3° di lievito vecchio o passato, il quale ha potenza fermentativa troppo energica e non lo si può adoperare, perchè una fermentazione eccessiva trasformerebbe prontamente l'alcool che si produce nella pasta in acido acetico e lattico, i quali, alla lor volta, attaccherebbero il glutine diminuendone la tenacità.
3° di lievito vecchio o passato, il quale ha potenza fermentativa troppo energica e non lo si può adoperare, perchè una fermentazione eccessiva
a) La preparazione del lievito consiste nello stemperare a più riprese il seme di lievito o lievito capo, che già è maturo e spande un odore vinoso gradito, in acqua calda e con farina, per renderlo una pasta molle, uniforme, che sarà subito invasa da fermentazione che, in seguito, comunicherà a tutto il resto della pasta con la quale verrà in intima mistione. Per preparare col lievito capo un lievito mastro o di tutto punto, per principiare la panificazione, occorrono circa 12 ore di tempo. Siccome da una ben regolata lievitatura dipende l'esito del pane, bisogna aver l'avvertenza di non adoperare un lievito nè troppo forte, nè in quantità eccessiva, perchè il pane acquisterebbe un sapore agro; nè troppo giovane, nè troppo invecchiato, perchè il pane riuscirebbe pesante, non poroso, non elastico.
adoperare un lievito nè troppo forte, nè in quantità eccessiva, perchè il pane acquisterebbe un sapore agro; nè troppo giovane, nè troppo invecchiato
d) L'ultimo ingrediente per la fabbricazione del pane da munizione, è il cloruro sodico o sale da cucina. Questo ha la virtù di impedire una fermentazione troppo pronta e serve a dare buon gusto al pane ed a renderlo alquanto igroscopico e più difficilmente essiccabile. Nella fabbricazione del nostro pane da munizione si adopera nella proporzione di grammi 350 per 100 razioni ossia gr. 630-650 per ogni 100 kilogr. di farina. Il sale di salina naturale è quello prescelto nei nostri panifici militari, perchè si scioglie facilmente ed è anche il più puro.
fermentazione troppo pronta e serve a dare buon gusto al pane ed a renderlo alquanto igroscopico e più difficilmente essiccabile. Nella fabbricazione del
Il giusto grado di fermentazione della pasta si riconoscerà all'odore grato, alcoolico che tramanderà, al sensibile aumento del suo volume, ed alla risonanza che farà avvertire, se percossa con la mano. A questo punto la pasta nel suo interno avrà raggiunto la temperatura di +25°-26°. È allora che senza dilazione dovrà essere introdotta nel forno, perchè col protrarsi della fermentazione si produrrebbe troppo acido acetico che si manifesterebbe all'odore acido di pasta passata, attaccherebbe il glutine e renderebbe cosi il pane acre, sgradevole, poco poroso, pesante e poco digestibile. A tal riguardo è da osservarsi costantemente la massima « esser meglio che il forno aspetti la pasta, anzichè questa aspetti il forno. »
senza dilazione dovrà essere introdotta nel forno, perchè col protrarsi della fermentazione si produrrebbe troppo acido acetico che si manifesterebbe
Tali operazioni richiedono molta precauzione, perchè il pane non venga posto in condizioni di non compiere a dovere la sua disidratazione. A questo scopo il pane estratto dal forno dovrà essere conservato in appositi magazzini, sani, asciutti, non troppo freddi, col pavimento di tavole sollevate dal suolo, ben aereati e ventilati all'occorrenza, per dare sfogo al vapore acquoso che ne emana. Le varie pagnotte saranno disposte per coltello in appositi scaffali a giorno costrutti secondo il modello 1855 e capaci di permettere l'aereazione abbondante attorno alle medesime. Quivi le pagnotte si raffredderanno gradatamente abbandonando l'umidità fino a non trattenerne più del 36%.
scopo il pane estratto dal forno dovrà essere conservato in appositi magazzini, sani, asciutti, non troppo freddi, col pavimento di tavole sollevate
4. — Caratteri del buon pane da munizione. Il pane da munizione così preparato deve essere distribuito 16 o 20 ore dopo estratto dal forno, perchè mangiato prima, troppo fresco, non potendosi imbevere abbastanza di saliva, riuscirebbe poco digestibile.
mangiato prima, troppo fresco, non potendosi imbevere abbastanza di saliva, riuscirebbe poco digestibile.
Il pane troppo lievito per fermento soverchiamente forte od abbondante, o per fermentazione troppo protratta, avrà sapore ed odore acidi, sgraditissimi, presenterà superficie diseguale, crosta con screpolature più o meno estese, scabra, di colorazione anormale. Il pane invece poco lievitato per debolezza o scarsità di fermento, o per abbreviato periodo di fermentazione, sarà poco rigonfio, pesante, poco bucherellato, poco elastico, soverchiamente acquoso, gravissimo alla digestione.
Il pane troppo lievito per fermento soverchiamente forte od abbondante, o per fermentazione troppo protratta, avrà sapore ed odore acidi
Il vastissimo argomento mi trarrebbe certamente troppo per le lunghe, qualora di bel principio non mi prefiggessi un compito tutto pratico: quello cioè di additare pochi e facili mezzi di indagine, più comunemente ritenuti valevoli per raggiungere lo scopo sopra indicato. Eliminando dalla trattazione di questo soggetto ogni lusso soverchio di cognizioni, ogni prova, o di valore discutibile, o non accessibile alle abilità più comuni, o non realizzabile con un limitatissimo patrimonio di mezzi, potrò restringerla in limiti assai modesti, e nello stesso tempo renderla di una pratica utilità per chi nell'esercito è incaricato della sorveglianza sulle incette, spesso vistosissime, di queste importanti derrate.
Il vastissimo argomento mi trarrebbe certamente troppo per le lunghe, qualora di bel principio non mi prefiggessi un compito tutto pratico: quello
12. — Caratteri del buon frumento. Di qualunque specie, varietà e provenienza esso sia, il buon frumento deve aver colore naturale deciso, rossiccio o leggermente dorato, o grigio biancastro, o bruno-chiaro brillante; scanalatura poco profonda; deve essere pieno, ben nutrito, pesante in relazione alla sua varietà; di corteccia sottile e liscia, facilmente scorrevole fra le dita, asciutto, privo di ogni odore cattivo, scevro di semi e materie eterogenei. Gettato da un recipiente in un altro deve fare un rumore sonoro tutto particolare, senza lasciare indietro polvere od altra materia terrosa. Gettato nell'acqua deve precipitare subito al fondo senza intorbarla troppo o colorirla.
. Gettato nell'acqua deve precipitare subito al fondo senza intorbarla troppo o colorirla.
Sarebbe troppo lunga la enumerazione e la descrizione di tutte le mondiglie innocue che possono trovarsi frammiste al grano e che d'altronde le vagliature ripetute sono chiamate ad eliminare dal medesimo; perciò le risparmio. Preferisco piuttosto dare un cenno su quei semi estranei contaminatori del grano, i quali sono universalmente riconosciuti dannosi e perfino altamente venefici, nell'intento di abilitare a riconoscerli all'occorrenza. Queste mondiglie che meritano speciale menzione sono le seguenti:
Sarebbe troppo lunga la enumerazione e la descrizione di tutte le mondiglie innocue che possono trovarsi frammiste al grano e che d'altronde le
I magazzini però che meglio difendono il frumento dalle molteplici alterazioni cui è soggetto, restano sempre quelli del secondo genere, che tendono cioè a sottrarre il cereale all'influenza dell'aria, della luce e delle temperature troppo elevate (oltre a + 10° C). Consistono in serbatoi, o sotterranei o sopra suolo, di diversa forma e costruzione, conosciuti sotto il nome di Silos o Metamores, i quali si chiudono ermeticamente.
cioè a sottrarre il cereale all'influenza dell'aria, della luce e delle temperature troppo elevate (oltre a + 10° C). Consistono in serbatoi, o
18. — Conservazione della farina. Condizioni indispensabili per la buona conservazione delle farine sono: che derivino da grani sani e ben maturi; che siano il prodotto di una macinazione ben diretta e tale da non infranger troppo le parti corticali del seme. Per evitare poi che, malgrado ciò, vadano soggette ad alterazioni, bisogna aver alcune altre speciali cure. La conservazione delle farine dovrà farsi in locali freschi ed asciutti e tali da non esporle nè a correnti d'aria troppo secca, che le renderebbe poco impastabili nella fabbricazione del pane, nè a venti caldo-umidi che vi favoriscono la fermentazione e lo svolgimento degli insetti. Nei nostri panifici militari la farina generalmente si conserva in sacchi, sia soprapposti in senso orizzontale, sia isolati e situati in piedi. Si può anche conservarla per molto tempo essiccandola in una stufa fino a riduzione del 5-6 per cento della sua acqua di idratazione e ponendola quindi in balle ben compressa, od in botti, od in barili ben chiusi per salvarla dall'influenza di nuova umidità.
; che siano il prodotto di una macinazione ben diretta e tale da non infranger troppo le parti corticali del seme. Per evitare poi che, malgrado ciò
22. — Caratteri del buon riso. I Capitoli d'oneri per la fornitura dei viveri per la truppa, a questo proposito dicono: «Il riso dovrà essere di buona qualità mercantile, dell'ultimo raccolto, di grano intero, ripulito e purgato da qualsiasi mistura o materia eterogenea, senza odore e di non troppo facile cottura. Ogni ettolitro di riso dovrà pesare almeno 75 kilog.» Giova avvertire che le qualità di riso nostrano in ordine di pregio sono:
buona qualità mercantile, dell'ultimo raccolto, di grano intero, ripulito e purgato da qualsiasi mistura o materia eterogenea, senza odore e di non troppo
Il metodo di conservare i semi di leguminose consiste nell'introdurli ben maturi, essiccati e privi di ogni materia eterogenea, in locali sani, asciutti ed ariosi, e mantenerceli od in sacchi, od in vasi di legno senza coperchio, o stesi in strati non troppo spessi su palchetti di legno ben puliti.
, asciutti ed ariosi, e mantenerceli od in sacchi, od in vasi di legno senza coperchio, o stesi in strati non troppo spessi su palchetti di legno ben puliti.
Di tutti i modi di conservazione dei legumi sopra accennati, i più adatti però ed universalmente accetti per usi militari sono i ricordati sotto i numeri 2 e 6, come quelli che assicurano la più lunga e perfetta conservabilità di questi vegetali commestibili, senza alterarne troppo i caratteri fisico-organolettici, che ne riducono grandemente il volume e che ne rendono molto facile il trasporto anche lungo e disastroso.
numeri 2 e 6, come quelli che assicurano la più lunga e perfetta conservabilità di questi vegetali commestibili, senza alterarne troppo i caratteri
e) Età dell'animale. Questa influisce in modo essenziale sul valore della carne. In tesi generale, carni di animali troppo giovani ed immature, e carni di animali troppo vecchi sono di qualità inferiore o, per lo meno, di scarso valore nutritivo. Le prime sono troppo acquose, scarse di grasso, povere di albuminoidi e ricche di sostanza collagena (gelatina) e di sali; le seconde ricche di duro tessuto connettivo e perciò di difficilissima digestione e cotte si corrugano fortemente diventando coriacee ed insipide.
e) Età dell'animale. Questa influisce in modo essenziale sul valore della carne. In tesi generale, carni di animali troppo giovani ed immature, e
Prima di tutto occorre aver ben presenti i caratteri della carne di bue normale accennati nella tavola sopra riportata, per potersi accorgere meglio delle anormalità che rivelano la carne ammalata. Soprattutto il color rosso-carne-vivo uniforme (da non confondersi col rosso-rameico degli animali molto vecchi e spossati dalla fatica), la lucidezza, una certa durezza elastica che ammette le impressioni delle dita che premono e fa dissiparle cessata che sia la compressione, un contatto fresco ed asciutto, un odore sui generis di carne fresca, il grasso bianco-gialliccio intramezzante i muscoli ed abbastanza sodo, il connettivo bianco, umettato, morbido, la midolla delle ossa soda, giallo-rossiccia, non punteggiata di sangue, non un-tuosa troppo, sono caratteri di una carne sana, giovane, ben nutrita.
troppo, sono caratteri di una carne sana, giovane, ben nutrita.
covertura il deposito di grasso nel tessuto cellulare sottocutaneo, il quale, a seconda che è più o meno uniforme e spesso sulla superficie delle carni, queste diconsi Fig. 33. Mezzo bue e sue divisioni in pezzi. o a covertura disunita od incompleta, o a covertura bene spalmata, o troppo coverte.
carni, queste diconsi Fig. 33. Mezzo bue e sue divisioni in pezzi. o a covertura disunita od incompleta, o a covertura bene spalmata, o troppo coverte.
b) Riguardo allo stato di nutrizione, l'animale non devo essere nè troppo magro, nè troppo grasso, ma solo provvisto di adipe in giusta proporzione, in modo da potersi dire bene in carne. Gli estremi a tal riguardo sono viziosi, atteso che la carne dell'animale troppo grasso è indigesta, ananalettica, mentre quella di un animale magro ed estenuato dalla fatica è tenace, coriacea, fibrosa, insipida, difficile a masticarsi, più difficile a digerirsi, poco
b) Riguardo allo stato di nutrizione, l'animale non devo essere nè troppo magro, nè troppo grasso, ma solo provvisto di adipe in giusta proporzione
c) Con l'ispezione dell'animale vivo si può apprezzare l'età che è molto importante a conoscersi, attesochè l'animale troppo vecchio dà carne coriacea, scarsa di adipe, poco digestibile, retrattile per la cottura, mentre se l'animale è troppo giovane le sue carni abbondano di gelatina e di acqua, sono per conseguenza poco nutritive e talora anche al caso di procurare la diarrea (come la carne di vitello immaturo). Si preferisce sempre l'animale che si mostra di età adulta e per usi militari, come già fu accennato, fra i 2 e i 9 anni.
c) Con l'ispezione dell'animale vivo si può apprezzare l'età che è molto importante a conoscersi, attesochè l'animale troppo vecchio dà carne
Si potrà sospettare un cacio siffatto, qualora sia sgradevole per gusto oltremodo rancido e per odore troppo pungente, e quando si presenti di colore grigio-rossastro.
Si potrà sospettare un cacio siffatto, qualora sia sgradevole per gusto oltremodo rancido e per odore troppo pungente, e quando si presenti di colore
49. — Conservazione del formaggio. La maggiore preoccupazione nella conservazione del formaggio deve esser quella di sottrarlo al contatto dell'aria ed all'attacco degli insetti dannosi. Conseguentemente il formaggio dovrà esser mantenuto in locale adatto, caldo d'inverno e fresco d'estate, possibilmente esposto a tramontana, con temperatura che si avvicini alla costante + 12°C, non troppo umido, nè troppo asciutto, e soprattutto non caldo-umido e pochissimo rischiarato, per tenere indietro gli insetti. Le forme verranno sorvegliate, rivoltate, unte periodicamente con diligenza e cosperse occorrendo di nero animale o di carbone vegetale finamente polverizzato. Saranno di più medicate, sempre che in esse si presenti alcuna delle malattie accennate nella tavola prodotta al 47.
, possibilmente esposto a tramontana, con temperatura che si avvicini alla costante + 12°C, non troppo umido, nè troppo asciutto, e soprattutto non caldo-umido
Il pepe in polvere poi può trovarsi in commercio adulterato con materie terrose o con svariatissime sostanze acri, eterogenee di cui sarebbe troppo lungo riportare qui la lista. Il mezzo comunemente adoperato per riuscire a scoprire tali falsificazioni si è l'attenta osservazione microscopica del pepe polverizzato sospetto fatta comparativamente a quella della polvere di pepe genuino. Con ripetuti esami e pratica non comune si può giungere a buoni risultati. Per chi bramasse una guida eccellente per tali ricerche, segnalo quanto è detto su tale argomento nell'articolo «Poivre» del gran dizionario dello Chevallier a pag. 985-993, e che non tento nemmeno riassumere qui, per non dilungarmi troppo su un argomento di interesse troppo secondario in questo libro. Del resto è facile comprendere come, nell'incetta del pepe per uso militare, un mezzo molto pratico e spicciativo per difendersi da queste numerose e frequentissime falsificazioni sia quello di non prelevare mai una tal droga sotto forma di polvere, ma bensì allo stato di grani intatti.
Il pepe in polvere poi può trovarsi in commercio adulterato con materie terrose o con svariatissime sostanze acri, eterogenee di cui sarebbe troppo
Però la torrefazione, affinchè sia efficace, deve esser moderata, e si ritiene tale, quando il caffè abbia raggiunto il color giallo-bruno o marrone-chiaro. Un color più cupo è indizio di torrefazione troppo spinta.
-chiaro. Un color più cupo è indizio di torrefazione troppo spinta.
Una torrefazione troppo spinta è sempre da evitarsi, perchè altera il caffè nel senso che ne sperde e distrugge tutta la sostanza aromatica e lo impoverisce di caffeina. Fra i due estremi è sempre meno dannosa fa torrefazione incompleta, della eccessiva.
Una torrefazione troppo spinta è sempre da evitarsi, perchè altera il caffè nel senso che ne sperde e distrugge tutta la sostanza aromatica e lo
Trattandosi di conservare vistose provviste di caffè, si dovrebbe avere l'avvertenza di riporlo in magazzini perfettamente asciutti, ma aereati ed illuminati moderatamente, stante che una ventilazione soverchia potrebbe essiccarlo di troppo ed una luce eccessiva scolorarlo; il coprire poi i depositi di caffè con panni oscuri è sempre un'ottima precauzione.
illuminati moderatamente, stante che una ventilazione soverchia potrebbe essiccarlo di troppo ed una luce eccessiva scolorarlo; il coprire poi i
5° Alterazioni derivanti dal vetro dei vasi, o troppo, alcalino o troppo calcare, attaccabile dagli acidi del vino, od epatico (per sulfuri alcalini e terrosi) capace di svolgere idrogeno solforato.
5° Alterazioni derivanti dal vetro dei vasi, o troppo, alcalino o troppo calcare, attaccabile dagli acidi del vino, od epatico (per sulfuri alcalini
76. — Alterazioni e falsificazioni dell'acquavite, a) Alterazioni. - 1° L'acquavite troppo recente possiede un gusto di foco che però perde con l'andar del tempo. È questo gusto che spesso maschera altri gusti anormali dell'acquavite, che potrebbero svelarne a tutta prima la cattiva provenienza. Incettando dunque acquavite, sarà sempre meglio preferire la stagionata.
76. — Alterazioni e falsificazioni dell'acquavite, a) Alterazioni. - 1° L'acquavite troppo recente possiede un gusto di foco che però perde con l
Onde non esser tratti in inganno e non correre il pericolo di somministrare alla truppa un liquore troppo più inferiore di quello realmente richiesto, occorre saper distinguere i due liquori in questione.
Onde non esser tratti in inganno e non correre il pericolo di somministrare alla truppa un liquore troppo più inferiore di quello realmente richiesto
La galletta di pasta tenera, con la cottura, aumenta troppo di volume, è molto porosa e leggiera, ed in conseguenza molto friabile. Quella di pasta troppo dura ha caratteri opposti.
La galletta di pasta tenera, con la cottura, aumenta troppo di volume, è molto porosa e leggiera, ed in conseguenza molto friabile. Quella di pasta
Infine la galletta infornata a forno troppo caldo è di color più scuro del solito, od anche come abbrustolita, mentre all'interno non è cotta abbastanza; quella infornata a temperatura troppo bassa è invece sbiadita, non sviluppata in volume, poco sonora, umida, molto pesante: inoltre è dispostissima alla alterazione.
Infine la galletta infornata a forno troppo caldo è di color più scuro del solito, od anche come abbrustolita, mentre all'interno non è cotta
La galletta preparata con poco lievito risulta pochissimo porosa all'interno; si presenta invece soverchiamente bucherellata quella preparata con troppo lievito.
Le gallette infornate prima della loro lievitazione sono più piccole, senza pori, a crosta sollevata; inversamente quelle infornate a lievitazione troppo inoltrata sono soverchiamente sviluppate in volume, porose e sfaldate.
troppo inoltrata sono soverchiamente sviluppate in volume, porose e sfaldate.
Però la carne conservata mediante l'essiccazione resta dura, poco gustosa, poco digestibile ed assai spoglia di principii nutritivi. È un sistema di conservazione troppo primitivo, per potersi adottare per la conservazione della carne ad uso degli eserciti.
conservazione troppo primitivo, per potersi adottare per la conservazione della carne ad uso degli eserciti.
Le alterazioni cui può andare incontro questa conserva di carne entro le scatolette confezionate imperfettamente, mal conservate, o di data troppo antica, sono più specialmente:
Le alterazioni cui può andare incontro questa conserva di carne entro le scatolette confezionate imperfettamente, mal conservate, o di data troppo
Per quei casi poi, pur possibili, nei quali e tempo e mezzi di indagine non facciano troppo difetto, e necessità richieda un'analisi più accurata e completa dell'acqua, ma sempre relativamente facile ad eseguirsi, farò succedere, riprodotta nelle parti sue più essenziali, la bella Istruzione sui metodi rapidi di analisi delle acque destinate all'alimentazione pubblica, redatta dal Pouchet, ed adottata dal Comitato consultivo di igiene pubblica in Francia (30 agosto 1885), togliendola dalla Revue d'hygiène et de police sanitaire del 1875 (N. 9, pag. 701).
Per quei casi poi, pur possibili, nei quali e tempo e mezzi di indagine non facciano troppo difetto, e necessità richieda un'analisi più accurata e
Commendevole per molti riguardi, questa Istruzione si rivela però fattura più del chimico che dell'igienista. Difatto, mentre la copia delle formule che vi sono contenute (ma che io, per amore di brevità, omisi nel riprodurla), la soverchia importanza data alFidrotimetria in confronto delle altre prove e lo stesso linguaggio troppo esclusivamente tecnico ne tradiscono la paternità, l'igienista vi cercherebbe invano la norma per alcune indagini di primissima importanza che non avrebbe dimenticate compilandola.
prove e lo stesso linguaggio troppo esclusivamente tecnico ne tradiscono la paternità, l'igienista vi cercherebbe invano la norma per alcune indagini
3° Un altro per scoprirvi l'acido nitroso (nitriti); ricerche troppo necessarie amendue, perchè ed acido nitrico ed acido nitroso, rappresentando prodotti azotati di decomposizione e' di riduzione delle sostanze organiche, come l'ammoniaca, sono al pari di questa, indizi preziosi di polluzione dell'acqua per materie organiche, ed in specie di natura animale.
3° Un altro per scoprirvi l'acido nitroso (nitriti); ricerche troppo necessarie amendue, perchè ed acido nitrico ed acido nitroso, rappresentando
Si riempie la buretta idrotimetrica fino al tratto superiore allo zero, con il liquore saponoso titolato. In seguito si versa nella boccetta idrotimetrica 40 cc. dell'acqua da esaminare, vale a dire un volume di acqua il di cui livello raggiungerà la linea circolare più alta, marcante 40 cc. Vi si aggiunge a goccia a goccia il liquido idrotimetrico (liquore saponoso titolato) avendo cura di agitare la boccetta, e ciò fino a che non si sia ottenuta la spuma di Vo centimetro di altezza, persistente 10 minuti senza dissiparsi sensibilmente. L'acqua che produce dei grumi e . non un intorbidamento opalino è troppo concentrata, vale a dire troppo carica di sali terrosi, per permettere un buon saggio. Si deve allora allungarla di 2, 3 o 4 volte con acqua distillata; dopo si opera su questa soluzione allungata come sull'acqua «stessa. Si osserverà solamente che il grado ottenuto dovrà essere moltiplicato allora per 2, 3 o 4, secondo la proporzione di acqua distillata aggiunta. I gradi di liquore saponoso impiegato rappresentano il grado idrotimetrico dell'acqua analizzata.
opalino è troppo concentrata, vale a dire troppo carica di sali terrosi, per permettere un buon saggio. Si deve allora allungarla di 2, 3 o 4 volte
Mentre è facile elevare la temperatura soverchiamente bassa deH'acqua, è anche la correzione che più di rado è richiesta, perchè l'acqua a bassa temperatura riesce sempre gradita. Non pertanto, in speciali circostanze della vita militare, come di fatiche gravi e di marcie nelle ore meridiane, durante i calori estivi, può darsi occorra impedire che il soldato in grande traspirazione si disseti con acqua soverchiamente fredda, nella quale, per avventura, può imbattersi. Sarà ottimo allora far riempire al soldato la borraccia dell'acqua troppo gelida, perchè prima d'es-sere da lui consumata possa alquanto stiepidirvisi.
avventura, può imbattersi. Sarà ottimo allora far riempire al soldato la borraccia dell'acqua troppo gelida, perchè prima d'es-sere da lui consumata
Il potere filtrante del carbone animale non è troppo duraturo; con acqua assai impura resta presto esaurito: per cui il rinnovamento periodico di questa sostanza filtrante è condizione sine qua non della sua efficacia.
Il potere filtrante del carbone animale non è troppo duraturo; con acqua assai impura resta presto esaurito: per cui il rinnovamento periodico di
6° Il materiale filtrante non dovrà ostacolare di troppo il passaggio dell'acqua, il quale occorrerà sia piuttosto rapido. A questa condizione si soddisfa bene quando il mezzo filtrante è allo stato di disgregazione e quando l'acqua non è troppo carica di materie sospese. Le sostanze filtranti solide sono soggette invece ad ostruirsi facilmente ed a rallentare presto il passaggio dell'acqua.
6° Il materiale filtrante non dovrà ostacolare di troppo il passaggio dell'acqua, il quale occorrerà sia piuttosto rapido. A questa condizione si
Polenta dolce. — Mettete a bollire in un litro e mezzo di latte con sale, tanta farina da farne una polenta non troppo dura. Giunta la polenta a mezza cottura ritiratela dal fuoco, aggiungetevi sei tuorli d'uova sbattuti prima con una presa di canella tre o quattro cucchiai di zuccaro, due ettogrammi di burro, una dozzina d' amaretti spolverizzati. Fatto un impasto omogeneo, cuocetelo in uno stampo unto, con fuoco sotto e sopra, fino a che la superficie prenda un bel colore dorato.
Polenta dolce. — Mettete a bollire in un litro e mezzo di latte con sale, tanta farina da farne una polenta non troppo dura. Giunta la polenta a
Brodo di farina di patata. Stemperate in poco brodo un gran cucchiajo di fecola e versatela così stemperata nel resto del brodo già bollente, rimestando bene finché non sia né troppo denso né troppo liquido.
, rimestando bene finché non sia né troppo denso né troppo liquido.
Torta di spinacci. (Mil. scarpazza). Alessati, spremuti e ben triturati gli spinacci, struggete a lento fuoco in una casseruola un pezzo di burro con un pizzico di farina, unitevi gli spinacci e rimestateli per cinque minuti. Indi versatevi dentro un pantrito di latte in quantità tale che la torta non resti nè troppo densa nè troppo liquida, e continuate a r i mestarla finché bolla, poi tolta dal fuoco mettetevi qualche mandorla amara pesta, un po' di formaggio grattucciato, canella in polvere, tre uova intere e sbattute, per ogni bicchiere di latte già messo. Bene incorporato il tutto distendetela in una tortiera unta di burro e spolverizzata di pane grattucciato. Cuocete così la torta dopo dì avervi sparsi sopra dei pinocchi, con fuoco sotto e sopra. Così preparate le torte di cardi, coste e carote.
non resti nè troppo densa nè troppo liquida, e continuate a r i mestarla finché bolla, poi tolta dal fuoco mettetevi qualche mandorla amara pesta, un