436. Carbonata di montone. - Non dispiace a' buongustai, dice il barone Brisse. Si ottiene con una grossa fetta del sottocoscio, lardellato con strisce di lardo bianco e sodo, condita, spolverizzata di farina; fatta rinvenire nel burro o nel lardo fuso; bagnata con brodo, che la ricopra, cotta a fuoco dolce, rivoltata due o tre volte durante la cottura.
436. Carbonata di montone. - Non dispiace a' buongustai, dice il barone Brisse. Si ottiene con una grossa fetta del sottocoscio, lardellato con
«Lo storione, per il suo prezzo e per la rarità sua, non compare sovente tutto intiero che sulle tavole dei sovrani. Allora, si serve allo spiedo, lardellato di acciughe e di anguille, annaffiato con una marinata legata con sugo o brodo di gamberi. Egli è un mangiare di gran lusso, questo, ed è l'arrosto del venerdì-santo! Ma è più facile acquistarlo al taglio e di servirlo in intingolo, sia con crostini, sia con erbe bone, sia in braciolette al grasso (fricandeaux), o in casseruola alle rape o all'aceto. Comunque sia, è un mangiare divino, ma un po'... pesante, e per questi due requisiti, lo storione è il principio di un numero straordinario di indigestioni».
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