«La nuova fase della storia italiana sarà dominata da questo postulato: realizzare nel più breve termine possibile il massimo possibile di autarchia nella vita economica della Nazione».
Essa corrisponde nei rapporti economici, alla parola «indipendenza» nei rapporti politici. L'autarchia economica ha infatti il suo principio spirituale nell'idea stessa dell'indipendenza dello stato e della Nazione italiana; essa è infatti un atto di sovrana autonomia politica, imposto da innegabili necessità di ordine demografico ed economico. Un popolo libero, storicamente attivo ed efficiente, non può a meno di raggiungere e di assicurarsi anche l'indipendenza economica, strumento di potenza e di prosperità.
spirituale nell'idea stessa dell'indipendenza dello stato e della Nazione italiana; essa è infatti un atto di sovrana autonomia politica, imposto da
«Vi è un settore nel quale si deve tendere soprattutto a realizzare questa autonomia: il settore della difesa nazionale. Quando questa autonomia manchi, ogni possibilità di difesa è compromessa. La politica sarà alla mercè delle prepotenze straniere, anche soltanto economiche; la guerra economica, la guerra invisibile, inaugurata da Ginevra contro l'Italia, finirebbe per avere ragione di un popolo, anche se composto di eroi». E quindi un'impostazione storico-politica che noi diamo alla grande azione autarchica italiana. Infatti l'efficienza bellica di una Nazione è il dato complesso resultante non dalla semplice somma, ma dalla coordinazione dell'efficienza militare, economica, morale, industriale.
'impostazione storico-politica che noi diamo alla grande azione autarchica italiana. Infatti l'efficienza bellica di una Nazione è il dato complesso
Ma se le energie morali di un popolo consapevole del suo destino ed unito nel suo spirito come non lo fu mai nei millenni della sua storia, hanno fiaccato la tracotanza nemica ed hanno reso sterile ogni tentativo di soffocamento economico, ciò non deve far dimenticare il tremendo pericolo corso dalla Nazione, non deve dispensarci dal dovere di apprestare tutti i mezzi per potenziare al massimo le nostre capacità di resistenza, e la nostra possibilità di offesa, l'una e l'altra mai disgiunte dalla nostra decisa volontà di vittoria e di potenza.
dalla Nazione, non deve dispensarci dal dovere di apprestare tutti i mezzi per potenziare al massimo le nostre capacità di resistenza, e la nostra
Per essere preparati, per essere messi in condizione di difenderci, di offendere, di combattere e vincere, è necessario potenziare al massimo le energie produttive, utilizzare tutte le risorse del suolo, della tecnica, della scienza, dell'industria. Accanto alla battaglia del grano, s'impone quella dei grassi, del bestiame, dei combustibili solidi e liquidi, dei metalli, dei tessili, dei prodotti chimici, della gomma, della cellulosa. È necessario che gli strumenti della vita economica nazionale: agricoltura, industria, commercio, trasporti, credito, siano indirizzati al raggiungimento di un fine unico: l'indipendenza economica nazionale. Piano vasto, per il quale occorre un tenace coordinamento di mezzi e di sforzi, volontà tesa a superare tutti gli ostacoli; opera ciclopica che investe ogni settore della vita produttiva nazionale e richiede l'impiego di tutte le energie morali del popolo. Oggi la guerra non la fa soltanto un esercito, ma tutta la Nazione; oggi avanzano solo i popoli unitari, quelli che hanno una sola meta, che si identifica col Governo che li regge.
popolo. Oggi la guerra non la fa soltanto un esercito, ma tutta la Nazione; oggi avanzano solo i popoli unitari, quelli che hanno una sola meta, che si
Le rinnovate attività agricole ed industriali che hanno creato nuove fonti di produzione, i progressi della scienza, lo sfruttamento sempre più largo e razionale delle nostre forze idrauliche, le ricerche a cui uomini di valore si sono dedicati in questi ultimi anni, danno sicuro affidamento che questo operoso risorgere di sopite energie, sarà causa di un indirizzo rinnovatore in tutta la vita della Nazione.
questo operoso risorgere di sopite energie, sarà causa di un indirizzo rinnovatore in tutta la vita della Nazione.
Dalle considerazioni fatte, emerge chiara e luminosa la verità che l'autarchia è un grande antidoto all'ozio dei popoli, e il maggiore incentivo verso un più alto tono di vita civile ed economica. È un dovere e una necessità l'uno e l'altra inderogabili per la vita presente e la potenza avvenire della Nazione.
Per quello che concerne la produzione cerealicola, l'alta mente del Duce ha sentito e veduto, in tutta la sua cruda realtà, il problema granario italiano ed ha concepito il disegno di affrontarlo decisamente e di avviarlo alle più rapide soluzioni possibili. Di qui l'origine della battaglia del grano; alla quale i rurali d'Italia hanno aderito con un entusiasmo ed una fede che non hanno conosciuto smarrimento o stanchezza, nonostante le vicende economiche non sempre liete e quelle stagionali troppo spesso contrarie. I resultati conseguiti, in questi ultimi anni, offrono una chiara dimostrazione del contributo che la Battaglia granaria ha già arrecato all'autonomia alimentare e all'indipendenza economica della Nazione e sono di sicuro auspicio che, nel dopo guerra glorioso, il buon pane italiano sarà finalmente e interamente prodotto dalla terra italiana.
dimostrazione del contributo che la Battaglia granaria ha già arrecato all'autonomia alimentare e all'indipendenza economica della Nazione e sono di sicuro
Così la famiglia italiana, nucleo essenziale della Nazione, che rispecchia e risolve in sè tutti gli ardui e poderosi problemi della complessa vita economica nazionale, è chiamata a dare il suo prezioso contributo alla vittoria autarchica.
Così la famiglia italiana, nucleo essenziale della Nazione, che rispecchia e risolve in sè tutti gli ardui e poderosi problemi della complessa vita
È proprio nella famiglia che si può cooperare all'opera indefessa delle superiori gerarchie e alla donna italiana spetta questa responsabilità, quest' alto impegno nazionale. Infatti la famiglia, come «ente economico», assume oggi un'importanza considerevole. Il Duce, studiando le questioni che direttamente riguardano l'autarchia della Nazione, nel rendersi conto dello sviluppo dei piani preparati al fine di svincolare tutta l'economia nazionale dalla soggezione straniera, nel prender tutte le misure atte a garantirne il graduale e definitivo affrancamento, ha dimostrato esplicitamente la necessità di sottoporre la famiglia italiana ad un regime di vita perfettamente intonato alle superiori esigenze del Paese e alle sue particolari condizioni economiche.
direttamente riguardano l'autarchia della Nazione, nel rendersi conto dello sviluppo dei piani preparati al fine di svincolare tutta l'economia nazionale
È nostro compito appunto considerare, nei seguenti capitoli, quali sprechi comunemente si effettuano nell'economia domestica per quello che concerne l'alimentazione e come sia possibile evitarli, portando così un notevole beneficio, prima di tutto al bilancio famigliare e di conseguenza all'economia della Nazione.
L'allevamento del coniglio occupa oggi un posto di primissimo piano nell'autarchia alimentare della Nazione. Da sicure statistiche risulta che attualmente l'apporto globale è di 50 60 milioni di conigli all'anno, ma si deve arrivare ai 100 milioni indicati dal Duce quale meta della produzione nazionale. Si sa che il coniglio è di facile allevamento: infatti può essere tenuto in apposite gabbie con le quali si può realizzare un risparmio notevole nel mangime. In un anno una coniglia può dare approssimativamente dai 25 ai 30 conigli che in alcuni mesi raggiungono il tempo utile per la macellazione.
L'allevamento del coniglio occupa oggi un posto di primissimo piano nell'autarchia alimentare della Nazione. Da sicure statistiche risulta che
Per fortuna, anche in questo campo, la guerra, presente con le sue limitazioni e le sue ristrettezze, ha certamente diminuito il numero di questi esagerati mangiatori. E ciò è stato salutare, tanto più che è da augurarsi che l'abitudine alla moderazione del vitto, contratta durante il periodo bellico, permanga anche quando le cose torneranno normali, con notevole beneficio della salute dell'individuo e con utilità grandissima all'economia della Nazione.
Ora questo spreco, avvenendo giorno per giorno, mattina e sera per anni interi ed a volte per decenni, da ognuno di questi eccessivi mangiatori, nel corso della sua vita, finisce col pesare sul bilancio sociale per uno spreco effettivo alimentare di molte decine di quintali di derrate e di moltissime migliaia di lire italiane. Cifre imponenti quando si pensa che questo allegro esercito di sciuponi giornalieri, a calcoli fatti, si conta a milioni specie nei grandi centri urbani della Nazione.
Oggi, anche a quelle famiglie benestanti, la guerra ha imposto delle limitazioni sia nel consumo della legna, sia in quello del carbone e più ancora in quello del gas; sì che è da sperare che anche in questo campo, si sia addivenuti ad un più saggio spirito di economia che sarà salutare poi anche in tempo di pace, per il benessere economico della famiglia e più ancora per quello della Nazione.
in tempo di pace, per il benessere economico della famiglia e più ancora per quello della Nazione.