Il Penicillum glaucum, o muffa comune, che si presenta a ciuffetti verdastri all'apice dei semi sotto forma di spore piccole in catenella, disposte a guisa di fiocco all'estremità di filamenti (fig. 6). Sembra coincida spesso con la presenza degli acari e sia anzi favorito nel suo sviluppo dalle punture di questi.
guisa di fiocco all'estremità di filamenti (fig. 6). Sembra coincida spesso con la presenza degli acari e sia anzi favorito nel suo sviluppo dalle
Viceversa, la carne di aspetto rosso-rameico o livido, a chiazze, molle, di odore non grato, umida, con grasso scarso, untuoso, molle, a guisa di massa torbida giallo-oleosa, con tessuto connettivo che presenti infiltrazioni gelatinose, sarà da ritenersi proveniente da animale affetto da malattia generale, lunga, estenuante e conseguentemente da scartarsi. Suffusioni sanguigne, raccolte di pus, focolai caseosi nelle ghiandole linfatiche od ingrossamenti delle medesime, presenza di parassiti, panicature sospette, ecc., saranno poi segni non dubbi di grave malattia, da consigliare un assoluto rifiuto delle carni che li presentino, qualunque possa essere d'altronde l'opinione di qualcuno riguardo alla innocuità di esse dopo la protratta cottura. Anzi a tal proposito le Norme di igiene per la truppa dicono recisamente, che « le carni di animali carbonchiosi o morti di qualunque malattia contagiosa, saranno escluse assolutamente dalla razione del soldato; sono sempre di scadente qualità e mangiando di quelle carbonchiose si può incontrare la pustola maligna. » Solo in circostanze di estrema necessità, di assedj, ecc., si potrebbe venire a transazione con le carni di animali colti da peste bovina, da peripneumonia e da affezioni parassitarie schiette, a condizione però di sottoporle sempre, prima di consumarle, ad una protratta ebullizione. Inversamente le carni di animali morti per traumi, od accidenti improvvisi potrebbero essere adoperate sempre senza timore di sorta.
Viceversa, la carne di aspetto rosso-rameico o livido, a chiazze, molle, di odore non grato, umida, con grasso scarso, untuoso, molle, a guisa di
2° Il cacio cavallo in forme a guisa di fuso molto panciuto, con le estremità molto ottuse e con strozzatura in vicinanza di una di queste, della lunghezza di circa 30 cent., del diametro massimo di cent. 9, del peso approssimativo di un chilogrammo. Si prepara con latte di vacca (e non di cavalla, come potrebbe far credere il suo nome) più o meno completamente scremato, ed esclusivamente nell'Italia meridionale.
2° Il cacio cavallo in forme a guisa di fuso molto panciuto, con le estremità molto ottuse e con strozzatura in vicinanza di una di queste, della
Per giungere a quello che basta per il nostro scopo, ad entrare cioè in grave sospetto se si abbia a che fare con olio di oliva genuino o con olio adulterato o falsificato nella guisa che sopra, basterà constatare se l'olio da acquistarsi per uso militare offre i caratteri fisici voluti e risponde alle prove fisico-chimiche seguenti che, fra le tante immaginate, sono le più comunemente accette come meglio rispondenti allo scopo.
adulterato o falsificato nella guisa che sopra, basterà constatare se l'olio da acquistarsi per uso militare offre i caratteri fisici voluti e risponde
3° Si prepara il caffè per decozione, ossia per vera e propria cottura, nella stessa guisa che gli orientali apprestano il loro ottimo caffè forte e gradevole. Si ottiene bollendo per qualche minuto la polvere con acqua e lasciando quindi chiarificare il decotto col riposo. Il caffè in questa guisa preparato, se scapita alquanto in aroma, acquista in ricchezza di caffeina.
3° Si prepara il caffè per decozione, ossia per vera e propria cottura, nella stessa guisa che gli orientali apprestano il loro ottimo caffè forte e
1° Per filtrazione o spostamento, facendo passar l'acqua, portata a 100° C, sulla polvere di caffè in vasi chiusi. Non sempre si ottiene in questa guisa un buon caffè, atteso il breve contatto della polvere con l'acqua bollente, o, per lo meno, per aver caffè buono con questo sistema occorre impiegare molta polvere e di qualità superiore. Non è dunque sistema economico e per conseguenza impraticabile nella preparazione del caffè per la truppa.
guisa un buon caffè, atteso il breve contatto della polvere con l'acqua bollente, o, per lo meno, per aver caffè buono con questo sistema occorre
4° Per avere un caffè forte ed aromatico ad un tempo, si può adoperare infine il seguente sistema misto di decozione e di infuso. Si divide in due parti la polvere e se ne mette la prima a bollire con la voluta quantità di acqua. Dopo 8 o 10 minuti di bollitura, si aggiunge la seconda parte di polvere, si ritira il vaso dal fuoco e, copertolo, si lascia in riposo per 5 o, 6 minuti. Il caffè per la truppa dovrebbe esser preparato in questa guisa.
polvere, si ritira il vaso dal fuoco e, copertolo, si lascia in riposo per 5 o, 6 minuti. Il caffè per la truppa dovrebbe esser preparato in questa guisa.
Su questo proposito non mi rimane ora che accennare il modo più opportuno per valutare la sostanza estrattiva di un dato vino. In una capsula ben pulita, di platino, di cui sia noto esattamente il peso (come quella esistente nella cassetta regolamentare sopra indicata) si pongono 25 cc. di vino da analizzare e se ne evapora il liquido a bagno-maria o nella stufa (fig. 27 a pag. 102) a + 100° C, fino a che il residuo che lascia il vino non abbia assunto consistenza estrattiva. A questo punto, si prosegue ancora l'evaporazione per 3 o 4 ore, indi si prende la capsula e si introduce a raffreddare sotto una campana di vetro, al disopra di un recipiente che contenga dell'acido solforico concentrato, avidissimo dell'umidità, nella guisa rappresentata dalla fig. 41. Ciò varrà a completare l'essiccazione dell'estratto. Compiuto il raffreddamento della capsula,
raffreddare sotto una campana di vetro, al disopra di un recipiente che contenga dell'acido solforico concentrato, avidissimo dell'umidità, nella guisa
3° La preparazione del cosi detto -biscotto di carne (meat-biscuit degli inglesi), secondo suggeriscono il Gail, Bordon ed altri, può ascriversi pure a questo gruppo ed è meritevole di specialissima considerazione, trattandosi della conservazione delle carni per uso militare. Questo metodo consiste nel preparare del brodo di carne di bue molto concentrato e digrassato, nel condensarlo successivamente, mediante evaporazione, fino a consistenza sciropposa, nell'incorporarlo quindi con farina di frumento fino ad ottenere una pasta ben soda, e nel tagliare infine e cuocere la medesima alla guisa stessa della pasta per galletta. Volendo poi rendere anche più nutritivo que-sto speciale pane biscotto, si potrebbe incorporare nella pasta una certa quantità della carne muscolare cotta per la preparazione del brodo, dopo averla ben bene sminuzzata.
sciropposa, nell'incorporarlo quindi con farina di frumento fino ad ottenere una pasta ben soda, e nel tagliare infine e cuocere la medesima alla guisa
4° Il metodo Appert infine, il migliore di questo gruppo, e di tutti quelli adottati finora per la conservazione delle carni. Questo metodo, detto anche meccanico, messo in pratica per la prima volta dal governo francese nel 1809 per provviste in grande di viveri militari di riserva, megliorato successivamente dal Fastier, dal Villaumets, dallo Chevalier, dal Martin de Lignac, è oggi diffusissimo e preferito ad ogni altro, per gli ottimi risultati pratici cui ha sempre condotto. E vero che la carne preparata in tal guisa,' per la protratta conservazione, può subire un'alterazione mal definita, capace di renderla poco gustosa, grave allo stomaco e intollerabile a lungo; ma è vero altresì che un regolare turno di consumazione e la massima riduzione di volume dei pezzi conservati possono scongiurare in gran parte questo pericolo.
risultati pratici cui ha sempre condotto. E vero che la carne preparata in tal guisa,' per la protratta conservazione, può subire un'alterazione mal definita
Nella galletta, sono principali indizi di avaria le ragnatele che si rinvengono alla sua superficie o nei fori. In questo caso le gallette debbono essere prontamente ripulite con spazzola, semprechè si giudichi potersi in tal guisa assicurarne la conservazione (§ 633).» (Vedansi a tal riguardo anche i §§ 82 ed 83 di questa sezione).
essere prontamente ripulite con spazzola, semprechè si giudichi potersi in tal guisa assicurarne la conservazione (§ 633).» (Vedansi a tal riguardo
1° Evaporare almeno un litro d'acqua in una capsula a bagno-maria scaldato in guisa da mantenere una ebullizione leggera. Continuare a scaldare per 4 ore ancora dopo la disseccazione completa, e pesare il residuo al milligrammo almeno.
1° Evaporare almeno un litro d'acqua in una capsula a bagno-maria scaldato in guisa da mantenere una ebullizione leggera. Continuare a scaldare per 4
Un'acqua analizzata in questa guisa e che consuma per litro più di 2-3 milligrammi d'ossigeno, deve essere assolutamente rigettata per gli usi alimentari.
Un'acqua analizzata in questa guisa e che consuma per litro più di 2-3 milligrammi d'ossigeno, deve essere assolutamente rigettata per gli usi
Si riprincipia l'operazione raddoppiando il volume dell'acqua messa sotto esperimento, si opera esattamente nella stessa guisa, e la differenza della lettura dà questa volta il peso del permanganato di potassa che ha fornito il suo ossigeno alla materia organica.
Si riprincipia l'operazione raddoppiando il volume dell'acqua messa sotto esperimento, si opera esattamente nella stessa guisa, e la differenza della
VI. Microbi. I più piccoli esseri viventi che il microscopio ci permette di vedere nettamente, sferoidali o di forma oblunga, od a guisa di bastoncelli, con estremità rigonfie (b, fig. 45). Sono di difficile constatazione ed occorrono artifizi speciali per avvertane la presenza nelle acque. E a questi microrganismi che si attribuisce gran peso nella infezione delle acque e nella produzione e tra-smissione, per mezzo di esse, di molte malattie infettive. Però, diffusissimi come sono in natura, tanto che nessun acqua può dirsene esente, sia pure distillata, non deve ammettersi che la loro limitata presenza in un'acqua potabile, specialmente se di buona derivazione, abbia ad essere, senz'altro, argomento valido per rifiutarla.
VI. Microbi. I più piccoli esseri viventi che il microscopio ci permette di vedere nettamente, sferoidali o di forma oblunga, od a guisa di
1° L'acqua di calce. Aggiunta all'acqua ne modifica la durezza, precipitandone i bicarbonati terrosi col saturarne l'eccesso di acido carbonico che appunto è quello che li tiene disciolti. Non agisce però sui solfati e sui cloruri terrosi (di calcio e di magnesio). Precipita i sali di ferro e di manganese che possono esistere nell'acqua. Oltre a questo, il precipitato sottile ed uniforme che pro-duce in seno all'acqua trasporta al fondo, a guisa di filtro moventesi dall'alto al basso, molte sostanze di impurità che possono trovarsi in sospensione nella medesima. È però mezzo di purificazione raramente messo in pratica, molto più che spoglia l'acqua dell'acido carbonico che le imparte digestibilità.
manganese che possono esistere nell'acqua. Oltre a questo, il precipitato sottile ed uniforme che pro-duce in seno all'acqua trasporta al fondo, a guisa