127. Gelatina di carne. — è un po' più costosa della marmellata, perchè ci vogliono: filetto di bue scelto, grammi 500; sale, grammi 4; carote od altre verdure, grammi 50; acqua fredda (un litro), grammi 1000.
127. Gelatina di carne. — è un po' più costosa della marmellata, perchè ci vogliono: filetto di bue scelto, grammi 500; sale, grammi 4; carote od
192. Conserva di cetrioli (ricetta polacca). (1) — Questi sono i famosi ogourtzis di Russi, che si mangiano col manzo, o col majale arrosto. Scegliete dei piccoli cetrioli, bagnateli nell'acqua fredda, lavateli, tagliatene i peduncoli e fateli asciugare. Preparate un piccolo barile che abbia contenuto vino bianco o aceto, od anche una pentola di terra. Stendete in fondo dell'uno o dell'altra delle foglie di vite coi loro gambi e i viticchi, e foglie e grani di finocchio; salate assai abbondantemente. Stendetevi un suolo di cetrioli sopra. Ricoprite delle medesime foglie e salate; nuovo suolo di cetrioli e così di seguito terminando con le foglie e sale. Versatevi sopra dell'acqua piovana filtrata. Durante una quindicina di giorni visitate ogni due o tre giorni il barile o la pentola, poiché si dovrà produrre una fermentazione. Schiumatela. Perchè la conserva sia riuscita, bisogna che al termine della quindicina l'acqua sia diventata limpidissima e i cetrioli tanto trasparenti da poter contare i semi ch'essi contengono. Dopo, sarà cosa ben fatta, di raggiungere dell'acqua di tempo in tempo.
contenuto vino bianco o aceto, od anche una pentola di terra. Stendete in fondo dell'uno o dell'altra delle foglie di vite coi loro gambi e i viticchi, e
Per ultimo i vini. Dopo la minestra, chi lo può, serve un vino bianco, generoso, ma non secco; oppure del vecchissimo e generosissimo vino nero italiano. Dopo il pesce del buon Capri bianco od altro vino nazionale bianco secco, ed havvene di eccellenti.
italiano. Dopo il pesce del buon Capri bianco od altro vino nazionale bianco secco, ed havvene di eccellenti.
280. Funghi in umido. — Affettati i funghi, un modo abbastanza generale di prepararli è quello che si direbbe un ragoût di funghi, o volgarmente da noi funghi in umido. I pezzetti rasciugati dall'acqua si fanno cuocere, insieme con prezzemolo trito ed aglio pestato, in casseruola con un po' d'olio d'oliva, o di burro. Si lasciano al fuoco fino a che abbiano sprigionata la loro acqua d'imbibizione e che questa venga lentamente evaporata. Si aggiunge sale e pepe, cannella e noce moscata in piccola quantità, del succo di limone, ed un po' di salsa di pomidoro. L'aggiunta di un po' di brodo o di burro od olio, secondo i gusti, renderà l'intingolo più succoso.
burro od olio, secondo i gusti, renderà l'intingolo più succoso.
In questo modo, od in altro analogo, sostituendo alla farina il pane grattugiato, riescono assai buoni i cappelli maturi dei Porcini, gli Ovoli, i Prataiuoli, l'Agrarico melico, le giovani Vessìe di lupo.
In questo modo, od in altro analogo, sostituendo alla farina il pane grattugiato, riescono assai buoni i cappelli maturi dei Porcini, gli Ovoli, i
285. Spugnole in intingolo o ragoût. — Le spugnole poi riescono eccellenti se fatte cuocere in ragoût (intingolo) al quale si uniscono due o più uova fresche sbattute e che vi si mescolano a lento fuoco, servendole quando le uova non sono troppo rapprese, sia da sole sia versate sopra a crostini previamente fritti, od entro panini rotondi, cui siasi levato tutta la mollica.
previamente fritti, od entro panini rotondi, cui siasi levato tutta la mollica.
Quando hanno perduta, per evaporazione, la loro acqua di vegetazione si riducono di volume, divengono duri, cartilaginei e possono così esser conservati in cartocci di carta od in sacchettini fino all'inverno ed alla primavera.
conservati in cartocci di carta od in sacchettini fino all'inverno ed alla primavera.
A parte, si fa uno sciroppo con 600 grammi di zucchero fuso a caldo in 300 grammi d'acqua. Si schiuma al primo bollore. Poi si mescolano i due liquidi ottenuti (colla e sciroppo) per avere gli elementi della gelatina. Allora si aggiungono: il sugo delle frutta, o i liquori, od essenze, che devono dare il gusto o il profumo alla gelatina e si lascia freddare.
liquidi ottenuti (colla e sciroppo) per avere gli elementi della gelatina. Allora si aggiungono: il sugo delle frutta, o i liquori, od essenze, che devono
Specialmente pel nutrimento dei fanciulli è bene sterilizzare il latte; cioè rendere sterili, inefficaci, i principi nocivi che esso può contenere e che, immessi nello stomaco umano, possano col tempo comunicare, od originare le malattie di cui erano affette le vacche, cui appartenne il latte.
che, immessi nello stomaco umano, possano col tempo comunicare, od originare le malattie di cui erano affette le vacche, cui appartenne il latte.
Ma la parte solida delle mele, che vi rimane nello staccio, non la buttate via, perchè può servirvi per composte, charlottes od altro manicaretto alle mele.
Ma la parte solida delle mele, che vi rimane nello staccio, non la buttate via, perchè può servirvi per composte, charlottes od altro manicaretto
L'industria moderna è giunta fino alla possibilità di falsificare anche questo prodotto. Per accertarsi che il miele è genuino, basta mescolare in una provetta di vetro od in altro recipiente adatto, due parti di miele e sei di alcool; quindi si agita la miscela.
una provetta di vetro od in altro recipiente adatto, due parti di miele e sei di alcool; quindi si agita la miscela.
«Sotto Carlo I, il celebre nano Hudson fu presentato alla regina Enrichetta Maria entro uno di questi patés. Nell'Inghilterra vi era il paté delle nozze, dedicato alla sposa, che conteneva, secondo un'autentica ricetta, che venne esumata dal d'Ampreville: del vitello, del bove, una pinta di ostriche, delle creste di gallo, dei datteri di mare, delle amandorle, nove o dieci castagne arrostite. Lasciate un vuoto, e quando il paté sarà cotto, mettetevi degli uccelli vivi od un serpente...». L'autore di questo consiglio aggiunge; «lo scherzo del serpente è permesso nelle nozze».
, mettetevi degli uccelli vivi od un serpente...». L'autore di questo consiglio aggiunge; «lo scherzo del serpente è permesso nelle nozze».
Da preferirsi è il pollo che conta sette od otto mesi di vita. La carne del pollo è un eccellente alimento, di facile digestione e che si confà a tutti, anche agli ammalati e ai convalescenti (fig. 28).
Da preferirsi è il pollo che conta sette od otto mesi di vita. La carne del pollo è un eccellente alimento, di facile digestione e che si confà a
518. Pomidoro al gratin. - Tagliate per traverso e in mezzo alcuni bei pomidoro; fate uscirne l'acqua, levate loro i semi; salateli, lasciateli sgocciolare per qualche minuto sullo staccio; metteteli in una padella, o in una teglia, con burro od olio, fateli rosolare a fuoco vivissimo dalle due parti; spolverizzateli con midolla di pane mista a prezzemolo e a uno spicchio d'aglio tritato.
sgocciolare per qualche minuto sullo staccio; metteteli in una padella, o in una teglia, con burro od olio, fateli rosolare a fuoco vivissimo dalle due
524. Conserva di prugne. - Scegliete delle prugne ancora un po' verdi, pungetele con uno spillo per sette od otto volte; tagliate metà del gambo; fatele rinvenire per un istante nell'acqua bollente ond'abbiano a conservare il loro colore naturale: fatele sgocciolare; riponetele in boccali o vasi, che riempirete con sciroppo a 22 gradi. Chiudete i recipienti e metteteli a bollire per 25 minuti di bagno-maria.
524. Conserva di prugne. - Scegliete delle prugne ancora un po' verdi, pungetele con uno spillo per sette od otto volte; tagliate metà del gambo
La reina ben nutrita ha la carne bianca, sostenuta, gustosa e facile alla digestione. Quella di mare, che i francesi addimandano spare-brême e noi carpa di mare od orata non è tolta in considerazione, se non quando ha raggiunto un certo sviluppo ed ha vissuto in mezzo alle profonde scogliere. Generalmente si pesca tra marzo e settembre, e si ammanisce in intingolo, alla graticola, fritta e lessata.
carpa di mare od orata non è tolta in considerazione, se non quando ha raggiunto un certo sviluppo ed ha vissuto in mezzo alle profonde scogliere
Nei pranzi di gala, secondo il cerimoniale francese, voglionsi due entrées, se i coperti sono sei od otto; quattro entrées se i commensali sono dieci o dodici. In italiano gli entrées si dicono principȋ, che si servono dopo il piatto di rilievo: e se questo manca, dopo l'antipasto, che segue la minestra.
Nei pranzi di gala, secondo il cerimoniale francese, voglionsi due entrées, se i coperti sono sei od otto; quattro entrées se i commensali sono dieci
Battuto. Dicesi fare un battuto, o battere un cibo, o un condimento, quando con la mezzaluna, o con la coltella, si triturano ben bene cibo o i condimenti prima di porli al fuoco per la cottura. Carne battuta da far ripieni di vivande, od anche erbe battute, o prosciutto battuto, per dare odore e sapore a vivande.
condimenti prima di porli al fuoco per la cottura. Carne battuta da far ripieni di vivande, od anche erbe battute, o prosciutto battuto, per dare odore e
637. Filetti di sogliola alla francese. - Si tagliano i filetti di sogliole (uno e mezzo per persona) e si cuociono nel latte finchè diventino teneri; poi si mettono in un recipiente di terraglia pirofila e si cospargono abbondantemente di gamberini di mare lessati in acqua ben salata ed accuratamente mondati. Si fa una salsa bianca col latte in cui furono cotti i filetti, stemperandovi eguale quantità di farina e di burro mescolati assieme ed aggiungendovi sale, pepe ed un po' di corteccia di limone grattugiata. Quando la salsa si dimena di continuo, diventa piuttosto densa, si versa sul pesce; si cospargono di pane grattugiato; si collocano qua e là dei pezzetti di burro e si cuoce nel forno non troppo caldo, o fuoco sotto e fuoco sopra, per sei od otto minuti.
Egualmente crudi ed affettati, riescono eccellenti per aromatizzare altre vivande. Così, piatti di carne, costolette, polpettine, ecc., sulle quali prima di servirle in tavola, si dispongono i tartufi affettati. Ghiottissimo riesce il Risotto alla milanese aromatizzato in simil guisa con tartufi bianchi, e così anche le tagliatelle ed i maccheroni al sugo, od al ragoût, quali si fanno nella cucina bolognese.
bianchi, e così anche le tagliatelle ed i maccheroni al sugo, od al ragoût, quali si fanno nella cucina bolognese.
Scelgono le uova dal guscio intatto, e quelle prescelte vengono deposte con cura e con la parte più sottile in basso entro un vaso di terra cotta. Quando il vaso è pieno, si riempie di un composto di sei od otto grammi di calce spenta in un litro d'acqua.
. Quando il vaso è pieno, si riempie di un composto di sei od otto grammi di calce spenta in un litro d'acqua.
719. Colla crusca. — Si prenda un fusto nuovo che abbia dei cerchi forti, lo si metta in un luogo asciutto. Si prende quindi della crusca, seccata al fuoco; se ne mette in fondo al fusto, e poi vi si pongono sopra alcuni grappoli d'uva; si mette poscia ancora crusca e quindi uva fin che il fusto è pieno. Si chiude ben bene il fusto e lo si tiene in luogo asciutto e fresco. Dopo sei od otto mesi l'uva si troverà ancora fresca ed in perfetto stato.
pieno. Si chiude ben bene il fusto e lo si tiene in luogo asciutto e fresco. Dopo sei od otto mesi l'uva si troverà ancora fresca ed in perfetto stato.
Una insalata di acciughe si ottiene preparando a filetti sette od otto di questi piccoli pesci. I filetti si tagliano a pezzi lunghi un centimetro o meno.
Una insalata di acciughe si ottiene preparando a filetti sette od otto di questi piccoli pesci. I filetti si tagliano a pezzi lunghi un centimetro o
L'occhio si soddisfa, dunque, servendo le vivande bene agghindate, su piatti pulitissimi e scalcate secondo i dettami della scienza gastronomica, che insegna a presentare i cibi, per quanto è possibile,, nella forma che loro ha dato la natura; o per lo meno in bell'ordine, od ornati.
insegna a presentare i cibi, per quanto è possibile,, nella forma che loro ha dato la natura; o per lo meno in bell'ordine, od ornati.
61. Baccalà fritto. — Il baccalà rinvenuto nell'acqua e da questo reso tenero, si lessa, si taglia a rettangoli di 5 o 6 centimetri; si priva di ogni lisca e risciacquato e asciugato s'infarina, o si involta in una pastella. Fritto nella padella con burro, od olio d'oliva, pare buono; ma se ci si pensa bene, resta scipito. Si serve con una corona di prezzemolo e spicchi di limone.
lisca e risciacquato e asciugato s'infarina, o si involta in una pastella. Fritto nella padella con burro, od olio d'oliva, pare buono; ma se ci si
Quindi si mettono in un mortaio: pelle, ritagli di beccaccia, la carcassa, il sugo della ghiotta; le fette di pane; qualche ramoscello di prezzemolo, tre o quattro cipolline, uno spicchio d'aglio, mezza foglia di lauro; un po' di timo, di pepe e di sale. Si pesta il tutto e quando è fatto pasta, si fa rinvenire in un po' di burro per sette od otto minuti, dopo i quali vi si versa sopra un bicchiere di vino bianco e mezzo bicchiere di acqua o di brodo e si lascia ridurre per dieci minuti. Si passa nel fine di averne una specie di pastella chiara, alla quale si aggiunge il sugo di un mezzo limone e si lega con un cucchiajo da caffè d'olio d'oliva.
fa rinvenire in un po' di burro per sette od otto minuti, dopo i quali vi si versa sopra un bicchiere di vino bianco e mezzo bicchiere di acqua o di