Presi 6 palloncini di cristallo, della capacità di circa 50 cc. e forbitili con ogni cura, li tappava con fiocchi di ovatta e li poneva per qualche ora in una piccola stufa a circa 170° C. Così sterilizzati questi palloncini, li riempiva, per due terzi, di brodo concentrato di carne di bue, preparato rigorosamente e sterilizzato secondo il Miquel insegna, e li poneva quindi in una stufettina da incubazione alla temperatura fra +30° e 35° C, mantenendoveli per tre giorni continui. Constatata al termine di questo tempo la limpidezza del brodo, e rassicurato per conseguenza sulla perfetta sterilizzazione dei piccoli apparati e del loro contenuto, ne costituiva tre coppie. Nei palloncini della prima coppia faceva cadere 20 goccie di acqua sgocciolante da un filtro già in attività da tre giorni. Nei palloncini della seconda coppia immettava invece 20 goccie di acqua non filtrata, proveniente dalla vasca che alimentava il filtro. La terza coppia di palloncini serbava intatta alla stufa per un successivo esperimento.
Presi 6 palloncini di cristallo, della capacità di circa 50 cc. e forbitili con ogni cura, li tappava con fiocchi di ovatta e li poneva per qualche
Fatto ciò con ogni precauzione consigliata dal caso, rimetteva alla stufa i palloncini e li osservava di quando in quando. Ecco i risultati della prova: il brodo dei palloncini della prima coppia, al 10° giorno di incubazione, si manteneva ancora limpidissimo, mentre quello contenuto nei palloncini della seconda coppia si era già sensibilmente intorbidato nelle prime 24 ore di stufa, e dentro 48 ore era divenuto completamente opaco. A titolo di riprova allora, al termine di 10 giorni d'incubazione, immetteva rapidamente nei palloncini della prima coppia, con brodo tuttora limpido, qualche goccia di acqua non filtrata e li riponeva nella stufa. Orbene entro 24 ore il brodo vi si era già visibilmente intorbidato, e nelle 48 ore la sua trasparenza era già perfettamente abolita.
Fatto ciò con ogni precauzione consigliata dal caso, rimetteva alla stufa i palloncini e li osservava di quando in quando. Ecco i risultati della
Con la terza coppia di palloncini mantenuta intatta per 13 giorni alla stufa, col liquido di coltura rimasto limpidissimo, stabiliva un ultimo esperimento molto significativo del come i microbi vengano realmente arrestati dalle pareti delle ampolle. Prendeva una piccola scheggia di vetro fra le branche di una robusta pinza, e dopo avere sterilizzato a dovere tanto l'una che le altre mediante la fiamma della lampada ad alcool, raschiava la superficie esterna dell'ampolla filtrante da 13 giorni, con la scheggia in parola, che faceva quindi cadere in uno dei due palloncini. Con un'altra scheggia di vetro, presa e trattata come la precedente, raschiava invece la superfìcie interna di un pezzo della stessa ampolla filtrante appositamente rotta, e faceva cadere questa scheggia nell'altro palloncino della terza coppia. Ciò compiuto, riponeva i due apparecchi alla stufa e poteva osservare che il contenuto del secondo (di quello cioè racchiudente la scheggia di vetro con la quale avevo raschiata la superficie interna di un ciottolo dell'ampolla) si era intorbidato sensibilmente 7 entro poche ore, in modo completo prima delle 24; mentre il primo palloncino (quello della scheggia di vetro con la quale avevo raschiato lo esterno del filtro) manteneva il suo brodo limpido, anche in capo al 3° giorno d'incubazione, nel quale poneva termine all'esperimento.
Con la terza coppia di palloncini mantenuta intatta per 13 giorni alla stufa, col liquido di coltura rimasto limpidissimo, stabiliva un ultimo