Dopo essere state assunte nelle officine, nelle fabbriche, dalle aziende tramviarie e negli uffici, venne pure il giorno in cui le donne furono chiamate per fare un mestiere che a loro proprio non andava a genio: quello delle spazzine pubbliche. Le donne del quartiere San Lorenzo erano molto titubanti. Indossare il grembiale grigio, mettere sul capo il berretto dello stesso colore ed afferrar la granata, che volentieri e bene maneggiavano solo in casa loro, rappresentava uno scoglio veramente arduo. Chi sa: pudore, timidezza, ed anche falsi preconcetti le inducevano a brontolare. Ma ecco che la Professoressa Ronconi le adunò.
chiamate per fare un mestiere che a loro proprio non andava a genio: quello delle spazzine pubbliche. Le donne del quartiere San Lorenzo erano molto
Queste, forse più delle altre, debbono oggi accorrere spontaneamente per porsi nelle file delle lavoratrici, animando, con il loro esempio, le compagne umili le quali, spronate dalla adesione delle sorelle più favorite dalla fortuna, lavoreranno più serene perchè confortate dalla certezza che tutta la Patria è unita in un solo, profondo, ardente anelito di volontà.
Queste, forse più delle altre, debbono oggi accorrere spontaneamente per porsi nelle file delle lavoratrici, animando, con il loro esempio, le
Dunque, fin dal periodo 1915-18 la donna cominciò a dimostrare le sue capacità fattive che si esplicarono ottimamente in tutti gli ambienti. Oggi le necessità remote si riaffacciano, e più imperiose che mai. La Patria ha urgente bisogno di aiuto; tutte le energie debbono essere valorizzate al massimo affinchè la grande arteria che alimenta la vita della Nazione continui a pulsare ricca della linfa indispensabile per tale suprema funzione. La vittoria e l'avvenire d'Italia non sono affidati solo al soldato che eroicamente si prodiga, ma a tutto il popolo. Ormai gli italiani tutti costituiscono un unico fronte; ognuno ha la sua arma e la sua trincea; i combattenti il moschetto, i civili l'amore del loro lavoro quotidiano. Falangi di donne già rivestite della loro divisa, assolvono con fervore il grande compito, ma occorre che tutte rispondano all'appello, anche quelle che non essendo obbligate da alcuna necessità economica potrebbero rimanere comodamente in casa.
un unico fronte; ognuno ha la sua arma e la sua trincea; i combattenti il moschetto, i civili l'amore del loro lavoro quotidiano. Falangi di donne
PESCHE FRITTE. — Sceglietele non troppo mature ed a preferenza di quelle dette spicche o burrone, e che non siano troppo grosse; togliete loro la buccia dopo averle divise a metà e dopo avere levato il nocciolo; infarinatele, intridetele in una pastellina, panatele e friggetele con unto vinoso. Servitele inzuccherate.
PESCHE FRITTE. — Sceglietele non troppo mature ed a preferenza di quelle dette spicche o burrone, e che non siano troppo grosse; togliete loro la
FRITTELLINE DI POMODORO. — Scegliete dei pomodori dalla superficie liscia, polposi e non troppo maturi, lavateli, sbucciateli esponendoli prima per un solo istante alla fiamma ardente (li terrete perciò infissi in una forchetta), tagliateli in due parti per traverso, fatene uscire la semenza con tutta l'acquosità e, premuti nel miglior modo, salateli dolcemente e riponendoli possibilmente dentro un lino per farveli prosciugare mentre darete loro nel contempo una forma appiattita, li accoppierete con le parti esterne del frutto al di fuori. Qualche ora dopo infarinateli, avvolgete pezzo per pezzo i pomidori in una pastellina, quindi nel pangrattato, badando che esso vi aderisca bene dattorno. Cuoceteli adagino affinchè si formi una bella crosta dorata ciò che avverrà più facilmente se li farete rosolare in una teglietta con grasso ricavato dalla cottura di carni col vino rosso.
tutta l'acquosità e, premuti nel miglior modo, salateli dolcemente e riponendoli possibilmente dentro un lino per farveli prosciugare mentre darete loro
CETRIOLI AL FORMAGGIO. — Mondateli, tagliateli a fette non troppo sottili e sbollentateli in pochissima acqua salata con qualche foglia di salvia. Scolateli, asciugateli nel modo migliore e rosolateli in poco unto tenendoli ben distesi nella padella, fate loro assorbire un tantino di latte e serviteli ben caldi con una spolveratina di formaggio.
. Scolateli, asciugateli nel modo migliore e rosolateli in poco unto tenendoli ben distesi nella padella, fate loro assorbire un tantino di latte e
INSALATA, DI CETRIOLI CON GAMBERELLI. — Lavate i gamberelli e date loro due minuti di bollore in acqua salata leggermente acidulata, togliete i gusci e ponete le code in disparte. Pestate nel mortaio le parti interne, molli dei gamberi e passatele per staccio. Prendete infine dei cetrioletti freschissimi, sbucciateli, salateli, poneteli al coperto; e dopo che avranno rilasciato molta acqua, scolateli, poneteli in un lino bagnato e spremeteli. Fate di quanto fu preparato un composto solo e conditelo parcamente con un cucchiaio d'olio, sugo di limone e prezzemolo trito.
INSALATA, DI CETRIOLI CON GAMBERELLI. — Lavate i gamberelli e date loro due minuti di bollore in acqua salata leggermente acidulata, togliete i gusci
CONTORNO DI CAROTE GIULEBBATE. — Levate il midollo a 10 o 12 carote, quindi tagliatele in tante listerelle lunghe da 10 a 12 cent. facendole bollire 5 minuti in acqua per far perdere loro l'acredine (quell'acqua la userete per bagnare la minestra); mettetele poi a sgocciolare su d'uno staccio. Ponetele in una cassaruola, con 3 cucchiai di zucchero, la pellicola di un limone, ed acqua appena sufficiente per ricoprirle. Allorchè il giulebbe, mediante la bollitura, si sarà ridotto alla dose di una cucchiaiata, si spremerà sopra le carote il sugo di un limone e si potranno servire fredde per contorno di un piatto di carne. Oppure con esse si potrà farne un timballo ponendole in uno stampo unto, coperte con fettine di pane pure unte, e cuocendolo nel forno oppure fra due fuochi.
5 minuti in acqua per far perdere loro l'acredine (quell'acqua la userete per bagnare la minestra); mettetele poi a sgocciolare su d'uno staccio
Nel 700 i vostri antenati chiamavano i loro genitori «Signor Padre» e «Signora Madre» — ma, credetelo, dentro di loro, i vostri antenati trovavano che il Signor Padre e la Signora Madre erano molto arretrati, in fatto di idee. Fate un esame di coscienza, e ditevi, sinceramente, se quando avevate 18 anni non pensavate che il babbo e la mamma erano proprio buffi e antiquati, a voler pretendere da voi quello che ormai nessuna giovine dell'età vostra avrebbe tollerato. Lo stesso avviene ora. Per evitare che lo «sfasamento» fra la generazione che sorge e la nostra che tramonta si faccia troppo sentire, occorre, certo, richiamare di tanto in tanto i figli a un maggior senso di compostezza, e di misura. Ma occorre anche che noi, madri e padri, ci sforziamo di porci un po' più in tono, in fase, con loro. Non vi dico che dobbiamo metterci a fare le giovinette: sarebbe renderci ridicole. Solo, dobbiamo, con tatto, con finezza, con comprensione, veder di accorciare fin dove è possibile la distanza che separa le due generazioni: qualche volta la rinuncia, che ci costerà sacrificio, a qualcuna delle nostre consuetudini di vita o a qualcuna delle nostre idee ci avvicinerà di più, sentimentalmente e spiritualmente, alle nostre figliuole e ai nostri figliuoli: e se essi ci sentiranno «amiche» saranno più portati a confidarsi in noi, e potremo più facilmente aiutarli e guidarli con la nostra esperienza.
Nel 700 i vostri antenati chiamavano i loro genitori «Signor Padre» e «Signora Madre» — ma, credetelo, dentro di loro, i vostri antenati trovavano
TRE TORRI. — Voi potete affrettare la germinazione dei vostri semi tenendoli in infusione per 3 o 4 giorni in una soluzione al 2 per mille di acido ossalico. Ricordo di aver letto in una vecchia raccolta del Consigliere delle famiglie (ma, intendiamoci, la raccolta era stata fatta da altri, molti anni prima, perchè nel 1897 io non mi occupavo di economia domestica o di orticultura familiare per la semplicissima ragione che non ero nata ancora) che tenendo dei vecchi semi di lattuga in una soluzione debolissima di acido cloridrico, i semi riacquistavano le loro virtù germinative, non solo: ma una pianticella di lattuga appena nata da uno di quei semi, annaffiata ogni giorno con la stessa soluzione, cresceva così rigogliosa che in 8 giorni raggiungeva lo sviluppo che avrebbe avuto una pianta normale in varie settimane. Può darsi che questo «forzamento» della natura tolga, o modifichi, nelle piante, le loro caratteristiche di sapidità e di nutritività?
) che tenendo dei vecchi semi di lattuga in una soluzione debolissima di acido cloridrico, i semi riacquistavano le loro virtù germinative, non solo: ma
Perchè, poi, vedete, molto, di quello che vi spaventa o vi turba, è questione di forma. In tutto il mondo i giovani parlano un linguaggio diverso, agiscono in modo diverso dai genitori. Da noi, in Italia, grazie a Dio, questo è molto meno sensibile che fuori di qui. I nostri figli sono di buona razza. E vedete che, oggi, essi accorrono a contrastare il passo al nemico con lo stesso entusiasmo, con lo stesso anelito di sacrificio, con cui i nostri padri correvano a combattere con Garibaldi, e i nostri mariti e i nostri fratelli davano il loro sangue nell'altra grande guerra.
nostri padri correvano a combattere con Garibaldi, e i nostri mariti e i nostri fratelli davano il loro sangue nell'altra grande guerra.
FEDERICA. — Voi conoscete certamente le opere di Stendhal: Rosso e Nero, La Badessa di Castro, Ricordi di Egotismo, Amicizia amorosa, etc. etc. Era, indubbiamente, il Beyle (perchè si chiamava Enrico Beyle), un uomo di grande ingegno, e di finissima sensibilità. Pure, una scrittrice francese, l'Angelot, racconta che egli, che al tempo in cui era brillantissimo ufficiale di Napoleone, aveva avuto a Roma grandi successi fra le signore dell'alta società del mondo diplomatico, etc., ritornato 30 anni dopo nella Città Eterna trovò che «i tempi eran cambiati»: le donne giovani erano «altere e facevano le virtuose»: le loro madri — diceva Stendhal — erano «molto più simpatiche e accoglienti e cortesi».
facevano le virtuose»: le loro madri — diceva Stendhal — erano «molto più simpatiche e accoglienti e cortesi».
TRIESTINA. — Certo, quei deodoranti che si vendono, in blocchetti, in pasticche, attaccati a cartoncini che sembrano calendari primitivi, e che troviamo talvolta nelle ritirate degli alberghi e delle case signorili, potrebbero, a rigore, esser messi anche in una cucina. Ma il formolo, o che cosa diavolo sia, che dà a quegli aggèggi l'odore caratteristico, un po' farmaceutico e un po' da spezieria, mi sembra fuor di posto, in una cucina nostrana, dove tutto quel che potrà capitare, a questi lumi di luna, sarà di sentire un onesto odore di fagiuoli, o di soffritto, o di pomodori: roba che, se mai, farà venire l'acquolina in bocca ai visitatori, e farà dir loro:
mai, farà venire l'acquolina in bocca ai visitatori, e farà dir loro:
Il carbone di legno è un assorbente ottimo degli odori di origine gassosa. Da questo semplice principio potete tirare mille applicazioni: se certi alimenti cuocendo dànno cattivo odore (i cavoli, per esempio) mettete nella vostra acqua di cottura due o tre pezzi di carbone, che prima laverete. Colla polvere di carbone potete formare una pasta per togliere i cattivi odori nella latrina, i vasi della toletta, ecc. Se adoprerete, come vi ho consigliato, dei pezzi di carbone quando cuocete degli alimenti un po' troppo... aggressivi nella espansività dei loro aromi, non vi dimenticate poi di lasciarli asciugare. Li metterete nel fornello, la prima volta che avrete bisogno di cuocer qualcosa a carbone.
consigliato, dei pezzi di carbone quando cuocete degli alimenti un po' troppo... aggressivi nella espansività dei loro aromi, non vi dimenticate poi di
RAVANELLI. — Di solito, i ravanelli rossi si mangiano crudi, come contorno al lesso. Quel loro sapore piccante li fa, in generale, gustare assai da coloro che amano far rialzare il sapore della carne da mostarde, senape o erbaggi violentemente sàpidi. Oggi che il lesso è diventato piuttosto intermittente, nelle sue comparse alla mensa, e tutti gli orti domestici hanno i loro ramolacci o i ravanelli, potete sbollentarli in acqua e sale e servirli con salsa bianca: oppure, tagliarli per il mezzo, farli marinare nel sale che sciogliendosi al contatto dell'acqua di vegetazione secreta dai ravanelli conferirà loro una maggiore morbidezza, insaporirli ancora con pepe, poi avvolgerli in un poco di pastella (acqua e farina, o farina di riso) e friggerli nello strutto bollente.
RAVANELLI. — Di solito, i ravanelli rossi si mangiano crudi, come contorno al lesso. Quel loro sapore piccante li fa, in generale, gustare assai da
MELANZANE GRATINATE. — Pulite le vostre melanzane, dimezzatele, cospargetele di sale, lasciatele stare per un'ora, poi togliete loro la parte centrale, asciugatele, tagliatele a fette e mettete queste in un piatto di pirofila, con un poco d'olio. Sopra, sale, pepe, o peperoncino, parmigiano grattato, e pangrattato. Un'ora di forno.
MELANZANE GRATINATE. — Pulite le vostre melanzane, dimezzatele, cospargetele di sale, lasciatele stare per un'ora, poi togliete loro la parte
Rimuginare lentamente per insaporire bene l'insalata e servire subito, non perchè ci sia il pericolo che i cetriuoli si raffreddino, visto che sono già freschi per conto loro, ma per evitare che i varii sapori e aromi, i quali debbono essere distinti uno dall'altro, nella masticazione, si fondano in un aroma e in un sapore soli.
già freschi per conto loro, ma per evitare che i varii sapori e aromi, i quali debbono essere distinti uno dall'altro, nella masticazione, si fondano
SEDANI E FINOCCHIO. — Veramente, la stagione non è questa ancora: ma su qualche mercato privilegiato per ragioni climatologiche le due che vorremmo chiamare verdure, benchè la loro qualità migliore sia di essere bianche, si possono trovare a prezzi ragionevoli. Prendete dunque un bel sedano bianco, e un bel finocchio idem. Tagliateli entrambi a filettini sottilissimi. Mischiateli con foglie di insalata (l'ideale sarebbe la lattuga) e con pezzetti di noce sbucciata. Salate e insaporite di pepe autarchico, se non avete più di quello vero. E ora i casi sono due: se avete del latte extra assegnazione — ossia se siete proprietarie di mucche, o di pecore, o di capre — condite questa insalata con la crema del latte di cui potete disporre. Se no, un goccio di olio e due di limone.
chiamare verdure, benchè la loro qualità migliore sia di essere bianche, si possono trovare a prezzi ragionevoli. Prendete dunque un bel sedano bianco
Se avete piante in casa e se aveste glicerina, avreste delle foglie sempre belle, pulite e lucide, se toglieste loro la polvere con uno straccetto appena umettato di glicerina.
Se avete piante in casa e se aveste glicerina, avreste delle foglie sempre belle, pulite e lucide, se toglieste loro la polvere con uno straccetto
Se avete del sedano utilizzatelo tutto: I cuori dei gambi per mangiarli crudi in insalata; i gambi più duri, cotti in umido, cioè messi a cuocere con poco grasso, coperti di acqua; quando l'acqua è svaporata si aggiunge un po' di salsa di pomodoro, si fa cuocere ancora un po' e si servono caldi. Le foglie poi, mettetele nella minestra o nei ragù e daranno loro un ottimo sapore.
foglie poi, mettetele nella minestra o nei ragù e daranno loro un ottimo sapore.
Ed ecco, con le erbe odorose, aperto un altro orizzonte! Si trovano da tutte le erbivendole, negli orti di campagna, sulle prode delle strade collinari, è facile coltivarle in una cassetta sul davanzale della finestra di cucina…. Tritate, e aggiunte crude, alla pasta asciutta, al riso, alla frittata, ad ogni vivanda, esse vi arrecano il loro delizioso profumo, sostituendo…. facendo dimenticare un maggior condimento!
frittata, ad ogni vivanda, esse vi arrecano il loro delizioso profumo, sostituendo…. facendo dimenticare un maggior condimento!
TORTA DI FICHI — I fichi anche, sono comparsi su qualche mercato. Naturalmente non si tratta dei bei fichi settembrini, goccianti deliziose stille di nèttare. Ma anche questi fichi verranno presto, e poichè, per la loro natura, non sono facilmente imboscabili, è da sperare che dove non saranno seccati o trasformati in marmellate industriali potremo vederli comparire sulle ceste delle nostre erbivendole. Eccovi una ricetta per una torta economica in cui il fico rappresenta la parte del protagonista.
nèttare. Ma anche questi fichi verranno presto, e poichè, per la loro natura, non sono facilmente imboscabili, è da sperare che dove non saranno
Ma dopo circa 24 ore che restano in simile posizione trasudano la cera. Questa cera, plasmata con le loro mandiboline, con le loro pinzette l'attaccano al telaino. Così s'inizia il favo.
Ma dopo circa 24 ore che restano in simile posizione trasudano la cera. Questa cera, plasmata con le loro mandiboline, con le loro pinzette l
Nell'American Fee Journal, Bickford raccontava d'aver architettato vari favi artificiali, uno composto di carta imbevuta di cera, con celle tali da ingannare qualsiasi apicultore. Le api s'avvidero della mistificazione e ridussero tutto il favo in segatura... e ricostruirono le celle con la loro cera.
ingannare qualsiasi apicultore. Le api s'avvidero della mistificazione e ridussero tutto il favo in segatura... e ricostruirono le celle con la loro
Essendo l'essenza condensata dei fiori, il miele partecipa delle loro proprietà medicinali: in piccolo volume riassume tutte le loro proprietà zuccherine, aromatiche, vitaminose, solari.
Essendo l'essenza condensata dei fiori, il miele partecipa delle loro proprietà medicinali: in piccolo volume riassume tutte le loro proprietà
Si puliscano i calamari, liberandoli dall'osso della schiena, e tagliando loro le teste, che tritate insieme con i tentacoli ed a quelle sporgenze che rassomigliano ad ali, uniti a prezzemolo, aglio, pepe, sale, una manciata di pane grattugiato e a un po' d'olio, formeranno un morbido ripieno.
Si puliscano i calamari, liberandoli dall'osso della schiena, e tagliando loro le teste, che tritate insieme con i tentacoli ed a quelle sporgenze
Si aprano le sardelle e si tolgano loro le teste, le lische e le interiora, si salino e si passino nella farina, nell'uovo e nel pane grattugiato, indi si friggano nell'olio bollente.
Si aprano le sardelle e si tolgano loro le teste, le lische e le interiora, si salino e si passino nella farina, nell'uovo e nel pane grattugiato
Si metta dell'abbondante olio in una casseruola grande e vi si soffriggano due spicchi di aglio, molto prezzemolo e due cucchiaiate di pane grattugiato. Si pongano poi dentro le canocchie con i loro gusci e ben lavate. Sarà utile tagliar loro un po' in giro le parti pungenti per non ferirsi nel maneggiarle a tavola.
grattugiato. Si pongano poi dentro le canocchie con i loro gusci e ben lavate. Sarà utile tagliar loro un po' in giro le parti pungenti per non ferirsi nel
Si amalgami questo composto e si riempiano le uova in modo da dare loro la forma d'un uovo completo, si infarinino leggermente, si immergano in un nuovo battuto, e, dopo panate, si friggano.
Si amalgami questo composto e si riempiano le uova in modo da dare loro la forma d'un uovo completo, si infarinino leggermente, si immergano in un
Si taglino le melanzane a metà per il lungo e si scarnino in modo da far loro un bell'incavo. La polpa che si sarà estratta si porrà a soffriggere in un po' d'olio fino a che si sarà ristretta.
Si taglino le melanzane a metà per il lungo e si scarnino in modo da far loro un bell'incavo. La polpa che si sarà estratta si porrà a soffriggere in
Si taglino delle fettine sottilissime di pane, dando loro la forma quadrata. Si taglino pure di eguale dimensione delle fettine di mozzarella, mettendo una di queste fra due fette di pane. Si passino quindi nell'uovo battuto e nel pane grattugiato e si friggano nell'olio bollente.
Si taglino delle fettine sottilissime di pane, dando loro la forma quadrata. Si taglino pure di eguale dimensione delle fettine di mozzarella
Si taglino a fette alcuni carciofi, dopo aver tolto loro le foglie esterne e mozzate quelle spinose, e si mettano in una tortiera con burro, pepe e sale, a cuocere in forno, fino a che avranno preso un bel colore dorato.
Si taglino a fette alcuni carciofi, dopo aver tolto loro le foglie esterne e mozzate quelle spinose, e si mettano in una tortiera con burro, pepe e
Si cuocia senz'acqua mezzo chilogrammo di ciliege scure e succose, levando loro i picciuoli e il nocciolo. Quando il succo sarà molto ristretto, si levino dal fuoco e si lascino raffreddare.
Si cuocia senz'acqua mezzo chilogrammo di ciliege scure e succose, levando loro i picciuoli e il nocciolo. Quando il succo sarà molto ristretto, si
Si taglino 8 o 10 buone mele a fette, dopo averle sbucciate e dopo aver loro levati i torsoli col coltellino scannellato. Si passino quindi, prima nella farina e poi nella seguente pastella:
Si taglino 8 o 10 buone mele a fette, dopo averle sbucciate e dopo aver loro levati i torsoli col coltellino scannellato. Si passino quindi, prima
In circa 100 grammi di olio si soffriggano una cipolla tritata, abbondante quantità di prezzemolo, due spicchi d'aglio ed un chilogrammo di riso. Quando questo sarà soffritto a trasparenza si uniranno le vongole e la loro acqua, regolando il sale e il pepe.
. Quando questo sarà soffritto a trasparenza si uniranno le vongole e la loro acqua, regolando il sale e il pepe.
Vi si getti dentro mezzo chilogramma di riso e lo si faccia rosolare a trasparenza. Quindi si uniscono i peoci con la loro acqua facendo cuocere tutto insieme, regolando il sale e il pepe, ed aggiungendo del parmigiano.
Vi si getti dentro mezzo chilogramma di riso e lo si faccia rosolare a trasparenza. Quindi si uniscono i peoci con la loro acqua facendo cuocere
Si facciano allora dei filoncini e con un coltello si tagli ognuno di questi a pezzi non più lunghi di quattro centimetri e grossi come un pollice. Si arrotondino questi pezzi sul rovescio di una grattugia premendo leggermente col dito in modo da imprimer loro da una parte una piccola fossetta.
. Si arrotondino questi pezzi sul rovescio di una grattugia premendo leggermente col dito in modo da imprimer loro da una parte una piccola fossetta.
A parte si facciano bollire 200 grammi di fagioli secchi, che si avrà l'avvertenza di mettere a bagno la sera avanti, affinchè cuociano presto. Si mettano quindi i fagioli col loro stesso brodo nella casseruola delle verdure, aggiungendo un ramoscello di basilico, due fogliettine di salvia e regolando l'acqua e il sale.
mettano quindi i fagioli col loro stesso brodo nella casseruola delle verdure, aggiungendo un ramoscello di basilico, due fogliettine di salvia e
I pesci piccoli, i granchiolini, le canocchie, vanno bolliti separatamente e si passano poi al setaccio, versando il loro sugo per completare il brodetto.
I pesci piccoli, i granchiolini, le canocchie, vanno bolliti separatamente e si passano poi al setaccio, versando il loro sugo per completare il
Per friggere i pesci non si ha che da pulirli, toglier loro le branchie, le interiora e le squame, da lavarli, sgocciolarli ed infarinarli. Poi vanno posti in padella nell'olio bollente.
Per friggere i pesci non si ha che da pulirli, toglier loro le branchie, le interiora e le squame, da lavarli, sgocciolarli ed infarinarli. Poi vanno
Si estragga, tirando forte, l'osso che hanno sulla schiena, poi con le forbici si taglino per il lungo dell'involucro cartilaginoso; si tolga loro la vescichetta del nero che si trova internamente, gli occhi ed i due piccoli ossi della bocca.
Si estragga, tirando forte, l'osso che hanno sulla schiena, poi con le forbici si taglino per il lungo dell'involucro cartilaginoso; si tolga loro la