Per prepararlo si prendono 300 grammi di carne magra di vitello e circa ugual peso di zampa o di gamba dello stesso animale. Si taglia la prima a piccoli pezzi e l'altra in diverse parti, poi si mettono entro una pentola di terra, aggiungendovi due litri di acqua fredda e un po' di sale. Si fa bollire il liquido levando la schiuma che andrà formandosi e si prosegue la cottura, diminuendo il calore.
Per prepararlo si prendono 300 grammi di carne magra di vitello e circa ugual peso di zampa o di gamba dello stesso animale. Si taglia la prima a
Per chi prediliga gli spinaci e per chi deve farne uso nel suo regime dietelico, questa zuppa è indicatissima e nello stesso tempo molto gustosa, molto igienica e nutriente. Ecco la dose per 6 persone.
Per chi prediliga gli spinaci e per chi deve farne uso nel suo regime dietelico, questa zuppa è indicatissima e nello stesso tempo molto gustosa
Si prende una grossa palla di cavolo verzotto o cappuccio; si monda delle foglie esterne e del gambo e si mette in bagno, nell'acqua fresca, che si cambierà almeno una volta; dopo averlo ben pulito, lavato e sgocciolato dell'acqua, si taglia a strisce sottili e si mette al fuoco in una casseruola all'asciutto, rimuovendolo col mestolo di legno fino a tanto che sarà asciugata tutta l'umidità che contiene. Contemporaneamente si preparerà in un altro recipiente, la quantità di acqua leggermente salata che abbisogna e, dopo averla riscaldata, ce ne serviremo per allungare la zuppa, unendola a più riprese al cavolo. Ciò fatto si tiene la casseruola sul fuoco fino a completa cottura del cavolo stesso, aggiungendovi un poco di burro, un po' di sugo di pomodoro (fresco o conservato) e il sale necessario. AI momento di servire la zuppa si mette il contenuto della casseruola sopra le fette di pane abbrustolito che si sarà disposto nella zuppiera, insaporate con buon formaggio grattato, e si serve subito, accompagnandola con altro parmigiano a parte.
riprese al cavolo. Ciò fatto si tiene la casseruola sul fuoco fino a completa cottura del cavolo stesso, aggiungendovi un poco di burro, un po' di
È una minestra gustosissima e molto economica; poichè permette l'utilizzazione dei piselli per pietanza nello stesso tempo. Si tolgono i piselli dai gusci e si cuociono a parte.
È una minestra gustosissima e molto economica; poichè permette l'utilizzazione dei piselli per pietanza nello stesso tempo. Si tolgono i piselli dai
Si mettono i fagiuoli bianchi (circa 400 grammi) al fuoco, facendoli bollire dolcemente fino a perfetta cottura. Indi si passano allo staccio e si sciolgono nel loro stesso brodo nella quantità necessaria per ottenere la minestra. Si condisce con sale e pepe e si unisce del buon sugo di pomodoro, facendo bollire ancora, con l'avvertenza però che il brodo ottenuto con la purea di fagiuoli non sia eccessivamente denso.
sciolgono nel loro stesso brodo nella quantità necessaria per ottenere la minestra. Si condisce con sale e pepe e si unisce del buon sugo di pomodoro
Si pongono nella casseruola circa 30 grammi di lardo triturato e due cucchiaiate d'olio, unitamente ad un battuto di cipolla sedano e carota. Fritto che sia il tutto di un bel colore d' oro, si uniscono alquanti pomodori tagliati a pezzettini e si fanno rosolare anche questi. Si aggiungono allora grammi 200 di piselli; grammi 100 di fagiuoli freschi; due patate tagliate a tocchetti e due zucchini tagliati nello stesso modo, aggiungendo il sale e il pepe necessario. Si tira questo sugo a cottura aggiungendo, volta a volta, delle ramaiolate di acqua calda, fino ad ottenere la quantità voluta per la minestra. Si getta allora il riso, che poi si serve ben condito di formaggio grattugiato.
grammi 200 di piselli; grammi 100 di fagiuoli freschi; due patate tagliate a tocchetti e due zucchini tagliati nello stesso modo, aggiungendo il sale e
Quando sarà bene assodato, si sala e si aggiunge la metà del detto burro. Si lascia che il composto diacci e poi, nello stesso modo degli gnocchi di farina gialla, si mette a tocchetti in un vassoio che regga al fuoco, e si condiscono via via col resto del burro a pezzetti e col parmigiano grattato. Si rosolano sotto un coperchio di ferro o nel forno da campagna e si servono caldi.
Quando sarà bene assodato, si sala e si aggiunge la metà del detto burro. Si lascia che il composto diacci e poi, nello stesso modo degli gnocchi di
Le uova, nelle differenti loro preparazioni, costituiscono sempre un alimento gradito, nutriente e nello stesso tempo economico e di facile digestione. Per la loro composizione chimica le uova, come la carne, anzi meglio di questa, sono atte a fornire all'organismo giovane il nutrimento indispensabile per la formazione del sangue, dei muscoli e dei tessuti nervosi.
Le uova, nelle differenti loro preparazioni, costituiscono sempre un alimento gradito, nutriente e nello stesso tempo economico e di facile
È compito quindi della massaia italiana di utilizzare nel miglior modo possibile, la quantità di carne di cui dispone, in modo da trarre da essa il massimo nutrimento e nello stesso tempo il massimo rendimento economico.
massimo nutrimento e nello stesso tempo il massimo rendimento economico.
Si presta a quest'arrosto, la carne di manzo o quella di vitello. Si stecca la carne di cui si dispone, con grammi 30 di prosciutto grasso e magro tagliato a fettine; si lega con lo spago per tenerlo raccolto e si mette in una casseruola con 30 grammi di burro, un quarto di cipolla diviso in due pezzi, tre o quattro costole di sedano e alcune strisce di carota. Si condisce con sale e pepe e quando la carne avrà preso colore, si rivolta spesso, si annaffia con due piccoli ramaioli d'acqua e si tira a cottura a fuoco lento, facendo attenzione che non si risecchi e diventi nera. Quando si manda in tavola, si passa il poco sugo rimasto e si versa sulla carne che si può contornare di verdura o di patate a spicchi rosolate nello stesso intinto.
in tavola, si passa il poco sugo rimasto e si versa sulla carne che si può contornare di verdura o di patate a spicchi rosolate nello stesso intinto.
Dovranno essere, per quanto possibile, tenere, non tanto grosse e senza grasso, nè nervi, si rosolano da ambo i lati in una padella con un po' di burro, ma appena un minuto. Intanto si prepara una buona salsa di pomodoro, ben gustosa, abbondante, ma molto liquida; si preparano pure, in quantità proporzionata, delle patate nuove tagliate in fette, e delle cipolle nuove pure tagliate in fettoline larghe e sottili. Si comincia dunque col mettere nel fondo del tegame uno strato di cipolle e uno di patate, condite leggermente con sale; su queste uno strato di fettine di manzo e così di seguito, mettendone altri strati, in modo che la carne rimanga coperta. Si ricopre ogni cosa con la salsa di pomodoro, si chiude il tegame col suo coperchio e si mette in forno a cuocere pian piano per circa un' ora. Quindi si serve in tavola nel tegame stesso.
mette in forno a cuocere pian piano per circa un' ora. Quindi si serve in tavola nel tegame stesso.
Si prende un pezzo di lombata d'agnello o un cosciotto, si condisce con sale e pepe e olio, steccandolo con ciocche di ramerino e con spicchi d'aglio. Così preparato si potrà cuocere al forno con contorno di patate tagliate a tocchetti, oppure infilarlo allo spiedo, ungendolo spesso con l'olio stesso.
Da un pollo tenero si possono ottenere delle cotolette, procedendo nel seguente modo: Si staccano dal pollo, prima le due intere cosce, tagliandole dove si congiungono col dorso; indi si asporta la pelle che copre il petto, si taglia alla prima giuntura l'osso delle ali; partendo dall'estremità, si stacca la polpa del petto in modo che rimanga attaccata all'ossicino dell'ala. Poi si toglie la metà del filetto bianco del petto, dividendolo in due nello spessore e in tutta la lunghezza, cosicchè, dal petto, dovranno essere ricavate quattro cotolette: due senz' osso e due con l'osso. Nello stesso modo si ottengono altre quattro cotolette dalle cosce già staccate. Così complessivamente da un pollo si possono ottenere otto cotolette. Queste si possono preparare sia fritte come le comuni cotolette alla milanese, sia, passate leggermente nella farina, possono cuocersi al burro, bagnate da vino bianco o marsala e accompagnate da purea di patate o soffiati di verdure.
stesso modo si ottengono altre quattro cotolette dalle cosce già staccate. Così complessivamente da un pollo si possono ottenere otto cotolette. Queste si
Potrà essere così costituito: grammi 100 di vitella di latte, un pezzetto di poppa di vitella e le rigaglie dello stesso pollo. Alla vitella di latte e alla poppa, si può sostituire anche del magro di maiale.
Potrà essere così costituito: grammi 100 di vitella di latte, un pezzetto di poppa di vitella e le rigaglie dello stesso pollo. Alla vitella di latte
Si fa un battuto con un quarto di cipolla piuttosto grossa e tutti gli odori, cioè prezzemolo, carota e sedano, tritato insieme a 30 grammi di prosciutto grasso e magro. Si mette al fuoco con due cucchiaiate d'olio e I' anatra sopra, condita con sale e pepe. Rosolata che sia, si bagna con sugo di pomodoro o conserva e acqua occorrente per tirarla a cottura e nello stesso tempo vi si getta un pizzico di funghi secchi prima rammolliti, per cuocerli nell'intinto e unirli al riso. Questo, nella quantità di 300 grammi, si mette così crudo in una casseruola con grammi 30 di burro quando accenna a prender colore, si versa acqua calda o brodo a poco per volta, dandogli sapore con l'intinto dell'anatra e parmigiano quando siamo per levarlo dal fuoco.
pomodoro o conserva e acqua occorrente per tirarla a cottura e nello stesso tempo vi si getta un pizzico di funghi secchi prima rammolliti, per
Si fa un battuto tritato fine con una grossa cipolla e tutti gli odori cioè: sedano, carota e prezzemolo e si mette al fuoco con un pezzetto di burro, nello stesso tempo le folaghe e i ventrigli precedentemente spezzettati, condendo con sale, pepe e spezie.
, nello stesso tempo le folaghe e i ventrigli precedentemente spezzettati, condendo con sale, pepe e spezie.
Si guarniscono i tordi con foglie di salvia, si pongono in un tegame o in una casseruola sopra ad alcune fettine di carnesecca e si condiscono con un po' d'olio, sale e pepe. Quando avranno preso colore, si tirano a cottura con brodo e si gettano nel tegame delle olive indolcite, state cioè in salamoia. Il nocciolo sarà meglio levarlo: col temperino si fa della polpa un nastrino, che avvolto a spirale sopra a se stesso, forma un'oliva intera.
salamoia. Il nocciolo sarà meglio levarlo: col temperino si fa della polpa un nastrino, che avvolto a spirale sopra a se stesso, forma un'oliva intera.
Di capitale importanza invece è sempre il salare sufficientemente l'acqua nella quale il pesce si cuoce. Questa deve essere molto salata, se si vuol dare al pesce un gradito sapore: col salarlo dopo cotto, non si ottiene lo stesso effetto, perchè il sale non penetra nell'interno della carne.
dare al pesce un gradito sapore: col salarlo dopo cotto, non si ottiene lo stesso effetto, perchè il sale non penetra nell'interno della carne.
Se poi le triglie fossero molto grosse, e offrissero garanzia di resistenza e di tenacità, è preferibile il metodo del «cartoccio» che consiste in un sottile involucro, di cui si fodera il pesce, per farlo ammorbidire nel suo stesso liquido, che viene estratto dall'azione del calore.
sottile involucro, di cui si fodera il pesce, per farlo ammorbidire nel suo stesso liquido, che viene estratto dall'azione del calore.
Gli animali carnivori selvaggi, appena abbattuta la preda, ne aprono la pancia e si gettano anzitutto a divorare proprio queste parti interiori, questo tenerume. Il fegato, lo stomaco, le budella, il rene, il sangue stesso sono gli alimenti per primi preferiti dal carnivoro, ossequiente alle gerarchie nel settore alimentare; poi la belva con comodo, in un secondo tempo, ritorna sulla vittima, per completare il pasto con le restanti parti muscolari.
, questo tenerume. Il fegato, lo stomaco, le budella, il rene, il sangue stesso sono gli alimenti per primi preferiti dal carnivoro, ossequiente alle
È bene ricordare poi che di uno stesso animale macellato, le porzioni muscolari più ricche di albumina e quindi di più alto valore alimentare, sono, in genere, quelle che costano di meno; per esempio il collo e gli arti che contengono in media il 16 % di albumina, costano poco, mentre le cotolette ed il filetto di vitella che ne contengono il 12 % costano più care, e costa più cara ancora la carne di petto che contiene appena il 10% di albumina.
È bene ricordare poi che di uno stesso animale macellato, le porzioni muscolari più ricche di albumina e quindi di più alto valore alimentare, sono
Si incide dal capo alla coda, per potere estrarre bene la polpa e si manda in tavola condita semplicemente con olio e limone, oppure accompagnata con maionese o con salsa piccante. Si può anche servire con una salsa fatta con lo stesso pesce, nel seguente modo: si leva la polpa della testa e si trita ben fine con un rosso d'uovo assodato e prezzemolo. Si pone il composto nella salsiera, e si diluisce con olio e succo di limone.
maionese o con salsa piccante. Si può anche servire con una salsa fatta con lo stesso pesce, nel seguente modo: si leva la polpa della testa e si
Si mette al forno moderato, si lascia cuocere finchè la superficie del preparato abbia preso un bel colore, e si serve subito nello stesso piatto-tegame che esce dal forno.
Si mette al forno moderato, si lascia cuocere finchè la superficie del preparato abbia preso un bel colore, e si serve subito nello stesso piatto
Le massaie e le cuoche mancano, in genere, di cognizioni adatte per differenziare i funghi commestibili da quelli velenosi e spesso seguono criteri empirici assai ingannevoli. L'uso di cuocere i funghi con una moneta d'argento o con un cucchiaio dello stesso metallo, non serve affatto, perchè l'annerimento dell'argento è dato dall'idrogeno solforato che si sviluppa dai funghi non freschissimi. Il cambiamento del colore del prezzemolo è dato da sostanze diverse da quelle velenose contenute nei funghi e l'immergerli preventivamente in bagno caldo, od il cuocerli col latte, non serve a nulla. Unico mezzo per distinguere i funghi malefici da quelli buoni, è quello di conoscerne i caratteri morfologici ed organolettici; e siccome tale conoscenza si consegue solo dopo una lunga pratica ed una lunga esperienza, l'unico criterio a cui la massaia deve attenersi, è quello di acquistare i funghi in negozi bene accreditati, sottoposti giornalmente all'ispezione di persone competenti addette dall'Ufficio d'Igiene che, col loro giudizio, ci possono dare una sicura garanzia sulla commestibilità di essi.
empirici assai ingannevoli. L'uso di cuocere i funghi con una moneta d'argento o con un cucchiaio dello stesso metallo, non serve affatto, perchè l
Si può anche aggiungere alla polpa di patate così preparata, della carne cotta, ed eventualmente avanzata, di vitello, di pollo o di cacciagione, procedendo poi con lo stesso sistema di cottura. Naturalmente così cucinate, risultano più saporite.
, procedendo poi con lo stesso sistema di cottura. Naturalmente così cucinate, risultano più saporite.
Le uova, nelle differenti loro preparazioni, costituiscono sempre un alimento gradito, nutriente e nello stesso tempo economico. Esse rappresentano il più facile e il più conveniente surrogato delle sostanze carnee, come si deduce dalla loro composizione centesimale.
Le uova, nelle differenti loro preparazioni, costituiscono sempre un alimento gradito, nutriente e nello stesso tempo economico. Esse rappresentano
Da queste cifre risulta che i latticini e i formaggi sono alimenti completi ed economici nello stesso tempo; essi infatti sul mercato costano ben poco in confronto di quello che valgono, sia per il loro contenuto di proteidi di alto valore nutritivo (eminentemente costruttori delle cellule dei tessuti); sia per la considerevole percentuale di lipidi (ricchi di vitamine della crescenza e dell'ossificazione) e di sali plastici (per le costruzioni organiche) in armonico rapporto fra loro.
Da queste cifre risulta che i latticini e i formaggi sono alimenti completi ed economici nello stesso tempo; essi infatti sul mercato costano ben
Le frutta devono abbondantemente entrare sulla nostra mensa: esse costituiscono un alimento autarchico per eccellenza e nello stesso tempo sano e graditissimo.
Le frutta devono abbondantemente entrare sulla nostra mensa: esse costituiscono un alimento autarchico per eccellenza e nello stesso tempo sano e
Si prendono sei bellissimi aranci dei più grossi, dalla pelle spessa, poi sei più piccoli. Si toglie delicatamente, dalla parte del gambo, una fetta rotonda di buccia, come un piccolo coperchio a ciascuno degli aranci più belli e più grossi, poi con l'aiuto di un cucchiaino o di un temperino, si vuota l'interno con molta delicatezza per non rompere la scorza. Si passa questa polpa che può servire per bibita o per altro dolce. Si prepara intanto con zucchero e poca acqua uno sciroppo molto spesso, che sia quasi caramellato. Nello stesso tempo si toglie la buccia agli aranci più. piccoli, si dividono in quattro parti ciascuno, bene uguali, si gettano tutti questi quarti nello sciroppo, si attaccano prestamente tutti i quattro quarti insieme, al fine di ridare loro la forma primitiva dell'arancio. Questa operazione richiede molta abilità e prontezza.
con zucchero e poca acqua uno sciroppo molto spesso, che sia quasi caramellato. Nello stesso tempo si toglie la buccia agli aranci più. piccoli, si
Si prendono gli aranci grossi precedentemente vuotati, si fa un taglio dall'alto in basso da una parte sola, e delicatamente vi si introduce un arancio caramellato. Si riattacca l'apertura con un po' di caramella, lo stesso si fa pei singoli coperchi precedentemente tolti, facendo attenzione di mettere ad ogni arancio il suo.
arancio caramellato. Si riattacca l'apertura con un po' di caramella, lo stesso si fa pei singoli coperchi precedentemente tolti, facendo attenzione di
Fatto così il composto della frittata, si cuoce allo stesso modo delle altre, adoperando il burro, come in generale si usa per tutte le frittate dolci. Cotta bene da ogni parte, si fa passare la frittata nel piatto dove si vuole servire, spolverizzandola abbondantemente di zucchero e servendola ben calda.
Fatto così il composto della frittata, si cuoce allo stesso modo delle altre, adoperando il burro, come in generale si usa per tutte le frittate
E lo stesso saggio spirito di economia deve guidare la massaia nell'acquisto delle sostanze vegetali e delle frutta che quotidianamente compariscono sulla nostra mensa.
E lo stesso saggio spirito di economia deve guidare la massaia nell'acquisto delle sostanze vegetali e delle frutta che quotidianamente compariscono
Durante il raffreddamento dello sciroppo, si sbucciano le pere, si passa la loro polpa attraverso ad un colino a grossi buchi, pressando col pestello; ottenuto in questo modo il primo sgrossamento, si passa nuovamente attraverso ad uno staccio di crine, per ottenere una purea finissima. Si spreme pure il succo di due bei limoni freschi e profumati; si unisce alle pere, le quali acquisteranno un gusto molto gradevole. Si prende la casseruola dello sciroppo completamente raffreddato, vi si versa (sempre rimuovendo dallo stesso lato) la purea di pere e limone, versando poi tutto nella sorbettiera precedentemente preparati.
dello sciroppo completamente raffreddato, vi si versa (sempre rimuovendo dallo stesso lato) la purea di pere e limone, versando poi tutto nella
Si levano i noccioli a grammi 150 di dette ciliege senza guastarle troppo e si mettono al fuoco con grammi 50 del detto zucchero e con un pezzetto di cannella intera che poi si getterà via. Quando saranno sciroppate, si mettono da parte. Si guastano con le mani i restanti 850 grammi di ciliege, si pesta nel mortaio un pugnello dei loro noccioli e si rimettono in mezzo. Si passano, poche per volta da un canovaccio, strizzando forte, queste ciliege disfatte per estrarne il sugo, e gli scarti che restano, si mettono al fuoco per disugarli coi suddetti due decilitri di acqua. Si fanno bollire 4 o 5 minuti, poi si passano dallo stesso canovaccio ed il liquido estratto si unisce al precedente. Si mette tutto questo sugo al fuoco con due prese di cannella in polvere e, quando sarà per alzare il bollore, si versano i restanti 200 grammi di zucchero. Si mescola, si fa bollire per due minuti e si passa allo staccio.
5 minuti, poi si passano dallo stesso canovaccio ed il liquido estratto si unisce al precedente. Si mette tutto questo sugo al fuoco con due prese di
Oltre allo spreco che si verifica sul mercato, in cucina e sulla mensa, c'è infine da considerare quello che si fa nell'atto stesso della digestione umana; nella bocca, nello stomaco e nel tubo intestinale; spreco ingente anche questo, dannoso all'individuo e alla società nello stesso tempo, spreco che si potrebbe in gran parte attenuare, derivando esso dalla mancata igiene della masticazione, dalla mancata osservanza della moderazione alimentare, e dalla ignorata temperanza nell'uso dei cibi e delle bevande.
Oltre allo spreco che si verifica sul mercato, in cucina e sulla mensa, c'è infine da considerare quello che si fa nell'atto stesso della digestione
Sono milioni, anche in Italia, questi lenti avvelenatori giornalieri di loro stessi, questi incoscenti sprecatori di beni sociali, poichè chi mangia molto, oltre il bisogno, non arreca solo danno a se stesso, essendo dimostrato che la maggior parte dei mali più comuni che affliggono l'uomo e gli accorciano la vita, come la gotta ed il diabete, l'uricemia, l'obesità, l'arteriosclerosi ed i mali di fegato e del rene, quando non sono determinati, sono certo favoriti dall'eccesso alimentare e sono invece avvantaggiati dalla parsimonia del mangiare.
molto, oltre il bisogno, non arreca solo danno a se stesso, essendo dimostrato che la maggior parte dei mali più comuni che affliggono l'uomo e gli
Dobbiamo anche ricordare che il digiuno, anche parzialmente applicato in un giorno settimanale, costituisce una pratica salutare di prim'ordine, perchè per mezzo di esso, l'organismo si svelena, disintossica se stesso, liberandosi dalle scorie residue dei processi digestivi ed assimilativi e portando a compimento trasformazioni e neutralizzazioni da tempo iniziate. Attraverso ad esso, l'organismo si ritempra facendo relativamente riposare i meccanismi affaticati dall'incessante lavorio digestivo e metabolico, ringiovanisce in qualche modo per i processi che intervengono nella sostanza nucleare di ogni cellula.
, perchè per mezzo di esso, l'organismo si svelena, disintossica se stesso, liberandosi dalle scorie residue dei processi digestivi ed assimilativi e
Circa un' ora avanti di servire il soffiato, s'incorporano al composto i tre albumi sbattuti a neve e si versa ogni cosa entro uno stampo e un piatto fondo di pirofilia o di metallo (come si usano per queste pietanze) che si sarà unto e infarinato con un po' di burro e di farina. Si mette subito il soffiato a cuocere nel forno ben caldo; per evitare che colorisca troppo, si copre con un foglio di carta bianca. Si prolunga la cottura un' ora o poco meno e si porta in tavola il soffiato ben caldo nello stesso recipiente che si poserà sur un piatto ricoperto da un tovagliuolo.
poco meno e si porta in tavola il soffiato ben caldo nello stesso recipiente che si poserà sur un piatto ricoperto da un tovagliuolo.
Molta attenzione bisogna avere anche nel regolare il consumo di questo combustibile. Il carbone vegetale difetta talvolta sul mercato ed anche ha subito, in questi ultimi tempi, un rialzo notevole nel prezzo. Si deve accenderlo solo al momento del bisogno e regolarlo secondo il grado di cozione richiesto dalle singole pietanze. Quando, ad esempio, la pentola del brodo è portata al punto di ebollizione, si potrà ricoprire il carbone acceso con un po' di cenere: l'ebollizione seguiterà lenta, con notevole vantaggio del brodo stesso. Ciò può ripetersi per la preparazione degli umidi e degli arrosti che riescono sempre migliori al fuoco blando, piuttosto che al fuoco violento. Si eviterà, in tal modo, il pericolo di far prendere alle pietanze il sapore disgustoso di attaccaticcio e di bruciato che talvolta le rende addirittura immangiabili.
po' di cenere: l'ebollizione seguiterà lenta, con notevole vantaggio del brodo stesso. Ciò può ripetersi per la preparazione degli umidi e degli
Occorre una cassetta di legno: si stende sul fondo uno strato fitto, compresso e alquanto alto, di un materiale isolante qualsiasi: fieno, cotone, trucioli, ritagli di sughero tagliuzzati, stracci (s'intende pulitissimi). Su tale strato s'immette il recipiente che verrà abitualmente adoperato a tale scopo e vi si pigia tutto intorno lo stesso materiale del fondo, comprimendolo tanto che, al levare del recipiente, vi rimanga esattamente il suo spazio. Ancora dello stesso materiale si fa un cuscino di uguale perimetro o di uguale circonferenza dell'interno della cassetta. Ad essa si pone un coperchio che chiuda ermeticamente.
tale scopo e vi si pigia tutto intorno lo stesso materiale del fondo, comprimendolo tanto che, al levare del recipiente, vi rimanga esattamente il suo
Il nome stesso indica il suo scopo: difatti essa utilizza gran parte del calore prodotto dal combustibile, circa il 75 %; ed è anche igienica perchè i prodotti della combustione se ne vanno per un tubo di comunicazione col camino. Essa è composta: di un focolare che riscalda tutto l'apparecchio e che porta, nella parte superiore, alcune piastre a perfetta aderenza che formano dei fori da cucina a diametro regolabile; di una caldaia laterale sempre piena di acqua calda; di un forno capace con sportello a ribalta; di una cassa mobile destinata a contenere la riserva del carbone.
Il nome stesso indica il suo scopo: difatti essa utilizza gran parte del calore prodotto dal combustibile, circa il 75 %; ed è anche igienica perchè
In molte famiglie il gas serve, oltrechè per l'uso di cucina, anche per altri servizi: scaldabagno, ferri da stiro e così via. In questi casi, naturalmente, il contatore installato ha una potenza di erogazione adeguata alle necessità del complesso degli impianti. Avviene spesso che il contatore è aperto al massimo, mentre assai raramente tutti gli impianti funzionano nello stesso tempo. Una buona norma di economia è quella di tener aperto il contatore solo per quel tanto che è necessario e non di più. Basta un po' d'attenzione e l'esperienza quotidiana per trovare il punto giusto per ogni evenienza.
aperto al massimo, mentre assai raramente tutti gli impianti funzionano nello stesso tempo. Una buona norma di economia è quella di tener aperto il
Usando un fornello a gas dobbiamo infine ricordare che in esso il calore si trasmette, quasi completamente, attraverso il fondo del recipiente da scaldare e non attraverso le sue pareti verticali, le quali ricevono soltanto una minima parte di quei prodotti di combustione che s'innalzano lungo di esse. Di conseguenza se si colloca sur un fornello un recipiente di diametro inferiore a quello del fornello stesso, la fiamma si spande fuori del recipiente e la massima parte del calore va perduta. È bene tener presente dunque che, per godere i vantaggi economici della cucina a gas, è necessario usare recipienti adatti alla grandezza dei fornelli, che abbiano cioè un diametro superiore di circa un terzo di quelli del bruciatore e preferibilmente a fondo piano. E poichè per le occorrenze di una famiglia è indispensabile usare anche recipienti piccoli, ne deriva che si devono scegliere fornelli di cui, almeno uno, sia di piccole proporzioni.
esse. Di conseguenza se si colloca sur un fornello un recipiente di diametro inferiore a quello del fornello stesso, la fiamma si spande fuori del
È appunto nostro compito di presentare alle donne italiane, educate al clima del fascismo e temprate ai duri sacrifici della guerra, un ricettario di cucina autarchica, di una cucina cioè che valorizzi i prodotti della nostra terra ubertosa, gli sforzi geniali della nostra industria e che insegni alla donna praticamente il modo di utilizzare convenientemente le varie derrate alimentari allo scopo di ottenere dai cibi preparati il massimo rendimento nutritivo, con la minima spesa, cercando, nello stesso tempo, di appagare il gusto dei famigliari
rendimento nutritivo, con la minima spesa, cercando, nello stesso tempo, di appagare il gusto dei famigliari