Non ho pretesa d'aver detto in questo libro cose nuove; anzi ogni notizia, ogni dato, ogni procedimento di ricerca accennatovi tolsi da fonti autorevoli che ebbi cura di registrare nell'appendice al volume in apposito cenno bibliografico. Non pertanto provo un certo compiacimento nell'aver compilato questa Guida, perchè in primo luogo mi lusingo di non aver fatto cosa vana per l'esercito, secondariamente ho un compenso nel ripetermi col Tissot:
compilato questa Guida, perchè in primo luogo mi lusingo di non aver fatto cosa vana per l'esercito, secondariamente ho un compenso nel ripetermi col Tissot:
È un abburattamento piuttosto generoso, accettato fino dal 1841 per l'esercito piemontese, quindi per l'esercito italiano, col quale si accenna che in Italia si è più dalla parte dei sostenitori della poca assimilabilità dei principî nutritivi della crusca (Poggiale, Peligot, Parmantier, Payen, Arella), che non dalla parte dei difensori di questa (Millau, Magendie, Marmont, Liebig, Mayenne) la di cui schiera però oggi giorno va assai assottigliandosi.
È un abburattamento piuttosto generoso, accettato fino dal 1841 per l'esercito piemontese, quindi per l'esercito italiano, col quale si accenna che
Nel panificio di Verona vennero in seguito posti in esperimento due forni, sistema Wieghorst di Amburgo, scaldati a tensioni di vapore (forni tabulari o forni Prussiani) e gli esperimenti che se ne fecero per la cottura del pane da munizione dettero risultati migliori di quelli ottenuti con gli altri forni aerotermi; per la cottura della galletta poi si ebbero con detti forni risultati ottimi, come quelli avuti col forno Bianchi.
altri forni aerotermi; per la cottura della galletta poi si ebbero con detti forni risultati ottimi, come quelli avuti col forno Bianchi.
I forni Prussiani hanno la capacità di 210 razioni, o di 105 pagnotte ordinarie, e col concorso di mezzi meccanici per la preparazione della pasta si potrebbero fare con essi 24 foniate di pane nelle 24 ore.
I forni Prussiani hanno la capacità di 210 razioni, o di 105 pagnotte ordinarie, e col concorso di mezzi meccanici per la preparazione della pasta si
Se poi si venisse nella determinazione di adottare la pagnotta di una sola razione, comprendendovi l'1/8 da zuppa, coi forni in parola la cottura del pane riuscirebbe perfetta e più uniforme che con i forni ordinari, potendosi in quelli regolare meglio la temperatura a seconda del bisogno. In tal caso il pane cotto col forno Wieghorst, oltre alle sue migliori qualità esterne, presenterebbe pure maggior garanzia per una lunga conservazione, potendo resistere anche nelle spedizioni,a considerevole distanza.
caso il pane cotto col forno Wieghorst, oltre alle sue migliori qualità esterne, presenterebbe pure maggior garanzia per una lunga conservazione
Il pane contaminato di segala cornuta (dente di lupo) presenterà delle screziature violette nella mollica, avrà sapore sgradevole e lascerà in gola una sensazione acre e persistente. Bagnandone la mollica con una soluzione di potassa spanderà un odore di salamoia caratteristico che si farà maggiore col riscaldamento.
1° Nell'immagazzinarlo bene essiccato ed asciutto, accuratamente crivellato e scevro di quei semi estranei ed altre sostanze eterogenee che col loro contatto possono alterarlo.
1° Nell'immagazzinarlo bene essiccato ed asciutto, accuratamente crivellato e scevro di quei semi estranei ed altre sostanze eterogenee che col loro
[tabella] La diversità fra i due sistemi di macinazione consiste in ciò: che col primo il frumento è macinato in una sola operazione; col secondo invece si macina in più riprese.
[tabella] La diversità fra i due sistemi di macinazione consiste in ciò: che col primo il frumento è macinato in una sola operazione; col secondo
Circa la quantità, il glutine di una buona farina di frumento deve pesare in media, se umido e tale quale si presenta dopo la sua estrazione col lavaggio, fra il 30 ed il 36 % della farina posta sotto esperimento; se diligentemente essiccato, fra il 10 e 12 %, e ciò perchè è ormai provato che il glutine idratato ha un peso quasi triplo di quello che ha quando è secco.
Circa la quantità, il glutine di una buona farina di frumento deve pesare in media, se umido e tale quale si presenta dopo la sua estrazione col
2° Delle palate. - Granuli grossissimi piriformi, non appiattiti. Ilo a parecchie branche circondate da strie irregolarmente concentriche. Grandezza fino a 0mm,185 (fig. 24, VIII). A luce polarizzata presentano fenomeni analoghi a quelli de' granuli di fecola delle leguminose, ma solo più intensi. La croce è molto più scura ed a branche iperboliche. Persistono anche col variare
. La croce è molto più scura ed a branche iperboliche. Persistono anche col variare
Il più pratico ed il più spiccio è il procedimento seguente: si pone in fondo di un tubo d'assaggio un poca di farina sospetta, si bagna con acqua e quindi vi si versa della soluzione di potassa caustica. Si svilupperà tosto un odore di salamoia dipendente dallo svolgersi di trimetilammina, odore che col riscaldamento si farà più intenso. È un odore però assai fugace.
che col riscaldamento si farà più intenso. È un odore però assai fugace.
La possibilità di questo grave fatto consiglia adunque di accennare il modo col quale si può giungere a constatare, all'occorrenza, la pericolosa presenza di quei metalli nella farina. D'altronde la cassetta regolamentare per l'analisi dell'acqua e del vino, di cui sarà parola al 94, offre strumenti e reattivi occorrenti per effettuare una tale ricerca, la quale, benchè si scosti un poco da quelle più
La possibilità di questo grave fatto consiglia adunque di accennare il modo col quale si può giungere a constatare, all'occorrenza, la pericolosa
19. — Suo uso nell'esercito e sua composizione. L'alimento aggiuntivo normale alla carne fresca di bue ed al pane di munizione è, nelle razioni del nostro soldato, la pasta da minestra, conosciuta all'estero col nome di pasta d'Italia, perchè fu per molto tempo il prodotto di una industria esclusivamente nostrana.
nostro soldato, la pasta da minestra, conosciuta all'estero col nome di pasta d'Italia, perchè fu per molto tempo il prodotto di una industria
Si annoverano varie falsificazioni della farina di granturco, a vero dire assai rare; quella ritenuta più fre-quente ed allo stesso tempo più dannosa è la miscela di sostanze minerali, e specialmente di solfato di calce. Questa frode si eserciterebbe più specialmente sulle farine derivanti da granturchi alterati, alle quali, nell'intento appunto di mascherare le sinistre colorazioni prodottevi dall'alterazione, si farebbe subire una preparazione col gesso deacquificato.
6° Anche alla conservazione dei legumi si applicò con successo il sistema Appert, che troveremo adottato per la conservazione della carne destinata a far parte dei viveri di riserva del nostro soldato (Vedi § 85), e col quale si procura di sterilizzare e di sottrarre dal contatto dell'aria questi vegetali, chiudendoli ermeticamente in apposite scatole metalliche.
far parte dei viveri di riserva del nostro soldato (Vedi § 85), e col quale si procura di sterilizzare e di sottrarre dal contatto dell'aria questi
7° Vajuolo, Variola. Il vajuolo dei bovini, de' suini e del cavallo è identico a quello dell'uomo; è locale e a decorso molto mite. Il vajuolo della pecora (schiavina), benchè molto simile, non ha nulla di comune col precedente, e si presenta sotto forma epizootica e spesso maligna. Il vajuolo de' porci è raro e può derivare loro sia dall'uomo, sia dalle pecore; nella forma è simile a quello delle pecore. Nelle capre è molto raro.
pecora (schiavina), benchè molto simile, non ha nulla di comune col precedente, e si presenta sotto forma epizootica e spesso maligna. Il vajuolo de
Lo stato di buona nutrizione dei bovini si riconosce con la vista e col tatto: con la vista se ne accerta la robustezza e la rotondità delle forme; col tatto, ossia col palpamento ai lati del torace, all'altezza dell'ultima costa, sotto le gambe posteriori e sotto la coda si accerta la grassezza che deve esser soda, consistente e non floscia.
Lo stato di buona nutrizione dei bovini si riconosce con la vista e col tatto: con la vista se ne accerta la robustezza e la rotondità delle forme
L'infuso in acqua distillata dà col nitrato d'argento un leggero intorbidamento che cresce a grado a grado, dando luogo ad un precipitato solubile nell'ammoniaca.
L'infuso in acqua distillata dà col nitrato d'argento un leggero intorbidamento che cresce a grado a grado, dando luogo ad un precipitato solubile
I mezzi per riconoscere un caffè tinto sono vari, ma il più semplice consiste nel prendere una quantità di caffè sospetto e sfregarlo entro un fazzoletto di tela bianchissimo. Qualora il caffè sia artificialmente colorato sporcherà la tela, ciò che non avverrà col caffè genuino.
fazzoletto di tela bianchissimo. Qualora il caffè sia artificialmente colorato sporcherà la tela, ciò che non avverrà col caffè genuino.
Al microscopio potremo riconoscere nella polvere delle cellule di amido sfuggite alla torrefazione: lenticolari se di orzo, segala, ecc. (d, fig. 37), ovoidi ed ombellicate se di semi di leguminose (c, fig. 37). Saggiando poi un infusione del caffè sospetto, precedentemente scolorata col carbone animale, con tintura di jodio, si avrà la caratteristica colorazione azzurra dell'joduro d'amido, qualora la falsificazione esista realmente.
), ovoidi ed ombellicate se di semi di leguminose (c, fig. 37). Saggiando poi un infusione del caffè sospetto, precedentemente scolorata col carbone
3° Si prepara il caffè per decozione, ossia per vera e propria cottura, nella stessa guisa che gli orientali apprestano il loro ottimo caffè forte e gradevole. Si ottiene bollendo per qualche minuto la polvere con acqua e lasciando quindi chiarificare il decotto col riposo. Il caffè in questa guisa preparato, se scapita alquanto in aroma, acquista in ricchezza di caffeina.
gradevole. Si ottiene bollendo per qualche minuto la polvere con acqua e lasciando quindi chiarificare il decotto col riposo. Il caffè in questa guisa
V. Vini spumeggianti per ricchezza di acido carbonico che tengono disciolto; tutti i vini possono esser resi spumanti con aggiunta di poco zucchero ed occorrendo col riscaldamento.
A correggere questa alterazione si ricorre all'espediente di far gorgogliare col vino dell'idrogeno solforato il quale, in unione dell'acido solforoso, reagisce come sopra fu accennato.
A correggere questa alterazione si ricorre all'espediente di far gorgogliare col vino dell'idrogeno solforato il quale, in unione dell'acido
c) Una lamina di ferro ben nitida, immersa nel liquido lievemente inacidito con acido solforico o cloridrico, si cuopre di una pellicola di rame metallico col colore che gli è proprio.
Per indagare se sia stato colorato artificialmente, s'instilla nel vino, stato allungato col decuplo d'acqua distillata, della soluzione di ossido potassico che fa volgere al rossastro od al violetto la materia colorante estranea ed inverdisce invece quella propria del vino.
Per indagare se sia stato colorato artificialmente, s'instilla nel vino, stato allungato col decuplo d'acqua distillata, della soluzione di ossido
Questi liquori, e più specialmente l'alcoolito, possono esser preparati con alcool di qualità scadente, contaminato da alcool amilico od olio di patate. Anche in questo caso può scoprirsi tale alcool nocivo, o col procedimento adoperato per scoprirlo nel vino (vedi 72, b), o con quello attribuito al Casati e descritto in ultimo del 75.
patate. Anche in questo caso può scoprirsi tale alcool nocivo, o col procedimento adoperato per scoprirlo nel vino (vedi 72, b), o con quello attribuito
4° In Germania si usa il filtro Jacob, che si vede rappresentato dalla fig. 52. È formato da un tinello di legno, diviso in quattro scompartimenti B E D C. L'acqua portata sul filtro col mastello A, cola nel comparto B, dal quale, per un tubo centrale, scende subito nel più basso scompartimento C. Da questo rimonta quindi attraverso
E D C. L'acqua portata sul filtro col mastello A, cola nel comparto B, dal quale, per un tubo centrale, scende subito nel più basso scompartimento C
2° La essiccazione delle carni, processo diffuso nei paesi caldi e specialmente nell'America del Sud, in Affrica, in Arabia, nell'America del Nord, col quale si ha per scopo di disidratare la carne e toglierle così una delle condizioni favorevoli alle fermentazioni. Talora per raggiunger meglio l'intento, e portare la disidratazione della carne Ano alla riduzione della metà del suo volume, si aggiunge la compressione. I processi Henly, Verdeil, ecc. sono basati su questo principio.
, col quale si ha per scopo di disidratare la carne e toglierle così una delle condizioni favorevoli alle fermentazioni. Talora per raggiunger meglio l
5° Il trattamento coll'acido solforoso. Questo modo efficace di conservazione delle carni si deve al Lamy, il quale trovò che le carni serrate in scatole di latta nelle quali sia stata fatta passare una corrente di acido solforoso si conservano lungamente. Il Vernois poi, nel 1860, semplificò e perfezionò il metodo col tenere la carne fresca, per 15-20 minuti, in una scatola di legno ben chiusa, nella quale sia stata collocata prima una miccia accesa di cotone preparato col solfo. I pezzi grossi di carne oltre i 3 kilog. devono essere incisi profondamente, per facilitarvi la penetrazione del vapore solforoso.
perfezionò il metodo col tenere la carne fresca, per 15-20 minuti, in una scatola di legno ben chiusa, nella quale sia stata collocata prima una miccia
4° L'abbattimento dei buoi deve essere praticato a perfetta regola d'arte e cioè: ad animale tranquillo, sollecito e col più completo dissanguamento possibile dell'animale che dovrà esser lasciato sotto pelle per almeno 12 ore.
4° L'abbattimento dei buoi deve essere praticato a perfetta regola d'arte e cioè: ad animale tranquillo, sollecito e col più completo dissanguamento
In armonia con queste prescrizioni ministeriali, principieró adunque lo studio dell'analisi chimica dell'acqua col riprodurre quanto a questa si riferisce della Istruzione ora ricordata, che deve riguardarsi come la guida ufficiale per le indagini spicciative di tal genere occorrenti specialmente in campagna. Una qualche lacuna, oggi inammissibile, nella detta Istruzione mi condurrà in seguito a qualche apprezzamento al riguardo della medesima.
In armonia con queste prescrizioni ministeriali, principieró adunque lo studio dell'analisi chimica dell'acqua col riprodurre quanto a questa si
2° Saggio. Si eseguisce aggiungendo, col mezzo della pipetta graduata 2/20, 2 cc. di soluzione di ossalato di ammonio a 50 cc. di acqua e sbattendo fortemente con un agitatore di vetro. Dopo mezz'ora si filtra, se ne misurano 40 cc. e su questi si determina il grado idrotimetrico, operando come nel primo saggio.
2° Saggio. Si eseguisce aggiungendo, col mezzo della pipetta graduata 2/20, 2 cc. di soluzione di ossalato di ammonio a 50 cc. di acqua e sbattendo
La ragione per cui si fa bollire l'acqua, si è per decomporre col calore i bicarbonati convertendoli in carbonati quasi insolubili. I gradi ottenuti in questo terzo saggio ci rappresentano adunque i sali di calcio non allo stato di carbonato (solfato, cloruro, ecc.) ed i sali di magnesio; questi gradi vanno però diminuiti di 3 che appartengono ancora al carbonato di calcio, a causa della sua lieve solubilità nell'acqua alla temperatura ordinaria.
La ragione per cui si fa bollire l'acqua, si è per decomporre col calore i bicarbonati convertendoli in carbonati quasi insolubili. I gradi ottenuti
2° Operando direttamente la cozione col far cadere a gocce l'acqua da esaminare nell'acqua distillata e filtrata, portata alla temperatura non maggiore di 70° centigradi. Può rimpiazzarsi con vantaggio l'acqua distillata con una soluzione di bicloruro di mercurio (0,10: 1000) che, oltre a rafforzare l'azione fissatrice del calore, può funzionare da liquido conservatore, prevenendo lo sviluppo ulteriore di germi nel liquido, specialmente pel caso che dovesse correre qualche tempo prima di poterne osservare al mi-croscopio il sedimento.
2° Operando direttamente la cozione col far cadere a gocce l'acqua da esaminare nell'acqua distillata e filtrata, portata alla temperatura non
Un'affinità speciale per il protoplasma nucleare e nucleolare degli infusori e delle cellule in generale, la hanno il verde di metile, il picrocarminio, la safranina, il bleu di metilene, il verde di Hoffman, il violetto dahlia. Impiegate anzi a dose debole (in soluzione di 1-4 per 1000), le tre ultime materie coloranti tingono anche i nuclei degli infusori viventi. Una colorazione più generale di questi si ha poi col violetto di genziana, il Magenta, il bruno di Bismark.
ultime materie coloranti tingono anche i nuclei degli infusori viventi. Una colorazione più generale di questi si ha poi col violetto di genziana, il
Il materiale filtrante usato in principio risultava di sabbia e carbone animale, e rispondeva assai bene; oggi invece è costituito di carferal, mezzo di filtrazione molto più efficace e rapidissimo. La maggiore o minore rapidità della filtrazione può essere regolata appunto col girare la vite che può allontanare o avvicinare fra loro i due dischi bucherellati limitanti lo strato di materia filtrante.
di filtrazione molto più efficace e rapidissimo. La maggiore o minore rapidità della filtrazione può essere regolata appunto col girare la vite che
In generale tutti gli erbaggi dell'orto che voglionsi conservare devono essere raccolti di recente e ben maturi. Le piante e le radici succose si devono prima scottare, immergendole nell'acqua bollente per qualche minuto, poi conviene gettarle nell'acqua fresca, asciugarle e farle disseccare sia col mezzo del sole, sia col forno. Quest'ultimo modo è da preferirsi al primo. Gli erbaggi si tagliano a pezzi, si mondano, e si dispongono su graticci; così preparati si mettono al sole o al forno. Dopo che l'erba è disseccata si tiene esposta all'aria in luogo fresco e ventilato. Per servirsene al bisogno si fanno rinvenire nell'acqua. I cavoli oltre al sopraccitato modo si possono conservare nella sabbia tenendoli in luogo fresco.
col mezzo del sole, sia col forno. Quest'ultimo modo è da preferirsi al primo. Gli erbaggi si tagliano a pezzi, si mondano, e si dispongono su graticci
I Trojani la mettevano nel vino, il che secondo loro ne aumentava il sapore e v'infondeva allegrezza ed ilarità e rallegrava il cuore. Apulejo scrive che i Lucani la chiamavano Coragine, perchè à gran proprietà nelle passioni del cuore, onde poi col tempo si mutò il C in B e fu detta Borragine. Marsilio Ficino assicura che l'uso dei fiori di borragine mantiene l'uomo giovine ed allegro.
che i Lucani la chiamavano Coragine, perchè à gran proprietà nelle passioni del cuore, onde poi col tempo si mutò il C in B e fu detta Borragine
Il suo nome viene da chairon, gïocoso, allegro e da phyllon foglia. Pianta erbacea, annuale, originaria di Sparta, che si avvicina al prezzemolo, à però foglie più larghe e ricciute. Si trova spontaneo nella Valtellina e si può seminare tutto l'anno in terreno fresco ed ombroso. Tutta la pianticella à odore aromatico e gradevole, sapore anisato che cresce col crescere della pianta, che perde col disseccarsi. Si coltiva per uso culinario e si adopera come condimento nei brodi, nelle vivande e nei legumi, massime nell'insalata. I semi vengono usati in distilleria e per confetteria. L'odore del cerfoglio è contrario alle formiche, e l'ombrella del cerfoglio sylvestre dà una tinta gialla.
pianticella à odore aromatico e gradevole, sapore anisato che cresce col crescere della pianta, che perde col disseccarsi. Si coltiva per uso culinario e si
Pianticella gramignacea annuale, originaria delle Indie. Se ne contano 3 varietà, secondo il colore del seme, bianco gialliccio e nero. Da noi si coltiva solamente il gialliccio e vuol terreno sciolto, pingue, solatio. Si semina raro in Giugno e Luglio, dopo la messe. Si chiama miglio dai mille semi che produce. Anche il miglio dà farina per alimento. Lo stesso nome antico di panicum indica che serviva a far pane. Da noi si dice ancora pan de mej perchè una volta anche da noi se ne usava, onde il sonetto del Burchiello: Perchè a Milan si mangia pan di miglio? Plinio al lib. 28 cap. 10 dice: Milio campania gaudet præcipuo, pultemque candidam ex eo facit: fit et panis prœdulcis. Appare da qui che ai tempi di Plinio si coltivava la varietà bianca, e che fino d' allora il miglio serviva per chicche da offelleria. In Asia se ne fà una certa polenta che si mangia con olio e grasso di porco. Del resto era usato come farina da pane nell'Etiopia, nell'Egitto, Persia, Siria e nell'Arabia. I semi del miglio si possono cocere in minestra col brodo e massime col latte, se ne fà torte. Ridotto in farina è buono a far polenta e pane che appena uscito dal forno è saporitissimo e non isdegnato dai gusti più delicati. La farina serve pure in pasticceria. Col miglio si alimentano i pulcini, le galline, il pollame e molti uccelli. I selvaggi lo arrostiscono. In Tartaria se ne compone una specie di birra e una certa aquavite che chiamano Bysa. Il miglio dev'essere conservato in luogo assai asciutto e dura così più d'ogni altro grano.
. Del resto era usato come farina da pane nell'Etiopia, nell'Egitto, Persia, Siria e nell'Arabia. I semi del miglio si possono cocere in minestra col
Ed Orazio 3 De Art. Am. « Rosmaris et laurus nigramque myrtus olent. » Oggi s'incoronano col rosmarino, capponi, uccelletti e polpettine. Serve secco e bruciato a disinfettare le stanze degli ammalati.
Ed Orazio 3 De Art. Am. « Rosmaris et laurus nigramque myrtus olent. » Oggi s'incoronano col rosmarino, capponi, uccelletti e polpettine. Serve secco
L'aglio guarisce la pipita alle galline, allontana le serpi e le cimici, è una ghiottoneria degli stornelli. Col sugo dell'aglio si attacca oro alle tele, alle carte, alle pareti ed al vetro, ma è di corta durata.
L'aglio guarisce la pipita alle galline, allontana le serpi e le cimici, è una ghiottoneria degli stornelli. Col sugo dell'aglio si attacca oro alle