Il giusto grado di fermentazione della pasta si riconoscerà all'odore grato, alcoolico che tramanderà, al sensibile aumento del suo volume, ed alla risonanza che farà avvertire, se percossa con la mano. A questo punto la pasta nel suo interno avrà raggiunto la temperatura di +25°-26°. È allora che senza dilazione dovrà essere introdotta nel forno, perchè col protrarsi della fermentazione si produrrebbe troppo acido acetico che si manifesterebbe all'odore acido di pasta passata, attaccherebbe il glutine e renderebbe cosi il pane acre, sgradevole, poco poroso, pesante e poco digestibile. A tal riguardo è da osservarsi costantemente la massima « esser meglio che il forno aspetti la pasta, anzichè questa aspetti il forno. »
risonanza che farà avvertire, se percossa con la mano. A questo punto la pasta nel suo interno avrà raggiunto la temperatura di +25°-26°. È allora che
Il pane contaminato di segala cornuta (dente di lupo) presenterà delle screziature violette nella mollica, avrà sapore sgradevole e lascerà in gola una sensazione acre e persistente. Bagnandone la mollica con una soluzione di potassa spanderà un odore di salamoia caratteristico che si farà maggiore col riscaldamento.
una sensazione acre e persistente. Bagnandone la mollica con una soluzione di potassa spanderà un odore di salamoia caratteristico che si farà maggiore
La essiccazione si farà a 100° 0, mediante una stufa come quella accennata dalla figura 25, o come quella rappresentata dalla figura 9, od anche, in via di compenso, mediante un palloncino di cristallo a collo assai largo e corto immerso nell'acqua bollente. Conoscendo esattamente il peso del palloncino, vi si introdurrà il campione del pane da essiccare e si ripeserà il palloncino così pieno. La differenza in più rappresenterà il peso del pane posto ad essiccare. Si immergerà allora il palloncino così preparato nell'acqua bollente fino ad essiccazione compiuta. Questa potrà ritenersi tale, quando di due successive pesate del palloncino ben asciugato all'esterno, praticate, alla distanza di un'ora, la seconda non accenni più a perdita di peso sulla prima. Presa allora l'ultima di queste due pesate e sottratta dalla pesata del palloncino pieno fatta prima dell'essiccazione, avremo una differenza che ci rappresenterà il peso dell'acqua d'idratazione del pane evaporatasi per il calore prolungato. Con questo peso e con quello già conosciuto del pane posto sotto esperimento, potremo, mediante un semplicissimo calcolo, valutare il per % di acqua di idratazione del pane esaminato, il quale farà entrare in serio sospetto di falsificazione nel senso detto di sopra, od anche di grave alterazione, quando oltrepassi il 36.
La essiccazione si farà a 100° 0, mediante una stufa come quella accennata dalla figura 25, o come quella rappresentata dalla figura 9, od anche, in
Il più pratico ed il più spiccio è il procedimento seguente: si pone in fondo di un tubo d'assaggio un poca di farina sospetta, si bagna con acqua e quindi vi si versa della soluzione di potassa caustica. Si svilupperà tosto un odore di salamoia dipendente dallo svolgersi di trimetilammina, odore che col riscaldamento si farà più intenso. È un odore però assai fugace.
che col riscaldamento si farà più intenso. È un odore però assai fugace.
4° L'acido tartarico libero che può essere aggiunto ad un aceto indebolito, si riconoscerà con soluzione satura di cloruro di bario che farà precipitare assai sensibilmente l'aceto così adulterato.
4° L'acido tartarico libero che può essere aggiunto ad un aceto indebolito, si riconoscerà con soluzione satura di cloruro di bario che farà
5° La destrina che può trovarsi come materia di adulterazione nello zucchero, sarà svelata dall'jodio che, aggiunto ad una soluzione a freddo dello zucchero stesso, le farà prendere una tinta porporina.
zucchero stesso, le farà prendere una tinta porporina.
il Farà (della provincia più orientale del Brasile); il Rio (della capitale del Brasile); il Maragnone (o fiume delle Amazzoni); il Bahia (S. Salvador del Brasile); il Santos (Isola di S. Vincenzo); il Campinas (o delle Brughiere); l'Yungas ecc. ecc.
il Farà (della provincia più orientale del Brasile); il Rio (della capitale del Brasile); il Maragnone (o fiume delle Amazzoni); il Bahia (S
A) Aggiunzione di alcool di qualità inferiore. Allo scopo di rilevare il titolo alcoolico del vino scadente, o di medicarne qualcuna delle malattie già ricordate al 71, si usa spesso dai commercianti di aggiungervi dell'alcool; e per conseguire l'intento con il maggior profitto possibile, essi sogliono adoprare per ciò alcool di basso valore, derivante o dalle barbebietole o dalle graminacee o dalla fecola, sempre più o meno contaminato dal nocivissimo e Fig. 41. Essiccatore ad acido solforico disgustoso alcool amilico. La ricerca di questo principio: nel vino, consigliata dalla Istruzione regolamentare, potrà dunque tornare opportuna per svelare due cose egualmente importanti: la eventuale alcoolizzazione del vino, che ce lo farà sospettare originariamente scadente, debole o malato; la nocevole proprietà del medesimo per la presenza appunto di quell'alcool di sinistra natura.
regolamentare, potrà dunque tornare opportuna per svelare due cose egualmente importanti: la eventuale alcoolizzazione del vino, che ce lo farà
La fucsina si riconosce agitando 20 cc. di etere con 5 di vino al quale siasi prima aggiunta dell'ammoniaca in leggera eccedenza. Insellando dell'acido acetico nell'etere decantato, questo si colorirà di rosso che si farà più vivace lasciando evaporare spontaneamente l'etere ed aggiungendo al residuo qualche goccia di acqua pura. In questa reazione avviene che l'ammoniaca scompone la fucsina (cloruro di rosanilina) rendendo libera la rosanilina e formando cloruro d'ammonio; sebbene la rosanilina dagli autori sia dichiarata insolubile nell'etere, tuttavia l'esperienza ha dimostrato che una piccola parte vi si scioglie, specialmente in concomitanza dell'ammoniaca. L'aggiunta dell'acido acetico ha per scopo di salificare nuovamente la rosanilina convertendola in acetato di color rosso.
'acido acetico nell'etere decantato, questo si colorirà di rosso che si farà più vivace lasciando evaporare spontaneamente l'etere ed aggiungendo al
L'acqua sarà tanto più torbida, quanto più difficilmente farà vedere il fondo della provetta; con sabbia od argilla in sospensione comparirà di un colore giallo o biancogiallastro; con impurità di natura vegetale apparirà di colore verdastro o giallo-verdastro; se impura per infiltrazioni di materie fecali sarà di un colore generalmente bruno. Con questo mezzo si potrà riscontrare anche se l'acqua, a tutta prima trasparente, lasciata per 24 ore nell'assoluto riposo, formerà un qualche sedimento, sempre di significato sospetto. Infine, con questo modo di esame, .si potrà avvertire nell'acqua la presenza di animaletti di un qualche volume ed apprezzabili ad occhio nudo.
L'acqua sarà tanto più torbida, quanto più difficilmente farà vedere il fondo della provetta; con sabbia od argilla in sospensione comparirà di un
3° Evaporare nelle medesime condizioni una nuova quantità d'acqua, un litro almeno; il peso del residuo secco servirà di controllo alla cifra ottenuta precedentemente. Questo residuo salino sarà scaldato a poco a poco, fino al rosso-cupo, poi pesato al milligrammo dopo il raffreddamento. La differenza fra la prima e la seconda pesata farà conoscere il peso delle materie organiche e dei prodotti volatili.
differenza fra la prima e la seconda pesata farà conoscere il peso delle materie organiche e dei prodotti volatili.
4° Questo residuo può essere utilizzato per ricercare quantitativamente se la proporzione dei solfati è considerevole. Il residuo salino sarà ridisciolto nell'acido cloridrico diluito e trattato con una soluzione di cloruro di bario che fornirà un precipitato di solfato di barite il di cui peso farà conoscere la quantità di acido solforico. La cifra trovata per l'acido solforico sarà trasformata col calcolo in solfato di calce: un'acqua contenente per litro più di grammi 0,150-0,200 di solfato di calce anidro deve essere rigettata per gli usi domestici, meno che non vi sia impossibilità conosciuta, come in certe contrade, di procurarsene della meno selenitosa.
farà conoscere la quantità di acido solforico. La cifra trovata per l'acido solforico sarà trasformata col calcolo in solfato di calce: un'acqua
Patate al lardo. Fate friggere dei piccoli pezzi di lardo. Quando ànno preso colore aggiungetevi un mezzo cucchiajo di farina che si farà tostare sotto continuo rimescolamento. Condite con pepe, poco sale, una pianticella di prezzemolo, una mezza foglia di lauro e bagnate il tutto con acqua e brodo. Dopo cinque minuti di bollitura gettatevi dentro i pomi di terra crudi e tagliati a fette. Cotti che siano togliete la pianticella di prezzemolo e la foglia di lauro, sgrassate e servite.
Patate al lardo. Fate friggere dei piccoli pezzi di lardo. Quando ànno preso colore aggiungetevi un mezzo cucchiajo di farina che si farà tostare