Più freddo e tiglioso esso sia e meglio si adatterà a tale uopo. Per tagliarlo ci vuole un coltello sottile con lama ben affilata, la quale viene immersa più volte nell'acqua fredda. Dopo tagliato il lardo, desso viene involto nel sale e talvolta anche in altre droghe. Il lardatoio (ago lungo) deve essere adatto alla grossezza del lardo. Questo viene tagliato in pezzetti lunghi 4 centimetri e larghi due schiene di coltello per il pollame piccolo, le costolette od altro; per capi più grossi, in proporzione maggiore. Il bell'aspetto del lardellare consiste nel regolare incontrarsi delle linee e che il lardo sia puntato fitto e tagliato in lunghezza eguale. La direzione del lardellato dev'essere presa in modo che nel trinciare il pezzo venga tagliato anche il lardo conficcato nella carne. Talvolta invece di lardellare si lega attorno al petto e le coscie del giovane pollame selvatico delle sottili fette di lardo onde impedire che s'asciughino (Fig. 8). Fig. 8. come si avvolgono fette di lardo alla carne Per far entrare nella carne il lardo in sghembo, si taglia il medesimo in grossezza del dito mignolo e in lunghezza d'un dito, lo si passa poi con un ago grosso nella direzione delle fibre della carne, senza lasciarne sporgere le punte. Oppure si fanno dei buchi con un manico di mestola appuntito, e si spinge in questi il lardo. Se si vuole introdurre delle sostanze trite nella carne, viene questa punta col coltello e si spinge il trito nei buchi.
essere adatto alla grossezza del lardo. Questo viene tagliato in pezzetti lunghi 4 centimetri e larghi due schiene di coltello per il pollame piccolo
Fagiuoletti verdi (tegoline). Levati i fili si trinciano a filetti o a sghembo in pezzetti larghi un dito e si fanno cuocere teneri; colati si mettono in una salsa al burro con prezzemolo e pepe.
Fagiuoletti verdi (tegoline). Levati i fili si trinciano a filetti o a sghembo in pezzetti larghi un dito e si fanno cuocere teneri; colati si
Cetriuoli per guarnizione vengono pelati e tagliati per lungo in quattro parti, le quali, trite in pezzi larghi un pollice alquanto arrotondati, si mettono a stufare nel burro con zucchero, sale e pepe bianco. Quando sono dorati si fanno bollire con aceto ed un po' di salsa. S'imbandiscono con castrato, arrosto di manzo ecc.
Cetriuoli per guarnizione vengono pelati e tagliati per lungo in quattro parti, le quali, trite in pezzi larghi un pollice alquanto arrotondati, si
Zucche gialle, raccolte mature ma ancora sode, tagliate a pezzi lunghi e larghi un dito, si fanno lessare non troppo tenere in acqua salata; si condiscono con briciole disfritte e burro fumante. Vengono servite con salame o carne di manzo arrosta.
Zucche gialle, raccolte mature ma ancora sode, tagliate a pezzi lunghi e larghi un dito, si fanno lessare non troppo tenere in acqua salata; si
Strucolo (strudel) di patate. Si tramenano 4 deca di burro con 2 tuorli e 2 cucchiai di fior di latte acidulo, s'aggiungono 4 cucchiai di patate passate per lo staccio, la neve di 2 chiare e sale. Si stende questo ripieno sopra una pasta di strucolo, fatta di 15 deca di farina; arrotolata si tagliano giù dei pezzi larghi 3 dita, che sovrapposti a metà uno all'altro, si mettono sulla lamiera unta di burro e spalmata di farina, e pennellati coll'uovo si fanno cuocere al forno.
tagliano giù dei pezzi larghi 3 dita, che sovrapposti a metà uno all'altro, si mettono sulla lamiera unta di burro e spalmata di farina, e pennellati coll
Fagiuolini verdi tagliati a sghembo od a pezzi larghi quanto un pollice, lessati teneri nell'acqua salata, colati si condiscono con aceto, olio, pepe e prezzemolo od estragone trito.
Fagiuolini verdi tagliati a sghembo od a pezzi larghi quanto un pollice, lessati teneri nell'acqua salata, colati si condiscono con aceto, olio, pepe
Braciuole di manzo preparate al fior di latte acidulo si tritano finamente; si lessa nell'acqua salata la pasta tagliata a filetti corti e larghi (pag. 74), e nel passarla pel colapasta si diguazza coll'acqua fredda. Mescolate le tagliatelle insieme a del burro caldo, alla carne in eguale quantità delle medesime, nonchè al sugo, se ne ricolma uno stampo liscio intonacato di pasta frolla (pag. 76), e ripiegatone sopra la pasta, lo si mette a cuocere al forno.
Braciuole di manzo preparate al fior di latte acidulo si tritano finamente; si lessa nell'acqua salata la pasta tagliata a filetti corti e larghi
Oppure: Si fa un impasto senza uovo di 28 deca di farina con fior di latte acidulo, buona panna e sale; dopo stesa la pasta e sparsovi sopra uniformemente 14 deca di burro affettato sottilmente, s'arrotola su se stessa, spianandola poi ad una striscia larga quanto la mano. Tagliate che siano le salsicce crude a pezzetti larghi un pollice, s'avvolgono come sopra nella pasta per cuocerle lentamente al forno.
salsicce crude a pezzetti larghi un pollice, s'avvolgono come sopra nella pasta per cuocerle lentamente al forno.
Secondo la grandezza del pesce si tagliano giù i filetti unitamente all'osso vertebrale nella grossezza d'un dito, oppure si stacca la carne dalle lische principali, tagliando il filetto in fette grosse un dito se il pesce è grande, se piccolo a pezzi larghi da tre a quattro dita, i quali in tal modo risulteranno quadrilunghiIndi si lasciano 1 ora nel sale.
lische principali, tagliando il filetto in fette grosse un dito se il pesce è grande, se piccolo a pezzi larghi da tre a quattro dita, i quali in tal
Con cannella. L'impasto di tagliatelle (pag 74) fatto di 1 uovo o 2 tuorli si spiana non troppo sottilmente e si tagliano le foglie a filetti più larghi che pel brodo, o corti affatto, poi si cuociono in 1 litro di latte bollente e si cospargono nell'imbandire con zucchero e cannella.
larghi che pel brodo, o corti affatto, poi si cuociono in 1 litro di latte bollente e si cospargono nell'imbandire con zucchero e cannella.
Si mescolano 20 deca di gries con 2 cucchiai di farina ed una presa di sale, e sminuzzatovi 7 deca di burro cotto, se ne fa coll'aggiunta di 2 uova un impasto, che viene spianato allo spessore d'un dito; la sfoglia si taglia a striscie larghe tre dita e da queste si tagliano giù traversalmente dei filetti larghi un dito. Questi si pongono a cuocere in un recipiente poco fondo in 1 1/2 litro di latte bollente, spargendovi sopra 5 deca di zucchero, e quando abbiano alzato il bollore, le tagliatelle si mettono al forno per farle rosolare sotto e sopra. Appena nell'imbandire vengono sminuzzate colla paletta e cosparse di zucchero; si servono con del latte a parte.
filetti larghi un dito. Questi si pongono a cuocere in un recipiente poco fondo in 1 1/2 litro di latte bollente, spargendovi sopra 5 deca di zucchero
Sopra una sfoglia di pasta frolla Nro. II (pag. 77) o sfogliata si spargono delle mele sminuzzate col tagliaverdure, nonchè del zibibbo, uva passa, pignoli, zucchero e cannella, piegando la sfoglia in 3 doppî, indi la si adagia per lungo sopra una lamiera colla parte aperta in fondo. La si pone al forno spalmata con uovo e spolverizzata collo zucchero e fredda si tagliano giù dei bastoncelli larghi un dito.
forno spalmata con uovo e spolverizzata collo zucchero e fredda si tagliano giù dei bastoncelli larghi un dito.
Da una pasta sfoglia spianata s'intagliano dei quadrelli larghi un palmo, legandoli fermi attorno a cartocci di carta un po' più larghi acciò sopravanzino un poco d'ambe le parti; adagiati poi sopra una lamiera coperta di diversi fogli di carta, in modo che l'orlo della pasta sia rivoltato in giù, se ne spalma coll'uovo la superficie, che si cosparge poi collo zucchero. Levati dal forno e freddi, si toglie la carta. Indi si sbatte una neve ferma di chiare d'uova con panna, mescolandovi insieme dello zucchero e vaniglia. S'introduce questa schiuma nei cartocci a mezzo d'una siringa da pasta col relativo tubo, spolverizzandoli poi collo zucchero alla vaniglia.
Da una pasta sfoglia spianata s'intagliano dei quadrelli larghi un palmo, legandoli fermi attorno a cartocci di carta un po' più larghi acciò
Di 30 deca di farina si prepara una pasta sfogliata (pag. 78); mentre riposa si tramenano 2 uova, 2 tuorli, 10 deca di zucchero, 11 deca di mandorle finamente tritate con una chiara d'uovo, mescolandovi insieme dello zucchero all'aroma di limone e vaniglia, nonchè 1 1/2 deca di briciole inzuppate di vino. Indi si spiana sottilmente la pasta, tagliandola dapprima in 2 pezzi, acciò non si attacchi, poi a quadrelli larghi presso a poco sei dita, il cui orlo si spalma con uovo. Si pone in mezzo ad ogni quadrello 1/2 cucchiaio di ripieno, ripiegandovi al disopra la pasta un po' scarsamente, e premendo le due estremità col coltello, per evitare che il ripieno si sperda; si adagiano poi i panettini colla parte ripiegata in giù sopra una lamiera coperta di carta. Prima di cuocerli al forno vengono spalmati coll'uovo, e dopo cotti e ancor caldi vi si stende sopra una vernice di limone.
di vino. Indi si spiana sottilmente la pasta, tagliandola dapprima in 2 pezzi, acciò non si attacchi, poi a quadrelli larghi presso a poco sei dita, il
Senza zucchero. Si stende sulla lamiera una pasta al lievito spianata, lasciandola ancora fermentare, indi vi si stende un ripieno di ricotta Nro. IV (pag. 88) senza zucchero, al quale s'aggiunge la neve delle chiare, ungendone l'orlo con uovo. Dopo cotta al forno s'intagliano dei pezzi quadrati larghi 3 dita.
Tosto che la pasta da krapfen lievita nella terrina a tale uopo coperta, la si pone sopra la tavola riscaldata ed infarinata, appianandone l'orlo tutt'attorno colla mano pure infarinata ed intagliandone dei tondelli larghi tre dita. Dopo messovi in mezzo una punta di coltello di marmellata d'albicocche, o prugne pelate, o lamponi, lo si ricopre con un'altro tondello, di modo che il fondo ne venga a stare in alto. Ogni krapfen così preparato viene poi intagliato con uno stampo più piccolo intriso nella farina, indi adagiato sopra un lino infarinato, e coperto d'una salvietta leggiera pure infarinata. Esaurita che sia in questo modo la pasta, si raccolgono i rimasugli per manipolarli identicamente. Qualora questi, trattandosi d'una quantità più grande, fossero divenuti troppo sodi, si torna a sbattere questa pasta con un po' di latte tiepido, mettendola a lievitare in un luogo caldo, prima d'intagliarne dei nuovi tondelli.
tutt'attorno colla mano pure infarinata ed intagliandone dei tondelli larghi tre dita. Dopo messovi in mezzo una punta di coltello di marmellata d
Si pestano sottilmente poco a poco 15 deca di mandorle, triturandovi insieme 15 deca di zucchero in polvere, indi si sminuzzano 15 deca di burro con 15 deca di farina, facendone col succo e la buccia di 1/2 limone, un'impasto che si divide in diversi pezzi. Di questi si formano dei panettini appuntiti, e larghi un pollice nel mezzo, imprimendo loro colla costa infarinata d'un coltello traversalmente dei segni, e spalmati d'uovo si cospargono collo zucchero granellato.
appuntiti, e larghi un pollice nel mezzo, imprimendo loro colla costa infarinata d'un coltello traversalmente dei segni, e spalmati d'uovo si cospargono
Si prepara un molle impasto di 28 deca di briciole da biscotti, 10 deca di zucchero, 7 deca di burro, aroma di limone, noce moscata grattugiata ed alcuni tuorli, rendendolo più consistente con della farina. Si forma un panetto oblungo che, posto su lamiera si comprime un poco; spalmatolo coll'uovo, lo si cosparge con zucchero granellato, e levato dal forno, lo s'intaglia a pezzi larghi un dito.
, lo si cosparge con zucchero granellato, e levato dal forno, lo s'intaglia a pezzi larghi un dito.
Si dimenano 10 deca di burro con 1 uovo e 3 tuorli, mescolandovi 10 deca di zucchero, 5 deca di mandorle triturate, 2 cucchiai di rum e 10 deca di farina, poi si stende l'impasto sulla lamiera fornita d'un orlo. Spolverizzato con zucchero granellato, mandorle e pistacchi triti, s'intagliano quando è quasi cotto dei pezzi lunghi un dito e larghi un pollice.
è quasi cotto dei pezzi lunghi un dito e larghi un pollice.
Fatto che sia un'impasto di 15 deca di farina, 15 deca di burro, 7 deca di zucchero alla vaniglia, 7 deca di cioccolata grattugiata, 4 tuorli sodi e 2 freschi, lo si spiana sottilmente. Intagliatone 2 sfoglie uniformi, si stende sopra una di queste della conserva d'albicocche. Dipoi si prende l'altra sfoglia sul matterello, onde adagiarla con precauzione su quella fornita di conserva, e spalmatane la superficie coll'uovo, vi si spargono sopra delle mandorle tagliate a filetti e dello zucchero granellato. Si taglia la pasta in pezzi lunghi un dito e larghi un pollice, che si mettono indi al forno.
delle mandorle tagliate a filetti e dello zucchero granellato. Si taglia la pasta in pezzi lunghi un dito e larghi un pollice, che si mettono indi al
Tostate che siano 10 deca di mandorle tritate con 10 deca di zucchero, si pestano, dopo fredde e sminuzzate con 1 albume per ridurle a pasta, che spianata sottile si taglia in 2 uniformi striscie. Si spalma una di queste con conserva d'albicocche, ed adagiatavi l'altra al disopra se ne lucida la superficie col ghiaccio bianco. Tagliatone giù dei bastoncelli larghi un pollice, questi si mettono a cuocere al forno sulla lamiera.
superficie col ghiaccio bianco. Tagliatone giù dei bastoncelli larghi un pollice, questi si mettono a cuocere al forno sulla lamiera.
Si asciugano in un luogo caldo 20 a 30 deca di nocciuole o mandorle sbucciate, finamente tritate, oppure si tostano d'un bel colore dorato e si pestano poi nel mortaio con 20 deca di zucchero stiacciato finissimo e 2 a 3 chiare d'uova. Ridotte a poltiglia si pongono sulla tavola spolverizzata di zucchero e spianate a sfoglia, s'intagliano dei bastoncelli lunghi un dito e larghi un pollice, che, collocati uno presso all'altro, si pennellano con un denso ghiaccio bianco; adagiandoli uno per uno con un coltello sulla lamiera unta di cera, si cuociono in forno poco caldo.
zucchero e spianate a sfoglia, s'intagliano dei bastoncelli lunghi un dito e larghi un pollice, che, collocati uno presso all'altro, si pennellano con
Si tritano grosse 14 deca di mandorle colla buccia, mescolandole poi con neve leggermente sbattuta e 14 deca di zucchero; aggiuntovi 7 deca di farina, si versa la massa sulla tavola, tagliandola a pezzetti grossi quanto una noce, formando di questi tanti bastoncelli lunghi un dito e larghi come il medesimo; adagiatoli non troppo pressati sulla lamiera, si cuociono d'un color bruno.
, si versa la massa sulla tavola, tagliandola a pezzetti grossi quanto una noce, formando di questi tanti bastoncelli lunghi un dito e larghi come il
1/2 chilo di zucchero raffinato si cuoce fino al grado di rottame (pag. 65), e lo si versa, appena levato dal fuoco, sopra una pietra liscia ed unta coll'olio di mandorle inclinata un poco, acciò lo zucchero possa dall'olio diffondervisi meglio. Dipoi lo si segna ancor caldo e tenero con un coltello a lunga lama a quadrellini larghi un dito, passendo col coltello tra lo zucchero e la pietra per sollevare tutta la sfoglia ed adagiarla sopra una lamiera fredda. Freddo che sia, si divide lo zucchero secondo gl'intagli. Se vi è ancora dello zucchero da versare, lo si fa prima riscaldare di nuovo.
coltello a lunga lama a quadrellini larghi un dito, passendo col coltello tra lo zucchero e la pietra per sollevare tutta la sfoglia ed adagiarla sopra una
Si versa ancor caldo il succo in vasi di vetro larghi, che si chiudono con una carta pergamena tosto che il contenuto sia freddo. Per la gelatina di mele-reinette si cuoce insieme il succo e la buccia di limone, e alle mele dorate s'aggiunge la buccia d'arancio.
Si versa ancor caldo il succo in vasi di vetro larghi, che si chiudono con una carta pergamena tosto che il contenuto sia freddo. Per la gelatina di
Trattate in questo modo, le marmellate sono presto cotte, di lunga durata, serbandosi l'aspetto bello e fresco. Esse si versano ancor calde in vasi di vetro larghi prima riscaldati, che si coprono appena il giorno seguente con un foglio di carta. È importante di tenerle in sito asciutto e fresco.
di vetro larghi prima riscaldati, che si coprono appena il giorno seguente con un foglio di carta. È importante di tenerle in sito asciutto e fresco.
Volendo cuocerla priva di semi, questi si levano dai grossi granelli mediante una penna d'oca spuntata mentre con una leggera pressione delle dita si spingono dalla buccia. Per 1/2 chilo si cuoce 1 chilo di zucchero al piccolo filo, lasciandolo raffreddare. Dipoi si prendono 2 cucchiaioni pieni di zucchero ed altri 2 cucchiai di frutta in una padella d'ottone, facendoli cuocere a densità; levata questa si seguita man mano a cuocere il resto; e quando la marmellata è un po' fredda, la si mette in piccoli ma larghi vetri, distribuendone uniformemente il succo. Qualora l'uva montasse alla superficie, bisogna spingernela in fondo con un cucchiaino.
quando la marmellata è un po' fredda, la si mette in piccoli ma larghi vetri, distribuendone uniformemente il succo. Qualora l'uva montasse alla
Pomidoro seccati. Si fa cuocere il pomidoro passato come il precedente in recipienti larghi a sponda bassa. Ridotta densissima, la polpa si stende sottilmente sopra piatti, che per asciugare si pongono al forno tiepido, all'aria ed al sole, riparata contro le mosche da un tulle. Quando la pasta è perfettamente asciutta, la si arrotola e serba entro sacchetti in sito asciutto Per adoperarla, si mette in molle la sera innanzi la quantità voluta. In questo modo preparata, la si serba degli anni ed è buona a tutti gli usi.
Pomidoro seccati. Si fa cuocere il pomidoro passato come il precedente in recipienti larghi a sponda bassa. Ridotta densissima, la polpa si stende
Porcelletto da latte. Si recide la testa lungo l'incisione applicata al collo dopo la cottura del medesimo per farne uscire il vapore. Si trinciano le mascelle e le orecchie con aderente tanta pelle quanta ne raggiunge il coltello. Poscia si spacca la testa in due, presentando ai commensali il cervello cosparso di sale e pepe cogli altri pezzi tagliati, mentre si seguita lestamente a trinciare facendo un lungo taglio diretto dall'orecchio verso la coda, staccando poi d'ambo le parti la spalla e la coscia; si recide dipoi il dorso in pezzi larghi 3 dita separando le articolazioni della spalla e della coscia.
la coda, staccando poi d'ambo le parti la spalla e la coscia; si recide dipoi il dorso in pezzi larghi 3 dita separando le articolazioni della spalla
Per arrostire o cuocere a bagno-maria si pone lo strucolo rivoltolato in una casserola unta con burro fresco o cotto. Per farlo bollire lo si taglia dapprima per lo più in pezzi larghi 3 a 4 dita dopo fattovi delle impronte col manico di una mestola infarinato, per impedire la dispersione del ripieno; lo si può però anche bollire rivoltolato a chiocciola in una casserola o legato in un tavagliuolo in una pentola in molta acqua e poi tagliarlo.
dapprima per lo più in pezzi larghi 3 a 4 dita dopo fattovi delle impronte col manico di una mestola infarinato, per impedire la dispersione del