Non paragoneremo, davvero, l'arte sublime di Giotto, del Perugino, di Raffaello, di Tiziano e di tanti altri sommi maestri, a quella di Apicio, di Vatel e di Brillat Savarin.
Non paragoneremo, davvero, l'arte sublime di Giotto, del Perugino, di Raffaello, di Tiziano e di tanti altri sommi maestri, a quella di Apicio, di
Non è forse vero che quando si parla di Milano, per esempio, vengono in mente ai buongustai, agli amanti delle mense ben fornite, il risotto o il minestrone, e che ricordando Genova, Bologna, Firenze, Roma, Venezia, Napoli o Palermo, coloro che preferiscono un appetitoso manicaretto ad un canto dell'Interno di Dante o a un'ode di Carducci, s'entusiasmano pei ravioli, le lasagnette, le tagliatelle, la vivanda alla marinara, i maccheroni, i filetti di nasello alla Don Carlo, o per la razza alla napoletana, per la carne alla pezzaiuola, la fonduja, l'àrista alla toscana o per le triglie alla livornese, l'anara col pien, il risotto co le ostreghe o il figà a la veneziana?
filetti di nasello alla Don Carlo, o per la razza alla napoletana, per la carne alla pezzaiuola, la fonduja, l'àrista alla toscana o per le triglie alla
Al ripieno si uniranno i marroni cotti che avremo conservati intieri, e se ne guarnirà internamente l'oca, legata con dello spago e con le zampe allungate.
Al ripieno si uniranno i marroni cotti che avremo conservati intieri, e se ne guarnirà internamente l'oca, legata con dello spago e con le zampe
Gli spaghetti o maccheroni alle vongole, si fanno nello stesso modo, ma non si passano i pomidori allo staccio, adoperandone soltanto la polpa e servendosi dell'olio invece che degli altri condimenti, con l'aggiunta delle vongole, le quali devono esser cotte nella salsa.
servendosi dell'olio invece che degli altri condimenti, con l'aggiunta delle vongole, le quali devono esser cotte nella salsa.
Intanto avrete messo ad accendere presso il fornello, non dentro, un paio di palate di carbone da fornaio (o carbone dolce), e quando questo combustibile sarà acceso, dividetelo in due parti con la paletta, ma non troppo discoste l'una dall'altra e della lunghezza della filza di provature.
combustibile sarà acceso, dividetelo in due parti con la paletta, ma non troppo discoste l'una dall'altra e della lunghezza della filza di provature.
Prendete una casseruola ben fonda, presso a poco della forma di quelle che si adoperano per lo zabaglione, e mettetevi la fontina che lascierete sgocciolare prima, ma non completamente. Se invece avete usato l'acqua, allora lasciate sgocciolare totalmente.
sgocciolare prima, ma non completamente. Se invece avete usato l'acqua, allora lasciate sgocciolare totalmente.
Si mettono le fette di fontina a macerare nel latte per due ore. Nè il latte nè la durata di due ore sono assolutamente necessarie: in mancanza del latte supplisce l'acqua, e la macerazione anche quando duri solo un quarto d'ora può essere sufficiente.
latte supplisce l'acqua, e la macerazione anche quando duri solo un quarto d'ora può essere sufficiente.
Lasciate raffreddare l'intigolo ed infilzate tutti i pezzi di lingua in piccoli spiedi di legno, inzuppandoli nella salsa e coprendoli poscia con pane grattugiato. Fateli arrostire, bagnandoli con burro di quando in quando.
Lasciate raffreddare l'intigolo ed infilzate tutti i pezzi di lingua in piccoli spiedi di legno, inzuppandoli nella salsa e coprendoli poscia con
Si stempera in una marmitta un pugno di farina e si fa bollire l'acqua prima di mettervi dentro la testa, che si condisce con sale, pepe, un grosso mazzetto d'erbe fine, due cipolle, due carote, una pastinaca (radice quasi simile alla carota).
Si stempera in una marmitta un pugno di farina e si fa bollire l'acqua prima di mettervi dentro la testa, che si condisce con sale, pepe, un grosso
Allorchè il burro avrà preso un bel color d'oro, si getta via la cipolla e si mette nella casseruola l'agnello, al quale si fa prendere, alla sua volta, il colore.
Allorchè il burro avrà preso un bel color d'oro, si getta via la cipolla e si mette nella casseruola l'agnello, al quale si fa prendere, alla sua
Si prende un pezzo di maiale, proprio nel punto in cui si fanno le costolette con l'osso, e si picchietta diligentemente la carne con aglio, buccia di limone e rosmarino, condendola con pepe e sale.
Si prende un pezzo di maiale, proprio nel punto in cui si fanno le costolette con l'osso, e si picchietta diligentemente la carne con aglio, buccia
Quando l'agnello sarà cotto, e al momento di servirlo, si sbattono due uova col succo di un mezzo limone, si tolgono dalla casseruola i pezzetti dell'agnello, i quali si mettono, ben disposti, in un vassoio, e si gettano nella casseruola le uova sbattute, in modo che non si sparpaglino troppo; e appena hanno sentito il caldo, si sparge tutto il contenuto nel recipiente sui pezzi dell'agnello.
Quando l'agnello sarà cotto, e al momento di servirlo, si sbattono due uova col succo di un mezzo limone, si tolgono dalla casseruola i pezzetti dell
Sventrata un'anitra grassa e fina, vi si tolga il fegato. Prendasi un po' di pane fino immolato nel latte, qualche fetta di salame, il fegato, un po' di prezzemolo, un po' di ventresca, e si triti il tutto finemente sino a ridurlo in pasta. Si aggiungano un uovo intero e una presetta di noce moscata. Con tale composto si riempie l'anitra, si cuce il taglio, la si inlardella e la si cucina arrosto nella solita maniera.
moscata. Con tale composto si riempie l'anitra, si cuce il taglio, la si inlardella e la si cucina arrosto nella solita maniera.
Si soffrigga con olio e burro uno spicchio d'aglio che a doratura compiuta viene gettato via. Si deponga nel soffritto l'anguilla, rivoltandola più volte, e quando abbia acquistato colore si aggiungano conserva di pomidoro e un bicchiere di marsala o di vino bianco.
Si soffrigga con olio e burro uno spicchio d'aglio che a doratura compiuta viene gettato via. Si deponga nel soffritto l'anguilla, rivoltandola più
è il piatto tradizionale dell'isola di Murano, ed è di una semplicità primitiva. Si prendono una o più anguille di media grossezza, si fanno loro delle incisioni, per modo da dividerle in sei o sette parti senza però separare l'una dall'altra.
delle incisioni, per modo da dividerle in sei o sette parti senza però separare l'una dall'altra.
Separatamente si faccia una polenta di farina di grano turco, un po' tenera. Quando sia sufficientemente raffreddata la si tagli a fette abbastanza sottili. Si metta uno strato di queste in un recipiente spalmato di burro, cospargendole abbondantemente di parmigiano e di ragoût. Si ripeta l'operazione con polenta, parmigiano e ragoût fino a recipiente riempito. Poi si collochi nel forno, con fuoco sopra e sotto per mezz'ora.
sottili. Si metta uno strato di queste in un recipiente spalmato di burro, cospargendole abbondantemente di parmigiano e di ragoût. Si ripeta l
Si prendano seppie per quanto sia possibile piccole. Levati l'osso e gli occhi, si lavino in acqua abbondante, in modo però che resti qualche po' della materia nera che contengono.
Si prendano seppie per quanto sia possibile piccole. Levati l'osso e gli occhi, si lavino in acqua abbondante, in modo però che resti qualche po
Si soffrigga in adatto recipiente una cipolla finemente tagliata, con burro in abbondanza. Quando la cipolla ha acquistato il colore dorato, vi si gettino vari pezzi di fine castrato, del peso di una trentina di grammi l'uno, avendo cura che la carne sia piuttosto grassa.
gettino vari pezzi di fine castrato, del peso di una trentina di grammi l'uno, avendo cura che la carne sia piuttosto grassa.
Allorchè questo miscuglio sarà diventato consistente, si aumenta, ma sempre con la più grande lentezza, la quantità dell'olio, si mette una sufficiente dose di sale, un buon succo di limone, un po' di mollica di pane grossa quanto una noce inzuppata nel latte, e uno o due tuorli d'uova. L'ailloli ben riuscito prende l'aspetto d'una mayonnaise.
sufficiente dose di sale, un buon succo di limone, un po' di mollica di pane grossa quanto una noce inzuppata nel latte, e uno o due tuorli d'uova. L'ailloli
Cominciate col far scaldare la graticola, in maniera da evitare l'aderenza della carne; mettetevi sopra il filetto e fate ad ambo i suoi lati un fuoco assai vivo. Diminuite poi il fuoco e continuate la cottura a temperatura più dolce, per una dozzina di minuti da ogni lato. Un po' prima delia fine di questa operazione salate e impepate secondo il vostro gusto.
Cominciate col far scaldare la graticola, in maniera da evitare l'aderenza della carne; mettetevi sopra il filetto e fate ad ambo i suoi lati un
Si versa quindi in un pannolino preventivamente imburrato. Si riuniscono i quattro angoli del pannolino e si lega l'involto fortemente con del solido spago.
Si versa quindi in un pannolino preventivamente imburrato. Si riuniscono i quattro angoli del pannolino e si lega l'involto fortemente con del solido