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La cucina italiana. Giornale di gastronomia per le famiglie e per i buongustai
177154 1929 , Milano , Società Anonima Notari (Istituto Editoriale Italiano) 38 occorrenze

E ci sono, infine segmenti di prestigio nazionale che alla cucina si connettono e che, attraverso locande e trattorie, o alberghi e ristoranti — come

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Se si ammette che la sera è meglio astenersi dai cibi pesanti e difficili a digerirsi, soprattutto per chi è abituato a coricarsi poco dopo il pasto

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Con le arti e le scienze della cucina si collegano molti problemi della produzione nostrana, dell'agricoltura, dell'industria, del commercio.

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Perchè le fettine di prosciutto non possono aprire che la colazione e questa si chiude col dolce, mentre il pranzo — la sera! — col gelato?

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— Nutrire i convitati non vuol dire riempire il loro ventre. È nell'affinare i piatti non nel moltiplicarli che si mostra di sapere ospitare a tavola.

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Si può affermare che da qualche tempo la cucina famigliare è in decadenza. Nella stessa Francia che pure vanta una gloriosa tradizione, già fin dall

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Trascuriamo deliberatamente i contributi che dal Gusto, per diligenza e garbo di massaie, per studio e passione di artefici, si travasano nella gioia

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Non si può stabilire una legge rigorosa che fissi l'ordine dei piatti, quale deve essere portato in tale momento e quale in tal'altro: sta alla

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A tale scopo LA CUCINA ITALIANA ha costituito un COMITATO DI DEGUSTAZIONE che si riunirà periodicamente in sereno convivio per delibare quei prodotti

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«sensi inferiori», come si suole nei trattati, quello cui provvedono mirabili congegni sensoriali e nervosi)? — o tale soltanto che sa e può tutto

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Non c'è che un modo di scegliere: provare, degustare. Funzione quanto mai delicata e complessa che si estende dall'esame intrinseco del prodotto

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. Ed è sempre più geniale, e facile, così facile che si dice: — come non ci avevo pensato? — Questa della cucina è magnifica, divertente, «medicea». Sono

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Come abbiamo già detto nel nostro Programma, con l'arte e la scienza dell'alimentazione si collegano numerosi e notevoli problemi della produzione

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la circolare e il gaudioso programma del giornale m'è venuta l'acquolina al palato e allo spirito (Ohibò!). Si mescevano i ricordi di un passato già

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Questi maccheroni, da farsi ripieni, si compongono espressamente: si scottano: si tagliano, o si trovan già tagliati in lunghezza di circa 8 cm.; si

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Dopo mondata, e lavata bene, si lessa, ma non troppo cotta e si fa sgrondare perfettamente. Intanto si pone un po' d'olio in una padella con un poco

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Cotti i fagioli si mescola loro il soffritto e si unisce la pasta o il riso da cuocere. Se qualcuno preferisce il brodo spesso si fa passare un po

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Di questa minestra si compiacque, in special modo, Giuseppe Verdi e spesso si serviva nel palazzo Doria a Genova, o nella villa di Sant'Agata.

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È naturale poi che il ripieno può variare come si vuole e si può, mettendo in opera salsiccia spellata, prosciutto trito, insomma quel che resta. ———

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Si può fare anche in altro modo:

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Tritato bene si mette a friggere in una casseruola con un pò d'olio e un pizzico di droghe e, quando è cotto, si aggiunge un pò di conserva di

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Questi maccheroni si chiamano i maccheroni di Sua Eccellenza. ———c

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I fagioli freschi oppure secchi, messi a bagno la sera nell'acqua tiepida o leggermente salata, si mettono a cuocere almeno due ore prima del pranzo

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Ci voglion tartufi piuttosto grossetti. Sapete che si puliscono, si lavano più volte con acqua bollente, con un coltellino si arrotondano, ove sia

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Questi, se mai, si riverberano più nella scelta delle vivande che nel numero delle portate.

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Invece di imbevere il pane nell'acqua, si può ricorrere al brodo o al latte. ———

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Servite la bella e tenera carne di bue su un piatto contornata dai legumi che, fedelmente, si sono cotti in sua compagnia.

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entrare insieme in cottura. Va bene accomodato il riso in un vassoio: sopra vi si dispongano i tartufi: lasciando uno spazio verso gli orli del vassoio

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; aggiunger sale, paprika e noce moscata; lasciarli crescere, come si dice in termine di cucina, in un canto del fornello a leggerissima ebollizione.

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Tale ricettario, come si è detto, varia ogni mese, sì da offrire alla massaia intelligente la possibilità di non ripetere nemmeno una volta in tutto

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. Ponete la pentola di terra cotta su Maestro Fuoco, ma che questo sia vivo. Una schiuma biancastra si formerà sul brodo di ebollizione. Toglietela

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Fate assodare una mezza dozzina di uova: sbucciatele, tagliate una delle estremità per circa un terzo e levando il torlo senza che però l'albume si

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arrostitele alquanto sulla graticola. Spalmate quindi ogni fetta con formaggio tenero, mozzarella, raveggiolo o quello giallo lombardo che da molti si

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sfoglia, vi verserete dentro i maccheroni con cura: queste cose richiedono una vera solennità, non si posson fare distrattamente.

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, unitevi 75 grammi di burro, un cucchiaio di farina, parmigiano grattato, sei torli d'uovo. Agitate il tutto fin che si leghi in una compagine

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Mettete questo ripieno in una casseruola, dove si metteranno pure altri rossi d'uovo crudi (quattro per esempio, se avete lessato dodici uova) e una

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cardi, circa due ettogrammi per chilogrammo, ma non si può precisare la dose, che dipende dal gusto di chi mangia e richiede il cibo più o meno saporito

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polpastrelli di rana. Pestare le ossa e unirle all'acqua che bolle, acqua che servirà per preparare intanto un risotto bianco comune. Sopra vi si metterà il

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