Nello scegliere i procedimenti d'indagine ebbi sempre preferenza per gli empirici, o popolari, e per quelli semplici al punto da esser conciliabili con la più limitata abilità esperimentale; in ogni caso poi non ricordai che quelli universalmente accetti come i più sicuri e richiedenti limitatissimo patrimonio di mezzi di investigazione. Per lo scopo prefissomi di abilitare, non al completo studio degli alimenti del soldato, che troppo sarebbe stato, ma alla sufficiente conoscenza dei medesimi, onde potere, al caso, entrare in fondato sospetto sulla loro insalubrità per alterazioni o falsificazioni, io ritenni ciò sufficiente; ogni di più avrebbe potuto riuscire soverchio, incomprensibile anche per buona parte del pubblico cui intendeva rivolgermi, e tale da spostare il mio lavoro dal campo pratico nel quale era mia intenzione mantenerlo ad ogni costo.
con la più limitata abilità esperimentale; in ogni caso poi non ricordai che quelli universalmente accetti come i più sicuri e richiedenti
Sarebbe troppo lunga la enumerazione e la descrizione di tutte le mondiglie innocue che possono trovarsi frammiste al grano e che d'altronde le vagliature ripetute sono chiamate ad eliminare dal medesimo; perciò le risparmio. Preferisco piuttosto dare un cenno su quei semi estranei contaminatori del grano, i quali sono universalmente riconosciuti dannosi e perfino altamente venefici, nell'intento di abilitare a riconoscerli all'occorrenza. Queste mondiglie che meritano speciale menzione sono le seguenti:
del grano, i quali sono universalmente riconosciuti dannosi e perfino altamente venefici, nell'intento di abilitare a riconoscerli all'occorrenza
Di tutti i modi di conservazione dei legumi sopra accennati, i più adatti però ed universalmente accetti per usi militari sono i ricordati sotto i numeri 2 e 6, come quelli che assicurano la più lunga e perfetta conservabilità di questi vegetali commestibili, senza alterarne troppo i caratteri fisico-organolettici, che ne riducono grandemente il volume e che ne rendono molto facile il trasporto anche lungo e disastroso.
Di tutti i modi di conservazione dei legumi sopra accennati, i più adatti però ed universalmente accetti per usi militari sono i ricordati sotto i
30. — Mammiferi domestici erbivori. Benchè 1'uomo tragga da variate specie di animali le carni per il suo nutrimento, nella alimentazione militare sono quasi esclusivamente le carni dei mammiferi domestici erbivori, quelle cui si ha ricorso. Le carni bovine, le ovine e caprine ed in caso di necessità le suine e cavalline sono le adoprate a tale scopo; le bovine però sono quelle di gran lunga preferite a tutte le altre, atteso il loro elevato valore nutritivo, il loro gradito gusto, la facile loro digestibilità, la loro maggiore diffusione e, aggiungiamo pure, l'inveterato uso che le rende ormai più universalmente accette.
Per quello che riguarda la fucsina e la cocciniglia ammoniacale, universalmente riconosciute come le più nocive fra le tante sostanze coloranti adoperate per la tiritura artificiale dei vini, ricorderò processi speciali per scoprirle.
Per quello che riguarda la fucsina e la cocciniglia ammoniacale, universalmente riconosciute come le più nocive fra le tante sostanze coloranti
Pianticella annuale gramignacea, acquatica, originaria della China e delle Indie Orientali, che dà il grano da tutti conosciuto. Il suo nome, riso dal greco Oryza, derivato anch'esso dall'arabo Eruz. Dopo il frumento è l'alimento più sano e nutritivo. Il riso nasce, vegeta e matura nell'acqua, ed ama tutta la pompa del sole: non può vivere senz'acqua e senza sole. Nel linguaggio dei fiori: Ricchezza. Si coltiva dappertutto. Il riso per esser buono, dev' essere novo, ben mondato, ben netto, grosso, bianco, che non sappia di polvere nè d'altri odori. Il riso di più difficile cottura è il più saporito. Col riso si fà pane, il quale è assai bianco e di bon gusto, ma non s'inzuppa bagnandolo. Ma l'uso principale del riso è nella cucina. Nazioni intere se ne fanno il loro pascolo quotidiano. Il Pilao dei Cinesi non è che il riso. Si cuoce da noi ogni giorno in minestra, al grasso, al magro, col burro, col latte, coll'olio. Si mescola con ogni sorta di legumi, erbaggi e carnami se ne fanno torte, pasticci, frittelli, tortelli. Universalmente lo si fà cuocere sino all'intero disfacimento, solo dai noi si mangia, come si dice al dente. Sarà forse per effetto di assuefazione, ma da noi lo si trova più saporito così. La cucina Milanese à dato al mondo col riso quel capolavoro, che si chiama Risotto, il vero monopolio del quale, per quanto si sia fatto, non si è ancor tolto dalle mani dei veri Milanesi. Alcuni asseriscono che da noi il riso venne introdotto nel secolo XVI, ma è certo che in Italia, invece era anticamente conosciuto. Plinio scrive che in Italia, «maxima est copia, (oryza) ubi ex ea phtisana fiebat,quam reliqui mortales ex hordeo conficiebant». Teofrasto, che lo chiama pure oryzon, attesta che ai suoi tempi era seme peregrino. Il Bolognese Crescenzio nel 1301 parlando del riso lo chiama tesoro delle paludi. Nel IX secolo era già coltivato in Sicilia. Nel 1481 il riso è annoverato fra i prodotti del Mantovano. Nel 1521 fra quelli di Novara e Vercelli. Da noi il migliore è il Milanese, il Novarese e quello delle Puglie. I medici gli danno virtù calmanti, astringenti, anti etiche. Gli Indiani ne cavano un liquore spiritoso che chiamano Arak, liquore che si fa anche in America sotto il medesimo nome. La paglia del riso serve a molte ingegnose manifatture. Se ne fa carta leggerissima e finissima anche per sigarette. L'acqua di riso fa diventar bianca e morbida la pelle. I Milanesi dicono che il riso nasce nell'acqua e deve morire nel vino. Il riso è la ricchezza dei nostri fittajoli: Fittavol de ris, fittavol de paradis, dice un proverbio.
. Universalmente lo si fà cuocere sino all'intero disfacimento, solo dai noi si mangia, come si dice al dente. Sarà forse per effetto di assuefazione, ma da noi lo