Il pane si falsifica con varie sostanze eterogenee alla farina di frumento, le quali si possono assettare in due gruppi distinti, a seconda dello scopo che si vuol raggiungere con esse dai frodatori.
scopo che si vuol raggiungere con esse dai frodatori.
Il vastissimo argomento mi trarrebbe certamente troppo per le lunghe, qualora di bel principio non mi prefiggessi un compito tutto pratico: quello cioè di additare pochi e facili mezzi di indagine, più comunemente ritenuti valevoli per raggiungere lo scopo sopra indicato. Eliminando dalla trattazione di questo soggetto ogni lusso soverchio di cognizioni, ogni prova, o di valore discutibile, o non accessibile alle abilità più comuni, o non realizzabile con un limitatissimo patrimonio di mezzi, potrò restringerla in limiti assai modesti, e nello stesso tempo renderla di una pratica utilità per chi nell'esercito è incaricato della sorveglianza sulle incette, spesso vistosissime, di queste importanti derrate.
cioè di additare pochi e facili mezzi di indagine, più comunemente ritenuti valevoli per raggiungere lo scopo sopra indicato. Eliminando dalla
Questo argomento esigerebbe un lungo capitolo per essere trattato a dovere, tanto è vasto, complicato e difficile: inoltre la moltiplicità e spesso la difficoltà dei saggi da ricordarsi per raggiungere completamente lo scopo sarebbero tali da adattarsi male ad un manualetto come questo, col quale si vuol raggiungere lo scopo pratico di abilitare a ricerche spicciative e di facile realizzazione sulle sostanze alimentari costitutive il vitto del soldato. Conseguentemente, per vedere di riuscire il più possibilmente efficace ed elementare ad un tempo, accennerò solo a pochi e facili, ma concludenti saggi cui si possono sottoporre le farine sospette, per formarsi un criterio abbastanza fondato sulla loro bontà od alterazione, sulla loro purità o falsificazione, lasciando da parte tutto quanto ha riguardo alla quantitativa valutazione dei difetti intraveduti, compito questo superiore alle nostre forze e di competenza soltanto del bromatologo provetto.
la difficoltà dei saggi da ricordarsi per raggiungere completamente lo scopo sarebbero tali da adattarsi male ad un manualetto come questo, col quale
Per riconoscere se la farina sia anormalmente umida, se ne sottoporrà un ben determinato peso (10-20 grammi) alla essiccazione a + 100° C, nel modo e con le precauzioni che furono accennate al § 9, I, per la essiccazione del pane, e se in seguito a tale operazione si troverà che il detto peso di farina perse oltre il 14 %, rappresentante la media umidità della buona farina di frumento, potremo sospettare della grave alterazione nella farina saggiata. È importante notare però che elevando la temperatura di essiccazione oltre i 100° C il limite 14 % potrebbe essere aumentato, fino a raggiungere il 18 % con la temperatura di essiccazione spinta a + 150° - 170° C.
saggiata. È importante notare però che elevando la temperatura di essiccazione oltre i 100° C il limite 14 % potrebbe essere aumentato, fino a raggiungere
Accompagna sempre l'apparecchio una istruzione dettagliata sul modo di adoperarlo. Il glutine fresco, idratato (grammi 17 circa), posto sotto prova nella capsula mobile dell'istrumento, alla temperatura del forno od a quella della stufa ad olio surricordata, si gonfia, si dilata ed aumentando di volume si eleva nel cilindro, fino a raggiungere il pistone dell'asta graduata che solleva più o meno, proporzionalmente alla sua dilatazione. Ora se il glutine nella sua espansione non arriva a raggiungere il pistone e per conseguenza non si dilata di 25 gradazioni, indicherà che gode al minimo la virtù di dilatarsi e che per conseguenza la farina da cui proviene non è atta alla panificazione. Se il glutine raggiunge appena i 28 gradi di dilatazione, indicherà ancora essere scadente la farina da cui deriva. La dilatazione del glutine di una farina, perchè possa dichiararsi ben panificabile, dovrà oscillare fra le 30 e le 46 gradazioni.
volume si eleva nel cilindro, fino a raggiungere il pistone dell'asta graduata che solleva più o meno, proporzionalmente alla sua dilatazione. Ora se il
a) Per la semplicità d'impianto delle nostre cucine militari, la bollitura è, senza dubbio, il modo preferito di preparazione della carne per il nostro soldato; essa offre anche l'opportunità di preparare il brodo necessario per la confezione della minestra. Sono da distinguersi due modi di preparazione della carne bollita; la scelta dell'uno o dell'altro modo dipenderà dallo scopo che si vuole raggiungere: se cioè si vuol buon brodo a scapito della carne bollita, o se si vuole buona e succosa carne bollita, poco curandosi della bontà del brodo. Nel primo caso si preferirà l'infusione della carne a freddo ed il successivo elevamento graduale della temperatura, perchè l'acqua possa penetrare la carne e scioglierne tutti i materiali sapidi e solubili; nel secondo caso si darà la preferenza all'infusione della carne nell'acqua già bollente, perchè l'azione immediata del calore faccia coagulare prontamente la sostanza albuminosa alla superficie della massa carnea, e così il coagulo superficiale trattenga in questa i principii sapidi e solubili dell'interno.
preparazione della carne bollita; la scelta dell'uno o dell'altro modo dipenderà dallo scopo che si vuole raggiungere: se cioè si vuol buon brodo a scapito
Nella preparazione della carne e del brodo per il soldato non sarebbero pratici questi estremi, non conciliando nessuno dei due una bontà discreta del brodo con la maggiore nutritività possibile della carne bollita, ciò che appunto si mira ad ottenere. Per raggiungere questo scopo intermedio si consiglia piuttosto di metter la carne ad acqua calda, ma non bollente (a + 50°C), di spingere quindi lentamente l'ebullizione e di mantenere in seguito una temperatura vicino a + 100° (+ 90°) per 4 o 5 ore, o meglio, secondo il Baranski, una temperatura a circa + 75° per due o tre ore soltanto. Così operando potrà ottenersi ad un tempo un brodo abbastanza buono e della carne bollita non troppo spoglia di principii sapidi e nutritivi.
del brodo con la maggiore nutritività possibile della carne bollita, ciò che appunto si mira ad ottenere. Per raggiungere questo scopo intermedio si
Si potrebbe fare la valutazione con un regolare processo di acidimetria, che però sarebbe lungo a descrivere e non pratico per noi. Per raggiungere più facilmente l'intento, sarà meglio adoperare l'acetimetro di Reveil e Salleron, il quale mette alla portata di tutti e rende sommamente speditiva questa ricerca.
Si potrebbe fare la valutazione con un regolare processo di acidimetria, che però sarebbe lungo a descrivere e non pratico per noi. Per raggiungere
Ciò fatto, si spenge la lampada e si aggiunge nella provetta, dove si è raccolto il prodotto della distillazione, tant' acqua distillata, quanta ne occorre per raggiungere il livello segnato nella parte superiore (a), valendosi a tale scopo della pipetta già accennata (2/20). Si dibatte allora la miscela mediante agitatore di vetro e vi si immerge simultaneamente l'alcoometro F (che è soltanto una parte di quello centesimale di Gay-Lussac descritto al 74, perchè ne porta le sole 30 prime gradazioni) ed il termometro ad alcool G; il secondo servea correggere le indicazioni del primo. Si notano entrambe le indicazioni avute dai due strumenti e si cerca nella tavola esistente entro la cassetta (e riportata nella tabella VI dell'appendice) la quantità centesimale d'alcool contenuta nel vino esaminato. Giova avvertire che l'alcool ottenuto deve avere l'odore ed il sapore grato di quello etilico e ricordare l'aroma speciale del vino sottoposto alla distillazione; quando invece i vini hanno subito qualche malattia, l'odore ed il sapore cambiano, riuscendo più o meno sgradevoli.
occorre per raggiungere il livello segnato nella parte superiore (a), valendosi a tale scopo della pipetta già accennata (2/20). Si dibatte allora la
Si corregge una tale malattia aggiungendovi del tannino (circa grammi 15 per 250 litri) il quale ha la proprietà di precipitare il fermento. Anche con le sorbe acerbe si può raggiungere lo stesso scopo, aggiungendone al vino nella proporzione di grammi 500 per ogni vaso di 230 litri.
con le sorbe acerbe si può raggiungere lo stesso scopo, aggiungendone al vino nella proporzione di grammi 500 per ogni vaso di 230 litri.
Il lievito è usato in quantità piccola, ma varia a seconda delle qualità della farina, della stagione in cui si fabbrica la galletta, della temperatura del locale di fabbricazione, della durata di conservazione che si vuole raggiungere. Tenuto conto di tutte queste circostanze, l'impiego del lievito varierà da 1/2 all'1 ed al massimo all'1 1/2 per 100 chilogrammi di farina.
temperatura del locale di fabbricazione, della durata di conservazione che si vuole raggiungere. Tenuto conto di tutte queste circostanze, l'impiego del
Le operazioni del processo di preparazione di questa carne sono molte, e tutte concorrenti a raggiungere lo scopo della perfetta sterilizzazione ed occlusione della carne entro piccole scatolette metalliche. Sarà utile ricordarle brevemente:
Le operazioni del processo di preparazione di questa carne sono molte, e tutte concorrenti a raggiungere lo scopo della perfetta sterilizzazione ed
Gli autoclavi sono anch'essi caldaie di rame a doppio mantello per la circolazione del vapore, munite di un coperchio che, mediante numerose viti, può chiuderle ermeticamente. Un termometro applicato al coperchio indica la temperatura dell'interno della caldàia. Le scatole sono disposte in queste caldaie che, una volta ben chiuse, vengono invase, nello spazio compreso fra le due tuniche di cui sono costituite, dal vapore acquoso prodotto da un generatore a rilevante pressione, il quale fa elevare la temperatura nell'interno delle caldaie stesse, fino a raggiungere il grado voluto di 110° C.
generatore a rilevante pressione, il quale fa elevare la temperatura nell'interno delle caldaie stesse, fino a raggiungere il grado voluto di 110° C.
In quanto a tutto ciò che è detto intorno alla Idrotimetri a nella Istruzione italiana, giova osservare che, se è ottimo per dare un'esatta idea dell'ingegnoso ritrovato dei chimici francesi Boutron e Boudet, e per dettagliate determinazioni dei vari sali terrosi nelle acque, può ritenersi soverchio per l'igienista pratico, che si prefigge di raggiungere diritto lo scopo di distinguere la specie e valutare il grado di durezza dell'acqua che esamina, per giudicare prontamente se sia potabile o meno.
soverchio per l'igienista pratico, che si prefigge di raggiungere diritto lo scopo di distinguere la specie e valutare il grado di durezza dell'acqua che
b) Correzione dell'aereazione. Quando l'acqua, per esser corretta, vien filtrata, bollita o distillata (come, per esempio, nei nostri presidi d'Affrica) perde i gas di aereazione indispensabili alla sua potabilità e si fa grave, indigesta. Occorre allora restituirglieli prima di usarla, aereandola e riducendola nuovamente leggera. Questo scopo si può raggiungere in diversi modi:
e riducendola nuovamente leggera. Questo scopo si può raggiungere in diversi modi:
c) Purificazione dell'acqua. Ma la correzione più importante e frequente da adoprarsi sull'acqua è relativa alle sostanze minerali in eccesso o nocive, ed alle sostanze organiche od organizzate e viventi che la medesima può tener in dissoluzione o sospese, e che possono in vario modo ed in diversa misura contaminarla. Per raggiungere questo scopo complesso e difficile furono suggeriti moltissimi mezzi di vario valore, di applicazione più o meno facile. Occorre passarli rapidamente in rivista.
misura contaminarla. Per raggiungere questo scopo complesso e difficile furono suggeriti moltissimi mezzi di vario valore, di applicazione più o meno