4° La falsa tignola (Tinea granella), piccolissima tarma (lepidottero) di color giallo-pallido, punteggiato in bruno, che depone le sue uova sui mucchi di grano divorandone non solo i granelli, ma agglutinandoli mediante una specie di ragnatela che vedesi spesso estesa per grandi Fig. 11. Punteruolo, Calandra, Pinzacchio (Sitophilus granarius) — Fig. 12. Alucide, Parpaglione, Tignola vera del grano (Acrophora cerealella) — Fig. 13. Mosca del frumento (Cephus pigmeus) — Fig. 14. Falsa tignola del frumento ( Tinea granella) — 15. Acaro speciale del frumento (Kheyletus eruditus) — Fig. 16. Acaro, zecca del fomento e delle farine (Tyrogliphus farinae frumenti). Insetti che producono la tarlatura del frumento. tratti sui cumuli del frumento; i suoi escrementi comunicano a questo un odore spiacevole (fig. 14).
mucchi di grano divorandone non solo i granelli, ma agglutinandoli mediante una specie di ragnatela che vedesi spesso estesa per grandi Fig. 11
Il più conosciuto è il metodo del Quetelet, adottato ufficialmente nel Belgio ed altrove per la estimazione del bestiame, e basato sulla legge empirica del rapporto che mantiene il peso del bove con le misure (praticate mediante un nastrino diviso a centimetri) della lunghezza e della circonferenza del suo corpo: la prima presa dalla parte anteriore della spalla, lungo il tronco, fino alle natiche, la seconda presa immediatamente dietro gli arti anteriori, intorno al torace. Con la speciale formola del Quetelet, nella quale appunto si notano quali principali elementi di calcolo le due dimensioni ora ricordate, sono redatte le tavole riportate nella Tabella IV dell'Appendice, nelle quali, al luogo di intersezione delle colonne portanti le misure di lunghezza e di circonferenza dell'animale (espresse in centimetri), vedesi segnato il peso vivo del medesimo espresso in kilogrammi.
misure di lunghezza e di circonferenza dell'animale (espresse in centimetri), vedesi segnato il peso vivo del medesimo espresso in kilogrammi.
A questo scopo si adopra con ottimo successo l'alambicco del Salleron, di cui la cassetta regolamentare è provvista e che vedesi rappresentato nella fig. 40. Nell'adoperarlo si procede nel seguente modo: «Si prend la lampada A e sopra di essa si colloca il pallone B; si misura nella provetta L, graduata 1/3 ed 1/2 il vino che si vuole distillare e per mezzo di una piccola pipetta, se ne aggiunge fino a che arrivi esattamente
A questo scopo si adopra con ottimo successo l'alambicco del Salleron, di cui la cassetta regolamentare è provvista e che vedesi rappresentato nella