato. Si aggiungono subito circa 150 grammi di zucchero in polvere e si mescola bene affinchè non si attacchi al fondo. Ritirata la pasta, ed appena divenuta fredda, si divide in due parti: ad una si uniscono 30 grammi di farina e all'altra grammi di cioccolata sciolta in poca acqua. Si spiana col matterello e si tagliano tanti dischi larghi tre centimetri; si accoppiano, avvertendo di mettere uno col cioccolato sopra ed uno senza sotto, tramezzando con un po' di marmellata di albicocche ben soda. Si dispongono sur una teglia coperta di carta e si mettono al forno a calore molto dolce. Si lasciano seccare un po' e raffreddati, si servono.
con un po'd'acqua onde impedire il formarsi dell'olio, si passano allo staccio, indi si mettono in una casseruola al fuoco con calore moderato. Si
Allora si tagliano dando loro una forma ovale, e si cuociono nel seguente modo: si prende una teglia, si ricopre di uno strato di farina e si riveste tutto di cialde (ostie) per posarvi su i ricciarelli. Si cuociono al forno a moderato calore, onde restino teneri. Dopo cotti, si taglia via la cialda che sopravanza agli orli di queste paste, che riescono di qualità molto fine.
tutto di cialde (ostie) per posarvi su i ricciarelli. Si cuociono al forno a moderato calore, onde restino teneri. Dopo cotti, si taglia via la
Si fanno bollire 100 grammi di riso in 6 decilitri di latte, facendolo cuocere moltissimo. A mezza cottura, si versa un pezzetto di burro e 80 grammi di zucchero, compreso quello vainigliato e dopo cotto e diaccio che sia, si mescolano dentro tre tuorli d'uovo, una cucchiaiata di rhum e infine le chiare montate. Si versa, come il precedente soffiato, in un vassoio di metallo e si cuoce al forno, a moderato calore. Tolto dal fuoco, si spolverizza di zucchero e si serve.
chiare montate. Si versa, come il precedente soffiato, in un vassoio di metallo e si cuoce al forno, a moderato calore. Tolto dal fuoco, si spolverizza
Si prendono grammi 80 di farina di patate e 100 grammi di zucchero e si pongono in una casseruola, versandovi mezzo litro di latte diaccio a poco per volta, mescolando. Si mette il composto al fuoco, affinchè assodi, girando il mestolo, senza però far bollire. Si aggiunge un po' di vainiglia, oppure l'odore della scorza di limone e, quando sarà tiepido, si uniscono tre tuorli d'uovo e poi tre chiare montate a neve. Si versa in un vassoio di metallo e si cuoce al forno a moderato calore. Quando sarà rosolato leggermente, si toglie, si spolverizza di zucchero a velo e si manda subito in tavola.
metallo e si cuoce al forno a moderato calore. Quando sarà rosolato leggermente, si toglie, si spolverizza di zucchero a velo e si manda subito in tavola.
Si tagliano, a fette sottili, circa 300 grammi di pane e si zuppa nel latte bollente. Si dispongono le fettine intorno ad una tortiera imburrata e se ne tappezza il fondo. Si spalma il tutto con marmellata sciolta in un po' di marsala e si aggiungono 50 grammi di uvetta. Si stende ancora uno strato di fettine di pane e su questo, altra marmellata ed uvetta. Si ricopre la torta con fettine sottili di mela, disposti in cerchio. Si cuoce a medio calore per circa un'ora.
Si prende una teglia, ove il dolce non riesca più alto di due dita, s'imburra e si cosparge di pangrattato, vi si versa il composto e si cuoce al forno a moderato calore.
Indi vi si versa il composto alla grossezza di un dito e mezzo circa, cuocendolo al forno a calore moderatissimo. Si sforma e quando è ben diaccia, si taglia a mandorle in modo che ogni pezzo abbia la sua pasta matta sotto.
Indi vi si versa il composto alla grossezza di un dito e mezzo circa, cuocendolo al forno a calore moderatissimo. Si sforma e quando è ben diaccia
Si stemperano bene in una casseruola, della capacità di due litri, grammi 100 di fior di farina, grammi 40 di burro; grammi 50 di zucchero, un quarto di litro di latte, una scorza di limone grattata, muovendo di continuo con un mestolo, fino a che sia tutto ben rappreso e liscio come polentina. Si toglie dal fuoco e si uniscono ancora tre tuorli d'uova e infine tre chiare montate a neve. S'incorporano leggermente al resto, e si versano nello stampo. Si fa cuocere a bagno maria, capovolgendo lo stampo al momento di servirlo. Il caramello, mediante l'azione combinata del calore e dell'umidità del budino, si sarà disciolto quasi interamente, così da formare una gustosissima salsa, naturale complemento al delicato piatto dolce.
stampo. Si fa cuocere a bagno maria, capovolgendo lo stampo al momento di servirlo. Il caramello, mediante l'azione combinata del calore e dell'umidità
Altro spreco alimentare anche notevole si verifica in cucina durante la cottura dei cibi: si cuoce, per esempio, troppo a lungo, e per le sostanze vegetali questo influisce sul tenore delle vitamine, perchè molte di queste vengono distrutte dalle alte calorie senza contare il maggior consumo inutile dell'energia termica adoperata; senza contare il maggior spreco delle migliori sostanze alimentari, avvenuto per diffusione, attraverso alle membrane cellulari distrutte dal tempo e dal calore.
membrane cellulari distrutte dal tempo e dal calore.
Anzichè condire i vegetali dopo la lessatura, meglio vale immettere nei condimenti e negli aromi, i vegetali allo stato crudo, indi a fuoco moderato, anzi lento, procedere alla cottura a casseruola ben coperta. In tal modo, il calore svilupperà l'evaporazione dell'acqua di vegetazione che, rapprendendosi nella parte interna del coperchio, si condenserà per ritornare a sgocciolare nel vegetale, il quale, per effetto di questa parziale distillazione, conserverà con la cottura il profumo ed i sali tutti, rendendo le vivande, oltrechè più nutrienti, molto più saporose.
, anzi lento, procedere alla cottura a casseruola ben coperta. In tal modo, il calore svilupperà l'evaporazione dell'acqua di vegetazione che
E proseguendo nel saggio criterio di economia che deve guidare la donna nella preparazione quotidiana dei cibi, diremo che si screma troppo il brodo, senza pensare che quello che si getta è albumina coagulata col calore, si spreca la crosta del brodo stesso raffreddato, pur sapendo che essa è formata per intero da sostanze grasse nutritive, si spreca l'acqua che ha servito per bollire la pasta asciutta, la quale contiene ancora qualche briciolo di resto alimentare stemperato, e soprattutto si spreca inutilmente il latte, che è un alimento prezioso e di alto costo. Si disperde nel bollirlo quando esso non è contenuto in un adatto recipiente a coperchio forato, o quando viene dimenticato spensieratamente sul fornello. Si consuma inutilmente quando si aggiunge a molte pietanze, per le quali sarebbe sufficiente l'acqua e un po' di farina; il latte oggi è un alimento quasi di lusso (il suo prezzo è di L. 2,10 il litro) e deve perciò essere riservato ai vecchi, ai bambini ed anche agli adulti, ma non addizionato qua e là come complemento alimentare di sostanze che possono essere preparate anche senza di esso e riuscire ugualmente gustose.
, senza pensare che quello che si getta è albumina coagulata col calore, si spreca la crosta del brodo stesso raffreddato, pur sapendo che essa è
La scienza alimentare può dimostrare, nel caso d'insufficiente masticazione, le alte percentuali delle sostanze ancora utili escrete fuori del tubo intestinale, rinvenute indigeste del tutto o mezzo digerite, capaci ancora, nella loro potenza, di costruire tessuti e di donar lavoro o calore all'organismo.
intestinale, rinvenute indigeste del tutto o mezzo digerite, capaci ancora, nella loro potenza, di costruire tessuti e di donar lavoro o calore all
Ingente spreco in ogni caso di sostanze acquistate a caro prezzo sul mercato, che hanno reclamato a prepararle lavoro di cucina e impiego di calore, ricchezze concentrate che vengono inutilmente disperse. Non si va lontani dal vero, affermando che nei casi di cattiva masticazione e di conseguente mancata od insufficiente digestione buccale, si verifica uno spreco di sostanze alimentari che si aggira intorno al quinto dell'intero cibo immesso nella bocca e non si va nemmeno lontano dal vero affermando che più di un terzo del popolo d'Italia mangia oggi in fretta, masticando male od ingoiando addirittura l'alimento.
Ingente spreco in ogni caso di sostanze acquistate a caro prezzo sul mercato, che hanno reclamato a prepararle lavoro di cucina e impiego di calore
Si prepara il forno a calore vivo, si depongono le conchiglie sopra una lastra e si lasciano ancora una diecina di minuti. Si servono appena uscite dal forno.
Si prepara il forno a calore vivo, si depongono le conchiglie sopra una lastra e si lasciano ancora una diecina di minuti. Si servono appena uscite
Il problema della sorgente di calore in cucina è un problema di primo ordine, la cui soluzione s'impone oggi imperiosamente non solo all'economia domestica, ma anche, e sopratutto a quella nazionale.
Il problema della sorgente di calore in cucina è un problema di primo ordine, la cui soluzione s'impone oggi imperiosamente non solo all'economia
Consideriamo quindi i diversi sistemi di sorgente di calore in cucina con lo scopo di mettere in guardia la donna contro gli inutili sprechi che continuamente si compiono e di suggerirle tutti quegli accorgimenti, tutti quei salutari ripieghi a cui si può e si deve ricorrere per effettuare un' oculata economia nel consumo dei combustibili che servono alla preparazione quotidiana degli alimenti.
Consideriamo quindi i diversi sistemi di sorgente di calore in cucina con lo scopo di mettere in guardia la donna contro gli inutili sprechi che
Vediamo ora come si usa la cassetta. Lo scopo di essa essendo quello di mantenere il calore al recipiente, conservandolo immune dal contatto dell'aria, è ovvio che bisogna mettere nella cassetta un recipiente avente già un certo grado di calore. Si porta a bollore il liquido ed a cottura un poco avanzata la vivanda sopra una qualsiasi sorgente di calore, indi si colloca il recipiente ben chiuso col suo coperchio nella cassetta senza por tempo in mezzo. Lo si ricopre col grosso cuscino poi col coperchio della cassetta e lo si lascia il tempo sufficiente perchè la vivanda possa cuocersi lentamente.
Vediamo ora come si usa la cassetta. Lo scopo di essa essendo quello di mantenere il calore al recipiente, conservandolo immune dal contatto dell
Il nome stesso indica il suo scopo: difatti essa utilizza gran parte del calore prodotto dal combustibile, circa il 75 %; ed è anche igienica perchè i prodotti della combustione se ne vanno per un tubo di comunicazione col camino. Essa è composta: di un focolare che riscalda tutto l'apparecchio e che porta, nella parte superiore, alcune piastre a perfetta aderenza che formano dei fori da cucina a diametro regolabile; di una caldaia laterale sempre piena di acqua calda; di un forno capace con sportello a ribalta; di una cassa mobile destinata a contenere la riserva del carbone.
Il nome stesso indica il suo scopo: difatti essa utilizza gran parte del calore prodotto dal combustibile, circa il 75 %; ed è anche igienica perchè
Altri accorgimenti si devono usare per ottenere dagli elementi riscaldanti il massimo rendimento. Così avanti di porre in uso l'impianto della cucina economica è bene farlo visitare da un fumista, perchè suggerisca i mezzi più pratici e razionali, allo scopo di consumare la minor possibile quantità di combustibile. Occorre anche far verificare frequentemente gli elementi della stufa: la griglia e i tubi riscaldanti perchè le incrostazioni che si formano disperdono il calore e portano ad un consumo eccessivo di legna o di carbone.
formano disperdono il calore e portano ad un consumo eccessivo di legna o di carbone.
Nessun sistema di sorgente di calore si presta ad effettuare così grandi sprechi, come il gas di cucina. È molto facile infatti per la massaia, dimenticare la fiamma accesa dei bruciatori, o trascurare di abbassarla, quando necessiti, per la buona cottura dei cibi, un calore moderato. Ecco alcune cautele da tener presenti per effettuare, senza sacrificio alcuno, una notevole economia nel consumo di questo prezioso combustibile.
Nessun sistema di sorgente di calore si presta ad effettuare così grandi sprechi, come il gas di cucina. È molto facile infatti per la massaia
Anche in cucina si può risparmiare molto. In primo luogo le massaie devono osservare il loro fornello. Se non viene fuori una bella fiamma azzurra, conviene farlo regolare. Soltanto la fiamma azzurra dà il massimo rendimento di calore, e la piccola spesa di regolazione è più che compensata dal maggior profitto e dal conseguente minor consumo di gas.
, conviene farlo regolare. Soltanto la fiamma azzurra dà il massimo rendimento di calore, e la piccola spesa di regolazione è più che compensata dal
Sempre a risparmio di combustibile è raccomandabile di regolare la fiamma dei becchi bruciatori in modo che essa non si elevi mai intorno al recipiente; tale calore non verrebbe per niente utilizzato, ma anzi sarebbe perduto, senza recare nessun vantaggio.
recipiente; tale calore non verrebbe per niente utilizzato, ma anzi sarebbe perduto, senza recare nessun vantaggio.
Usando un fornello a gas dobbiamo infine ricordare che in esso il calore si trasmette, quasi completamente, attraverso il fondo del recipiente da scaldare e non attraverso le sue pareti verticali, le quali ricevono soltanto una minima parte di quei prodotti di combustione che s'innalzano lungo di esse. Di conseguenza se si colloca sur un fornello un recipiente di diametro inferiore a quello del fornello stesso, la fiamma si spande fuori del recipiente e la massima parte del calore va perduta. È bene tener presente dunque che, per godere i vantaggi economici della cucina a gas, è necessario usare recipienti adatti alla grandezza dei fornelli, che abbiano cioè un diametro superiore di circa un terzo di quelli del bruciatore e preferibilmente a fondo piano. E poichè per le occorrenze di una famiglia è indispensabile usare anche recipienti piccoli, ne deriva che si devono scegliere fornelli di cui, almeno uno, sia di piccole proporzioni.
Usando un fornello a gas dobbiamo infine ricordare che in esso il calore si trasmette, quasi completamente, attraverso il fondo del recipiente da
Passiamo ora alla cucina elettrica che, nelle sue svariatissime forme, rappresenta, ai giorni nostri, il sistema più perfetto per cucinare le vivande. I pregi che essa presenta si possono così riassumere: non è soggetta ad emanazioni nocive, a cattivi odori od al pericolo di di scoppi o d'incendi, evita il fumo e le scorie, sì che l'aria respirabile rimane pura, non umida, pesante e sgradevole come è quella contaminata dalla combustione di carbone o legna, o, peggio ancora dalla combustione del gas; agevola notevolmente il lavoro domestico; non richiede nessuna sorveglianza e permette di regolare il calore; elimina la noia dell'approvvigionamento del combustibile, e di conseguenza gli ingombranti depositi del medesimo.
regolare il calore; elimina la noia dell'approvvigionamento del combustibile, e di conseguenza gli ingombranti depositi del medesimo.
Sul buon rendimento della cucina elettrica, influisce notevolmente il vasellame adoperato. A tal proposito si deve ricordare che la trasmissione del calore, dalle piastre riscaldanti ai recipienti, non avviene a punte di spillo, come per esempio con la fiamma del gas, ma in maniera uniforme su tutta la superficie. Perciò i recipienti, per raccogliere tutto il calore, devono essere costruiti in modo da coprire tutta la superficie delle placche.
calore, dalle piastre riscaldanti ai recipienti, non avviene a punte di spillo, come per esempio con la fiamma del gas, ma in maniera uniforme su
Se si vuole poi ottenere la massima utilizzazione del calore, la pentola o il tegame che servono per la cucinazione non devono essere mai più piccoli della placca di cottura, devono, invece, ricoprirla interamente. Non si applichi, per esempio un recipiente di 140 mm. sopra una placca di 180 o 220 mm. La superficie di placca che rimarrebbe scoperta, si riscalderebbe eccessivamente, senza ricavarne nessun vantaggio, ma solo sciupando energia, perchè il calore che tale energia dà, non può essere raccolto dal recipiente.
Se si vuole poi ottenere la massima utilizzazione del calore, la pentola o il tegame che servono per la cucinazione non devono essere mai più piccoli
Tali sono, per sommi capi, gli accorgimenti, i ripieghi a cui può ricorrere la donna per effettuare un notevole risparmio nell'uso della sorgente di calore in cucina, che costituisce una voce importantissima nel bilancio famigliare.
calore in cucina, che costituisce una voce importantissima nel bilancio famigliare.