La porzione di pasta riservata come lievito, nel comune linguaggio dei panifici, dicesi seme di lievito, o lievito capo, e quando ha raggiunto il doppio del suo volume, è divenuta sonora e spande un odore vinoso gradito, può dirsi a punto.
doppio del suo volume, è divenuta sonora e spande un odore vinoso gradito, può dirsi a punto.
Il giusto grado di fermentazione della pasta si riconoscerà all'odore grato, alcoolico che tramanderà, al sensibile aumento del suo volume, ed alla risonanza che farà avvertire, se percossa con la mano. A questo punto la pasta nel suo interno avrà raggiunto la temperatura di +25°-26°. È allora che senza dilazione dovrà essere introdotta nel forno, perchè col protrarsi della fermentazione si produrrebbe troppo acido acetico che si manifesterebbe all'odore acido di pasta passata, attaccherebbe il glutine e renderebbe cosi il pane acre, sgradevole, poco poroso, pesante e poco digestibile. A tal riguardo è da osservarsi costantemente la massima « esser meglio che il forno aspetti la pasta, anzichè questa aspetti il forno. »
Il giusto grado di fermentazione della pasta si riconoscerà all'odore grato, alcoolico che tramanderà, al sensibile aumento del suo volume, ed alla
Oltre questi vari segni, un altro di molta importanza può accennare alla origine vera di questa alterazione del pane. Un tale segno è l'alterazione del suo glutine, perchè appunto nell'avaria della farina è questo principio essenzialissimo che più ne scapita.
del suo glutine, perchè appunto nell'avaria della farina è questo principio essenzialissimo che più ne scapita.
Trattandosi di pane fabbricato per conto dello Stato non è il caso qui di tener parola di falsificazioni, al coperto delle quali deve ritenersi il pane da munizione. Questo argomento importantissimo delle falsificazioni del pane troverà meglio il suo posto nel capitolo seguente che tratterà del pane del commercio.
pane da munizione. Questo argomento importantissimo delle falsificazioni del pane troverà meglio il suo posto nel capitolo seguente che tratterà del
9. — Falsificazione del pane. Rimandando al § 5 per quanto ha riguardo alle alterazioni cui può andar soggetto il pane ed ai modi più acconci per riconoscerle, devo fermarmi ora sull'argomento importantissimo delle sue falsificazioni, che, se trovai superfluo trattare nel capitolo sul pane militare, perchè da ritenersi al coperto da ogni frode, trova il suo vero posto qui, che abbiamo a che fare con pane incettabile dal libero commercio.
, perchè da ritenersi al coperto da ogni frode, trova il suo vero posto qui, che abbiamo a che fare con pane incettabile dal libero commercio.
Il Penicillum glaucum, o muffa comune, che si presenta a ciuffetti verdastri all'apice dei semi sotto forma di spore piccole in catenella, disposte a guisa di fiocco all'estremità di filamenti (fig. 6). Sembra coincida spesso con la presenza degli acari e sia anzi favorito nel suo sviluppo dalle punture di questi.
guisa di fiocco all'estremità di filamenti (fig. 6). Sembra coincida spesso con la presenza degli acari e sia anzi favorito nel suo sviluppo dalle
5° Se stemperata con dell'acqua (circa metà del suo peso) ed agitata in ogni senso, deve formare una pasta assai tenace, omogenea, elastica, duttilissima.
5° Se stemperata con dell'acqua (circa metà del suo peso) ed agitata in ogni senso, deve formare una pasta assai tenace, omogenea, elastica
La farina per una buona panificazione non deve esser di macinazione affatto recente; è meglio utilizzarla due o tre mesi dopo che fu macinata. Al di là di questo limite la farina non migliora più e dopo qualche tempo ancora tutte le probabilità sono pel suo peggioramento.
là di questo limite la farina non migliora più e dopo qualche tempo ancora tutte le probabilità sono pel suo peggioramento.
19. — Suo uso nell'esercito e sua composizione. L'alimento aggiuntivo normale alla carne fresca di bue ed al pane di munizione è, nelle razioni del nostro soldato, la pasta da minestra, conosciuta all'estero col nome di pasta d'Italia, perchè fu per molto tempo il prodotto di una industria esclusivamente nostrana.
19. — Suo uso nell'esercito e sua composizione. L'alimento aggiuntivo normale alla carne fresca di bue ed al pane di munizione è, nelle razioni del
Questo cereale è fra i più poveri in principii alimentari, siano materie azotate, siano sostanze grasse, siano sali, per cui non merita tutta quell'importanza che spesso gli si attribuisce. Il suo valore nutritivo è rappresentato, per la massima parte, da sostanza amilacea che vi raggiunge fino 1' 83 % e che è ben lungi dal poter sopperire da sola ai bisogni del consumo organico.
'importanza che spesso gli si attribuisce. Il suo valore nutritivo è rappresentato, per la massima parte, da sostanza amilacea che vi raggiunge fino 1
1° La perdita della sua freschezza e il conseguente suo ingiallimento accompagnato da odore di muffa. Ad evitare questo danno, varrà una buona conservazione del riso in luogo asciutto per quanto più è possibile.
1° La perdita della sua freschezza e il conseguente suo ingiallimento accompagnato da odore di muffa. Ad evitare questo danno, varrà una buona
Una volta che un porco ingerì carne trichinata, le trichine pervenute nel suo stomaco, per azione del succo gastrico che attacca la capsula nella quale sono rinchiuse, restando libere,
Una volta che un porco ingerì carne trichinata, le trichine pervenute nel suo stomaco, per azione del succo gastrico che attacca la capsula nella
36. — Visita dell'animale vivo e macellato. I Capitoli d'oneri più volte ricordati, riguardo alla carne aggiungono: «L'autorità militare dal canto suo sarà in facoltà di far visitare i buoi, prima e dopo la macellazione, oppure quando siano ridotti in quarti, prima che ne sia fatta la distribuzione ai corpi, tanto nei luoghi di deposito, quanto in quelli di distribuzione, facendo anche applicare un bollo sui quarti stessi.
suo sarà in facoltà di far visitare i buoi, prima e dopo la macellazione, oppure quando siano ridotti in quarti, prima che ne sia fatta la distribuzione
3° che nella vacca si trovano sempre le tracce dei ligamenti sospensori delle mammelle e l'escavazione che ha fatto il macellaro per asportarle; 4° che infine presso il bove macellato si trovano talora le tracce del pene od almeno del suo legamento sospensore.
° che infine presso il bove macellato si trovano talora le tracce del pene od almeno del suo legamento sospensore.
Non è il caso di fermarsi sui segni distintivi di quella carne, perchè figurano già nella tavola riportata alle pagine 126 e 127, nè di aggiungere parola intorno ai caratteri di sua bontà e buona conservazione, adattandosi per tale argomento quanto fu già detto a suo luogo riguardo alla carne di bue. Solo avvertirò qui che le carni di castrato e di montone sono meno resistenti di quelle bovine, e per conseguenza più prontamente alterabili per l'azione degli agenti esterni.
parola intorno ai caratteri di sua bontà e buona conservazione, adattandosi per tale argomento quanto fu già detto a suo luogo riguardo alla carne di
2° La carne lessa che rimane distribuibile dopo la preparazione del brodo è molto minore del suo peso primitivo e spoglia alquanto di principii nutritivi.
2° La carne lessa che rimane distribuibile dopo la preparazione del brodo è molto minore del suo peso primitivo e spoglia alquanto di principii
b) L'arrostitura, o cottura immediata, espone la carne a perdite assai minori che la bollitura. Si calcola che la carne di bue cosi preparata, perda appena il 19 °/0 del suo peso; quella di castrato il 23 o 24 %. Oltre a ciò la carne arrostita resta più sapida, più gradita e più nutritiva della bollita, attesochè lo strato di albumina coagulata, che si fa prontamente attorno alla carne cosi cotta per la viva azione diretta del calore, impedisce che la medesima si spogli dei succhi nutritivi del suo interno.
appena il 19 °/0 del suo peso; quella di castrato il 23 o 24 %. Oltre a ciò la carne arrostita resta più sapida, più gradita e più nutritiva della
Si fa il calcolo che, tolte le ossa ad un kilogrammo di carne quale si distribuisce secondo è detto nei Capitoli d'oneri per la fornitura dei viveri alle RR. Truppe, non ne rimangono, in media, più che 800 grammi. Messi questi a bollire in una sufficiente quantità di acqua e condotta la decozione lentamente per 5 o 6 ore, si ottiene un brodo abbastanza gustoso ed aromatico, ma la carne bollita alibile non pesa più che 400 grammi. Di conseguenza, mentre la carne senz' ossa con la bollitura perde metà del suo peso, la carne con l'osso, quale è distribuita alla truppa, una volta bollita e disossata sarà ridotta a 2/5 circa del suo peso primitivo. Così i 220 grammi di carne con osso della razione di guarnigione, diverranno 88 di carne lessa alibile; i 240 della razione di accantonamento, 96; i 300 della razione di marcia, 120.
, mentre la carne senz' ossa con la bollitura perde metà del suo peso, la carne con l'osso, quale è distribuita alla truppa, una volta bollita e
2° Il cacio cavallo in forme a guisa di fuso molto panciuto, con le estremità molto ottuse e con strozzatura in vicinanza di una di queste, della lunghezza di circa 30 cent., del diametro massimo di cent. 9, del peso approssimativo di un chilogrammo. Si prepara con latte di vacca (e non di cavalla, come potrebbe far credere il suo nome) più o meno completamente scremato, ed esclusivamente nell'Italia meridionale.
, come potrebbe far credere il suo nome) più o meno completamente scremato, ed esclusivamente nell'Italia meridionale.
a)Per dare un'idea abbastanza esatta delle molte malattie cui sono subordinati quei formaggi, non trovo miglior cosa che riprodurre qui sotto la bella tavola offerta dal Gigli nel suo Manuale (latte, cacio, burro ecc.), la quale fornisce la nomenclatura popolare, i caratteri e le cause delle malattie del formaggio di grana o parmigiano, siccome il principe dei caci nostrani ed il tipo di quelli da me ricordati, come più adatti a far parte delle razioni militari.
bella tavola offerta dal Gigli nel suo Manuale (latte, cacio, burro ecc.), la quale fornisce la nomenclatura popolare, i caratteri e le cause delle
Oltre a queste malattie principali, l'aceto, come il vino da cui deriva, può andar soggetto ad altre alterazioni accidentali che ricorderò a suo luogo (vedi 71).
Oltre a queste malattie principali, l'aceto, come il vino da cui deriva, può andar soggetto ad altre alterazioni accidentali che ricorderò a suo
60. — Falsificazioni ed impurità del sale. Il sale può falsificarsi con acqua, con gesso, con marmo od altre sostanze terrose, allo scopo di aumentarne il peso. Però il suo basso prezzo lo mette ordinariamente al coperto da queste frodi.
aumentarne il peso. Però il suo basso prezzo lo mette ordinariamente al coperto da queste frodi.
È bene stabilito che alla normale pressione atmosferica di 0,76 l'acqua distillata bolle a + 100° C, l'alcool assoluto a +78°; ne conseguirà che una miscela di acqua e di alcool, alla quale si può assimilare il vino, avrà il suo punto di ebullizione a temperature intermedie fra quei due estremi, e tanto più vicino a 100°, quanto più acqua conterrà il miscuglio e, viceversa, tanto più vicino a 78°, quanto più questo sarà ricco di alcool.
miscela di acqua e di alcool, alla quale si può assimilare il vino, avrà il suo punto di ebullizione a temperature intermedie fra quei due estremi, e
I due Mycoderma si escludono mutuamente e non si trovano mai contemporaneamente nello stesso vino. Il Mycoderma aceti per la sua funzione differisce dal Mycoderrna vini, perchè invece di portare, come questo, l'alcool di un sol colpo al suo termine estremo di ossidazione, lo arresta al termine intermediario dell'acido acetico il quale, facilmente avvertito dal gusto anche in piccola dose, può rendere presto sgradito od inservibile il vino.
dal Mycoderrna vini, perchè invece di portare, come questo, l'alcool di un sol colpo al suo termine estremo di ossidazione, lo arresta al termine
si tornerà a pesare ed è presto capito che l'aumento del suo peso rappresenterà la sostanza estrattiva lasciata dai 25 cc. di vino postivi ad essiccare. Volendo da questa dedurre la quantità che ne avrebbe lasciato un litro del vino in esame, basterà moltiplicarla per 40, essendo appunto 25 cc. la quarantesima parte di un litro.
si tornerà a pesare ed è presto capito che l'aumento del suo peso rappresenterà la sostanza estrattiva lasciata dai 25 cc. di vino postivi ad
4° I materiali per l'impasto della galletta sono quelli stessi occorrenti per il pane da munizione, meno il sale che ne è escluso, atteso il suo elevato potere igroscopico, il quale esporrebbe questo pane speciale ad inumidirsi ed alterarsi prontamente.
4° I materiali per l'impasto della galletta sono quelli stessi occorrenti per il pane da munizione, meno il sale che ne è escluso, atteso il suo
2° La essiccazione delle carni, processo diffuso nei paesi caldi e specialmente nell'America del Sud, in Affrica, in Arabia, nell'America del Nord, col quale si ha per scopo di disidratare la carne e toglierle così una delle condizioni favorevoli alle fermentazioni. Talora per raggiunger meglio l'intento, e portare la disidratazione della carne Ano alla riduzione della metà del suo volume, si aggiunge la compressione. I processi Henly, Verdeil, ecc. sono basati su questo principio.
'intento, e portare la disidratazione della carne Ano alla riduzione della metà del suo volume, si aggiunge la compressione. I processi Henly, Verdeil
11° Così la scatola parrebbe fatta, ma ne viene invece l'operazione più importante, la cosi detta prova degli autoclavi, che deciderà della sua bontà, completando la sterilizzazione del suo contenuto e controllando se la chiusura fu inappuntabilmente eseguita.
, completando la sterilizzazione del suo contenuto e controllando se la chiusura fu inappuntabilmente eseguita.
4° L'acidità fatta manifesta dal colore olivastro o nerastro, dalla consistenza molliccia della carne, e dall'odore suo ingrato e ben pronunziato come di lievito, da non confondersi coll'odore talvolta intenso delle droghe aggiunte alla carne, il quale non ne altera il gradevole sapore.
4° L'acidità fatta manifesta dal colore olivastro o nerastro, dalla consistenza molliccia della carne, e dall'odore suo ingrato e ben pronunziato
' L'argomento dell'acqua potabile, considerato rispetto all'esercito, implica sempre una duplice tesi: quella che riguarda il suo esame, per giudicare, se sia o no adatta all'uso di bevanda; e quella che concerne la sua correzione, pe'casi che necessità inevitabili ne impongano di tale che l'analisi rivelò come impura e nociva. Di conseguenza questa seconda parte del libro dovrà scindersi in due capitoli distinti, rispondenti ciascuno ad una delle due tesi ora annunziate.
' L'argomento dell'acqua potabile, considerato rispetto all'esercito, implica sempre una duplice tesi: quella che riguarda il suo esame, per
Nel seguente specchio ho riassunto i caratteri fisici, chimici e microscopici delle suddette quattro classi di acqua, quali appunto il professore di Netley li accenna nelle relative tabelle del suo classico trattato di igiene pratica.
Netley li accenna nelle relative tabelle del suo classico trattato di igiene pratica.
§ 94. — Sua importanza e disposizioni regolamentari in proposito. Fu detto ultimamente: «l'analisi chimica dell'acqua è presso ad aver finito il suo tempo. I lavori moderni sui protorganismi patogeni gettano un discredito di più in più grande sulle analisi per via di processi chimici. È l'analisi biologica che comincia a prevalere; il liquido di cultura tende a rimpiazzare la bottiglia del reattivo.» (Vallin, Revue d'Hygiène, 1884, N. 12).
§ 94. — Sua importanza e disposizioni regolamentari in proposito. Fu detto ultimamente: «l'analisi chimica dell'acqua è presso ad aver finito il suo
Così l'igienista militare nell'insieme di queste Istruzioni potrà trovare un'efficacissima guida per le sue ricerche, sia che esse debbano limitarsi, per imperiosità di circostanze, a semplici e rapidi saggi, sia che possano e debbano spingersi a valutazioni più accurate ed esatte delle principali sostanze minerali ed organiche contenute nelle acque sottoposte al suo esame.
sostanze minerali ed organiche contenute nelle acque sottoposte al suo esame.
5° Alcoolito di noce di galla. In generale, al suo contatto, le acque potabili non manifestano immediatamente reazione, ma dopo qualche tempo diventano opaline a motivo dell'acido tannico contenuto nell'alcoolito che, combinandosi alle basi dei sali esistenti nell'acqua, produce dei tannati insolubili.
5° Alcoolito di noce di galla. In generale, al suo contatto, le acque potabili non manifestano immediatamente reazione, ma dopo qualche tempo
Si riprincipia l'operazione raddoppiando il volume dell'acqua messa sotto esperimento, si opera esattamente nella stessa guisa, e la differenza della lettura dà questa volta il peso del permanganato di potassa che ha fornito il suo ossigeno alla materia organica.
lettura dà questa volta il peso del permanganato di potassa che ha fornito il suo ossigeno alla materia organica.
Non fornisce acqua capace di produrre microrganismi, come quella filtrata attraverso il carbone animale, e mantiene il suo potere filtrante per lungo tempo. Insomma è uno dei più durevoli ed efficaci mezzi di purificazione dell'acqua.
Non fornisce acqua capace di produrre microrganismi, come quella filtrata attraverso il carbone animale, e mantiene il suo potere filtrante per lungo
9° Il biscotto di porcellana (biscuit) infine è un'eccellente materia filtrante e sterilizzatrice dell'acqua. Usato già da tempo dal Pasteur per sterilizzare a freddo i liquidi di cultura, fu applicato dallo Chamberland, allievo e collaboratore del Pasteur, fino dall'agosto del 1884, alla filtrazione dell'acqua mediante le famose bougies o cilindri filtranti che portano il suo nome, e dei quali la fig. 48 rappresenta fedelmente uno dei primi esemplari.
filtrazione dell'acqua mediante le famose bougies o cilindri filtranti che portano il suo nome, e dei quali la fig. 48 rappresenta fedelmente uno dei primi
[immagine: Fig. 56. Filtro amicrobo preparato dalla Manifattura Ginori secondo i suggerimenti dell'Autore a Cavo dell'ampolla filtrante di biscotto b Manicotto di caoutchouk che stabilisce la comunicazione fra il rubinetto c e l'ampolla, e che serve a mantenere sospeso il filtro c Rubinetto di presa dell'acqua e-d Involucro e suo coperchio f Maschiettatura di riunione delle due parti dell'involucro.]
presa dell'acqua e-d Involucro e suo coperchio f Maschiettatura di riunione delle due parti dell'involucro.]
In qual modo avvenga la filtrazione in un filtro cosi composto è facilmente compreso: l'acqua che fluisce dal rubinetto c, entra nell'ampolla a, ne traversa le pareti porose, cade nel cavo del vaso e, e, per mezzo del suo beccuccio inferiore, sgocciola al di fuori del filtro.
traversa le pareti porose, cade nel cavo del vaso e, e, per mezzo del suo beccuccio inferiore, sgocciola al di fuori del filtro.
Lo zafferano è pianta perenne, bulbosa, originaria dall'Asia Minore, dove è indigena. I suoi fiori che dà in autunno sono ordinariamente di un violetto porporino, gli stimmi di un rosso aurora molto odorosi. Nel linguaggio dei fiori: Sfacciataggine. Ama terreno asciutto, forte, ben esposto e sostanzioso. Si raccolgono i fiori per levarne i pistilli rossi fragrantissimi. Si moltiplica per bulbilli, che formansi tutti gli anni attorno al bulbo madre, e si piantano in agosto. Varietà il Crocus vernus, il Crocus multiflorus e longiflorus, che nasce selvaggio in Sicilia. Coltivasi un di presso come gli agli e le cipolle. Vegeta anche nel nord, ma teme i freddi rigorosi e perisce sotto il 15°. Lo zafferano à sapore piccante ed amaro, odore forte particolare. Il suo nome crocus da croche filo, per gli stilli filiformi che costituiscono il suo fiore.
particolare. Il suo nome crocus da croche filo, per gli stilli filiformi che costituiscono il suo fiore.
Plinio dice al lib. 25 cap. 2: « Hyssopum in oleo contritum phthyriasi resistit et prurigini in capite. » Non traduco la sentenza di Plinio per rispetto alle gentili lettrici. Anche oggi in Persia viene usato l'infuso come cosmetico. Ne parlò Salomone (Regum,3). I Giudei ricinsero d'isopo la spugna colla quale abbeverarono d'aceto il Redentore. L'isopo è di rito nelle benedizioni di chiese e camposanti. Non è ben certo che il nostro isopo sia quello ricordato dal re Davide: Asperges me hyssopo et mundabor. Si vuole che quell'isopo sia una pianta affatto scomparsa e non dei nostri paesi. Un canonico di Como stampò un volume per simile vertenza. Ma se il nostro non è il medesimo, è per lo meno un suo prossimo parente, perchè ne à le stesse proprietà. La massaja lo taglia in autunno lo fà seccare all'ombra in piccoli fascetti e lo conserva per gli usi culinari dell'inverno. Il suo aroma giusta il detto della salernitana colorisce graziosamente la faccia e dà buon umore.
canonico di Como stampò un volume per simile vertenza. Ma se il nostro non è il medesimo, è per lo meno un suo prossimo parente, perchè ne à le stesse
Pianticella annuale originaria della Mesopotamia che dà il noto legume coltivato molto in Francia e nel Vallese. Vuol terreno sciolto, asciutto, non molto grasso. Si semina in primavera e si colgono i frutti appena maturi perchè non cadano. Due varietà principali: la gialla e la rossiccia, questa più saporita. Si conservano per l'inverno in luogo asciutto e prima di usarne, si lasciano macerare in acqua onde si gonfino e diventino tenere. Se ne fa farina ed è molto leggera e buona pei malati. Le lenti si mangiano in minestra, come i fagioli, si mettono cotte negli umidi, accompagnano i salami cotti principalmente quello di fegato, la mortadella. Se ne fa purèe e flan di sapore delizioso. Al tempo antico dovevano essere molto più saporite d'adesso. Esaù le rese celebri cedendo per un piatto di esse la sua primo- genitura. Sono di un uso molto antico e generale. Ovidio dà la palma a quelle di Pelusio in Egitto. Ateneo da il menu d'una cena con queste parole: « mangiammo un piatto di lenti, poi ne venne un altro, poi ce ne servirono di nuovo ben condite in aceto. » Allora si servivano le lenti come oggi si fà della patata in Svizzera. Difilo comico, fà dire ad un suo personaggio: « la tavola era pulitamente disposta, noi avevamo ciascuno un piatto ben colmo di lenti. » Zenone, il fondatore della setta stoica, dice, essere uno dei caratteri del saggio quello di saper condir bene le lenti. Ecco il suo dogma - Sapientem omnia recte agere et lentem diligenter condire. La famiglia dei Lentuli doveva il suo nome a degli antenati venditori di lenti. Marziale ne parla in Xeniis:
nuovo ben condite in aceto. » Allora si servivano le lenti come oggi si fà della patata in Svizzera. Difilo comico, fà dire ad un suo personaggio
Gli antichi la mettevano nel latte a impedirne la coagulazione, giova nel vomito e nel singhiozzo è contro l'itterizia. Si mescolano le foglie colla lattuga e le altre insalate. Ne fanno: l'acqua di menta peperita, l'alcoolato di menta, l'olio essenziale di menta, le pastiglie, i diavolotti, dei quali i più pregiati ed energici sono gli inglesi. A conservarne le foglie si colgono prima della fioritura. Ecco l'origine della menta. Proserpina aveva una damigella d'onore che si chiamava Menta, ed era figlia di Cocito. Un dopo pranzo, la colse a fare gli occhietti a Plutone suo legittimo consorte e presa da giusto risentimento la tramutò in questa pianticella che à conservato il suo nome. D'allora in poi s'ebbe la menta.
aveva una damigella d'onore che si chiamava Menta, ed era figlia di Cocito. Un dopo pranzo, la colse a fare gli occhietti a Plutone suo legittimo consorte
La scorzonera è una pianticella erbacea, della famiglia delle cicorie, della quale si mangiano le radici. Se ne conoscono 8 varietà. Da noi due se ne coltivano. La bianca (tropogon porrifolium), che è annuale, e si semina in primavera, per raccoglierne le radici in Ottobre ed in seguito, e vuole terreno profondo e grasso. È dolce e si fa friggere e conciare con burro come i legumi ed in insalata. L'altra la nera, o salsifino (scorzonera hispanica) è meno coltivata delle precedenti, perchè meno preferibile. È bisannuale, e produce una lunga e carnosa radice a pelle nera e carne bianca, di gusto amaro, che mangiasi pure a mo' dell'altra. Si semina egualmente, à fiori violacei in Luglio. Nel linguaggio dei fiori: rozzezza. Benchè perdurino due anni nel secondo perdono di bontà. Gli uccelli sono assai ghiotti del suo seme. La specie humilis dà fiori dei quali si cava una tintura color nero. Alla prima specie (tropogon) appartiene quella così detta barba di becco o barba di prete (tropogon pratense) in milanese barbabicch o erbabicch od anche bassabicch. Alcuni la vogliono originaria dalla Siberia, ma pare invece che sia della Spagna, come lo indica anche il suo cognome hispanica, la quale si ritiene pure la sola vera scorzonera. Il suo nome viene dal colore della sua scorza. Il medico portoghese Nicolò Monardes scrive che la scorzonera fu scoperta solo verso la metà del secolo XVI ad Urgel in Catalogna in una località detta il Monte Bianco. E racconta che quel paese era molestato ed invaso da serpi velenose, dette scorzoni, e che un moro d'Africa curava i morsicati colla sua radice. Da qui il medico portoghese inferisce che venne il suo nome di scorzonera, cioè erba atta a guarire dagli scorzoni che, a sua detta, muoiono subito se si riesce a metterla loro in bocca. Ve la dò come l'ò trovata su un libro stampato a Venezia appresso Francesco Zilletti nell'anno 1582.
due anni nel secondo perdono di bontà. Gli uccelli sono assai ghiotti del suo seme. La specie humilis dà fiori dei quali si cava una tintura color nero