Il pane contaminato di segala cornuta (dente di lupo) presenterà delle screziature violette nella mollica, avrà sapore sgradevole e lascerà in gola una sensazione acre e persistente. Bagnandone la mollica con una soluzione di potassa spanderà un odore di salamoia caratteristico che si farà maggiore col riscaldamento.
una sensazione acre e persistente. Bagnandone la mollica con una soluzione di potassa spanderà un odore di salamoia caratteristico che si farà maggiore
II.Ricerca dell'acido solforico (solfati), della calce (creta, marmo, alabastro), della magnesia (carbonato o dolomite), dell'allumina (allume), del rame (solfato di), dello zinco (solfato di), dell'acido borico (borace). Si pone a bollire con poco acido azotico puro diluito una porzione di pane (circa 150 grammi) ed in seguito la soluzione acida si filtra.
(circa 150 grammi) ed in seguito la soluzione acida si filtra.
Se incalcinato, lavandolo con acqua distillata o di pioggia, la renderà bianca o, come suol dirsi, lattescente. Lasciando anche in digestione un poco di frumento sospetto in acqua acidulata con acido idroclorico e filtrando dipoi, sarà svelata nel filtrato la presenza della calce, se precipiterà in bianco con una soluzione di ossalato di ammonio.
Il più pratico ed il più spiccio è il procedimento seguente: si pone in fondo di un tubo d'assaggio un poca di farina sospetta, si bagna con acqua e quindi vi si versa della soluzione di potassa caustica. Si svilupperà tosto un odore di salamoia dipendente dallo svolgersi di trimetilammina, odore che col riscaldamento si farà più intenso. È un odore però assai fugace.
quindi vi si versa della soluzione di potassa caustica. Si svilupperà tosto un odore di salamoia dipendente dallo svolgersi di trimetilammina, odore
Per riconoscere la presenza di queste sostanze, si tritura una certa quantità di pasta e si fa digerire per varie ore nell'alcool. La soluzione alcoolica si tira quindi a secchezza e si riprende con acqua distillata la quale
Per riconoscere la presenza di queste sostanze, si tritura una certa quantità di pasta e si fa digerire per varie ore nell'alcool. La soluzione
Non riesce sempre agevole cosa giudicare della provenienza di un pezzo di carne, segnatamente quando questo venga esibito di proporzioni tali da non rappresentare una buona parte dell'animale (almeno un quarto), sulla quale solamente è facile riconoscerne i principali caratteri fisico-anatomici distintivi. E solo tenendo conto allora delle più minute differenze che si potrà venire a capo, e non sempre, della soluzione di questo assai complicato problema.
distintivi. E solo tenendo conto allora delle più minute differenze che si potrà venire a capo, e non sempre, della soluzione di questo assai complicato
Allora non rimarrà che porre ben mente ai caratteri distintivi delle due carni già segnalati nella tavola pro-dotta al 34 per la soluzione del 1° Quesito, ed aver presenti anche i rilievi seguenti accennati dal Morache e cioè:
Allora non rimarrà che porre ben mente ai caratteri distintivi delle due carni già segnalati nella tavola pro-dotta al 34 per la soluzione del 1
La medicatura per sospendere l'invasione dell'acaro e degli altri insetti consisterà nella asportazione di quella parte della forma già attaccata dal parassita, nella spazzolatura accurata della superficie di abrasione ed unzione successiva con olio. Si suggeriscono anche come efficaci mezzi di cura la lavatura del cacio con aceto, con soluzione di ipoclorito di calce o di cloruro di sodio, con alcool; le fumigazioni di acido solforoso, oppure il forte riscaldamento a bagnomaria delle forme ammalate.
cura la lavatura del cacio con aceto, con soluzione di ipoclorito di calce o di cloruro di sodio, con alcool; le fumigazioni di acido solforoso, oppure
4° L'acido tartarico libero che può essere aggiunto ad un aceto indebolito, si riconoscerà con soluzione satura di cloruro di bario che farà precipitare assai sensibilmente l'aceto così adulterato.
4° L'acido tartarico libero che può essere aggiunto ad un aceto indebolito, si riconoscerà con soluzione satura di cloruro di bario che farà
3° Allo stesso scopo che sopra può essere adoprato anche l'acido cloridrico. Per riconoscere nell'aceto una tale falsificazione, occorre aver presente che l'aceto puro di vino non precipita, o s'intorbida appena, con una soluzione di nitrato d'argento, mentre precipiterà abbondantemente qualora sia adulterato con l'acido in questione.
presente che l'aceto puro di vino non precipita, o s'intorbida appena, con una soluzione di nitrato d'argento, mentre precipiterà abbondantemente qualora sia
2° Allo scopo di rinforzare l'aceto indebolito si usa talora aggiungervi dell'acido solforico. Questa frode nociva sarà svelata dalla proprietà che acquista l'aceto così artefatto di alleghire i denti in modo notabile, e dall'abbondante precipitato che esso darà con una soluzione di cloruro di bario. Però, anche l'aceto derivante da vino gessato o quello allungato con acqua solenitosa (ricca di solfato di calce) può offrire questa reazione.
acquista l'aceto così artefatto di alleghire i denti in modo notabile, e dall'abbondante precipitato che esso darà con una soluzione di cloruro di
La presenza infine dell'jodio si può riconoscere nel sale disciogliendone una quantità in meno d'acqua possibile, situando la soluzione in un matraccio, aggiungendovi qualche goccia di acido solforico e chiudendo quindi il matraccio stesso con carta amidata. Qualora esista nel sale dell'jodio, questa carta tenderà a colorarsi in bleu.
La presenza infine dell'jodio si può riconoscere nel sale disciogliendone una quantità in meno d'acqua possibile, situando la soluzione in un
5° La destrina che può trovarsi come materia di adulterazione nello zucchero, sarà svelata dall'jodio che, aggiunto ad una soluzione a freddo dello zucchero stesso, le farà prendere una tinta porporina.
5° La destrina che può trovarsi come materia di adulterazione nello zucchero, sarà svelata dall'jodio che, aggiunto ad una soluzione a freddo dello
4° Le sostanze albuminoidi o gommose e le materie coloranti che possono rendere impuro uno zucchero, si riconosceranno in un soluto acquoso del medesimo mediante l'aggiunta di una soluzione di acetato di piombo il quale le precipiterà, lasciando sciolta la sostanza zuccherina.
medesimo mediante l'aggiunta di una soluzione di acetato di piombo il quale le precipiterà, lasciando sciolta la sostanza zuccherina.
Per indagare se sia stato colorato artificialmente, s'instilla nel vino, stato allungato col decuplo d'acqua distillata, della soluzione di ossido potassico che fa volgere al rossastro od al violetto la materia colorante estranea ed inverdisce invece quella propria del vino.
Per indagare se sia stato colorato artificialmente, s'instilla nel vino, stato allungato col decuplo d'acqua distillata, della soluzione di ossido
Per assicurarsi adunque della frode, si adoprerà il procedimento seguente: «Si evapora a secchezza una data quantità di vino e se ne incenera il residuo; si scioglie poscia in eccedenza d'acido cloridrico, e la soluzione, diluita convenientemente e filtrata, reagisce in questo modo: coll'ammoniaca produce un precipitato bianco gelatinoso, non affatto insolubile in eccesso di reattivo; è necessaria una notevole quantità di ammoniaca per disciogliere interamente una piccola quantità di precipitato; facendo però bollire questa soluzione per qualche tempo, a fine di scacciare l'ammoniaca, l'allumina si ottiene tutta precipitata.»
residuo; si scioglie poscia in eccedenza d'acido cloridrico, e la soluzione, diluita convenientemente e filtrata, reagisce in questo modo: coll'ammoniaca
Si prepara una soluzione di cloruro di bario così titolata: cloruro di bario puro e cristallizzato grammi 14,0068 da sciogliere in un litro di acqua acidulata con cc. 50 di acido cloridrico puro, il tutto misurato a + 15° C.
Si prepara una soluzione di cloruro di bario così titolata: cloruro di bario puro e cristallizzato grammi 14,0068 da sciogliere in un litro di acqua
Queste operazioni devono farsi all'aperto, approntando un mastello contenente soluzione di solfato di rame o di solfato di ferro per gettarvi tosto le scatolette riconosciute guaste, le quali dovranno poi essere interrate (§ 640).
Queste operazioni devono farsi all'aperto, approntando un mastello contenente soluzione di solfato di rame o di solfato di ferro per gettarvi tosto
7° Con una piccola quantità di materie saline e terrose in soluzione, variante da gr. 0,140 a gr. 0,350 per litro; il solfato calcare non deve eccedere gr. 0,150.
7° Con una piccola quantità di materie saline e terrose in soluzione, variante da gr. 0,140 a gr. 0,350 per litro; il solfato calcare non deve
Grammi 400 di acqua distillata R (reattivo) in due bottiglie grandi Gr. 120 di etere etilico (in una bottiglia grande) Gr. 200 di soluzione alcoolica di sapone per idrotimetro (in bottiglia grande).
Grammi 400 di acqua distillata R (reattivo) in due bottiglie grandi Gr. 120 di etere etilico (in una bottiglia grande) Gr. 200 di soluzione alcoolica
7° Solfato ferroso. La sua soluzione neutra e recente svela che l'acqua in esame è aereata allorquando si produce un intorbidamento rossiccio, dovuto all'azione che l'ossigeno dell'aria, tenuto in soluzione dall'acqua, esercita sul solfato ferroso, per cui si produce un solfato basico ferrico.
7° Solfato ferroso. La sua soluzione neutra e recente svela che l'acqua in esame è aereata allorquando si produce un intorbidamento rossiccio, dovuto
10° Reattivo di Nessler (soluzione di ioduro doppio di mercurio e potassio). Usato nella proporzione di poche goccie in qualche grammo di acqua, serve a svelare la presenza dell'ammoniaca; ove questa sia in poca quantità deve prodursi nel liquido solamente un colore rossochiaro; mentre che se essa trovasi in grande proporzione, si avrà un coloramento giallo intenso o formerassi un precipitato rosso di ioduro ammonico-mercurico.
10° Reattivo di Nessler (soluzione di ioduro doppio di mercurio e potassio). Usato nella proporzione di poche goccie in qualche grammo di acqua
di una bottiglia di acqua distillata purissima; di una piccola pipetta divisa in decimi di cc.; di un pallone segnato 100 cc. (e della figura); della lampada a spirito con sopporto (d); di un imbuto e carta da filtro (e); di un agitatore e di un bicchiere da esperienza (f); di una soluzione di azotato baritico titolata per idrotimetro (al 2,14%);
lampada a spirito con sopporto (d); di un imbuto e carta da filtro (e); di un agitatore e di un bicchiere da esperienza (f); di una soluzione di
Onde constatare il titolo della soluzione alcoolica di sapone, si adopra il seguente procedimento: si riempie la buretta idrotimetrica della soluzione di sapone, sino al segno circolare; d'altra parte si versa nella boccetta graduata (a della figura), servendosi della pipetta 2/20, un centimetro cubo della soluzione titolata di azotato di bario (al 2,14 °/0) e quindi si completa con acqua distillata il volume di 40 cc. S'instilla la soluzione di sapone agitando continuamente; 20 gradi idroti metrici della medesima devono esser sufficienti a produrre lo strato di schiuma persistente.
Onde constatare il titolo della soluzione alcoolica di sapone, si adopra il seguente procedimento: si riempie la buretta idrotimetrica della
1° Saggio. Si effettua riempiendo la buretta idrotimetrica di soluzione di sapone fino al tratto circolare sopra lo zero, instillando questo liquido nella boccetta graduata per idrotimetro contenente 40 cc. di acqua esaminanda, sbattendo ripetutamente ad ogni affusione del liquido saponoso, sino a che compaia alla superficie uno strato di spuma dell'altezza di mezzo centimetro e che persista almeno per 10 minuti.
1° Saggio. Si effettua riempiendo la buretta idrotimetrica di soluzione di sapone fino al tratto circolare sopra lo zero, instillando questo liquido
4° Saggio. Si eseguisce aggiungendo a 50 cc. di acqua bollita, 2 cc. di soluzione di ossalato d'ammonio e mescolando convenientemente il liquido onde renderlo omogeneo. Dopo mezz'ora si filtra e se ne determina il grado idrotimetrico nel modo già accennato sopra 40 cc.
4° Saggio. Si eseguisce aggiungendo a 50 cc. di acqua bollita, 2 cc. di soluzione di ossalato d'ammonio e mescolando convenientemente il liquido onde
2° Saggio. Si eseguisce aggiungendo, col mezzo della pipetta graduata 2/20, 2 cc. di soluzione di ossalato di ammonio a 50 cc. di acqua e sbattendo fortemente con un agitatore di vetro. Dopo mezz'ora si filtra, se ne misurano 40 cc. e su questi si determina il grado idrotimetrico, operando come nel primo saggio.
2° Saggio. Si eseguisce aggiungendo, col mezzo della pipetta graduata 2/20, 2 cc. di soluzione di ossalato di ammonio a 50 cc. di acqua e sbattendo
c). Determinazione delle sostanze organiche. Il permanganato potassico, posto a contatto delle materie organiche, ed in soluzione acida, si decompone. Ne consegue che la soluzione del permanganato, che è di un bel colore violaceo, subendo la_ decomposizione accennata, si scolorisce, nello stesso tempo che produce ossidazione sulle sostanze organiche; allorché cessa lo scolorimento del permanganato, si ha l'indizio che l'operazione è compiuta. Stante che la soluzione del permanganato è titolata in modo che ogni cc. di essa rappresenta, scolorandosi, ad un dipresso grammi 0,005 di materia organica, sarà perciò facile dedurre la quantità di quest'ultima.
c). Determinazione delle sostanze organiche. Il permanganato potassico, posto a contatto delle materie organiche, ed in soluzione acida, si decompone
Si sciolgono dieci centigrammi. di permanganato potassico in 100 cc. d'acqua distillata, servendosi della provetta graduata 250/250; si riempie di questa soluzione la pipetta di Mohr con rubinetto, od in mancanza di questa la buretta idrotimetrica (vedi b b' b'' della fig. 44) con l'avvertenza che sia assolutamente netta. S'instilla poscia la soluzione in 500 cc. d'acqua analizzanda, previamente acidulata con un cc. di acido solforico puro e scaldata a -f70°, finché il liquido rimanga leggermente colorato in rosso violetto. Si osserva a questo punto la quantità di liquido manganico impiegato, diffalcando dalla medesima 1/4 di cc. che ordinariamente rimane indecomposto e colora il liquido.
questa soluzione la pipetta di Mohr con rubinetto, od in mancanza di questa la buretta idrotimetrica (vedi b b' b'' della fig. 44) con l'avvertenza che
Si deduce la quantità di materia organica contenuta nella quantità d'acqua sottoposta all'analisi moltiplicando grammi 0,005 per il numero di centimetri cubi di soluzione manganica impiegati nella reazione. Cosi supponendo che siansi impiegati cc. 2,50 di soluzione si avrà: 1° 2,50 — 0,25 = 2,25
centimetri cubi di soluzione manganica impiegati nella reazione. Cosi supponendo che siansi impiegati cc. 2,50 di soluzione si avrà: 1° 2,50 — 0,25 = 2,25
a) Il saggio qualitativo delle sostanze organiche potrebbe farsi, come il quantitativo, mediante il permanganato di potassa, ma ciò porterebbe, od a manomettere la provvista di tal reagente che trovasi nella cassetta convenientemente preparato in tubettini chiusi alla lampada per la determinazione quantitativa delle sostanze stesse, od a tenere bell'e preparata una soluzione del reattivo, suscettibile d'altronde di alterarsi prontamente.
quantitativa delle sostanze stesse, od a tenere bell'e preparata una soluzione del reattivo, suscettibile d'altronde di alterarsi prontamente.
c) Ricerca dell'acido nitroso. Questa ricerca è poggiata sulla proprietà che ha l'acido nitroso di separare l'iodio dall'acido jodidrico, e quando questa reazione avviene da sé in una soluzione concentrata, questa soluzione si fa azzurra per l'iodio reso libero, anche per la presenza di un decimilionesimo d'acido nitroso. Si eviterà in questa ricerca la luce diretta del sole, poichè questa sola può render libero l'iodio.
questa reazione avviene da sé in una soluzione concentrata, questa soluzione si fa azzurra per l'iodio reso libero, anche per la presenza di un
b) «Ricerca dell'acido nitrico. La sua determinazione qualitativa si fonda sulla proprietà dell'acido azotico concentrato di colorare distintamente in rosso una soluzione di brucina, anche grandemente diluita.
in rosso una soluzione di brucina, anche grandemente diluita.
L'acido solforico concentrato si deve provare prima di ogni saggio colla soluzione di brucina, per accertarsi della sua purezza (assenza di acido nitrico). In caso di bisogno, mediante il riscaldamento, si potrà remuovere dall'acido solforico l'acido nitrico che lo rende impuro.
L'acido solforico concentrato si deve provare prima di ogni saggio colla soluzione di brucina, per accertarsi della sua purezza (assenza di acido
Si conduce la prova nel seguente modo: si mettono tre goccie dell'acqua da provarsi in una capsula di porcellana bianca, si aggiunge la stessa quantità di soluzione di brucina (che l'istruzione prescrive dell'1:800 di acqua distillata), e si lascia cadere a goccie sulla miscela dell'acido solforico concentrato.
quantità di soluzione di brucina (che l'istruzione prescrive dell'1:800 di acqua distillata), e si lascia cadere a goccie sulla miscela dell'acido solforico
Si prendono circa 20 cc. di acqua da esaminare in un ordinario tubo d'assaggio. Quindi si aggiunge 1 cc. di soluzione concentrata di joduro di zinco e Va cc. di acido solforico allungato (3 cc. di acqua distillata per 1 cc. di acido solforico), si agita e si osserva il cambiamento di colore.
Si prendono circa 20 cc. di acqua da esaminare in un ordinario tubo d'assaggio. Quindi si aggiunge 1 cc. di soluzione concentrata di joduro di zinco
(1) La soluzione di cloruro d'oro occorrente per il 1° dei nuovi saggi proposti potrebbe, nella nostra cassetta regolamentare, esser messa nella boccetta che attualmente contiene la soluzione di cloruro mercurico (Vedi la spiegazione della fig. 43), inquantochè questo, non trovando applicazione in alcuna delle prove suggerite dalla Istruzione, non ha ragione di essere in quella cassetta. La soluzione di brucina (1: 800 di acqua distillata), occorrente per la ricerca dell'acido nitrico, potrebbe esser posta nella bottiglia ora occupata dall'alcoolito di campeggio, reattivo di secondaria importanza in queste prove sull'acqua. Adottato difatti per scuoprirvi il bicarbonato di calce, potrà essere sempre supplantato dalla ebullizione la quale precipita nell'acqua stessa i bicarbonati terrosi, ed in specie quello di calce, rendendoli così palesi per lo intorbidamento proporzionale sempre alla loro quantità. La soluzione forte di joduro di zinco, necessaria per la ricerca dell'acido nitroso, potrebbe allogarsi nella boccetta attualmente occupata dalla soluzione semplice di azotato baritico, la quale potrebbe essere senza danno soppressa, sia perchè nella cassetta esiste già la soluzione (titolata al 2,14 per cento) di questo sale per idrotimetro; sia perchè, volendo, il nitrato di barite, come inalterabile all'aria, potrebbe esser tenuto nella cassetta in tubetto di vetro (come il solfato ferroso), sempre pronto per farne, all'occorrenza, la soluzione estemporanea. Infine per la soluzione di clorato potassico, accennata nel 4° saggio proposto per la valutazione quantitativa del cloro, potrebbe servire la bottiglia ora occupata nella cassetta dall'alcoolito di noce di galla, che, senza grave inconveniente, potrebbe esser soppresso. Di fatto questo reattivo dei sali esistenti nell'acqua è d'azione tarda e troppo indeterminata, per riuscire realmente utile in ricerche spicciative come quelle cui vuolsi abilitare con la nostra Istruzione. Come reattivo poi del ferro nell'acqua, questo alcoolito potrebbe essere rimpiazzato molto opportunamente dal cianuro ferroso-potassico (esistente pure nella cassetta), il quale, aggiunto all'acqua leggiermente acidulata con acido azotico e concentrata per di più mediante evaporazione, vi produrrà un precipitato bluastro e poi bleu, qualora contenga tracce di ferro. E così, con queste semplici modificazioni ed aggiunte, io ritengo che il piccolo reagentario della nostra cassetta regolamentare per l'analisi dell'acqua potabile potrebbe esser messo in grado di soddisfare meglio alle moderne esigenze della igiene. Recapitolando, tali modificazioni si ridurrebbero alle seguenti: 1° L'attuale soluzione di cloruro mercurico, sostituita da una debole soluzione di tricloruro d'oro. 2° L'alcoolito di noce di galla, sostituito da una soluzione di clorato potassico, tale da contenere 3 di cloro per 100,000 di acqua distillata. 3° L'alcoolito di campeggio, sostituito da una soluzione acquosa di brucina all'1: 800. ,4° La soluzione ordinaria di azotato baritico puro, sostituita da una forte soluzione di joduro di zinco.
(1) La soluzione di cloruro d'oro occorrente per il 1° dei nuovi saggi proposti potrebbe, nella nostra cassetta regolamentare, esser messa nella
Per determinare se è sorpassato o no il limite tollerabile, serve una soluzione di cloridrato di potassa, la quale contenga 3 parti di cloro in 100,000 parti di liquido. Si trattano 20 cc. di questa soluzione di paragone come l'acqua da analizzarsi e si confrontano tra loro gli intorbidamenti verificatisi; il più debole indica la minor quantità di cloro (1).»
Per determinare se è sorpassato o no il limite tollerabile, serve una soluzione di cloridrato di potassa, la quale contenga 3 parti di cloro in
Riguardo infine al modo di valutazione quantitativa delle sostanze organiche, secondo il Monier, adottato nell'Istruzione nostra, vuolsi notare che fu molto opportunamente scelto. Soprattutto le dosi di grammi 0,10 di permanganato di potassa, già preparate e chiuse in tubetti alla lampada, rappresentano un ottimo ripiego per garantire la conservazione del reattivo e facilitarne la soluzione titolata all'l: 1000, senza dover ricorrere all'uso impaccioso, e non per tutti facile, della bilancia.
, rappresentano un ottimo ripiego per garantire la conservazione del reattivo e facilitarne la soluzione titolata all'l: 1000, senza dover ricorrere all'uso
b) Determinazione del grado idrolimetrico. Si prepara prima di tutto un liquore di prova, o soluzione saponosa, sciogliendo 100 grammi di sapone di Marsiglia in 1,600 grammi di alcool a 90°, coll'aiuto del calore portato fino alla ebullizione. A questo liquido filtrato si aggiungono grammi 1000 di acqua distillata: si ottiene così 2700 grammi di liquido. Per determinarne esattamente il titolo si fa uso di una soluzione di gr. 0,25 di cloruro di calcio fuso, o di gr. 0,59 di azotato di barite in un litro di acqua distillata.
b) Determinazione del grado idrolimetrico. Si prepara prima di tutto un liquore di prova, o soluzione saponosa, sciogliendo 100 grammi di sapone di
Le altre divisioni si seguono regolarmente; soltanto il 22° grado, a partire dallo zero, è marcato specialmente, perchè questi 22° gradi di tintura titolata di sapone sono rigorosamente necessari per produrre una spuma persistente con 40 cc. della soluzione di cloruro di calcio ' a Vìooo(Se la soluzione di sapone non producesse questo fenomeno esattamente a 22° gradi, occorrerebbe allungarla o concentrarla per riportarla perfettamente a questo titolo).
titolata di sapone sono rigorosamente necessari per produrre una spuma persistente con 40 cc. della soluzione di cloruro di calcio ' a Vìooo(Se la
Si introduce in un pallone 100-200 cc. di acqua da esaminare. Vi si versa, per ogni 100 cc. di acqua, tre cc. di una soluzione ad 1/10 di bicarbonato di soda puro e dopo 10 cc. di una soluzione di permanganato di potassa, contenente per litro di acqua distillata 50 centig. di sale.
Si introduce in un pallone 100-200 cc. di acqua da esaminare. Vi si versa, per ogni 100 cc. di acqua, tre cc. di una soluzione ad 1/10 di bicarbonato
c) Dosatura del doro. Evaporare un litro di acqua fino alla riduzione di circa 50 cc.; aggiungere due goccie di una soluzione di cromato neutro di potassa e dosare il cloro secondo il metodo di Mohor, per mezzo di una soluzione titolata di azotato di argento, tale che un cc. precipiti esattamente grammi 0,005 di cloruro di sodio.
c) Dosatura del doro. Evaporare un litro di acqua fino alla riduzione di circa 50 cc.; aggiungere due goccie di una soluzione di cromato neutro di
Dopo il raffreddamento si è formato un deposito giallobruno, fioccoso d'ossido di manganese; si acidifica il liquido versandovi due o tre cc. d'acido solforico puro e si aggiungono immediatamente cinque cc. di una soluzione di solfato ferroso ammoniacale così composta:
solforico puro e si aggiungono immediatamente cinque cc. di una soluzione di solfato ferroso ammoniacale così composta:
Il liquido si decolora rapidamente e doventa limpido. Quando ciò è avvenuto si versa goccia a goccia con una buretta graduata della soluzione titolata di permanganato di potassa, fino a produzione di una tinta rosea, persistente un momento. La cifra di questa lettura serve di segnale.
Il liquido si decolora rapidamente e doventa limpido. Quando ciò è avvenuto si versa goccia a goccia con una buretta graduata della soluzione
Fra questi espedienti il più efficace e sicuro, secondo il Certes, è l'acido osmico, in soluzione acquosa all'1 per °/0. Aggiunto all'acqua da esaminare nella proporzione di 1 cc. della soluzione, per 30-40 cc. dell'acqua stessa, ha la preziosa prerogativa di uccidere rapidamente e fissare nella loro forma tutti gli organismi microscopici animali e vegetali che vi si possono trovare, ponendoli cosi in condizione di precipitare al fondo col prolungato riposo. Sfortunatamente però l'acido osmico è reattivo costoso, pericoloso, di difficile maneggio, e perciò non potrebbe consigliarsi per queste ricerche speditive.
Fra questi espedienti il più efficace e sicuro, secondo il Certes, è l'acido osmico, in soluzione acquosa all'1 per °/0. Aggiunto all'acqua da
La loro azione chimica sulle sostanze minerali in soluzione è pure discreta: possono remuovere dall'acqua molta calce, molta argilla, cloruro di sodio ed anche in parte il piombo che per avventura la contaminasse. La loro azione invece è quasi nulla sulla materia organica disciolta; si ritiene che solo il 5 °/0 di questa possa venire remossa dall'acqua mediante queste materie filtranti.
La loro azione chimica sulle sostanze minerali in soluzione è pure discreta: possono remuovere dall'acqua molta calce, molta argilla, cloruro di
In ogni modo, adoperando questo filtro converrà spazzolarlo accuratamente e di frequente alla superficie, e trattarlo con soluzione di permanganato di potassa (liquore del Condy), per purificarlo e mantenerlo, il più possibile, in buono stato di servizio.
In ogni modo, adoperando questo filtro converrà spazzolarlo accuratamente e di frequente alla superficie, e trattarlo con soluzione di permanganato