La cottura deve durare da 40 a 55 minuti per le grosse pagnotte del pane da munizione, e nei nostri panifici militari la si compie in forni ordinari, o di munizione, stabili, adatti ad eseguire fino a 10-12 fornate nelle 24 ore, qualora siano serviti da tre squadre di operai lavoranti a turno, ciascuna per 8 ore. In tali forni da munizione la temperatura si eleva in media oltre a 300° e fino a 350° C.
, ciascuna per 8 ore. In tali forni da munizione la temperatura si eleva in media oltre a 300° e fino a 350° C.
Tali operazioni richiedono molta precauzione, perchè il pane non venga posto in condizioni di non compiere a dovere la sua disidratazione. A questo scopo il pane estratto dal forno dovrà essere conservato in appositi magazzini, sani, asciutti, non troppo freddi, col pavimento di tavole sollevate dal suolo, ben aereati e ventilati all'occorrenza, per dare sfogo al vapore acquoso che ne emana. Le varie pagnotte saranno disposte per coltello in appositi scaffali a giorno costrutti secondo il modello 1855 e capaci di permettere l'aereazione abbondante attorno alle medesime. Quivi le pagnotte si raffredderanno gradatamente abbandonando l'umidità fino a non trattenerne più del 36%.
Tali operazioni richiedono molta precauzione, perchè il pane non venga posto in condizioni di non compiere a dovere la sua disidratazione. A questo
5. — Alterazioni del pane da munizione. Come ogni altro pane, anche quello militare può andar soggetto ad alterazioni che possono renderlo di cattivo odore, disgustoso e perfino insalubre. Da due gruppi di cause ben distinte possono provenire tali alterazioni:
odore, disgustoso e perfino insalubre. Da due gruppi di cause ben distinte possono provenire tali alterazioni:
a) Il pane fabbricato con farine provenienti da grani avariati o malati, o con farine avariate di per loro per riscaldamento, fermentazione od umidità sofferta, apparisce compatto, pesante, soverchiamente umido, con mollica bruna, con crosta scura e screziata, e quando l'avaria della farina sia stata avanzata, può essere anche di sapore amaro, agro e di odore putrido. A tali estremi il pane, più che disgustoso e sospetto, può ritenersi assolutamente nocivo alla salute.
stata avanzata, può essere anche di sapore amaro, agro e di odore putrido. A tali estremi il pane, più che disgustoso e sospetto, può ritenersi
Allora, pesando esattamente la capsula con le ceneri e togliendo quindi dal peso ottenuto quello noto della capsula vuota, potremo conoscere il peso delle ceneri lasciate Fig. 10. Lampada ad alcool Berzelius per alte temperature. dal pane calcinato. Riferendo in seguito, col solito calcolo, questo peso, a quello del pane posto sotto esperimento, potremo valutare il per % dei suoi sali; il quale oltre il due, accennerà a falsificazione con sostanze saline. Sciogliendo infine le ceneri ottenute in acqua contenente un poco di acido cloridrico e filtrando, il peso di ciò che rimarrà insoluto sul filtro, rappresenterà il quanto di principi silicio-terrosi del 5° gruppo (kaolino, argille varie, sabbie, ecc.) contenuti nel pane esaminato. Se questi oltrepasseranno il massimo limite normale del 0,10 % del pane essiccato, accenneranno a falsificazione, non infrequente, con tali sostanze minerali vilissime, più che le altre adatte ad accrescere il peso del pane con grande vantaggio dei frodatori.
questi oltrepasseranno il massimo limite normale del 0,10 % del pane essiccato, accenneranno a falsificazione, non infrequente, con tali sostanze minerali
Per riscontrare se il frumento sia attaccato da tali malattie, oltre che esaminarlo attentamente, si dovrà strofinare, batterlo ed esaminare al microscopio la polvere che produce.
Per riscontrare se il frumento sia attaccato da tali malattie, oltre che esaminarlo attentamente, si dovrà strofinare, batterlo ed esaminare al
Questo argomento esigerebbe un lungo capitolo per essere trattato a dovere, tanto è vasto, complicato e difficile: inoltre la moltiplicità e spesso la difficoltà dei saggi da ricordarsi per raggiungere completamente lo scopo sarebbero tali da adattarsi male ad un manualetto come questo, col quale si vuol raggiungere lo scopo pratico di abilitare a ricerche spicciative e di facile realizzazione sulle sostanze alimentari costitutive il vitto del soldato. Conseguentemente, per vedere di riuscire il più possibilmente efficace ed elementare ad un tempo, accennerò solo a pochi e facili, ma concludenti saggi cui si possono sottoporre le farine sospette, per formarsi un criterio abbastanza fondato sulla loro bontà od alterazione, sulla loro purità o falsificazione, lasciando da parte tutto quanto ha riguardo alla quantitativa valutazione dei difetti intraveduti, compito questo superiore alle nostre forze e di competenza soltanto del bromatologo provetto.
la difficoltà dei saggi da ricordarsi per raggiungere completamente lo scopo sarebbero tali da adattarsi male ad un manualetto come questo, col quale
Per norma di chi dovesse instituire di tali ricerche, offro qui sotto i caratteri differenziali dei varî granuli amilacei, rilevabili con 1'osservazione microscopica.
Per norma di chi dovesse instituire di tali ricerche, offro qui sotto i caratteri differenziali dei varî granuli amilacei, rilevabili con 1
d) Constatazione di semi estranei al frumento e nocivi. La farina può contenere sovente dei frammenti di semi estranei al frumento che la deprezzano e, quello che è peggio, ponno impartirle anche proprietà dannose e perfino venefiche. Occorre dunque sapere riconoscere di tali alterazioni almeno le più pericolose.
e, quello che è peggio, ponno impartirle anche proprietà dannose e perfino venefiche. Occorre dunque sapere riconoscere di tali alterazioni almeno le
Per tali riflessioni, il mezzo migliore per riconoscere la presenza di sostanze minerali di adulterazione nella farina resta sempre quello dell'accurata incenerazione di un determinato peso della medesima e consecutiva valutazione ponderale delle ceneri ottenute. Per le diligenze da adoprarsi perchè la incenerazione riesca a dovere, rimando al § 9, II, nella trattazione delle falsificazioni del pane del commercio. Quello che occorre ora ben notare si è, che qualora le ceneri fornite da una farina sorpassino la proporzione del 2 % in peso, non mai raggiunta dalle ceneri della farina di frumento genuina, c'è di che entrare in sospetto fondato della falsificazione in discorso.
Per tali riflessioni, il mezzo migliore per riconoscere la presenza di sostanze minerali di adulterazione nella farina resta sempre quello dell
18. — Conservazione della farina. Condizioni indispensabili per la buona conservazione delle farine sono: che derivino da grani sani e ben maturi; che siano il prodotto di una macinazione ben diretta e tale da non infranger troppo le parti corticali del seme. Per evitare poi che, malgrado ciò, vadano soggette ad alterazioni, bisogna aver alcune altre speciali cure. La conservazione delle farine dovrà farsi in locali freschi ed asciutti e tali da non esporle nè a correnti d'aria troppo secca, che le renderebbe poco impastabili nella fabbricazione del pane, nè a venti caldo-umidi che vi favoriscono la fermentazione e lo svolgimento degli insetti. Nei nostri panifici militari la farina generalmente si conserva in sacchi, sia soprapposti in senso orizzontale, sia isolati e situati in piedi. Si può anche conservarla per molto tempo essiccandola in una stufa fino a riduzione del 5-6 per cento della sua acqua di idratazione e ponendola quindi in balle ben compressa, od in botti, od in barili ben chiusi per salvarla dall'influenza di nuova umidità.
, vadano soggette ad alterazioni, bisogna aver alcune altre speciali cure. La conservazione delle farine dovrà farsi in locali freschi ed asciutti e tali da
I più preziosi ed utilizzabili con fiducia sono, come fu detto di sopra, le fave, le lenti, i fagiuoli, i piselli, ben inteso allo stato di maturità e secchi, non allo stato verde ed immaturi, perchè in tali condizioni si avvicinano piuttosto, per la loro composizione, ai comuni legumi erbacei ed acquosi, come può vedersi nel seguente parallelo ottenuto con dati tolti alla tavola sopra citata. [tabella]
e secchi, non allo stato verde ed immaturi, perchè in tali condizioni si avvicinano piuttosto, per la loro composizione, ai comuni legumi erbacei ed
In luoghi umidi e caldi le patate germogliano o mettono, come volgarmente si dice, e sviluppano un principio nocivo, la solanina, che agisce come veleno, producendo forte irritazione nel tubo gastro-enterico, coliche, dissenterie, vomiti ecc. susseguiti anche da morte, specialmente nei soggetti deboli. Patate che appena accennino alla mettitura dovranno essere, per conseguenza, rifiutate senz' altro. Le patate in tali condizioni perdono la loro farinosità ed acquistano un sapore leggermente zuccherino.
deboli. Patate che appena accennino alla mettitura dovranno essere, per conseguenza, rifiutate senz' altro. Le patate in tali condizioni perdono la loro
28. — Patate; loro alterazioni. La patata, malgrado il suo valore alimentare abbastanza scadente, è legume graditissimo e come alimento aggiuntivo e di complemento alla carne e come condimento può figurare molto opportunamente nella razione del soldato. Giova osservare inoltre che in caso di invadente scorbuto in qualche presidio, piazza forte, accampamento permanente, stabilimento militare, o corpo di punizione, le patate possono trovare la loro eccellente applicazione, essendo ormai provato da numerose osservazioni di medici autorevoli, che tali legumi feculenti, mangiati crudi o pochissimo cotti, godono di una virtù antiscorbutica non equivoca.
loro eccellente applicazione, essendo ormai provato da numerose osservazioni di medici autorevoli, che tali legumi feculenti, mangiati crudi o pochissimo
5° Deve esser susseguita dall'appensione dell'animale per dodici o venti ore secondo la stagione, affinchè il sangue possa completamente scolare dalle carni ed i corpi albuminoidi coagularsi nelle medesime, ritardandovi così la produzione dell'acido lattico che è la causa precipua della pronta loro decomposizione. Quest' appensione dell'animale morto è necessaria anche perchè la carne non venga adoperata subito dopo la macellazione, essendo in tali circostanze dura, tigliosa, di difficile cottura, molto pesante alla digestione, poco gustosa.
tali circostanze dura, tigliosa, di difficile cottura, molto pesante alla digestione, poco gustosa.
32. — Cause che rendono malsane le carni dei mammiferi domestici commestibili. Oltre la serie di circostanze capaci di modificare il valore delle carni commestibili, è di sommo interesse conoscere le cause che possono renderle malsane, perchè sovente i pericoli che l'uomo corre per l'uso di carni nocive alla salute sono gravi e tanto più, in quanto gli effetti non si appalesano immediatamente, ma dopo un lungo periodo di tempo e dopo una ripetuta ingestione delle medesime, tantochè spesso furono ascritte ad altra causa, piuttostochè all'uso di tali carni, malattie dalle medesime determinate.
ripetuta ingestione delle medesime, tantochè spesso furono ascritte ad altra causa, piuttostochè all'uso di tali carni, malattie dalle medesime determinate.
6° Un simile precetto vale per le carni di animali affetti da neoplasmi maligni, ed in special modo da carci-noma e sarcoma, quando tali neoformazioni accennano già ad esulcerazione. Tali neoplasmi si presentano qualche volta nei bovini. Nei cavalli sono invece frequenti i tumori melanotici i quali, se esistono sulla pelle soltanto, non hanno importanza sull'uso della carne, ma se ne esistono ne' visceri o ne' muscoli, allora la carne non deve accettarsi per l'alimentazione dell'uomo.
6° Un simile precetto vale per le carni di animali affetti da neoplasmi maligni, ed in special modo da carci-noma e sarcoma, quando tali
Come alimento poi dagli animali possono esser presi la belladonna, lo stramonio, la cicuta, ecc., che valgono a renderne le carni velenose, malgrado gli animali stessi godano di una certa immunità contro tali vegetali tossici.
gli animali stessi godano di una certa immunità contro tali vegetali tossici.
Per regola bene stabilita devono ritenersi come malsane le carni di animali morti sia di malattia, sia di esaurimento di forze per soverchio lavoro, sia per avvelenamento, sia anche per vecchiaia. In ognuno di tali casi, ancorchè la carne non riesca veramente pericolosa, si costituisce sempre un alimento di pessima specie, poco gradito, pochissimo digestibile, e perciò da rifiutarsi.
, sia per avvelenamento, sia anche per vecchiaia. In ognuno di tali casi, ancorchè la carne non riesca veramente pericolosa, si costituisce sempre un
Non riesce sempre agevole cosa giudicare della provenienza di un pezzo di carne, segnatamente quando questo venga esibito di proporzioni tali da non rappresentare una buona parte dell'animale (almeno un quarto), sulla quale solamente è facile riconoscerne i principali caratteri fisico-anatomici distintivi. E solo tenendo conto allora delle più minute differenze che si potrà venire a capo, e non sempre, della soluzione di questo assai complicato problema.
Non riesce sempre agevole cosa giudicare della provenienza di un pezzo di carne, segnatamente quando questo venga esibito di proporzioni tali da non
Si comprende bene come invece possono esser tolte subito di discussione la carne di vitello e quella di porco, perchè con queste non potrebbe esercitarsi la frode o per la poca convenienza che ci troverebbe il frodatore (come con la carne di vitello, più cara e ricercata di quella di bue), o per caratteri specialissimi che esse presentano (carni di porco), tali da non permettere nemmeno un sol momento l'equivoco.
caratteri specialissimi che esse presentano (carni di porco), tali da non permettere nemmeno un sol momento l'equivoco.
Fra tutti i caratteri accennati nella tavola ora riportata, certo che quelli offerti dalle ossa sarebbero i più preziosi e meno dubbi per la differenziazione della carne dei bovini da quella di cavallo, semprechè l'ingenuità dei fornitori giungesse a tanto da presentare pezzi dell'animale di tali dimensioni da permettere il riconoscimento di quei caratteri stessi. Ma siccome è ben raro che ciò accada, all'atto pratico quei segni diventano quasi lettera morta. Riguardo ai caratteri della carne muscolare, qualora soccorra molta pratica nell'apprezzarli, sono da ritenersi pregevolissimi; però da soli, a meno che molto accentuati, non varranno mai a determinare per un giudizio reciso. I caratteri offerti dal tessuto connettivo sono forse anche
differenziazione della carne dei bovini da quella di cavallo, semprechè l'ingenuità dei fornitori giungesse a tanto da presentare pezzi dell'animale di tali
Il pepe in polvere poi può trovarsi in commercio adulterato con materie terrose o con svariatissime sostanze acri, eterogenee di cui sarebbe troppo lungo riportare qui la lista. Il mezzo comunemente adoperato per riuscire a scoprire tali falsificazioni si è l'attenta osservazione microscopica del pepe polverizzato sospetto fatta comparativamente a quella della polvere di pepe genuino. Con ripetuti esami e pratica non comune si può giungere a buoni risultati. Per chi bramasse una guida eccellente per tali ricerche, segnalo quanto è detto su tale argomento nell'articolo «Poivre» del gran dizionario dello Chevallier a pag. 985-993, e che non tento nemmeno riassumere qui, per non dilungarmi troppo su un argomento di interesse troppo secondario in questo libro. Del resto è facile comprendere come, nell'incetta del pepe per uso militare, un mezzo molto pratico e spicciativo per difendersi da queste numerose e frequentissime falsificazioni sia quello di non prelevare mai una tal droga sotto forma di polvere, ma bensì allo stato di grani intatti.
lungo riportare qui la lista. Il mezzo comunemente adoperato per riuscire a scoprire tali falsificazioni si è l'attenta osservazione microscopica del
Per giustificare l'opportunità di tanta circospezione non mancherebbero certo, esempi da citare sugli effetti tristissimi del mal uso degli alcoolici nelle truppe; non mancherebbero fatti da ricordare di somma previdenza adoprata a tal proposito da illuminati condottieri di truppe. Ma enumerando di tali casi andremmo troppo per le lunghe: tornerà invece più opportuno riportare sul soggetto che ne occupa il parere dell'Arnould tanto competente in proposito. «Quanto noi siamo sembrati disposti, dice l'eminente igienista francese, a riconoscere l'esistenza di una reale risorsa nelle bevande alcooliche naturali, la birra di buona qualità, il sidro ben fatto e soprattutto il vino non rimaneggiato, altrettanto incliniamo verso la condanna, pressochè assoluta, di tutti i prodotti di distillazione, vale a dire di tutto ciò che merita più specialmente il nome di alcool. Su questo terreno noi non vediamo distinzione da introdurre fra l'uso e l'abuso.
tali casi andremmo troppo per le lunghe: tornerà invece più opportuno riportare sul soggetto che ne occupa il parere dell'Arnould tanto competente in
69. — Esame dei caratteri fisico-organolettici. È sempre da questo che occorre prendere le mosse quando si tratti di decidere se un vino da incettarsi è buono, oppure da rifiutarsi. A questo proposito la Istruzione ricordata dice: «I vini tutti devono avere odore grato, e sapore più o meno asciutto, a seconda della qualità, ed esser limpidi. Quando i vini hanno subito qualche alterazione naturale sono ordinariamente torbidi o filanti, hanno odore sgradevole, sapore ora acetico, ora amaro, secondo la malattia a cui andarono soggetti.» Oltre a ciò, l'eccesso od il difetto di colorito e l'astringenza soverchia, saranno segni da metter sempre in sospetto e tali da consigliare ulteriori ricerche.
'astringenza soverchia, saranno segni da metter sempre in sospetto e tali da consigliare ulteriori ricerche.
III. Un ultimo gruppo di alterazioni, e queste gravissime e tali da meritare tutta l'attenzione, è costituito dall'inquinamento del vino per sali di metalli tossici (rame, piombo, zinco), che può avverarsi per una serie di combinazioni casuali che sarebbe lungo ed inutile qui ricordare, od anche per scopi fraudolenti.
III. Un ultimo gruppo di alterazioni, e queste gravissime e tali da meritare tutta l'attenzione, è costituito dall'inquinamento del vino per sali di
Per riconoscere poi la presenza temuta dell'alcool amilico nell'acquavite (che può rivelarla proveniente dai cereali, dalle patate e dalle barbebietole, o mescolata con acquavite di tali derivazioni), varrà il procedimento accennato al 72, b, per scoprire la presenza di quell'alcool sinistro nel vino, oppure meglio ancora quello pro-posto dal Casati.
barbebietole, o mescolata con acquavite di tali derivazioni), varrà il procedimento accennato al 72, b, per scoprire la presenza di quell'alcool sinistro nel
§ 87. — Normer sulla buona conservazione e sulla periodica consumazione dei viveri di riserva. Il Regolamento a Amministrazione e contabilità per i corpi del R. Esercito (1° maggio 1885), agli articoli 76, 77 ed 80, contiene tali norme. A naturale complemento di questa quinta sezione, stimo opportuno riprodurne integralmente quei brani che sono più strettamente attinenti alla parte igienica del soggetto.
corpi del R. Esercito (1° maggio 1885), agli articoli 76, 77 ed 80, contiene tali norme. A naturale complemento di questa quinta sezione, stimo
Scatolette di carne. Le scatolette di carne in conserva non sempre presentano indizi esterni tali da poter giudicare in modo sicuro del loro stato di conservazione.
Scatolette di carne. Le scatolette di carne in conserva non sempre presentano indizi esterni tali da poter giudicare in modo sicuro del loro stato di
Più di qualsiasi norma al riguardo, può valere la pratica e la diligenza delle persone chiamate a visitarle; ond'è che non saranno mai soverchie le cure nell'eseguire tali visite (§ 634).
L'acqua dei grandi laghi, agitata per la forza dei venti, è anche bene aereata ed ossigenata, ciò che la garantisce dall'inquinamento nocivo per sostanze organiche. Però la cosa cambia molto, quando i laghi sieno piccoli e sprovvisti di sufficienti emissari; le loro acque, poco rinnuovate e quasi immobili, saranno da assimilarsi allora a quelle di stagni, paludi, ecc. che, per la grande proporzione di sostanze organiche e di esseri organizzati che le inquinano, devono ritenersi come assolutamente impure, e perciò tali da non potere esser messe in discussione per la potabilità.
che le inquinano, devono ritenersi come assolutamente impure, e perciò tali da non potere esser messe in discussione per la potabilità.
In quel dispaccio era detto: «essendosi riconosciuto conveniente gli ufficiali medici acquistino la conoscenza e l'esercizio pratico dell'analisi dell'acqua e del vino, usando dei mezzi raccolti nell'accennata cassetta, vien determinato che nei mesi di marzo e di ottobre di ogni anno sia fatto, per gli ufficiali sanitari, un corso di esercitazioni pratiche delle analisi suddette in ciascuno ospedale principale e succursale, e che per tali esercitazioni debba servire di guida la Istruzione annessa alta. cassetta regolamentare per V analisi dell'acqua potabile e del vino (Roma, Voghera, 1882).»
gli ufficiali sanitari, un corso di esercitazioni pratiche delle analisi suddette in ciascuno ospedale principale e succursale, e che per tali
(1) La soluzione di cloruro d'oro occorrente per il 1° dei nuovi saggi proposti potrebbe, nella nostra cassetta regolamentare, esser messa nella boccetta che attualmente contiene la soluzione di cloruro mercurico (Vedi la spiegazione della fig. 43), inquantochè questo, non trovando applicazione in alcuna delle prove suggerite dalla Istruzione, non ha ragione di essere in quella cassetta. La soluzione di brucina (1: 800 di acqua distillata), occorrente per la ricerca dell'acido nitrico, potrebbe esser posta nella bottiglia ora occupata dall'alcoolito di campeggio, reattivo di secondaria importanza in queste prove sull'acqua. Adottato difatti per scuoprirvi il bicarbonato di calce, potrà essere sempre supplantato dalla ebullizione la quale precipita nell'acqua stessa i bicarbonati terrosi, ed in specie quello di calce, rendendoli così palesi per lo intorbidamento proporzionale sempre alla loro quantità. La soluzione forte di joduro di zinco, necessaria per la ricerca dell'acido nitroso, potrebbe allogarsi nella boccetta attualmente occupata dalla soluzione semplice di azotato baritico, la quale potrebbe essere senza danno soppressa, sia perchè nella cassetta esiste già la soluzione (titolata al 2,14 per cento) di questo sale per idrotimetro; sia perchè, volendo, il nitrato di barite, come inalterabile all'aria, potrebbe esser tenuto nella cassetta in tubetto di vetro (come il solfato ferroso), sempre pronto per farne, all'occorrenza, la soluzione estemporanea. Infine per la soluzione di clorato potassico, accennata nel 4° saggio proposto per la valutazione quantitativa del cloro, potrebbe servire la bottiglia ora occupata nella cassetta dall'alcoolito di noce di galla, che, senza grave inconveniente, potrebbe esser soppresso. Di fatto questo reattivo dei sali esistenti nell'acqua è d'azione tarda e troppo indeterminata, per riuscire realmente utile in ricerche spicciative come quelle cui vuolsi abilitare con la nostra Istruzione. Come reattivo poi del ferro nell'acqua, questo alcoolito potrebbe essere rimpiazzato molto opportunamente dal cianuro ferroso-potassico (esistente pure nella cassetta), il quale, aggiunto all'acqua leggiermente acidulata con acido azotico e concentrata per di più mediante evaporazione, vi produrrà un precipitato bluastro e poi bleu, qualora contenga tracce di ferro. E così, con queste semplici modificazioni ed aggiunte, io ritengo che il piccolo reagentario della nostra cassetta regolamentare per l'analisi dell'acqua potabile potrebbe esser messo in grado di soddisfare meglio alle moderne esigenze della igiene. Recapitolando, tali modificazioni si ridurrebbero alle seguenti: 1° L'attuale soluzione di cloruro mercurico, sostituita da una debole soluzione di tricloruro d'oro. 2° L'alcoolito di noce di galla, sostituito da una soluzione di clorato potassico, tale da contenere 3 di cloro per 100,000 di acqua distillata. 3° L'alcoolito di campeggio, sostituito da una soluzione acquosa di brucina all'1: 800. ,4° La soluzione ordinaria di azotato baritico puro, sostituita da una forte soluzione di joduro di zinco.
moderne esigenze della igiene. Recapitolando, tali modificazioni si ridurrebbero alle seguenti: 1° L'attuale soluzione di cloruro mercurico
1° 16-20° centigr., che la rendono assolutamente impotabile, è compito assai più difficile. In casi di vera necessità possono tornare utili: 1° Dei vasi di terra porosa, od altri mezzi analoghi basati sopra il raffreddamento prodotto dalla evaporazione: tali le bottiglie rivestite di una camicia di tessuto di lana spesso e poroso, che venga bagnato di quando in quando; le borracce metalliche ricoperte di feltro da mantenersi umido, come quelle appunto adottate per il soldato americano.
vasi di terra porosa, od altri mezzi analoghi basati sopra il raffreddamento prodotto dalla evaporazione: tali le bottiglie rivestite di una camicia di
c) Filtri d'improvvisazione. Possono darsi circostanze per le truppe in campagna nelle quali, in mancanza di filtri regolarmente costrutti e prestabiliti, si debba ricorrere ad improvvisarne, allo scopo di salvare ad ogni costo il soldato dal grave danno dell'uso di acque impure di località che è costretto ad occupare. In tali circostanze le cognizioni sulla virtù purificatrice delle varie materie filtranti passate in rassegna alla lettera d del § 102, le norme ricordate in a di questo paragrafo ed un poco d'ingegno potranno condurre a soluzioni assai plausibili del problema. Non pertanto, a titolo di esempio, ed a complemento del soggetto, desidero citare qualche filtro di questo genere, fra i più ricordati dagli autori d'igiene militare.
costretto ad occupare. In tali circostanze le cognizioni sulla virtù purificatrice delle varie materie filtranti passate in rassegna alla lettera d del
L'attività filtrante di ogni ampolla, per ripetuti esperimenti, fu da me constatata in litri 2 all'ora, o 48 nelle 24 ore, sotto una caduta d'acqua di metri 9 (0,87 di atmosfera). Per questo dato può arguirsene, che una batteria' di sole dieci ampolle potrebbe fornire in un giorno, ad un'atmosfera di pressione, circa mezza tonnellata di acqua perfettamente filtrata. È appunto con l'impianto di tali batterie di semplici ampolle filtranti, protette da un involucro comune qualsiasi, che potrebbe anche esser realizzata, in modo molto economico, la filtrazione amicroba dell'acqua su grande scala nelle caserme, negli ospedali, come in qualsiasi altro stabilimento provvisto di acqua a pressione.
di pressione, circa mezza tonnellata di acqua perfettamente filtrata. È appunto con l'impianto di tali batterie di semplici ampolle filtranti