La essiccazione si farà a 100° 0, mediante una stufa come quella accennata dalla figura 25, o come quella rappresentata dalla figura 9, od anche, in via di compenso, mediante un palloncino di cristallo a collo assai largo e corto immerso nell'acqua bollente. Conoscendo esattamente il peso del palloncino, vi si introdurrà il campione del pane da essiccare e si ripeserà il palloncino così pieno. La differenza in più rappresenterà il peso del pane posto ad essiccare. Si immergerà allora il palloncino così preparato nell'acqua bollente fino ad essiccazione compiuta. Questa potrà ritenersi tale, quando di due successive pesate del palloncino ben asciugato all'esterno, praticate, alla distanza di un'ora, la seconda non accenni più a perdita di peso sulla prima. Presa allora l'ultima di queste due pesate e sottratta dalla pesata del palloncino pieno fatta prima dell'essiccazione, avremo una differenza che ci rappresenterà il peso dell'acqua d'idratazione del pane evaporatasi per il calore prolungato. Con questo peso e con quello già conosciuto del pane posto sotto esperimento, potremo, mediante un semplicissimo calcolo, valutare il per % di acqua di idratazione del pane esaminato, il quale farà entrare in serio sospetto di falsificazione nel senso detto di sopra, od anche di grave alterazione, quando oltrepassi il 36.
conosciuto del pane posto sotto esperimento, potremo, mediante un semplicissimo calcolo, valutare il per % di acqua di idratazione del pane esaminato, il
Allora, pesando esattamente la capsula con le ceneri e togliendo quindi dal peso ottenuto quello noto della capsula vuota, potremo conoscere il peso delle ceneri lasciate Fig. 10. Lampada ad alcool Berzelius per alte temperature. dal pane calcinato. Riferendo in seguito, col solito calcolo, questo peso, a quello del pane posto sotto esperimento, potremo valutare il per % dei suoi sali; il quale oltre il due, accennerà a falsificazione con sostanze saline. Sciogliendo infine le ceneri ottenute in acqua contenente un poco di acido cloridrico e filtrando, il peso di ciò che rimarrà insoluto sul filtro, rappresenterà il quanto di principi silicio-terrosi del 5° gruppo (kaolino, argille varie, sabbie, ecc.) contenuti nel pane esaminato. Se questi oltrepasseranno il massimo limite normale del 0,10 % del pane essiccato, accenneranno a falsificazione, non infrequente, con tali sostanze minerali vilissime, più che le altre adatte ad accrescere il peso del pane con grande vantaggio dei frodatori.
peso, a quello del pane posto sotto esperimento, potremo valutare il per % dei suoi sali; il quale oltre il due, accennerà a falsificazione con
Fra le mani allora sarà restata una sostanza molle, elastica, tenace che è appunto il glutine che, compresso in pugno per farne sgocciolare l'eccesso di acqua che trattiene meccanicamente, si potrà valutare quantitativamente ed esaminarne i caratteri.
di acqua che trattiene meccanicamente, si potrà valutare quantitativamente ed esaminarne i caratteri.
2° Il non essere resistenti alla cottura rivela le paste povere di glutine e perciò poco nutritive, e fabbricate con farine adulterate ed improprie a quest'uso. Si può valutare la portata di questo difetto separando il glutine della pasta sospetta mediante la sua macerazione protratta nell'acqua e la successiva lavatura a freddo, come si fa per isolare lo stesso principio dalle farine (Vedi § 17, b) ed apprezzandone quindi la quantità e le più salienti proprietà studiate al paragrafo ora citato.
quest'uso. Si può valutare la portata di questo difetto separando il glutine della pasta sospetta mediante la sua macerazione protratta nell'acqua e
Del resto, riguardo all'inumidimento, tenendo per fermo che l'acqua normale del riso non deve mai superare il 14 %, lo si potrà scuoprire anche meglio e valutare, occorrendo, quantitativamente, mediante l'essiccazione del riso stesso praticata come fu accennato per il pane al § 9, I.
meglio e valutare, occorrendo, quantitativamente, mediante l'essiccazione del riso stesso praticata come fu accennato per il pane al § 9, I.
Per valutare il grado di fusione di un dato grasso si potrà adoperare un semplicissimo apparecchio simile a quello rappresentato dalla fig. 30 e procedere nel modo che sono per dire. Dopo aver fuso a lento calore, entro una capsula di porcellana, un poco del grasso da esaminare, se ne colerà nel tubo d'assaggio a dell'apparecchio tanto da riempirne il fondo per circa un centimetro e vi si lascierà consolidare per raffreddamento. Ciò fatto, si verserà dell'acqua sopra il grasso reso consistente, fino a riempire i due terzi della provetta, al collo della quale, con turacciolo di sughero perforato, si applicherà un termometro sensibile t, procurando che il bulbo del medesimo vada a toccare la superficie del grasso solidificato nella culatta del tubo. Questo, così preparato, verrà quindi applicato, mediante adatto turacciolo, al largo collo del matraccio M ripieno per metà di acqua e mantenuto, mediante il sostegno S, sulla lampada ad alcool. Accendendo questa ed elevandosi gradatamente la temperatura dell'apparecchio, che funziona come un bagno-maria, si arriverà alfine al grado di fusione del grasso, che sarà letto sul termometro, allorquando le prime porzioni grassose, liquefattesi per il calore, dal fondo della provetta si porteranno alla superficie dell'acqua che l'occupa sovrastando al grasso.
Per valutare il grado di fusione di un dato grasso si potrà adoperare un semplicissimo apparecchio simile a quello rappresentato dalla fig. 30 e
Un altro modo, fra i tanti escogitati, per valutare la ricchezza alcoolica del vino, che ricordo perchè di comune uso e tale da offrire risultati molto esatti, si è quello della determinazione del punto d'ebullizione del vino stesso.
Un altro modo, fra i tanti escogitati, per valutare la ricchezza alcoolica del vino, che ricordo perchè di comune uso e tale da offrire risultati
Su questo proposito non mi rimane ora che accennare il modo più opportuno per valutare la sostanza estrattiva di un dato vino. In una capsula ben pulita, di platino, di cui sia noto esattamente il peso (come quella esistente nella cassetta regolamentare sopra indicata) si pongono 25 cc. di vino da analizzare e se ne evapora il liquido a bagno-maria o nella stufa (fig. 27 a pag. 102) a + 100° C, fino a che il residuo che lascia il vino non abbia assunto consistenza estrattiva. A questo punto, si prosegue ancora l'evaporazione per 3 o 4 ore, indi si prende la capsula e si introduce a raffreddare sotto una campana di vetro, al disopra di un recipiente che contenga dell'acido solforico concentrato, avidissimo dell'umidità, nella guisa rappresentata dalla fig. 41. Ciò varrà a completare l'essiccazione dell'estratto. Compiuto il raffreddamento della capsula,
Su questo proposito non mi rimane ora che accennare il modo più opportuno per valutare la sostanza estrattiva di un dato vino. In una capsula ben
74. — Determinazione della ricchezza alcoolica. L'acquavite non essendo che una miscela di acqua ed alcool e, come prodotto di distillazione, non contenendo principii estrattivi che possano modificarne la densità, se ne potrà valutare direttamente la ricchezza alcoolica mediante gli areometri o pesa-liquori, quali l'areometro universale, l'alcoometro centesimale di Gay-Lussac (che può ritenersi l'alcoometro legale), l'areometro del Baumé, il pesa-spiriti del Cartier. La tabella VI dell'Appendice indica il ragguaglio delle graduazioni dei vari areometri ora ricordati, non che le proporzioni di acqua e di alcool, su 100 volumi di liquidi alcoolici, corrispondenti alle varie, gradazioni poste a parallelo. L'areometro centesimale di Gay-Lussac, come ufficialmente usato per i contratti militari, è quello che occorre meglio conoscere. Esso è costrutto come uno dei tanti areometri conosciuti (fig. 42) e graduato a + 15° 0. La sua asta porta 100 gradazioni delle quali la più bassa, segnata 0, corrisponde all'affioramento dell'istrumento nell'acqua distillata, la più alta, segnata 100, coincide coll'affioramento nell'alcool assoluto; le gradazioni intermedie corrispondono al galleggiamento dell'areometro in proporzionali miscele di acqua e di alcool. Così, se il liquido alcoolico nel quale si affonda l'alcoometro ne permette l'affondamento fino alla gradazione 55, vorrà dire che contiene 55 % in volume di alcool assoluto; se l'affondamento avverrà fino alla 60a gradazione, conterrà 60 volumi di alcool su 100, e così via discorrendo. È bene far notare che le gradazioni centesimali dell'areometro, sono ineguali fra loro, perchè, essendo graduato mediante la sua immersione in miscele Fig. 42. Areometro di Gay-Lussac a quantità conosciute di alcool e di acqua, nelle quali avvengono contrazioni differenti del liquido, ne deve risultare una diversità in lunghezza delle gradazioni stesse.
contenendo principii estrattivi che possano modificarne la densità, se ne potrà valutare direttamente la ricchezza alcoolica mediante gli areometri o
In quanto a tutto ciò che è detto intorno alla Idrotimetri a nella Istruzione italiana, giova osservare che, se è ottimo per dare un'esatta idea dell'ingegnoso ritrovato dei chimici francesi Boutron e Boudet, e per dettagliate determinazioni dei vari sali terrosi nelle acque, può ritenersi soverchio per l'igienista pratico, che si prefigge di raggiungere diritto lo scopo di distinguere la specie e valutare il grado di durezza dell'acqua che esamina, per giudicare prontamente se sia potabile o meno.
soverchio per l'igienista pratico, che si prefigge di raggiungere diritto lo scopo di distinguere la specie e valutare il grado di durezza dell'acqua che