Si forma un impasto che si dividerà sopra ognuno dei crostini già fatti, aggiustandoli con un coltello in modo da dar loro bella forma. Si mette una salvietta sur un piatto di servizio e vi si adagiano i crostini in bell'ordine.
Si forma un impasto che si dividerà sopra ognuno dei crostini già fatti, aggiustandoli con un coltello in modo da dar loro bella forma. Si mette una
Questi crostini costituiscono un' ottima risorsa per coloro che amano fare lunghe passeggiate campestri, escursioni ecc. Sono molto sostanziosi, ottimi ed appetitosi, col vantaggio che non occupano molto posto, non pesano ed ognuno può portare con sè la provvista necessaria.
, ottimi ed appetitosi, col vantaggio che non occupano molto posto, non pesano ed ognuno può portare con sè la provvista necessaria.
Si lessano e si schiacciano 1/2 Kg. di patate e si aggiunge un uovo e un cucchiaio di farina. Si tira un lungo maccherone alquanto grosso da cui si tagliano dei pezzi lunghi 6-7 cm. Si pratica un' incisione nel centro di ognuno e ci si pongono dei tocchettini di mozzarella o di fontina, pepe e sale. Si passano nella farina, nell'uovo, e si friggono.
tagliano dei pezzi lunghi 6-7 cm. Si pratica un' incisione nel centro di ognuno e ci si pongono dei tocchettini di mozzarella o di fontina, pepe e sale
Per la medesima ragione è un grande errore il mettere a cuocere il pesce nell'acqua fredda; invece va messo a cuocere nell'acqua bollente, giacchè così le sostanze albuminoidi si coagulano, restando nella carne stessa. Il volume d'acqua impiegato deve essere il minimo possibile, ossia quanto basta per coprire il pesce; all'acqua si può aggiungere qualche foglia di alloro, prezzemolo, pezzi di cipolla, ecc.: ognuno può in ciò regolarsi secondo il proprio gusto, ma meno droghe si aggiungeranno, tanto più resterà conservato e si gusterà il profumo particolare di ogni specie di pesce.
per coprire il pesce; all'acqua si può aggiungere qualche foglia di alloro, prezzemolo, pezzi di cipolla, ecc.: ognuno può in ciò regolarsi secondo il
Quando tutti i marroni sono tagliati, si prende una padella bucata e si mette sopra un fuoco uniforme non troppo vivo e vi si aggiustano i marroni in modo che ognuno tocchi il fondo della padella, senza che gli uni siano sopra agli altri. Al principio uscirà dai marroni molto vapore che si attenuerà a poco a poco; quando questo vapore sarà sostituito da un principio di fumo secco (proveniente dalla pelle), i marroni saranno cotti, ma rimane l'ultima operazione, onde staccarne bene la pelle. Per questo bisogna ravvivare bene il fuoco in modo che la padella si riscaldi bene dappertutto, si lascia arrostire un momento i marroni, si rivoltano tutti sulla parte piatta si lasciano cuocere così quel tanto che basti perchè risultino un po' bruciati.
modo che ognuno tocchi il fondo della padella, senza che gli uni siano sopra agli altri. Al principio uscirà dai marroni molto vapore che si
Si sbucciano 120 grammi di mandorle dolci, se ne distaccano i lobi, cioè le due parti nelle quali sono naturalmente congiunte e si taglia ognuno dei lobi, in filetti o per il lungo o per traverso come più piace. Si pongono queste mandorle così tagliate al fuoco e si asciugano fino al punto di far loro prendere il colore gialliccio, senza però arrostirle. Frattanto si pone lo zucchero (100 grammi) al fuoco in una casseruola (non stagnata) e quando sarà perfettamente liquefatto, si versano entro le mandorle ben calde e si mescola, mantenendo il fuoco molto dolce, affinchè il croccante non passi di cottura. Allora si versa, a poco per volta, in uno stampo qualunque, unto prima con burro ed olio e pigiandolo, più che si può con un limone contro le pareti, si distende molto sottile. Si sforma diaccio e se ciò riuscisse molto difficile, s'immerge lo stampo nell'acqua bollente. Si serve freddo.
Si sbucciano 120 grammi di mandorle dolci, se ne distaccano i lobi, cioè le due parti nelle quali sono naturalmente congiunte e si taglia ognuno dei
Ora questo spreco, avvenendo giorno per giorno, mattina e sera per anni interi ed a volte per decenni, da ognuno di questi eccessivi mangiatori, nel corso della sua vita, finisce col pesare sul bilancio sociale per uno spreco effettivo alimentare di molte decine di quintali di derrate e di moltissime migliaia di lire italiane. Cifre imponenti quando si pensa che questo allegro esercito di sciuponi giornalieri, a calcoli fatti, si conta a milioni specie nei grandi centri urbani della Nazione.
Ora questo spreco, avvenendo giorno per giorno, mattina e sera per anni interi ed a volte per decenni, da ognuno di questi eccessivi mangiatori, nel
La cassetta dì cottura è conosciuta sotto il nome di cassetta norvegese, nonchè di pentola automatica. Sempre, ma in particolar modo in tempo di forzata economia o di risparmio di combustibile, questa cassetta, che ognuno può facilmente preparare da sè, rende grandissimi servizi.
forzata economia o di risparmio di combustibile, questa cassetta, che ognuno può facilmente preparare da sè, rende grandissimi servizi.