Ricerca libera

117 risultati per cui
Artusi, Pellegrino
La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene
154366 1911 , Firenze , Landi 50 occorrenze

Di questa minestra vo debitore a una vedova e spiritosa signora il cui marito, siciliano, si divertiva a manipolare alcuni piatti del suo paese, fra

Vedi tutta la pagina

Pagina 102


quando questa sarà cotta e servirà per ingrediente al sugo a cui non sarà male aggiungere anche pomodoro e odore di noce moscata.

Vedi tutta la pagina

Pagina 105


Questa salsa, se mi fosse lecito fare un paragone tra i due sensi della vista e del palato, la rassomiglierei ad una di quelle giovani donne la cui

Vedi tutta la pagina

Pagina 122


piace la loro franca conversazione. Codesta, se io avessi a giudicare, è la vera educazione e civiltà di un popolo, non quella di certe città i cui

Vedi tutta la pagina

Pagina 163


Il vino, come condimento, non è molto nelle mie grazie, ammenochè non si tratti di vino da bottiglia e di certi piatti m cui è necessario pel

Vedi tutta la pagina

Pagina 171


Questi gnocchi, che io ho modificato e dosati nella seguente maniera, spero vi piaceranno come, sono piaciuti a quelli cui li ho imbanditi. Se ciò

Vedi tutta la pagina

Pagina 181


Questo è un piatto de' più ordinari, ma non è disgradevole a quelli cui la farina di granturco piace, e non produce acidi allo stomaco. I bambini poi

Vedi tutta la pagina

Pagina 188


Invece della teglia potete servirvi della padella; ma allora otterrete una frittata il cui gusto riuscirà alquanto diverso e inferiore.

Vedi tutta la pagina

Pagina 191


contro le indigestioni e all'esuberanza di nutrimento è di mangiar leggiero il giorno appresso a quello in cui vi siete nutriti di cibi gravi e pesanti.

Vedi tutta la pagina

Pagina 20


Prima di mandarlo in tavola, da solo o con un contorno, levategli il filo con cui fu cucito.

Vedi tutta la pagina

Pagina 201


fuoco in una cazzaruola, condite con sale e pepe, tiratene il sugo con l'acqua in cui ha bollito il pollo, la quale è già divenuta un buon brodo.

Vedi tutta la pagina

Pagina 201


La temperanza e l'esercizio del corpo sono dunque i due perni su cui la salute si aggira; ma avvertite che quando eccede, cangiata in vizio la virtù

Vedi tutta la pagina

Pagina 21


Servitevi per questo piatto della lombata, da cui taglierete le costolette tenendole sottili. Mettete al fuoco olio e burro in proporzione della

Vedi tutta la pagina

Pagina 219


inventato forse da un cuoco il cui padrone non aveva denti.

Vedi tutta la pagina

Pagina 237


Lettera del poeta Lorenzo Stecchetti (Olindo Guerrini) a cui mandai in dono una copia del mio libro di cucina, terza edizione:

Vedi tutta la pagina

Pagina 24


Tirate un buon sugo di carne e servitevi del medesimo tanto pel riso che per le rigaglie. Queste, a cui potete aggiungere qualche fettina di

Vedi tutta la pagina

Pagina 254


Fatevi tagliare dal vostro salumaio dieci fettine di lingua salata nella parte più grossa, il cui peso in tutto riesca grammi 130 circa. Fatevi anche

Vedi tutta la pagina

Pagina 266


Chi non ha buone braccia non si provi intorno a questo pasticcio. La natura arida delle carni della bestia di cui si tratta e il molto ossame

Vedi tutta la pagina

Pagina 276


il cui fondo sia coperto di un foglio. Cuocetelo al fuoco o a bagno-maria e servitelo caldo.

Vedi tutta la pagina

Pagina 286


cardoni dai filamenti di cui è intessuta la parte esterna, si deve dar loro metà cottura in acqua salata, gettandoli subito dopo nell'acqua fresca

Vedi tutta la pagina

Pagina 293


Questi broccoli, di cui a Roma si fa gran consumo, hanno le foglie di un verde cupo e il fiore nero o paonazzo.

Vedi tutta la pagina

Pagina 308


Zucchero vanigliato. È zucchero biondo a cui è stato dato l'odore della vainiglia.

Vedi tutta la pagina

Pagina 31


Alcuni usano, per minestra, di arrostire fette di pane grosse un dito, di strofinarle coll'aglio, d'intingerle appena nell'acqua in cui ha bollito il

Vedi tutta la pagina

Pagina 310


, prezzemolo, sale e pepe, lasciandoli interi ed aggraziandoli con una presa di zucchero e alcuni chicchi d'uva secca a cui siano stati tolti gli acini.

Vedi tutta la pagina

Pagina 315


Tre decilitri fanno un bicchiere comune, misura di cui qualche volta mi servo.

Vedi tutta la pagina

Pagina 32


'ordine dei selachi cui appartiene.

Vedi tutta la pagina

Pagina 326


Il rombo, la cui carne è poco dissimile da quella della sogliola ed anche più delicata, è chiamato fagiano di mare.

Vedi tutta la pagina

Pagina 327


Ma questo prospetto può dare argomento a molte obiezioni, perocchè l'età, l'ambiente in cui gli animali vivono, e il genere di alimentazione, possono

Vedi tutta la pagina

Pagina 33


, uno sventurato servo che aveva rotto disavvedutamente un bicchiere di cristallo. Augusto, ai cui piedi cadde lo schiavo, invocando la sua

Vedi tutta la pagina

Pagina 330


Sono animali molto in pregio per le loro carni, per le uova che costituiscono il caviale e per l'enorme vescica natatoria con cui si forma l

Vedi tutta la pagina

Pagina 335


Ora che gli elementi del pasticcio sono tutti pronti, fate la pasta per rinchiudervelo, di cui eccovi le dosi:

Vedi tutta la pagina

Pagina 349


Uva malaga, a cui vanno levati gli acini, grammi 30.

Vedi tutta la pagina

Pagina 388


alquanto morbida, a cui darete la forma cilindrica un po' stiacciata e lunga mezzo metro. Per cuocerla al forno o al forno da campagna ungete una

Vedi tutta la pagina

Pagina 394


La torta sformatela fredda e spolverizzatela leggermente di zucchero a velo. Coloro a cui non istucca il dolciume, giudicheranno questo piatto

Vedi tutta la pagina

Pagina 400


cui fondo sia stato chiuso con un foglio.

Vedi tutta la pagina

Pagina 402


cosa e il sugo può servire in tutti quei piatti in cui fa d'uopo.

Vedi tutta la pagina

Pagina 41


Se vi servirete di una teglia, il cui fondo sia del diametro di centimetri 22 circa, il dolce verrà giusto di altezza. Potete servirvi dello stesso

Vedi tutta la pagina

Pagina 424


cui Pitagora ordinò a' suoi discepoli di astenersene; un'altra ragione era per proibir loro di immischiarsi in affari di governo, facendosi con le

Vedi tutta la pagina

Pagina 433


— Oh se ci fosse stato il nostro Carlino cui i cappelletti piacevano tanto! — Erano appena proferite queste parole che si sente picchiare all'uscio

Vedi tutta la pagina

Pagina 45


Ve lo do per un buon ragazzo, questo Cesarino, e ve lo vendo col nome strano con cui lo comprai da una giovane e piuttosto bella signora, religiosa

Vedi tutta la pagina

Pagina 475


Questo dolce, a cui danno diversi nomi, si potrebbe chiamare il piatto dolce del giorno visto che è bene accetto ed usato spesso in molte famiglie.

Vedi tutta la pagina

Pagina 477


Eravamo nella stagione in cui i cefali delle Valli di Cornacchio sono ottimi in gratella, col succo di melagrana, e nella quale i variopinti e canori

Vedi tutta la pagina

Pagina 487


fama il cui cuoco ha ordine di preferirla a qualunque altra carne, quando la può trovare; e in quanto ai cefali vi dirò che quando io ero nella bella

Vedi tutta la pagina

Pagina 488


Questa minestra, con cui si solennizza in Romagna la Pasqua d'uovo, è colà chiamata tridura, parola della quale si è perduto in Toscana il

Vedi tutta la pagina

Pagina 49


Ma nè anche questa fu l'ultima delle mortificazioni subìte, perocchè avendone mandata una copia a una Rivista di Roma, a cui ero associato, non che

Vedi tutta la pagina

Pagina 5


Una buona e vecchia signora, la cui memoria porto scolpita nel cuore, coltivava a preferenza questa specie di rose nel suo giardino, e sapendo la mia

Vedi tutta la pagina

Pagina 526


. Egli forse dirà il vero per coloro a cui il caffè non eccita punto il sistema nervoso; ma quelli a cui lo eccita e porta la sua azione anche sul

Vedi tutta la pagina

Pagina 547


uso dei grandi dell'impero; la terza raccolta, in cui le foglie hanno preso il massimo sviluppo, riesce di qualità inferiore.

Vedi tutta la pagina

Pagina 548


uno stampo liscio il cui fondo sia coperto di una carta unta.

Vedi tutta la pagina

Pagina 66


ispecie, per la distruzione de' vermi, delle lumache e de' tanti insetti di cui si cibano. La pelle del rospo e della salamandra trasuda, è vero, un

Vedi tutta la pagina

Pagina 83