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Prato, Katharina
Manuale di cucina
226512 1902 , Graz , Styria 50 occorrenze

Si prese inoltre riflesso a quei casi in cui non tutti i componenti dei cibi si possono acquistare freschi, come p. e. sui bastimenti nei loro lunghi


Nei giorni di magro si può anche mettere il sago già cotto con acqua salata in un soffritto di farina, cipolla ed un cucchiaio di pomidoro passati

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Nei giorni di magro si mettono i pomodoro nel brodo preparato di radici o cavolfiore ed il riso e formaggio come sopra.

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Cavoli-cappucci in garbura. Nei cavoli triti a fine e lunghe listerelle si mescola del sale, cumino ed aceto, e coperti si lasciano riposare 1 ora

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Nel seguente disegno del bue (Fig. 12) vi è indicata la dissezione con delle linee. Se anche le denominazioni differiscono nei varî paesi, sarà

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un coltello puntito, per introdurvi nei buchi il suddetto battuto; salato che sia lo si mette ad arrostire, inaffiandolo spesso con grasso, brodo e

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rosolata. Posta sul piattone si fanno delle incisioni tra la spalla ed il petto per introdurre nei fori del burro all'erbe.

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Ben frollate e lardate od involte nel lardo, si fanno arrostire, inaffiandole con burro e brodo; oppure si preparano nei diversi modi come le pernici.

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Pane burrato con salmone o prosciutto. Sopra fette di pane nero si stende del burro, poi si cospargono con prosciutto tritato finamente, o nei giorni

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nei pesci freddi con aspic, guarnizione che va disposta anche in diverso modo.

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Oppure: La carne staccata ancor calda dalle code si ripone nei gusci, che ornati di prezzemolo s'adagiano sopra una salvietta, servendo in salsiera a

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, mescolandovi insieme la carne di gamberi tagliata a dadi. Dipoi si colma il tutto nei gusci vuoti, che vanno ornati con aspic, carne di gamberi

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N. 14. L'orada è squisita specialmente nei mesi invernali, si prepara arrosta ai ferri.

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N. 16. Il rombo, preferibile nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio, è molto stimato; arriva alle volte al peso di 15 chili. In tal caso vien

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N. 10. Lo scombro comune è un pesce di qualità fina, arriva alla lunghezza di circa 40 centimetri. E' più gustoso nei mesi di aprile, maggio

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N. 12. Il branzino è di qualità fina, di molta figura nei pranzi di lusso. Ce ne sono del peso di 10 chili; si pescano tutto l'anno, però i piccoli

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Spuma nei calici.

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Una crema russa preparata secondo pag. 69, va pure servita nei calici, con dei dolci in aggiunta.

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Granite nei calici.

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Pel caffè à la glace si ricolma il gelato al caffè a metà condensato nei calici, ammassando al disopra la spuma di panna zuccherata.

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N. 3. Il lattario dolce ha un leggero odore di droghe; contiene un succo bianco o gialletto (d'autunno nei boschi di pini).

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Si versa 1 bicchiere di rum e 25 deca di zucchero in 7 decilitri d'acqua bollente o fredda, o si mescola zucchero e rum a piacere nei bicchieri

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Questa sorta di ponce freddo al vino si offre nei convegni serali o nelle gran merende dopo il caffè in luogo del vino, con torte od altre

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prima di colmare la miscela nei calici vi si unisce una piccola bottiglia di sciampagna.

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N. 18. Il maggiolino bruno o mousseron (in primavera nei boschi ombrosi, nei prati d'erba e sotto i cespugli).

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N. 13. Il boleto nero (d'estate ed autunno nei boschi).

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N. 16. La ditola rossa (d'estate ed autunno nei boschi).

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N. 14. La ditola gialla (d'estate nei boschi di pini).

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N. 15. Lo steccherino, dentino (dalla metà d'agosto sino il novembre nei boschi).

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N. 5. Il prataiuolo comune o mousseron (dalla primavera all'autunno nei pascoli).

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N. 10 Lo spugnolo (dall'aprile al giugno nei boschi, giardini e prati dopo la pioggia).

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N. 11. Il boleto granulato (in estate sino l'autunno su prati erbosi di betulle nel fogliame e nei boschi).

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N. 12. Il boleto bovino, odora di fruita ed e mangiato spesso dai bovi, (dall'agosto nel novembre nei boschi dei pini).

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N. 4. Il lattario sanguinolento (dall'estate sino l'autunno nei boschi tra gli arbusti di ginepro ed erica e nelle praterie sabbiose).

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N. 17. Il tartufo bianco di maggio (d'estate sino in autunno nei boschi di quercie crescono sotto terra). Il tartufo italiano e francese è bruno

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N. 19. La bubbola maggiore, madonnina, fungo parasole (agosto e settembre nei campi e vignetti). La carne del cappello è gustosa e dura, quella del

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, finchè punzecchiate coll'ago ne scivolano giù facilmente, e distribuite nei vetri si cuociono 20 minuti a bagno-maria.

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. Infine si fa cuocere questa nello zucchero condensato, per riporla fredda nei vetri.

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prugne pelate. Raffreddate si pigiano queste nei vetri collo sciroppo frattanto maggiormente condensato. 8 giorni dopo si ricuoce di nuovo il succo

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Le visciole si stipano con metà meno zucchero in polvere nei vetri da composta, colmando gl'interstizi con aceto di vino non troppo forte, e ben

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caldo sulle frutta; il terzo giorno si cuociono queste nell'aceto sciroppato, colmandole poi nei vetri.

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Per cuocere a vapore i pomidoro, si possono stipare anche crudi nei vetri, conservando così viemeglio il colore e sapore; esigono però una cottura

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il gambo, si trattano come gli asparagi. Nei vetri si mette dell'erba aneta e cipolline.

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potassa per ogni litro d'acqua), acciò s'inteneriscano meglio. Scottati poi con aceto come gli asparagi, vengono pigiati nei vetri con dei grani di

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freddo. Posti così nei vasi, si serbano ben chiusi nei medesimi.

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Pegli asparagi o cavolfiori riposti nei vetri, si ricolmano gli interstizi con acqua salata, facendoli cuocere un'ora a vapore. La durata della

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, e con del sale ricolmate nei vetri, ove si serbano ben legate. Durante l'inverno esse servono come fossero fresche.

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Per una colazione alla forchetta od una cena composta di vivande calde, la tavola va preparata e servita come pel pranzo. Nei convitti da giuoco si

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Crostacei. Astici, tutto l'anno, migliori febbraio-maggio. Gamberi, maggio-agosto. Grancevole, dicembre-aprile. Scampi, tutto l'anno, migliori nei

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Qualora s'adoperasse lo zafferano negli intingoli, nei brodi schietti o di riso ecc. vi si mette una presa di questo asciutto ed in polvere verso la

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