Pulite bene i pesci (di varie qualità secondo il gusto), lavateli, scolateli e avvol- geteli in un panno di lino per asciugarli bene. In un tegame di terracotta fate scaldare un dito di olio, poi mettetevi il pesce e fatelo scottare da ogni parte, ab- bassate il fuoco e lasciatelo cuocere molto lentamente fin che sarà bene arrostito. Poi toglietelo e nel sugo rimasto fate rinvenire una mezza cipolla tritata, uno spicchio di aglio e del prezzemolo tritato aggiungendovi un cucchiaio circa di salsa di pomidoro; allungate con un ottavo di litro di acqua calda e fate bollire tenendo la pentola coperta per circa un'ora. Unitevi il pesce, un cucchiaio di aceto e fate bollire a fuoco lento per 10 minuti. Servite caldo.
Pulite bene i pesci (di varie qualità secondo il gusto), lavateli, scolateli e avvol- geteli in un panno di lino per asciugarli bene. In un tegame di
Ai pesci piccoli, in genere, va tagliata la testa incidendola sul dorso con un movimento deciso, gli intestini usciranno in un colpo solo subito dopo la testa. Dopo aver pulito il pesce nelle suddette maniere, lavatelo in parecchie acque, e asciugatelo in un panno bianco prima di cominciare la cottura.
la testa. Dopo aver pulito il pesce nelle suddette maniere, lavatelo in parecchie acque, e asciugatelo in un panno bianco prima di cominciare la
Vi sono poi alcune qualità di pesce, come per esempio le razze, che provocano una irritazione della pelle molto dolorosa. Sarà bene che vi muniate di vecchi guanti, oppure di un panno per evitarne il contatto, tanto più se avete una pelle sensibile. Per finire tagliate le pinne, la cima della coda, e infine vuotatelo.
vecchi guanti, oppure di un panno per evitarne il contatto, tanto più se avete una pelle sensibile. Per finire tagliate le pinne, la cima della coda
Gelatina: il « court-bouillon » ben aromatizzato, prende un colore dorato. Dopo la cottura del pesce, fatelo ridurre e passatelo attraverso un panno fino prima di versarlo sul pesce stesso, che avrete già preparato in uno stampo o sistemato in un piatto. (La gelatina è specialmente indicata per l'anguilla, la carpa, il salmone, la trota, la trota salmonata e la triglia).
Gelatina: il « court-bouillon » ben aromatizzato, prende un colore dorato. Dopo la cottura del pesce, fatelo ridurre e passatelo attraverso un panno
La trota: avvolgetela in un panno leggero di lino, e dopo la cottura, fate attenzione di levare il panno molto leggermente, per non sciuparne la pelle.
La trota: avvolgetela in un panno leggero di lino, e dopo la cottura, fate attenzione di levare il panno molto leggermente, per non sciuparne la
Prendete del pesce (grosso o piccolo non ha importanza), svuotatelo e levategli lische e branchie, poi lavatelo e asciugatelo in un panno. In un tegame di pirofila disponete intanto dei pezzi di burro, e sopra versatevi un leggero strato di salsa di pomidoro (oppure qualche pomodoro tagliato a fette) e poi un battuto di prezzemolo, e sale e pepe. In ultimo stendetevi il pesce ben allineato, copritelo di prezzemolo, saporite con uno spicchio di aglio e cospargetelo di fiocchetti di burro, finite con un altro strato di salsa di pomidoro e infornate per circa un'ora. Servite molto caldo.
Prendete del pesce (grosso o piccolo non ha importanza), svuotatelo e levategli lische e branchie, poi lavatelo e asciugatelo in un panno. In un
Se le anguille sono piccole, non è necessario spellarle, se invece sono grosse, si spellano incidendo un taglio circolare con un coltellino, alla base della testa, poi vi si fa un taglietto nel senso della lunghezza dalla parte del ventre. A questo punto, si appende l'anguilla ad un rampino e si incomincia a staccare la pelle in giro all'incisione prendendola con le dita e, appena comincia a staccarsene un po' ci si aiuta con un panno, altrimenti la pelle scivolerebbe essendo viscida, infine la si rovescia tutta come un guanto.
incomincia a staccare la pelle in giro all'incisione prendendola con le dita e, appena comincia a staccarsene un po' ci si aiuta con un panno
Tagliate da un trancio di palombo delle fette dello spessore di due dita circa, e cercate che siano piuttosto regolari, poi pulitele bene, lavatele e asciugatele in un panno. Passatele nell'uovo sbattuto, nel pangrattato e friggetele in abbondante olio e burro bollenti.
asciugatele in un panno. Passatele nell'uovo sbattuto, nel pangrattato e friggetele in abbondante olio e burro bollenti.
Prendete dei filetti di pesce persico già preparati, lavateli, asciugateli in un panno e spianateli, poi infarinateli e passateli nell'uovo e nel pangrattato. Infine fateli friggere in abbondante burro dorato fin che saranno ben coloriti e croccanti. Serviteli coperti di burro fuso e guarnite il piatto con fettine di limone.
Prendete dei filetti di pesce persico già preparati, lavateli, asciugateli in un panno e spianateli, poi infarinateli e passateli nell'uovo e nel
Pulite bene le sardine levando loro teste e lische, poi lavatele e asciugatele in un panno. Intanto battete le 2 uova con un cucchiaio di olio, sale e pepe. Passate le sardine nella farina, nell'uovo e infine nel pane grattato e fate friggere in olio e burro. Potrete servirle coperte di una buona salsa.
Pulite bene le sardine levando loro teste e lische, poi lavatele e asciugatele in un panno. Intanto battete le 2 uova con un cucchiaio di olio, sale
Dopo aver levato la pelle alle sogliole e averle ben lavate, asciugatele in un panno bianco e tagliatele nella schiena vicino alla spina. Infarinatele e friggetele nell'olio ben caldo. Cotte che siano, servitele coperte di salsa a base di capperi.
Dopo aver levato la pelle alle sogliole e averle ben lavate, asciugatele in un panno bianco e tagliatele nella schiena vicino alla spina
Lessate un chilo di patate ben farinose, spellatele e schiacciatele. A parte tritate fino il tonno, e unitelo alle patate schiacciate, aggiungendovi 3 uova intere, salate e lavorate bene il composto in modo da ottenere una pasta omogenea. Dategli una forma di polpettone avvolgendolo poi in un panno, legatelo e mettetelo in una pentola con dell'acqua fredda, e lasciatelo cuocere per circa un'ora. Ritiratelo poi dal fuoco, svolgete il panno e lasciate freddare. Freddo che sia tagliatelo a fette e servitelo coperto di maionese.
3 uova intere, salate e lavorate bene il composto in modo da ottenere una pasta omogenea. Dategli una forma di polpettone avvolgendolo poi in un panno
Svuotate le triglie, lavatele e asciugatele in un panno. Mettetele poi a marinare per circa mezz'ora immerse nell'olio, sale e pepe. Poi fatele cuocere sulla graticola tenendole bagnate con il loro olio. Servitele calde con una salsa bianca.
Svuotate le triglie, lavatele e asciugatele in un panno. Mettetele poi a marinare per circa mezz'ora immerse nell'olio, sale e pepe. Poi fatele
Pulite le triglie, lavatele, asciugatele in un panno, poi infarinatele. A parte fate soffriggere in abbondante olio una cipolla e del sedano tritati, e appena la cipolla sarà dorata, aggiungetevi un chilo di pomidoro freschi spellati, spremuti e tagliati a pezzi, salate e pepate e lasciate cuocere fino ad ottenere una salsa di giusta densità. A parte avrete fatto rosolare le triglie in olio bollente, e a fuoco vivo, in modo che prendano un bel colore bruno senza però cuocere. Mettetele poi nella salsa di pomidoro e fate cuocere tutto lentamente. Servitele calde nel medesimo tegame in cui le avete cotte coprendole di prezzemolo tritato.
Pulite le triglie, lavatele, asciugatele in un panno, poi infarinatele. A parte fate soffriggere in abbondante olio una cipolla e del sedano tritati
Prima di tutto preparate i funghi, facendoli soffriggere, dopo averli fatti rinvenire nell'acqua tiepida, in un po' di olio, con un pizzico di sale e pepe,un poco di prezzemolo tritato, e allungate con qualche cucchiaio di acqua, lasciandoli poi cuocere. Poi, quando si saranno raffreddati, vi aggiungerete delle fette di prosciutto tagliato a dadetti. Intanto pulite e lavate le triglie, e asciugatele in un panno. Poi ungete dei fogli di carta bianca pesante (uno per ogni triglia) con un po' di olio e burro, e in ognuno mettetevi un po' di funghi, e pezzetti di prosciutto, e sopra le triglie pure unte di olio, poi ancora un po' di funghi e prosciutto, richiudete i fogli, e fate cuocere in una teglia unta a fuoco non troppo forte per circa un quarto d'ora. Servitele caldissime, lasciandole nei loro cartocci che verranno poi disfatti dai commensali.
aggiungerete delle fette di prosciutto tagliato a dadetti. Intanto pulite e lavate le triglie, e asciugatele in un panno. Poi ungete dei fogli di carta
Cuocete nell'apposita pescera una trota molto grossa, dopo averla avvolta in un panno, bagnatela con un terzo di acqua e un terzo di vino bianco secco e qualche goccia di aceto; saporite con una cipolla e una carota tagliate a pezzi, due foglie di lauro, sedano e prezzemolo e un limone senza scorza e tagliato a fette, e un etto di olio di oliva molto fino, salate e lasciate cuocere. Cotta che sia, scolatela e servitela con una salsa verde, oppure con una buona maionese.
Cuocete nell'apposita pescera una trota molto grossa, dopo averla avvolta in un panno, bagnatela con un terzo di acqua e un terzo di vino bianco
Per cuocere lo zampone arrotolatelo strettamente in un panno bianco e legatelo in modo da conservargli la forma. Collocatelo quindi in una casseruola ovale, copritelo di abbondante acqua fresca e fatelo bollire adagio adagio in modo che si mantenga intero. Giunto a cottura sciogliete il panno che contiene lo zampone, tagliatelo in fette pur conservandone la forma, collocatelo in un piatto e guarnitelo con lenticchie in umido o spinaci o purea di patate. Si può servire sia freddo che caldo. Tanto gli zamponi come i cotechini, le bondiole ecc. si fanno bollire lentissimamente in proporzione del proprio peso:
Per cuocere lo zampone arrotolatelo strettamente in un panno bianco e legatelo in modo da conservargli la forma. Collocatelo quindi in una casseruola
Tolta la galantina dal fuoco aggiungete ancora un pochino d'acqua nella casseruola per fare finire di cuocere i piedini di vitello che devono essere quasi disfatti. Quando saranno arrivati a questo punto passate la gelatina attraverso un panno raccogliendola in una terrina, poi privatela del grasso che sta alla superficie. Per chiarificare la gelatina, che in genere non è mai limpida, mettete in una casseruola due albumi d'uovo e un bicchierino di marsala, aggiungete il brodo sgrassato a freddo e mescolate bene tutto. Rimettete la casseruola al fuoco e sempre mescolando tenetevela finchè bollirà. Poi levate la casseruola e lasciate riposare il brodo per 5 minuti. Passate la gelatina attraverso una salvietta bagnata e strizzata e versatela in uno stampo che metterete sul ghiaccio per farla rapprendere. Al momento di adoperarla stendete una salvietta bagnata e spremuta sul tavolo, rovesciatevi sopra la gelatina che poi taglierete in triangoli o in altre forme per guarnire la galantina.
quasi disfatti. Quando saranno arrivati a questo punto passate la gelatina attraverso un panno raccogliendola in una terrina, poi privatela del grasso
Spellate la lepre, poi tagliatela a pezzi facendo attenzione di non scheggiarne le ossa, e pulitela con un panno senza lavarla. Mettetela quindi in un recipiente di terracotta immersa nel sangue che avrete raccolto, o in mancanza di questo, adoperate del sangue di maiale, e vino in abbondanza, unitevi anche una cipolla, cannella, qualche chiodo di garofano, sedano, una carota, ginepro, qual- che foglia di alloro, e lasciatela marinare per 24 ore. Preparate un soffritto con burro, lardo e cipolla e appena questa è dorata, aggiungetevi 2 cucchiai di farina, lasciatela rosolare e mettetevi la lepre. Salate e lasciate cuocere per un quarto d'ora, aggiungetevi il vino e gli altri ingredienti della marinata, e quando sarà a metà cottura unitevi anche il cacao. Fate cuocere il tutto per due ore a fuoco moderato e dieci minuti prima di levarla dal fuoco, versatevi la panna.
Spellate la lepre, poi tagliatela a pezzi facendo attenzione di non scheggiarne le ossa, e pulitela con un panno senza lavarla. Mettetela quindi in
Occorre prima di tutto togliere con cura la crosta al pane speciale (pane « carré ») di cui ci si serve per queste preparazioni. Si taglierà poi a fette regolari e sottili. Si guarniranno queste fette, prima spalmate di burro, con gli ingredienti già predisposti. Riunite le fette a due a due, è ottima regola disporle a piccoli mucchi regolari su un panno pulito coprendole poi con altro panno su cui si poserà un peso di circa tre chili per una ventina di minuti. In questo modo si favorisce la perfetta aderenza e si ottengono « sandwiches » eleganti. Alla fine si taglieranno i « sandwiches » in due parti sia a rettangoli che a triangoli.
ottima regola disporle a piccoli mucchi regolari su un panno pulito coprendole poi con altro panno su cui si poserà un peso di circa tre chili per una
Setacciate la farina in una terrina, fate una fontana nel cui centro metterete il sale, lo zucchero, il burro, un uovo ed il lievito disciolto con un po' di latte tiepido. Manipolate prima il burro con l'uovo, incorporate a poco a poco la farina col liquido e lavorate la pasta non meno di dieci minuti per renderla consistente; quando la pasta sarà morbida ed elastica coprite la terrina con un panno e mettetela in luogo caldo. Quando la pasta comincia a levare lavoratela con un cucchiaio e aggiungete un uovo lavorandola per dieci minuti, un altro uovo e ancora dieci minuti di lavorazione. Mettetela a riposare sempre in luogo tiepido e dopo due ore la pasta sarà del grado voluto. Mettetela allora sulla tavola infarinata, battetela con le mani per smontarla e ponetela in uno stampo imburrato e spolverato di farina facendo attenzione che la pasta non superi metà dello stampo. Fate levare la pasta per la terza volta e quando avrà raggiunto gli orli dello stampo doratela con un pennello intinto nell'uovo e mettetela in forno caldo.
minuti per renderla consistente; quando la pasta sarà morbida ed elastica coprite la terrina con un panno e mettetela in luogo caldo. Quando la pasta
Setacciate la farina e con un quarto di essa ed il lievito stemperato in un poco di acqua tiepida fate un piccolo pane. Disponete la rimanente farina a fontana sulla tavola e nel centro ponetevi il sale, il burro sciolto, il latte e lo zucchero. Fate un impasto della consistenza di una pasta « brioche », incorporate il lievito, lavorate ancora la pasta per qualche minuto, mettetela in una terrina spolverata di farina, copritela con un panno e fatela levare a temperatura mite. Quando avrà raggiunto il doppio del proprio volume dividetela in piccole parti con le quali formerete dei panetti rotondi, grossi come noci, che disporrete su una lastra imburrata. Lasciateli levare al doppio, dorateli con tuorlo d'uovo sciolto con latte e metteteli in forno a calore vivace.
« brioche », incorporate il lievito, lavorate ancora la pasta per qualche minuto, mettetela in una terrina spolverata di farina, copritela con un panno e
Pestate le mandorle con lo zucchero, che sarà in parte vainigliato, bagnate a poco a poco il composto con gli albumi e quando la pasta sarà liscia aggiungete la panna. Dividete il composto in parti eguali che involgerete in ostie ammorbidite entro un panno umido; spolveratele di zucchero e disponetele su una lastra coperta di carta oleata. Coprite ancora con la carta e cuocete a forno dolce.
aggiungete la panna. Dividete il composto in parti eguali che involgerete in ostie ammorbidite entro un panno umido; spolveratele di zucchero e
Fate un impasto in una terrina mischiando le uova, il carbonato, il sale, lo zucchero e un cucchiaio d'acqua; dopo aggiungete le mandorle e la farina. Distendete la pasta sul tavolo con il matterello e tagliatela in grosse strisce di più di mezzo centimetro di spessore; coprite la pasta con un panno e lasciatela riposare diverse ore. Collocatela poi su una teglia, doratela superficialmente e fatela cuocere adagio adagio. Appena sarà cotta levatela dal forno, mettetela sul tavolo, e tagliatela a mostaccioli.
panno e lasciatela riposare diverse ore. Collocatela poi su una teglia, doratela superficialmente e fatela cuocere adagio adagio. Appena sarà cotta
Mondate le mandorle, strofinatele con un panno e tritatele senza spellarle riducendole in polvere. Mescolate in una terrina lo zucchero e i tuorli, lavorate bene il composto e quando sarà spumoso incorporate a poco a poco le mandorle tritate, gli albumi battuti ben sodi e la panna. Mescolate bene il composto, versatelo in uno stampo da « soufflé » imburrato, copritelo con carta e mettetelo a forno moderato perchè non si colori troppo. All'ultimo momento spolverate il « soufflé » con zucchero alla vainiglia. Servite subito.
Mondate le mandorle, strofinatele con un panno e tritatele senza spellarle riducendole in polvere. Mescolate in una terrina lo zucchero e i tuorli
Mettete in una casseruola l'acqua, il burro, lo zucchero e il sale. Appena l'acqua bolle levate la casseruola dal fuoco e gettatevi dentro tutta in una volta la farina. Agitate in fretta il composto con un cucchiaio di legno per unirlo il più presto possibile e renderlo liscio. Da questo dipende buona parte della riuscita. Rimettete la casseruola sul fuoco e mescolate continuamente per tre o quattro minuti. Poi se la pasta si fosse attaccata al fondo della casseruola passatela in un'altra. Quando il composto si sarà a metà raffreddato mettetevi un po' di scorza di limone fresco e poi una alla volta unitevi le uova. Fate attenzione di lavorare bene la pasta e non mettete un altro uovo se quello che lo precede non è ben amalgamato. Coprite la casseruola con un panno umido e lasciate riposare la pasta diverse ore. Per friggere i « beignets » fate scaldare in una padella dell'olio o strutto in grande abbondanza e quando questo sarà appena tiepido prendete una parte della pasta con la punta di un cucchiaio facendola cadere con un coltellino nell'olio. I pezzi devono avere possibilmente forma rotonda ed essere della grossezza di una piccola noce. Bisogna regolare il calore della padella in modo che in principio e per alcuni minuti la pasta ne senta poco, poi man mano che i « beignets » crescono aumentate un pochino il calore perchè giunti al massimo del gonfiamento siano biondi ed esteriormente un po' croccanti. Non ne fate troppi alla volta se volete che riescano perfetti. Dopo la prima padellata fate freddare l'olio prima di mettere gli altri. In tutto dovranno stare al fuoco circa dieci minuti. Inzuccherate i « beignets » con zucchero a velo e serviteli bollenti. Se li desiderate alla vainiglia spolverateli con zucchero vanigliato; si può anche mettere un pezzetto di vainiglia nell'acqua del composto e poi toglierla a lavorazione finita.
la casseruola con un panno umido e lasciate riposare la pasta diverse ore. Per friggere i « beignets » fate scaldare in una padella dell'olio o strutto
Tagliate a fette sottili mezzo ananasso e dividete ogni fetta in quattro. Mettete i pezzetti in un recipiente e copriteli con sciroppo di zucchero. Mettete in infusione nello sciroppo anche le foglie verdi, e lasciate per un'ora. Ponete in un recipiente 250 grammi di zucchero in polvere, mezzo bicchiere d'acqua fredda, il succo di due arance e un limone tagliato a pezzi, col bianco. Dopo 20 minuti passate attraverso un panno umido in un recipiente in cui verserete mezzo bicchiere di rhum, mezzo di cognac, l'ananasso con lo sciroppo. Al memento di servire mescolatevi mezza bottiglia di Champagne gelato.
bicchiere d'acqua fredda, il succo di due arance e un limone tagliato a pezzi, col bianco. Dopo 20 minuti passate attraverso un panno umido in un
Potrete conservare anche per anni la carne, di qualsiasi qualità, usando il seguente sistema: lavate prima di tutto la carne che volete conservare, e asciugatela bene m un panno, poi fatela cuocere a lesso, o arrosto come preferite, o, meglio di tutto, in « ristretto ». Cotta che sia, lasciatela raffreddare bene, poi mettetela negli appositi vasi a chiusura ermetica, e versatevi insieme anche il sugo che avrà lasciato. Chiudete molto bene i vasi, e metteteli a bagnomaria. Lasciate che l'acqua raggiunga la temperatura di 90°, e fate bollire per circa 20-25 minuti. Fate attenzione, poi, a non togliere i vasi dall'acqua prima che si siano completamente raffreddati. Controllate ancora bene la chiusura, e anzi sarà bene per qualche giorno tenere in osservazione i vasi, in modo che non possano poi verificarsi sorprese spiacevoli.
asciugatela bene m un panno, poi fatela cuocere a lesso, o arrosto come preferite, o, meglio di tutto, in « ristretto ». Cotta che sia, lasciatela
Se volete una conserva più concentrata della precedente, appena passata al setaccio la salsa, non avrete che a farla scolare nel panno, e infine stenderla su un asse coperto di carta oleata, e metterla ad asciugare al sole fin che si sarà completamente seccata. Così eviterete anche la noia della cottura dei vasi.
Se volete una conserva più concentrata della precedente, appena passata al setaccio la salsa, non avrete che a farla scolare nel panno, e infine
Se volete conservare gli sparagi per l'inverno, dovrete prima di tutto lavarli bene e asciugarli in un panno; poi stendeteli per una giornata al sole, infine invasateli negli appositi vasi a chiusura ermetica, e fate cuocere i vasi a bagnomaria per circa- 25 minuti alla temperatura di 900, usando sempre lo stesso sistema che avete usato per conservare la carne. Quando vorrete servirvene, non avrete che a togliere gli sparagi dai vasi e farli cuocere come se fossero freschi.
Se volete conservare gli sparagi per l'inverno, dovrete prima di tutto lavarli bene e asciugarli in un panno; poi stendeteli per una giornata al sole
Mettete in una casseruola alcuni chili di pomidoro, secondo il quantitativo necessario, aggiungetevi qualche carota, uno o due gambi di sedano, tre cipolline, salvia, o altri aromi se vi piacciono, e fate bollire a lungo fin che saranno molto cotti, rimescolando spesso. Mano a mano che cuociono, levate con un mestolo l'acqua che si verrà formando. Poi togliete dal fuoco, lasciate raffreddare, passate il composto al setaccio, e aggiungete mezzo etto di sale per ogni chilo di salsa così ottenuta. Infine mettetela a scolare in panno di lino in modo che resti densa, oppure fate cuocere la salsa una seconda volta, così l'ultimo residuo di acqua che ancora contiene verrà completamente eliminato. Invasate, e fate cuocere i vasi a bagnomaria come avete fatto con quelli di carne.
etto di sale per ogni chilo di salsa così ottenuta. Infine mettetela a scolare in panno di lino in modo che resti densa, oppure fate cuocere la salsa
Tagliate l'oca e levatene tutto il grasso. Passate tutti i pezzi, uno per uno, nel sale e poi metteteli in una terrina e coprite con un panno, su cui poserete un peso, e lasciate in fresco dalle 24 alle 48 ore. Asciugate i pezzi, e immergeteli nel grasso che nel frattempo avrete fatto fondere leggermente. Una buona oca grassa deve fornire grasso sufficiente per coprire tutta la bestia. Se il grasso fosse insufficiente, completatelo con dello strutto in modo che tutti i pezzi possano esserne bagnati. Fate cuocere grasso e pezzi di oca insieme a fuoco dolce, fin che, immergendo una paglia nella coscia, possa attraversarla da parte a parte (circa un'ora e mezzo o due di cottura). Poi scolate i pezzi di oca e poneteli in un vaso di terracotta nel fondo del quale avrete disposto dei ramoscelli incrociati in modo che la carne resti isolata dal fondo. Sopra versatevi il grasso filtrato attraverso un panno. Lasciate raffreddare per 24 ore, poi coprite di sale grezzo, di carta bianca, mettetevi il coperchio e conservate per parecchi mesi. La medesima ricetta vale anche per il dindo, il pollo, il maiale, l'anitra.
Tagliate l'oca e levatene tutto il grasso. Passate tutti i pezzi, uno per uno, nel sale e poi metteteli in una terrina e coprite con un panno, su cui
Scegliete dei peperoni bellissimi, e lasciateli al sole per almeno tre giorni in modo che restino quasi cotti, poi asciugateli delicatamente con un panno e metteteli in un vaso di vetro. Aggiungetevi a piacere uno o più sedani, coprite con del buon aceto e immergetevi una cannuccia che serva a tenere i peperoni circa a 5 centimetri sotto il livello dell'aceto (i peperoni in genere tendono a venire a galla). Chiudete bene i vasi e durante i mesi di conservazione cambiate ogni tanto l'aceto.
panno e metteteli in un vaso di vetro. Aggiungetevi a piacere uno o più sedani, coprite con del buon aceto e immergetevi una cannuccia che serva a
Comperate la trippa, quella comunemente chiamata « croceta », che è di spessore più alto e più grassa. Lavatela molto bene e a lungo in acqua fresca corrente, poi fatela sgocciolare, asciugatela in un panno e ponetela in una terrina con olio, sale, pepe, e lasciatevela per un poco. Cuocetela sulla griglia caldissima, tenendola per tre minuti da una parte e tre minuti dall'altra. Servitela calda accompagnata da insalata fresca.
corrente, poi fatela sgocciolare, asciugatela in un panno e ponetela in una terrina con olio, sale, pepe, e lasciatevela per un poco. Cuocetela sulla
È un piatto caratteristico della cucina pugliese gustosissimo, ma un po' pesante. Stendete sul tagliere la reticella e accomodatevi sopra nel senso della lunghezza i due fegati tagliati a grosse strisce, sopra mettetevi l'uovo sodo tagliato in 4 spicchi, la salsiccia (o un piccolo cacciatore) affettata, gli spicchi d'aglio, sale e prezzemolo tritato. Poi arrotolate la reticella intorno a queste polpettone rivoltandola ai due capi in maniera che il ripieno non esca. Prendete quindi il budello (ce ne vorrà un metro e mezzo circa), raschiatelo un poco con il coltello in modo che resti ben pulito, poi strofinatelo tra le mani insieme ad una manciata di sale grosso, risciacquatelo sotto l'acqua corrente e asciugatelo in un panno. Legatelo più volte intorno al polpettone preparato, e il vostro turcinello è pronto. Mettetelo in una teglia con 2 cucchiai abbondanti di olio e poco meno di sugna, e infornate a fuoco moderato per una ventina di minuti, badando di rivoltarlo ogni tanto e tenerlo bagnato con il suo sugo. Servitelo caldo tagliato a fette grosse.
, poi strofinatelo tra le mani insieme ad una manciata di sale grosso, risciacquatelo sotto l'acqua corrente e asciugatelo in un panno. Legatelo più
Sbucciate le melanzane, tagliatele a fette di mezzo centimetro, salatele e mettetele sotto un peso lasciandovele per circa un'ora fin che avranno lasciato tutta l'acqua. Poi lavatele, asciugatele in un panno e friggetele in abbondante olio bollente. Preparate intanto un trito di acciughe, aglio e prezzemolo e fatelo soffriggere a parte in poco olio, quando è ben dorato unitevi i pomidoro sbucciati, privati dei semi e tagliati a listerelle, salate e pepate, fate restringere al fuoco e, quando l'intingolo sarà ben denso, stendetelo sulle fette di melanzane, accoppiandole a due a due. Mettetele sul piatto di portata e guarnite con prezzemolo fritto.
lasciato tutta l'acqua. Poi lavatele, asciugatele in un panno e friggetele in abbondante olio bollente. Preparate intanto un trito di acciughe, aglio e
Pestate delle foglie di spinaci e di crescione ben lavate e tenetene il sugo, poi mettetelo in un pentolino e fatelo cuocere a bagnomaria per qualche minuto. Passate questo sugo attraverso un panno di lino fine e lasciatelo riposare in una terrina. Quando ha lasciato un po' di deposito, levate con un cucchiaio la parte del sugo che è alla superficie, mischiatela con della maionese (o con una besciamella) e servitevene per accompagnare delle uova affogate.
minuto. Passate questo sugo attraverso un panno di lino fine e lasciatelo riposare in una terrina. Quando ha lasciato un po' di deposito, levate con