Questi dolci sono tradizionali delle feste pasquali calabresi, e le dosi sopra indicate bastano per circa venti persone. Preparate innanzi tutto la pasta esterna, mescolando i vari ingredienti, lavorate la pasta ottenuta, e stendetela allo spessore di circa tre millimetri, poi con un bicchiere ritagliatene tanti dischetti fino ad esaurimento della pasta. A parte mescolate i vari ingredienti del ripieno e quando sono ben amalgamati mettetene due cucchiaini su ogni disco di pasta, ripiegate questa in modo da ottenere una forma di mezzaluna, pigiate bene gli orli con le dita inumidite in modo che la pasta cuocendo non si apra; appoggiate le « pitte » sulla lastra del forno infarinata, e infornate. Sono buone tanto calde che fredde.
Questi dolci sono tradizionali delle feste pasquali calabresi, e le dosi sopra indicate bastano per circa venti persone. Preparate innanzi tutto la
Sono dolcini calabresi caratteristici delle feste pasquali. Sciogliete il lievito di birra con un poco di farina ed un goccio di acqua appena calda e fate lievitare in luogo tiepido. Intanto preparate la pasta. Disponete la farina a fontana sulla spianatoia e nel centro mettetevi tutti gli ingredienti: zucchero, 4 uova, sale, e lievito di birra sciolto con la farina e da ultimo la sugna. Lavorate la pasta a lungo fin che sarà ben asciutta, poi tagliatela in varie forme. Fatene dei bastoncini dello spessore di un uovo e della lunghezza di circa 25 centimetri. Nel centro mettetevi un uovo intero crudo con il guscio, e cosi fate fino ad esaurimento della pasta e delle uova (con queste dosi vengono dieci pizze). Mettetele a lievitare in luogo tiepido, poi spolverizzate di farina le lastre del forno e appoggiatevi le « pizze con l'uovo » che, dopo aver lievitato per circa due ore, pas- serete in forno caldo.
Sono dolcini calabresi caratteristici delle feste pasquali. Sciogliete il lievito di birra con un poco di farina ed un goccio di acqua appena calda e
I fichi migliori per seccare sono quelli calabresi. Ma si possono fare ugualmente bene con altre qualità. I fichi debbono essere raccolti a buona maturità — in Calabria si dice: fichi con la cammisa sciancata, ossia con la buccia lacerata in più punti. Non si sbucciano, e si aprono in due con le mani, verticalmente, dal sotto in su, in modo da non separarli, ma lasciandoli uniti per il picciolo. Fatto questo si mettono al sole su graticci di canna, sì che la parte interna del fico sia quella che rimane esposta al sole. Dopo un giorno si voltano e si rimettono al sole, e si ripete l'operazione per tanti giorni fino a che il fico avrà assunto quella speciale consistenza che caratterizza questa preparazione. In agosto, e nei paesi molto caldi, occorreranno circa sei giorni. Alla sera è bene ritirare i graticci in casa, facendo attenzione che una pioggia improvvisa, non infrequente nell'estate, li abbia a bagnare. Quando saranno pronti si richiudono, si premono con le dita per riunirli bene e s'infilzano su spiedini di canna, oppure si lasciano sciolti. Dopo ciò si può procedere alla disinfezione, cosa che a rigor di termini non è necessarissima, ma che è bene fare. Per procedere a questa operazione si mette a bollire dell'acqua in un caldaio. Si raccolgono tutti i fichi infilzati legando tra loro le estremità delle canne, e si tuffano per un attimo nell'acqua bollente. Si lasciano scolare un poco e si rimettono al sole per un'altra mezza giornata. Se i fichi non sono stati infilzati, si mettono in un grande scolamaccheroni e, tenendo questo per i manici, si tuffano nell'acqua bollente mettendoli poi ad asciugare come si è detto più sopra. I fichi sciolti poi si accomodano nelle cestine. Se invece si volessero passare i fichi nel forno, appena chiusi si dispongono su delle grandi lastre di latta e si passano a forno leggero per un po' di tempo. Dopo avere disinfettato i fichi nell'acqua bollente è bene, riesponendoli al sole, di coprirli con dei veli, affinchè le mosche non abbiano più ad insudiciarli.
I fichi migliori per seccare sono quelli calabresi. Ma si possono fare ugualmente bene con altre qualità. I fichi debbono essere raccolti a buona